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Autore: Severa Crouch    04/02/2022    4 recensioni
Tom Riddle è il CEO della Legilimens Inc., rinomata società di software, famosa per le sue attività di profilazione approfondita. Pare che il programma della Legilimens sia in grado di conoscere i segreti più oscuri degli ignari utenti del web. Tom Riddle, però, ha anche un lato oscuro, è un famoso hacker noto nel dark web come Lord Voldemort che non esita a utilizzare le proprie risorse per abbattere la concorrenza o per procurarsi nuovi affari.
Per lui sognano di lavorare molti talenti, protagonisti delle one-shot di questa raccolta.
La prima storia "Come to the dark web" partecipa al contest “Vorrei incontrarti tra Cent’anni” indetto da Nirvana_04 sul forum Feriscelapenna.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache babbane - Muggle!AU'
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Conflict of interest

Bellatrix Black / Alexandra Turner


 

Bellatrix fissa la data sul calendario: sono trascorsi tre mesi da quando ha iniziato a lavorare alla Legilimens e la sua vita è diventata meravigliosa. Ama il suo lavoro, adora trascorrere le giornate con gli altri programmatori: Antonin Dolohov ed Evan Rosier sono tipi simpatici e le riunioni di staff con Tom Riddle sono il suo momento preferito della giornata. 

È così assorbita dal suo meraviglioso lavoro e dall’intesa che si sta creando con il suo affascinante capo, da non desiderare altro nella vita. In quel momento esatto, Tom è nell’ufficio dei programmatori, siede accanto alla scrivania di Dolohov, e quando lei spiega ciò a cui sta lavorando e i problemi che sta cercando di risolvere, la osserva interessato. Bellatrix sente lo sguardo di Tom su di sé, quelle labbra sottili incurvate in un sorriso obliquo che popolano le sue fantasie notturne e poi la rassicura dicendole: “Continua così e vedrai che riusciremo ad essere pronti per andare live con la nuova funzionalità prima dell’estate!” 

Dentro Bellatrix qualcosa si agita e lei sa che quella sera, prima di andare a dormire, dovrà concedersi delle attenzioni. Si volta verso lo scherma e fissa le righe di codice che non vogliono collaborare.

“Dovresti riposarti,” l’ammonisce Antonin.

Bellatrix scuote la testa esasperata: “Ho tutta la vita per riposarmi. Voglio che questa dannata libreria funzioni come si deve!”

“Ha ragione Antonin, dovresti dargli retta.” Tom Riddle interviene mentre si dirige verso la porta, si volta ad osservarla e continua: “E dovresti mangiare. Se non nutri il cervello non riuscirai a programmare come si deve.” 

Bellatrix sospira, pensa che se lui la invitasse a pranzo prenderebbe sul serio in considerazione l’idea di fare una pausa, ma di allontanarsi dal suo ufficio dalle pareti di cristallo e proprio accanto a quello di Tom Riddle, proprio non ne ha voglia.

Tom le sorride divertito, si volta verso il corridoio mentre passa una delle ragazze degli uffici e le dice: “Turner, perché non vai a pranzo con Bellatrix? Vedi come si trova in azienda, fate due chiacchiere e, mi raccomando, non farla parlare di programmazione.”

Bellatrix sente una punta di fastidio nello stomaco per il modo confidenziale con cui Tom ha fermato quella donna che è vestita elegantemente. Non conosce Tom così bene, dopo tutto, non sa in che rapporti sia con le altre dipendenti. Ha creduto di essere speciale finora solo per il fatto di trovarsi nella stanza accanto alla sua, ma forse si sbaglia. Può scoprire, però, se e quanto si sbaglia, se la sensazione che ha nello stomaco, la consapevolezza che lei e Tom sono su un altro piano rispetto al resto del mondo, sia solo frutto della sua fantasia o se sia qualcosa di concreto.

Alexandra annuisce a Tom ed esclama: “Prendo il cappotto e andiamo.” 

Bellatrix sospira rassegnata, lancia uno sguardo al suo schermo e mormora: “Ci vediamo dopo.”

