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Autore: kiki0297    03/02/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Clare si risvegliò, senza sapere quanto tempo fosse passato, sentendo una superficie fredda e umida sotto la guancia. Cercò di tirarsi su, ma lo fece con molta fatica, aveva male dappertutto. Intorno a lei era tutto buio e sentiva un forte odore di muffa e di chiuso. Non riusciva a capire dove potesse trovarsi. Ad un tratto sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide una figura avvicinarsi a lei. Lo osservò con attenzione e, nonostante gli strati di sporcizia e le ferite, riuscì a riconoscerlo.
-Signor Olivander?- chiese la ragazza, sorpresa di vederlo lì. Poi guardandosi attorno scorse altre due persone: una di loro era Luna, l’altra un folletto.
-Clare. Cara ragazza, anche tu qui? Perché?- le chiese con voce roca il signor Olivander. Sembrava molto più vecchio dell’ultima volta che lei lo aveva visto, quando a Diagon Alley aveva comprato la sua bacchetta.
-Non lo so, non so neanche dove sono- rispose Clare spaesata. Non vedeva i suoi genitori, probabilmente era proprio lei che i Mangiamorte cercavano, loro si erano trovati coinvolti solo perché avevano cercato di proteggerla.
-Siamo a Villa Malfoy. Il Signore Oscuro la usa come quartier generale a volte- rispose Luna. Nel sentire quelle parole Clare si raggerò. Si trovava nella casa di Draco, ma come prigioniera della sua famiglia. Non voleva nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere.
-Voi perché siete qui?- chiese, cercando di concentrarsi su altro.
-Il Signore Oscuro voleva più informazioni sui nuclei gemelli della sua bacchetta e quella di Harry Potter- le spiegò Olivander, ma capì dal suo sguardo che c’era qualcosa di più. Luna le raccontò di come l’avessero rapita per ricattare suo padre in modo da portare anche il suo giornale sotto l’influsso di Voldemort. Ormai Clare era davvero terrorizzata, non sapeva che cosa potessero volere da lei, non aveva idea di cosa aspettarsi. Si avvicinò alla porta, cercando di guardare fuori attraverso le sbarre. Sentiva delle voci provenire da sopra, non riusciva a capire cosa dicessero ma era piuttosto sicura di riconoscerne qualcuna. Ad un tratto udì dei passi arrivare dalla cima delle scale e si affrettò ad allontanarsi dalle sbarre. Qualche istante dopo vide comparire una figura che oscurò la poca luce che proveniva da fuori. Quando la porta si aprì Clare si trovò davanti un ometto basso e stempiato che le puntava contro una bacchetta, tenendola ben salda in una mano d’argento. Entrò e la afferrò per un braccio, trascinandola su. Non appena si ritrovarono in un ampio salone la spinse con forza, facendola finire a terra.
-Bene, bene, un’altra amichetta di Potter- gracchiò una voce che la ragazza riconobbe subito. Quando sollevò lo sguardo vide una donna vestita interamente di nero, con lunghi capelli ricci e scuri che le coprivano parte del viso. Clare l’aveva vista con Draco la notte in cui Silente era morto, non avrebbe mai potuto dimenticarla.
-Cara, dov’è il ragazzo?- chiese con voce stridula avvicinandosi a lei. La ragazza provò ad indietreggiare ma lei la raggiunse subito, afferrandola per i capelli, e riuscì a malapena a trattenere un urlo.
-Dov’è Potter?- gridò a pochi centimetri dal suo viso.
-I...io non… non lo so…- balbettò terrorizzata.
-Stai mentendo! Sappiamo che ti ha scritto! Dov’è?- la gettò a terra, facendole sbattere la testa.
-Non so dove sia lo giuro!- e anche se lo avesse saputo non avrebbe mai tradito i suoi amici, si sarebbe fatta uccidere piuttosto. Harry era l’unico in grado di sconfiggere il Signore Oscuro. La strega si avvicinò a lei, tirandola su per i capelli e le puntò addosso la bacchetta.
-Crucio!- gridò e sentì un dolore lancinante percorrerla da capo a piedi e non riuscì a soffocare un urlo che si propagò per tutto il salone.
-Dov’è?- chiese di nuovo, continuando a torturarla. Clare non pensava nemmeno che si potesse provare un dolore così intenso, ma non avrebbe mai detto nulla. Continuava a concentrarsi sul fatto che se si fosse fatta sfuggire qualsiasi cosa Harry sarebbe stato spacciato. All’improvviso però sentì una voce farsi largo tra le sue grida.
