Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Moby9090    03/02/2022    1 recensioni
Confusa dai mille pensieri, si mise finalmente a letto, dove, riosservando le sue gambe nude, pensò a come sarebbero state senza quell’infinità di lividi.
‘Dormi Mikasa’
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO REVISIONATO 
ACQUA


 
Aprì gli occhi improvvisamente, aveva la camicia mezza sbottonata e aggrinzita dal sudore. Sollevando la testa dal cuscino notò una strana macchia: aveva sbavato, proprio come un poppante.
Sbuffò scocciato mettendosi a sedere sul bordo del letto, portò i capelli all’indietro e tenendosi la testa pulsante tra le mani, pensò a ciò che aveva fatto la notte prima per ritrovarsi in quello stato. Mise a fuoco la bottiglia di alcool che Hanjie aveva lasciato in camera sua e ricordò, pentendosene amaramente, di averne ingurgitato volontariamente tutto il contenuto. 
Già, l’aveva fatto perché non voleva rimuginare. In quel periodo la sua mente sembrava essersi inceppata in uno straziante loop di riflessioni. Non poteva descriversi come uno impulsivo, ma nemmeno come un tipo riflessivo e dedito all’eccessiva meditazione su sé stesso.
Eppure, la sera prima, facendo irruzione nel suo habitat come un tornado, Hanjie, con poche affermazioni, aveva fatto centro in molte delle questioni aperte che affliggevano il suo animo: la vita dopo la guerra, l’avere delle possibili relazioni, dei figli... Insomma, aveva considerato la possibilità che potessero sopravvivere e fare cose assolutamente normali…

Sospirò rumorosamente, si alzò dal letto e si diresse verso il piccolo bagno nella sua camera. Cominciò a lavarsi velocemente, cercando di eliminare l’odore dell’alcool, massaggiando il volto stanco e segnato da profonde occhiaie per potersi scollare di dosso quelle angoscianti riflessioni…
 
Dopo aver asciugato accuratamente il corpo, indossò lentamente la divisa annodando con estrema accuratezza il fazzoletto bianco che portava ogni giorno.
Scese giù in mensa cercando di trovare posto per fare colazione. Le nuove reclute erano davvero insopportabili, schiamazzavano continuamente e non capivano cosa fosse l’ordine. Un vero porcile per i suoi gusti.

Volse l’attenzione verso l’ingresso, vide la sua collega quattrocchi dirigersi verso il centro della grande stanza. La donna richiamò l’attenzione dei giovani intenti a consumare i propri pasti sbattendo un povero volume di chimica su di un tavolo del grande refettorio.

- “Buongiorno Corpo di Ricerca! Eccezionalmente per questa domenica, accantoneremo i nostri adorati allenamenti e schemi di guerra per dedicarci a qualcosa che mi sta molto a cuore. In realtà, dopo pranzo, avrete il pomeriggio libero, ma solo se mi aiuterete!” – ridacchiò la donna.

La fulminò con gli occhi. Che diavolo aveva in mente quella pazza?

- “Bene. La tabella di marcia prevede una bella passeggiata nel bosco qui vicino: dovrete cercare una lista di erbe medicali che servono urgentemente in infermeria. Pranzeremo in mezzo alla natura e infine, se qualcuno avrà il piacere di fare questa esperienza, potremo godere delle terme naturali!” –

I commilitoni rimasero in silenzio interdetti. La donna sbuffò rumorosamente alzando gli occhi al cielo.
Levi, invece, sebbene fosse non troppo entusiasta di perdere ore fondamentali da dedicare all’allenamento, si riscoprì interessato all’attività proposta dalla sua collega.
Anni addietro, quando le spedizioni erano ancora fallimentari e allo stesso tempo enigmatiche, si era trovato a dover curare alcune ferite utilizzando delle erbe speciali che aveva imparato a riconoscere nella natura.  

-“E va bene! Questa gita nel bosco non è obbligatoria. Raccoglierò le vostre adesioni entro le otto. Chi non partecipa si godrà una giornata intera di riposo!”-
La donna, consapevole del fatto che quasi nessuno avrebbe partecipato, strinse le spalle e posò un foglio di carta sul tavolo per la raccolta delle firme.
 