Tom non la perde di vista, Bellatrix sente lo sguardo di lui cucito addosso e mentre esce dall’ufficio lui le punta un dito contro, un po’ scettico, e le ordina di mangiare e rilassarsi. Bellatrix cerca di non illudersi anche se il pensiero che lui sta dimostrando di tenere a lei, in qualche modo, è difficile da ignorare.

 

***

 

Il grattacielo in cui si trovano gli uffici della Legilimens è pieno di ristoranti, Alexandra ne sceglie uno al quarantaduesimo piano, con una vista sugli altri grattacieli della City e i tavoli inondati dalla luce tenue del sole invernale. 

Bellatrix osserva la sua collega mentre si sfila il cappotto grigio e prende posto di fronte a lei, indossa un tailleur grigio e una camicetta di seta rosa cipria, secondo lo stile tipico di chi lavora nell’amministrazione. Bellatrix, invece, si è adattata al codice dei programmatori, indossa un paio di pantaloni scuri e un maglione nero che lascia scoperte un po’ le spalle, nella patetica speranza che Tom un giorno possa sfiorarle il collo.

Bellatrix cerca di stimare l’età della collega. Probabilmente sono coetanee, solo che gli studi post-laurea di Bellatrix le hanno portato via un po’ più di tempo. Non la conosce e non sa bene come comportarsi.

“Qui non si mangia male e la vista è così bella che dovresti riuscire a non pensare al codice per un po’,” le dice Alexandra mentre sfoglia il menu.

“Sei sempre così diligente?” 

Bellatrix non nasconde il fastidio verso la collega che si è applicata per assecondare prontamente la richiesta di Tom Riddle. Alexandra ride, ordina un calice di vino bianco e le confessa: “Non potrebbe essere diversamente per la responsabile dell’ufficio compliance.”

Escludendo la telefonata in cui Alexandra le ha annunciato che il posto sarebbe stato suo, Bellatrix l’ha vista solo in qualche riunione mentre spiegava ad Antonin i requisiti previsti dalla normativa privacy. Tra i programmatori, la Turner è quella che frena i progetti e fa domande assurde sui rischi, di cui a loro importa il giusto, ma alle Autorità di controllo importa moltissimo. Durante la prima riunione, Evan Rosier le aveva consigliato di averci a che fare il meno possibile e, soprattutto, di non parlarle mai di ciò che stavano programmando perché altrimenti sarebbe andata in paranoia. Era Antonin che aveva il compito di rassicurarla e quando Antonin falliva, interveniva Tom. Gli sviluppatori come Evan e Bellatrix, invece, era meglio che tenessero un profilo basso, sia con l’ufficio compliance che con l’ufficio legale. In quei mesi Bellatrix si era attenuta a quel codice e aveva evitato accuratamente ogni rapporto. Senza contare che nell’ufficio legale lavorava Rodolphus, e lei non aveva alcuna voglia di vederlo né voleva che si sapesse che era la sua ragazza. Altrimenti, ogni chance con Tom sarebbe naufragata.

“Credevo fossi dell’ufficio risorse umane. Sai, mi hai telefonato per avvisarmi del contratto,” le rivela Bellatrix. Alexandra si guarda intorno per controllare che non ci siano orecchie indiscrete e le confida: “Beh, il nostro capo tiene molto a te. Quando Alecto non si è presentata in ufficio ha dato di matto. Voleva che il contratto ti arrivasse immediatamente!”

“Sul serio?” Lo stomaco di Bellatrix fa un balzo dalla gioia. “Tu lo conosci bene? Come fai a dire che tiene molto a me?” La bistecca che ha nel piatto non le interessa.

“Te lo dico se nel frattempo mangi, il capo è stato molto chiaro.” 

Nessuno alla Legilimens intende contrariare Tom e Bellatrix non sa se è per via del suo carisma, o se è perché lui è semplicemente il capo, o se effettivamente sono tutti innamorati di lui. Bellatrix, però, non è da meno e manda giù un pezzetto di bistecca sotto lo sguardo attento di Alexandra che, non appena si accerta che Bellatrix sta mangiando, riprende a parlare: “Come avrai capito, Tom è un uomo molto riservato. Nessuno sa nulla della sua vita privata, al di fuori di quello che si legge sui giornali, ma so di per certo che non ha una famiglia.”