-Che sta succedendo?- chiese e nonostante tutto Clare riuscì a riconoscerla, l’avrebbe potuta riconoscere tra mille: era la voce di Draco. Il dolore si interruppe un attimo.
-Voglio scoprire cosa sa questa lurida maganò di Potter-.
Con immensa fatica la ragazza si girò sul fianco in modo da poter vedere Draco. Non appena si rese conto che fosse lei il ragazzo sbiancò ancora di più.
-Avevi detto che l’avresti lasciata stare!- gridò, spostando la strega che stava avanzando nella sua direzione. Lei lo guardò come se fosse impazzito.
-Non ho mai detto nulla del genere- replicò lei.
-Ho fatto tutto quello che mi è stato detto. Lei dovevate lasciarla stare!- continuò lui e Clare sentì che altre persone li stavano raggiungendo.
-Potter le ha scritto e io scoprirò cosa sa, Draco. In ogni modo- e le puntò di nuovo la bacchetta addosso, facendo ricominciare la tortura.
Clare gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni per impedire a se stessa di dire qualsiasi cosa.
-Lasciala stare!- urlò Draco e si gettò contro la strega che non poté continuare la maledizione.
-Ma sei impazzito!- la voce acuta di lei le perforò i timpani e la ragazza la vide puntare la bacchetta contro di lui.
-Non ti azzardare a toccare mio figlio!- esclamò qualcun altro e un istante dopo Clare vide comparire un’altra donna, la somiglianza con Draco era impressionante.
-Non ti rendi conto di quello che sta facendo Narcissa?-
-Sei in casa mia, non toccherai mio figlio- replicò la madre di Draco. L’altra strega li guardò con odio, poi venne a chinarsi al fianco di Clare e la prese per i capelli, facendola gridare per il dolore. La ragazza vide Draco fare un passo verso di loro, ma la strega estrasse un piccolo pugnale e glielo puntò alla gola, facendo scorrere la lama sulla pelle.
-Non ti muovere di lì o la sgozzo- sibilò.
-Cosa c’era scritto in quella lettera?- disse di nuovo.
-Non mi ha detto nulla. Solo che non sarebbe tornato a scuola quest’anno. Può torturarmi quanto vuole, può anche uccidermi, ma non so altro- balbettò Clare senza fiato. Pensava che avrebbe continuato ma lei si allontanò lasciandola cadere a terra. La ragazza non riusciva neanche a muoversi.
-Chissà se il caro Potter non ricevendo più notizie si deciderà a farsi vedere- disse, lasciando poi la sala. Non appena fu uscita Draco si chinò sulla ragazza, scostandole i capelli dal viso e lei vide le sue mani sporche di sangue. Clare stava talmente male da non riuscire nemmeno a capire dove potesse essere ferita.
-Sei impazzito, Draco?- chiese sua madre avvicinandosi e guardandolo sorpresa.
-Se non fosse stato per lei io quest’anno sarei morto- disse, come se fosse l’unica cosa che lei avrebbe potuto accettare. Narcissa li guardò per qualche istante in silenzio.
-Io e Bella abbiamo degli affari da sbrigare a Diagon Alley. Saremo presto di ritorno- e, detto ciò, lasciò la stanza. Draco non si voltò neanche per guardarla, i suoi occhi stavano esaminando ogni centimetro del corpo di Clare per individuare le ferite.
-Clare… mi dispiace così tanto…- mormorò estraendo la bacchetta e iniziando a pronunciare un incantesimo di guarigione. La ragazza sapeva purtroppo che avrebbe potuto fare poco per i danni della maledizione Cruciatus.
Clare portò una mano alla gola e si rese conto di essere ferita, motivo del sangue sulle mani di Draco.
Il ragazzo le scostò qualche ciocca di capelli dal viso, lasciando poi rotolare la bacchetta a terra e stringendola tra le braccia, affondando il volto tra i suoi capelli arruffati. A forza di tirarglieli probabilmente la strega le aveva strappato qualche ciocca, sentiva un mal di testa terrificante.
-Draco…- sussurrò. Non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto, difendendola aveva rischiato moltissimo e doveva ringraziare che ci fosse sua madre a casa o l’altra strega non si sarebbe fatta problemi a punire anche lui.
-Non avresti dovuto farlo…- disse, cercando di ignorare il dolore.
-Non sarei mai stato fermo a guardare mentre ti faceva del male- replicò lui, come se fosse una cosa ovvia.
-Avrebbe potuto ucciderci entrambi-
-Ma almeno sarei stato sicuro di aver tentato di proteggerti, come tu hai fatto con me- ribatté con voce ferma.
-Ti farò andare via da qui, Clare, troverò un modo- disse poi e lei lo guardò allarmata.