Poi, una volta presa la sua razione di cibo, si voltò verso le tavolate. Avrebbe voluto mangiare con le sue ragazze, ma notò un ometto dallo sguardo vacuo in uno degli angoli isolati della grande stanza. Si avvicinò a lui, gli sorrise e si accomodò al suo fianco. Thè e biscotti. Che uomo abitudinario!
- “Buongiorno Levi! – esordì raggiante la donna.
Lui non rispose, continuando a fissare il vuoto.
- “Verrai con me, vero?” - chiese speranzosa Hanjie.
L’uomo rimase in silenzio per qualche secondo, facendo rimanere la donna sulle spine, poi le rispose:
- “Va bene, almeno mi prenderò qualche ora di pausa…” - non aveva altra scelta che accompagnarla. Avrebbe cercato di costringerlo, in caso contrario.
- “Grazie, credo che l’alcool ti abbia addolcito un po’ stanotte!” – affermò ridacchiando la brunetta, mentre ingurgitava avidamente il suo pasto.
-Per caso era liquore avvelenato? Stamattina mi sento uno straccio…- indagò lui con fare inquisitorio.
Hanjie fece un sorrisino sghembo, effettivamente il nanetto non aveva una bella cera…
-Dai Levi, rimani comunque un capitano affascinante! – esclamò la donna facendogli l’occhiolino. Era davvero divertente farlo innervosire, cominciava a sbuffare e diventava tutto rosso.
-Stupida quattrocchi! – sbottò il moro.

D’un tratto notò una figura familiare varcare l’ingresso della mensa. Si avvicinava lentamente a loro, camminava sicura. Non poté fare a meno di non squadrarla da cima a fondo, così fiera, così... Mikasa.
‘Ma cosa diavolo sto pensando. Riprenditi Levi!’
La mora li raggiunse, i loro sguardi si incrociarono, come se fossero calamite.
- “Se il Capitano Levi non ha nulla in contrario, io e i miei compagni siamo lieti di accompagnarla, Caposquadra Hanjie. Ci farebbe molto piacere.” –
- “Certo che non ho nulla in contrario, mocciosa. Ma vi accompagnerò, nel caso doveste perdervi…” - rispose provocatorio lui.
- “Va bene, allora vado. Con permesso” – fece la giovane con tono antipatico.
Il moro alzò gli occhi al cielo infastidito, quella ragazza aveva già recuperato tutta la sua spocchia.

***

La mattinata si prospettava essere meno calda rispetto ai giorni precedenti, la pioggia aveva rinfrescato l’aria e le loro divise erano ritornate ad essere vivibili.
Purtroppo per Hanjie, pochi avevano aderito a partecipare a quella scampagnata domenicale. La maggior parte dei soldati aveva preferito rimanere un giorno in più a letto, visti gli allenamenti e tutte le battaglie che avrebbero dovuto affrontare nei giorni a venire.

Era da tanto che non calpestava dell’erba, o che non percorreva un sentiero alberato… Per quanto fosse un tipo solitario, a Levi non era mai dispiaciuto sentire il canto degli uccelli o riposarsi vicino a qualche fiume in movimento. Lo scorrere dell’acqua aveva un effetto terapeutico su di lui.
Era salito in superficie un bel po’ di tempo prima, ma quando si scontrava con certi paesaggi era come se fosse la prima volta. Inoltre, da quando avevano ucciso tutti i giganti fuori e dentro le mura, poteva permettersi di abbassare la guardia, anche se entro certi limiti…

Come tutti, aveva con sé la lista delle erbe mediche da cercare, che per fortuna conosceva molto bene. Hanjie aveva abbozzato dei piccoli disegni affianco ad ogni nome, in modo tale che tutti le riconoscessero: cardo mariano, acerola, amamelide, boswellia, celidonia e altre ancora.
I migliori nella ricerca furono Armin e Sasha, i quali riuscirono a raccogliere un quantitativo importante di ogni tipologia di erba richiesta. Infatti, ricevettero, per la gioia della brunetta, una doppia razione di zuppa… Alla fine, Hanjie decise di premiare tutti con una bella fetta di torta alle mele. Sebbene fossero tutti entusiasti della mattinata appena trascorsa, c’era un silenzio quasi assordante fra i soldati, interrotto da qualche risata sommessa. Già, tra qualche giorno ci sarebbe stata la grande resa dei conti e a tutti risultava difficile sorridere troppo.

Levi si guardò attorno, poi notò che Mikasa era appena tornata con un sacco di erbe.
- “Scusate, mi sono persa!” - tutti scoppiarono a ridere mentre la ragazza sorrideva imbarazzata, la osservò attento mentre prendeva posto sul telo che i suoi compagni avevano posizionato sull’erba per il pranzo. Mangiò silenziosamente, mentre gli altri si apprestavano già a raggiungere le piccole terme, che distavano pochi metri dal loro accampamento.