“Come lo fai a dire?” 

Il cuore di Bellatrix inizia a palpitare. Alexandra la osserva e Bellatrix mangia la bistecca, un pezzo dopo l’altro, vuole ascoltare ciò che la sua collega ha da dire. “Prima di diventare la responsabile dell’ufficio compliance, lavoravo in amministrazione e, insieme a Regulus, ho chiuso i bilanci e nelle dichiarazioni fiscali non ci sono detrazioni per carichi di famiglia. Inoltre, da quando sono alla Legilimens, nessuna è mai andata a trovarlo né ha mai ricevuto telefonate o mandato fiori o preso una vacanza. Credo, semplicemente, che la sua vita sia quest’azienda.”

Lo stomaco di Bellatrix si stringe e un sorriso le spunta sul viso al punto che Alexandra le domanda divertita: “Ma non dirmi che ti sei presa una cotta per Tom Riddle?” 

Bellatrix prova un violento fastidio per quella presa in giro, scatta sulla difensiva: “La mia è ammirazione professionale. Mi domandavo come mai un uomo brillante come lui sia solo…” Alexandra le sorride accondiscendente, Bellatrix comprende di non averla convinta, così continua nelle sue giustificazioni, alla ricerca di una spiegazione razionale che possa dirle se esiste una qualche chance: “Magari gli piacciono gli uomini…”

“Non credo, sai? Barty, il responsabile dei social media, ha una cotta per lui da un po’ di tempo e le sue avances sono cadute sempre nel vuoto. Credo che nessuno possa competere con l’amore che Tom prova per il lavoro, per questo ti dico di stare attenta se hai una cotta per lui, perché potresti fare la fine di Alecto.”

A quel nome, Bellatrix strizza il tovagliolo sulle ginocchia. Fin dal primo istante ha sentito che quella megera l’odiava perché era gelosa, era una sensazione che avvertiva a pelle. Era una sensazione diversa dal fastidio che provava per la confidenza che Tom aveva dimostrato verso Alexandra.

“Ma…” domanda cauta, “per caso ci sono delle regole sui rapporti tra colleghi?”

Alexandra arrossisce e manda giù un sorso di vino con una veemenza che insospettisce Bellatrix. 

“Non dirmi che anche tu hai una cotta per Tom Riddle?” 

Alexandra scuote la testa con veemenza. “No, non è il mio tipo.”

Bellatrix alza un sopracciglio, le compare un sorriso obliquo, incuriosito e al tempo stesso sollevato dalla risposta, troppo veloce per essere meditata. 

“Non sarà quel Regulus dell’amministrazione?” 

“No.” 

La risposta di Alexandra è netta, Bellatrix la osserva tornare a concentrarsi sul riso basmati con pollo e verdure che ha nel piatto, come se volesse sfuggire all’occhio indagatore di Bellatrix che, tuttavia, non si arrende. “È evidente che ti piace qualcuno. Chi è? Non dirmi che è uno dei miei colleghi? Insomma, Rosier è carino, se vuoi organizziamo un’uscita dopo il lavoro!”

“La risposta è no, Bellatrix, non ti dirò se mi piace qualcuno.” Alexandra calca il tono su quel condizionale e continua. “Le regole prevedono che le relazioni ufficiali vengano comunicate a HR per evitare conflitti sul lavoro, mentre quelle ufficiose… beh, devono rimanere fuori dall’ufficio.”

Bellatrix la studia sospettosa, pensa che Alexandra sia coinvolta in una relazione ufficiosa e che non ne voglia parlare. Sbuffa sconfitta, sa che non caverà un ragno dal buco, così, sposta lo sguardo intorno e vede Rodolphus intento a prendere posto a un tavolo con il Times sotto il braccio. “Non ci posso credere!” sbuffa esasperata, “Che strazio!”

“Cosa succede?” domanda Alexandra.