-Ti uccideranno- mormorò, sentendo le lacrime affiorare. Aveva cercato di non farsi vedere piangere per non dare soddisfazione a quella strega mentre la torturava, ma non ce la faceva più, era troppo da sopportare.
-Non me ne importa niente- e Draco la baciò. Premette le labbra sulle sue, prima dolcemente, poi con disperazione, come se da quel bacio dipendesse tutto. E probabilmente era così dato che presto avrebbero potuto essere morti entrambi. La strinse a sé, premendo il suo corpo contro quello di Clare, le sue mani tra i suoi capelli; la ragazza non avrebbe mai voluto lasciarlo andare. La guerra li aveva separati, forse irrimediabilmente, forse non avrebbero mai potuto essere felici insieme, ma quel momento valeva moltissimo.
Clare detestava l’idea che probabilmente non avrebbe mai potuto stare con lui, odiava il loro mondo devastato, odiava Voldemort, odiava… voleva solo poter essere felice, voleva che ognuno potesse esserlo. Trovandosi in un periodo di guerra a volte riusciva solo a essere confortata dal fatto di essere ancora viva, non c’era quasi spazio per null’altro. Non voleva che fosse così, nessuno avrebbe dovuto vivere la sua vita nel terrore, separato dalla persona amata e dalla propria famiglia.
Intorno a lei era come se il tempo si fosse fermato, sentiva solo le mani di Draco sulla schiene, le sue labbra sulle sue. Avrebbe voluto che quel momento non finisse mai.
Poi lui si allontanò, guardandola negli occhi.
-Ti amo Clare- mormorò.
-Ti amo anch’io- disse lei accarezzandogli il viso.
-Vorrei tanto aver fatto delle scelte diverse. Avrei dovuto essere più forte- rispose, lasciandola spiazzata.
-Ma lo sei stato. Non hai ucciso Silente quanto te lo avevano ordinato, mi hai sempre protetta mettendo a rischio la tua vita. E non è mai troppo tardi per fare la scelta giusta- disse Clare ma si rendeva conto che lui non ne fosse del tutto convinto, pensava davvero di essere perduto per sempre.
-Draco, tu sei buono e io ti amo come non ho mai amato nessuno. Devi credere almeno a questo- sussurrò e lui la strinse a sé.
-È la sola cosa che mi permette di andare avanti- e fece un mezzo sorriso.
-Sarà meglio che mi riporti di sotto prima che tornino- disse Clare, non era di certo impaziente di provare la tortura sulla sua pelle un’altra volta.
-Io non posso chiuderti di nuovo lì dentro, non posso permettere che ti facciano del male- replicò Draco, ma lei scosse il capo.
-Ti ucciderebbero per una cosa del genere. Dobbiamo trovare un modo per andarcene entrambi- e scorgendola sua occhiata titubante aggiunse: -Io non me ne vado senza di te- e su quello sarebbe stata irremovibile.
-Ora portami di sotto- disse poi la ragazza, tentando di tirarsi su ma crollò a terra, non riusciva quasi a muoversi. Lui allora la prese fra le braccia e Clare si abbandonò, sfinita, contro il suo petto, ascoltando il battito del suo cuore. Draco la portò nei sotterranei e non appena attraversarono la porta che vi conduceva Luna e il signor Olivander indietreggiarono di fronte a lui. Draco fece sdraiare Clare a terra, inginocchiandosi poi al suo fianco.
-Ti prometto che troverò un modo per farti uscire di qui. Ad ogni costo- e si sporse verso di lei per baciarla, sotto lo sguardo incredulo degli altri prigionieri. Poi si alzò ed uscì dai sotterranei chiudendosi la porta alle spalle e Clare si lasciò crollare a terra, sfinita. Luna le si avvicinò.
-Ti abbiamo sentita gridare, è stato davvero orribile-
-Se non fosse stato per lui probabilmente sarei morta- confessò Clare rendendosi conto che se Draco non fosse stato presente probabilmente la strega l’avrebbe uccisa alla prima occasione.
-È così diverso con te- commentò Luna.
-Voleva che scappassi- disse Clare e lei la guardò sorpresa. Olivander le si avvicinò.
-E perché non lo ha fatto?- chiese, guardandola come se fosse pazza.
-Perchè l’avrebbero ucciso. Ed io non avrei potuto sopportarlo- confessò la ragazza. Non avrebbe mai potuto fare qualcosa che lo mettesse in pericolo, non avrebbe mai potuto sopportare di perderlo.
-È così strano... vedere Draco Malfoy innamorato- commentò il fabbricante di bacchette.



Nota: Ecco il nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate!
   
 
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