Levi decise di avvisare Hanjie, avrebbe aspettato che tutti fossero andati via per fare il bagno. Non aveva intenzione di sopportare nessun ragazzino molesto in acqua. Avrebbe provato a rilassarsi un po’, dopotutto non sapeva quando avrebbe potuto ripetere un’esperienza del genere. Sarebbe stato solo, a riflettere, come al solito, ma in modo più piacevole.


***
 
Nel tardo pomeriggio decise di avviarsi verso le terme, le giovani reclute avevano finito di fare il bagno e la maggior parte di loro si era già messa in cammino verso la base.
Arrivò a destinazione e cominciò a spogliarsi, tolse tutto, tranne le mutande bianche.
Il suo corpo era diventato particolarmente atletico per via degli interminabili allenamenti che lo tenevano occupato da mattina a sera.
Osservò l’acqua: era limpida e fumante, poi controllò che alle sue spalle non ci fosse nessuno e una volta sicuro di essere completamente solo, immerse prima un piede e poi l’altro.
L’acqua era davvero calda, piacevolmente calda.
La sua pelle cominciava ad arrossarsi, un po’strano per un tipo pallido come lui. Poi, dopo aver preso un po’ di coraggio, decise di immergersi completamente. Rimase sott’acqua qualche minuto, si sentì rinato, come se quel liquido stesse rigenerando tutte le sue ferite, soprattutto quelle dello spirito.
 
Uscì di scatto, sistemando i capelli all’indietro.
Attraversando quelle acque così calde, trovò una roccia abbastanza comoda a ridosso della sponda del laghetto e mantenendo metà corpo ancora immerso, si sistemò sdraiandosi tra due scanalature della superficie rocciosa, poggiandovi la testa e beandosi di quel piacevole calore che pian piano lo stava rasserenando.
Piccole goccioline di acqua scendevano veloce attraversando il suo viso, le sue spalle ed il suo torace.
Chiuse gli occhi, sentiva solo il rumore dell’acqua che sgorgava poco distante, il cinguettio di qualche uccello, la sola natura attorno a sé.

CLOMP!

- “Maledizione, quanto è bollente! Ahi! - urlò improvvisamente una voce poco distante da lui –“Che male!” – continuò urlando la stessa voce.
 
Era una donna, non aveva alcun dubbio… Forse Hanjie voleva fargli uno scherzo di cattivo gusto e invece… Sorrise impercettibilmente, l’avrebbe lasciata soffrire nell’acqua rovente.

- “Uffa, mi sono persa per un ciuffo d’erba! Volevo fare il bagno con gli altri!”-

Quando si rese conto che quella voce non apparteneva ad Hanjie, immerse quasi tutta la testa in acqua senza farsi sentire, lasciando fuori solo gli occhi. Ma chi poteva essere allora?
Tra l’altro era mezzo nudo, aveva lasciato i suoi vestiti troppo lontano per andarli a recuperare o per rivestirsi senza essere visto. Diamine! Non vedeva nulla, così, decise di spostarsi ancora un po’.
Improvvisamente sentì un tonfo.
 
AAAGH!

- “Ahi che male!” –

‘Ma è caduta?’ pensò Levi dubbioso.


Uscì completamente dall’acqua, riuscendo finalmente a vedere chi fosse la malcapitata che aveva avuto l’ardire di disturbarlo durante il suo momento di relax. Intercettò una testa mora completamente sommersa dall’acqua.
Comunque, chiunque fosse doveva aiutarla.
 
Si avvicinò alla donna, la prese per i capelli e la tirò fuori dall’acqua, senza alcuna delicatezza. Era Mikasa!
 
Mentre lei si dimenava con gli occhi ancora chiusi per via dell’acqua, Levi, alquanto scioccato dalla scoperta, abbassò involontariamente lo sguardo sulla giovane, scoprendola solo in biancheria intima.
Strabuzzò gli occhi e arrossì fino alla cima dei capelli.
 
La ragazza aprì gli occhi, e con la vista ancora appannata realizzò che era stato un uomo a salvarla:

- “Non mi toccare, chiunque tu sia! Animale pervertito!” -


Offeso da quel tono così maleducato, Levi la lanciò come se fosse un sacco di patate sul prato fuori dall’acqua.

- “Ahi! – fece lei tenendosi le gambe abrase dall’impatto col terreno, poi alzò lo sguardo e finalmente i loro occhi entrarono in contatto.
 
-“Ah è lei! Ough, Capitano, mi ha fatto male!” - esclamò la mora puntando il dito verso di lui, anche se un po’ imbarazzata dal fatto che anche lui aveva solo una pezza addosso.
 
Lui non le rispose, continuando a guardarla furioso per essere stato interrotto e anche insultato dopo averla recuperata, ma soprattutto per essere stato beccato in mutande!
Dopo poco, la raggiunse con fare minaccioso. Prese il suo polso, la tirò su una spalla e la gettò poco elegantemente in acqua. Decise di farle fare qualche immersione. Maledetta cocciuta!