“Lo vedi quello?” Bellatrix indica Rodolphus con lo sguardo. Alexandra domanda incerta: “Rodolphus Lestrange? Il responsabile dell’ufficio legale?”

“È il responsabile? Non fa lo stagista?” Bellatrix è sorpresa, ma Alexandra scoppia a ridere. “Rodolphus? Stagista? Oh, no! Lui è il braccio destro di Tom Riddle! Ecco, se c’è qualcuno che conosce bene… il tuo amato Tom Riddle, Lestrange e Dolohov sono le persone a cui rivolgerti. Anche se Rodolphus è molto discreto, come tutti i legali…”

Rodolphus si sente osservato, gira lo sguardo e con un po’ di imbarazzo saluta entrambe. Si alza e le raggiunge: “Ragazze, ma che sorpresa vedervi a pranzo insieme.”

“Alexandra, ti presento quello strazio del mio fidanzato,” sospira annoiata, “Come vedi, una non può godersi il pranzo con una collega senza che lui venga a ficcanasare.”

Rodolphus alza le mani in segno di resa e dice: “Vi lascio al vostro pranzo, signore.”

“Ma no, Rodolphus, unisciti a noi!” esclama Alexandra. “Non mi avevi mai detto di avere una fidanzata.”

Rodolphus si irrigidisce, Bellatrix lo osserva mentre risponde fingendo di stare sul vago: “Non è mai uscito l’argomento. Abbiamo cose più importanti da affrontare. Come il contratto con gli americani.” 

“Gli americani hanno firmato.”

“È arrivato un altro contratto. Sai com’è il nostro lavoro.”

Bellatrix sente che qualcosa le sfugge: “Aspettate, ma voi due vi conoscete?”

“È la mia vicina di ufficio,” le spiega Rodolphus improvvisamente taciturno. Bellatrix ha paura che tutte le sue domande e il suo interessamento su Tom Riddle possano giungere alle orecchie di Rodolphus. Insomma, il loro rapporto è appeso a un filo, soprattutto dopo il modo folle in cui si è comportato durante l’ultimo pranzo di famiglia. Se non hanno rotto è solo perché Bellatrix lo sta evitando con tutte le sue forze. Non ha nemmeno voglia di vederlo, di discutere con lui, di assistere ai suoi monologhi che l’annoiano a morte. 

“E dimmi, Bellatrix,” inizia Alexandra, “è un bravo fidanzato?” C’è una luce di perfidia nello sguardo di Alexandra che incuriosisce Bellatrix e la induce ad assecondare quella domanda, così, sospira: “È pesante, noioso e… sai cosa ha fatto di recente?”

“Ma devi proprio raccontarlo?” le domanda Rodolphus insofferente. 

Bellatrix non lo ha mai visto così nervoso. Di solito è piuttosto freddo. Decide di metterlo alla prova: “Insomma, Alexandra, dimmi tu come reagiresti… Qualche domenica fa…”

“Un mese fa,” ribatte Rodolphus.

“Insomma, un mese fa. Eravamo a pranzo con le nostre famiglie e a un tratto, a metà del secondo, lui prende e va via. Ti sembra normale?”

“Era una questione di lavoro,” puntualizza.

“La domenica non c’è il lavoro.”

“Beh, il Giappone ha un altro fuso orario.”

“Tu cosa ne pensi?”

Alexandra si irrigidisce sulla sedia e impallidisce. Raccoglie il cappotto e mentre si alza spiega: “Sono cose tra di voi. Io… io dovrei tornare in ufficio. Direi che la missione è compiuta, hai mangiato e non hai pensato alla programmazione. Con permesso.”

Bellatrix la osserva correre verso la cassa, pagare e allontanarsi velocemente. Non ha nemmeno finito il pranzo. Rodolphus non la perde di vista. “L’hai messa in imbarazzo con le tue recriminazioni, Bella, ma quando cresci?”

Bellatrix gli rifila un’occhiataccia e sbuffa. Non lo sopporta più. Lascia Rodolphus al tavolo e torna in ufficio. Sono giorni che si domanda che senso abbia trascinare quella relazione. È ormai evidente che nessuno dei due è più innamorato. Bellatrix non sente niente per Rodolphus, se non un discreto fastidio quando è costretta ad avere a che fare con le loro famiglie. Salva solo Rabastan, il fratello minore, che è il suo migliore amico. 

Cerca di allontanare dalla mente il pensiero del suo fidanzato, di prepararsi alla riunione del pomeriggio con Tom. Il solo pensiero le strappa un sorriso. Forse ha anche avuto un’idea su come sistemare l’impasse nel codice. Non appena rientra in ufficio si infila alla toilette per lavare i denti e trova Alexandra che esce dal cubicolo con gli occhi lucidi. La collega sobbalza nel vederla.

“Non volevo spaventarti,” le dice Bellatrix. “È successo qualcosa?”

Alexandra scuote la testa e sussurra: “Perdonami, devo proprio tornare in ufficio.” La voce le trema e Bellatrix è colpita da quel cambio improvviso di umore. Fino a qualche minuto prima era serena, entrambe scherzavano sulla sua cotta per Tom Riddle e adesso sembra che abbia appena ricevuto una notizia terribile. Decide che vuole saperne di più, così sbircia nel corridoio. 

Bellatrix osserva Rodolphus andare incontro ad Alexandra e dirle: “Lascia che ti spieghi.” In quel momento, Bellatrix realizza cosa sta accadendo.

“Non c’è niente da spiegare e la tua fidanzata è in bagno.” Alexandra sta per entrare in quello che deve essere il suo ufficio e Rodolphus la trattiene per un braccio. 

“Non mi importa di lei.”

Alexandra sfila il braccio dalla presa di Rodolphus e si chiude in ufficio. Bellatrix non riesce a vedere l’espressione di Alexandra, ma gli occhi lucidi che le ha visto prima e la reazione sofferente di Rodolphus, che rimane in silenzio a guardarla, deduce che sia piuttosto ferita. 

Che Rodolphus fosse pessimo, Bellatrix lo aveva intuito da tempo, così, esce a testa alta dal bagno, raggiunge Rodolphus ancora nel corridoio e gli dice: “Sparisci dalla mia vita.”

Rodolphus nemmeno commenta, continua a fissare la porta della Turner che, a sua volta, fissa ostinatamente il monitor. 

L’unica persona a cui ha confidato la sua cotta per Tom Riddle era l’amante del suo fidanzato. Bellatrix si dice che la vita ha un curioso senso dell’umorismo, che quel pranzo, però, le ha permesso di liberarsi di Rodolphus senza troppi drammi e senza passare dalla parte del torto. Quando Tom Riddle le sorride dall’uscio del suo ufficio, Bellatrix sente lo stomaco contrarsi dolcemente. 

“È andato bene il pranzo?”

“Illuminante,” gli confessa con un sorriso. “Credo di aver trovato anche la soluzione al bug, è sufficiente… eliminare l’elemento di troppo… e semplificare il processo.” Tom le sorride, le sfiora una spalla e le dice: “Brava, la mia Bella, sapevo che avresti trovato il modo per sbloccare… l’intoppo.”

Dal modo in cui la guarda, Bellatrix non sa se si stia riferendo alla sua vita privata o a quella professionale, ma le dita di Tom le sfiorano la spalla nuda e a lei non importa, perché di intoppi ne ha superati ben due durante quel pranzo.

 

***

 

Alla fine della giornata di lavoro, Tom Riddle propone ai programmatori di scendere al pub all’angolo per una meritatissima birra celebrativa. Hanno chiuso un importante stream di progetto, sono in anticipo sulla tabella di marcia, e devono tirare un attimo il freno e ricaricarsi di energia. 

“Servono momenti di convivialità per ritrovare la motivazione,” spiega mentre l’ascensore in cristallo li porta verso il piano terra. Lo skyline con le luci di Londra toglie il fiato a Bellatrix che, per un istante, si sorprende a pensare quanto la sua vita sia perfetta. Il pensiero della rottura con Rodolphus le si affaccia nella mente di tanto in tanto, ma le basta voltare lo sguardo verso Tom perché la delusione svanisca nel nulla.