Quando vide che era rimasta senza fiato, la riportò a galla tenendola saldamente per un braccio. Lei, per ripicca, gli sputacchiò dell’acqua in faccia, urlando imprecazioni e dimenandosi affinché la liberasse.


- “Hey signorina, apri gli occhi! Ho delle domande da farti.” - urlò Levi, verso la giovane.
- “Mmmmh” – ruggì lei.
- “Mi spieghi cosa ci fai ancora qui? Non dovresti essere già alla base? Non hai visto la mia roba sul prato? E poi, ti rendi conto di come sei conciata?” -
- “Perché, come sarei conciata?” - rispose Mikasa sfidandolo con lo sguardo.
- “Sei mezza nuda!” - rispose l’uomo sgranando gli occhi.
- “Anche lei!” - strillò lei sbattendo i pugni sul petto dell’uomo che prontamente ne afferrò uno.
Nel dimenarsi, la ragazza inciampò su sé stessa, ma Levi riuscì a salvarla prima che cadesse e si facesse male.
La giovane finì sul petto del Capitano, e lui la trattenne a sé posandole una mano forte sulla schiena.
- “Può lasciarmi?” - sbraitò lei visibilmente infastidita. L’uomo la trafisse col suo sguardo stringendola ancora più forte. Mikasa cercò di liberarsi inutilmente.

Ad un certo punto, Levi notò la spallina del reggiseno della giovane cadere e così, entrambi si resero conto di quanto fossero pericolosamente vicini e di quanto sbagliata fosse quella situazione.
Lei girò la testa imbarazzata, mentre lui rimase imbambolato per qualche secondo.
Risvegliatosi da quel momentaneo stato di trance, attirò ancora più vicino la giovane, e fermando la sua bocca vicino al suo orecchio, le ordinò a denti stretti:
- “Vattene via, subito!” - fece severo lui, notando come entrambi avessero il fiatone.
Aveva gli occhi completamente sgranati, come se lei fosse un nemico in battaglia. E Mikasa li conosceva bene, quei pezzi di ghiaccio.
Ma, prima di andare via da quel maledetto posto lo schiaffeggiò, mettendoci dentro tutto il rancore che poteva avere in corpo.
Lui ringhiò iracondo e diede un calcio all’acqua, aveva dato di matto? Non avrebbe dovuto reagire così… Aveva combinato un casino. Ma perché?


Si mise una mano sulla fronte, ripensando al corpo della ragazza vicino al suo… Troppo grazioso per combattere quelle battaglie così dure, e troppo giovane per un uomo come lui. Cosa? Troppo giovane per lui?
Quei pensieri dovevano assolutamente sparire dalla sua mente.
 
Aveva osservato Mikasa diverse volte in battaglia, e diverse volte si era fermato ad analizzare il suo carattere. Aveva cercato persino di dare una spiegazione al suo atteggiamento nei confronti di Eren. Inizialmente non aveva dato troppo peso a questo suo interesse nascosto. Poi, l’incontro notturno, le loro discussioni, i loro scambi di opinione e ora, questo? Un incontro al dir poco ridicolo. Ma…
Strinse i pugni.
Non solo si sentiva attratto militarmente e mentalmente dalla giovane, ma si era riscoperto turbato dal suo corpo. Turbato dal suo essere donna, e senza che lei facesse nulla per provocare tutto questo.
Era tutto sbagliato.
Lei era troppo pura, lui era troppo marcio dentro.
Lei era già innamorata di un altro, lui l’amore non lo considerava nemmeno.
Lei sarebbe sopravvissuta e lui sarebbe morto.
Fissò il cielo, a furia di pensare, si era fatto buio.
Ma notò un particolare, le stelle brillavano, come quando, qualche notte prima, aveva trovato Mikasa ad osservarle.
 
FINE PRIMA PARTE






 
NDA
Buonasera a tutti, e grazie per essere arrivati fin qui. Ho modificato il capitolo, migliorando alcune parti che personalmente non apprezzavo. Adesso lo trovo più dignitoso rispetto alla versione precedente.
Che dire, siamo arrivati alla fine di questa prima parte, che si posiziona prima della quarta stagione e tutto ciò che ne consegue. La seconda parte ripartirà dalla fine del manga.
Spero di avervi incuriositi ancora e grazie. Questi capitoli sono un’introduzione, la causa di tutto quello che verrà dopo.
 
GRAZIE MILLE E ALLA PROSSIMA!
 
Moby9090

 
 
 


 
  
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