“È tutto merito di Bella,” esclama Antonin allegro. “Da quando è entrata nel team, lavoriamo con più velocità.”

“Bella è una macchina da guerra,” commenta Evan mentre apre la porta del pub e le fa largo. Tom le sorride e annuisce. Il passaggio tra l’aria fresca di fuori e quella calda e rarefatta del locale le colora le guance di rosso. Non può fare a meno di ricambiare il sorriso di Tom. 

Si guarda intorno e vede Alexandra Turner seduta al bancone con un calice di vino bianco. Bellatrix vuole parlarle, così, prende le ordinazioni degli altri e la raggiunge. Si scambiano uno sguardo mentre Bellatrix ordina le birre e la invita a unirsi al tavolo.

“Bellatrix, mi dispiace, io non sono sono quel tipo di donna…” Bellatrix la osserva accigliata. “Quella che si ingerisce nelle coppie. Io non sapevo che… fosse il tuo fidanzato.”

“Non ti preoccupare. La storia con Rod si trascinava per inerzia. Almeno adesso potrò urlargli di starmi lontano e non dovrò ascoltare i suoi monologhi.” Bellatrix le sorride, “Unisciti a noi, non farti deprimere da quell’idiota!”

Il barista torna con le pinte che ha ordinato e Tom compare alle sue spalle. “Sono venuto a darti una mano con le ordinazioni,” le dice. Alza gli occhi verso Alexandra e aggiunge: “Turner, unisciti a noi, ma non voglio sentirti parlare di compliance!” 

Tom sembra di ottimo umore, al punto che Bellatrix si sorprende quando ordina la cena per tutti. È seduta al suo fianco, sul divanetto di velluto consunto del pub, ma le sembra di trovarsi nel posto più bello dell’intero universo. Le sue gambe sfiorano quelle di Tom che le lancia occhiate così intense da spingerla a domandarsi se lui abbia saputo della rottura con Rodolphus o della sua cotta. Allunga lo sguardo verso la Turner, seduta all’altro lato di Tom.

“Guardami, Antonin, beato tra le donne!” esclama divertito. 

“Lo sai che se Alecto ti vede così poi parte il pippone femminista.”

“Quale pippone femminista?” La voce di Alecto smorza le risate. Alexandra la invita a prendere il suo posto. Bellatrix la osserva tornare al bancone per farsi riempire nuovamente il calice di vino e al ritorno prende posto accanto ad Evan Rosier. Parla di vacanze e libri da leggere, scherzano su eventi del passato e Bellatrix vorrebbe sentirsi altrettanto inserita. Su quel divanetto, Alecto Carrow prova a coinvolgere Tom in una conversazione sull’importanza delle ferie, sta cercando di sondare che genere di interessi abbia in fatto di vacanze, ma Tom le risponde in modo sfuggente, ogni tanto si volta verso di lei e prova a coinvolgerla chiedendo a Bellatrix di rispondere. 

Bellatrix inizia a infastidirsi. Pensa che dovrebbe odiare la Turner che ha una storia con Rodolphus, mentre invece si trova a dispiacersi per la delusione di Alexandra - lei sa meglio di chiunque quanto Rod sia deludente - mentre odia profondamente Alecto che sbatte le ciglia finte e ride alle battute di Tom Riddle. Sta per intervenire quando la mano di Tom le sfiora il ginocchio sotto il tavolo e le accarezza l’interno coscia mentre il busto è voltato verso Alecto in una conversazione vuota.

“C’è qualcosa che non va, Bellatrix?” le domanda Dolohov. Bellatrix scuote il capo e dice solo: “Ho finito la birra, mi prendi un’altra pinta, per favore?” Al diavolo Rodolphus, al diavolo Alecto, quando Tom le sfiora il ginocchio lei allarga leggermente la gamba per invitarlo, ma riceve in cambio un pizzicotto che le manda quasi di traverso la birra. Non è il momento giusto, ha capito la lezione. Deve ancora attendere.

 
   
 
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