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Autore: Boringgirl    05/02/2022    0 recensioni
La cittadina di Lenili viene scomobussolata dall'arrivo di un gruppo di forestieri sopravvissuti alla caduta del loro mondo.
Il loro popolo è stato spazzato via da una forza misteriosa e imbattibile, e ora sono alla ricerca di un nuovo posto in cui iniziare a vivere.
Ma sono tante le domande che i cittadini di Lenili si pongono.
Come hanno fatto a sopravvivere? Chi era questa forza misteriosa? Sono una minaccia?
I ragazzi sopravvissuti oltre ad imparare a vivere in un mondo completamente diverso dal loro, si troveranno in mezzo ad una faida che dura da secoli, e che purtroppo sembra peggiorare sempre di più.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre anni dopo

Alec con un abile salto salì su un masso, e dall’alto della sua posizione si mise ad osservare i suoi compagni di viaggio che procedevano dietro di lui. Erano circa un centinaio; gli uomini procedevano in testa e in coda al gruppo, sempre vigili, mentre le donne e i pochi bambini rimasti viaggiavano in mezzo. Lasciando vagare lo sguardo sui visi della sua gente, cercò i volti di amici, parenti o conoscenti, ma senza un grande successo.  Erano rimasti in pochi, pochissimi. Un intero mondo e la sua popolazione era stato spazzato via, e loro erano i pochi sopravvissuti.

All’improvviso qualcosa lo colpì sulla nuca con forza facendolo cadere di faccia sul terreno. Con gli occhi che lanciavano fulmini, si girò verso il suo “migliore” amico che tranquillamente lo stava osservando dal masso su cui prima si trovava lui.

“Sei proprio un idiota, neanche in piedi riesci a stare” ghignò il ragazzo dai capelli scuri osservando Alec dall’alto. Neanche finì di parlare che si ritrovò anche lui per terra.

“Non fare tanto lo spaccone Damian, perché con il culo per terra ci sei finito anche tu” disse ridendo un altro ragazzo.

“Killian giuro che questa volta me la paghi!” sbuffò Damian guardando storto il nuovo arrivato che dall’alto allegramente lo prendeva in giro. Innervosito dalle continue prese in giro di Killian e di Alec, che nel frattempo si era rialzato, Damian esplose e si precipitò verso i due, pronto per una scazzottata.

“Finitela.”

Bassa e roca quella voce mise i brividi a tutti e tre i ragazzi che si bloccarono, improvvisamente ghiacciati. Un altro giovane, alto e con i capelli neri lunghi fino alle spalle si era avvicinato. In piedi con le braccia incrociate li osservava, con le folte sopracciglia nere inarcate e un’espressione di rimprovero in volto.

“Eddai Caal” esclamò il giovane che aveva fatto cadere Damian, che nel frattempo si era seduto su un masso a gambe incrociate.

“Dovresti cercare di rilassarti, ci siamo appena risvegliati e che cavolo! Non pensi che sarebbe il caso di godercela?”.

“Caal ha ragione” disse un altro uomo dai capelli argentati che stava avanzando verso di loro. Si fermò vicino a Killian e gli appoggiò una mano sulla spalla.

“Dobbiamo muoverci. Siamo rimasti addormentati per tre anni, e tutto è cambiato. Il guaritore ci ha detto che le risposte che cerchiamo sono tutte a Lenili, ed è proprio lì che dobbiamo arrivare”.

Tutti i giovani annuirono, e lentamente si riunirono al gruppo di persone che procedeva lentamente lungo la strada, osservando di tanto in tanto con la meraviglia negli occhi il passaggio intorno a loro.

Poco più avanti di loro, un uomo dalla folta capigliatura bionda procedeva lentamente accompagnato da sua moglie e da un’amica di quest’ultima. Era riuscito ad ascoltare la conversazione avvenuta tra i ragazzi e dentro di sé non poteva che sperare che tutto andasse per il meglio, e soprattutto che l’aiuto chiesto anni prima non avesse portato a conseguenze disastrose anche in questo mondo. I suoi pensieri vennero però interrotti dalla voce di un altro uomo che in testo al gruppo di persone lo chiamava.

“Kendrick, mio vecchio amico, come stai?” chiese quest’ultimo al biondo.

“Signore, grazie mille per l’interessamento. Mi sento benissimo, come se questi tre anni non ci fossero mai stati” rispose dopo essersi velocemente inchinato.

“Suvvia, lascia stare le formalità, siamo in una situazione di emergenza, non mi pare il caso di perdere tempo con queste cose. Piuttosto, parlando di questioni serie, hai già contattato la nostra salvatrice o devo aspettarmi il peggio?”.

Kendrick scosse la testa, incupendosi.

“Purtroppo, non ci sono riuscito. È come se qualcosa mi impedisse di giungere a lei. Spero solo che niente sia cambiato rispetto a tre anni fa, o non sono sicuro che riusciremo ad arrivare a Lenili ancora con la testa sulle spalle” mormorò lentamente guardando la strada davanti a loro e poi la sua gente.

Una poderosa pacca gli spezzo il fiato e lo fece ansimare.

“Non ti preoccupare, sono fiducioso. È vero che non conosco molto bene questo posto ma da quello che Erica mi ha raccontato non può essere così male, e soprattutto potremo finalmente rincontrare alcune vecchie conoscenze, sempre che non siano diventati come la gente di qui” disse il capo scoppiando poi in una fragorosa risata.

Kendrick sorrise divertito e poi aggiunse: “Non ce li vedo proprio con i capelli intrecciati intenti a coltivare un orto”.

****

 La cerimonia stava per avere inizio. Era un evento che avveniva solo una volta all’anno e che riuniva tutto il popolo magico di occidente. Tra le strade di Lenili si respirava un’aria festosa e le persone giravano con il sorriso sulle labbra e negli occhi.

Quel giorno il re avrebbe donato ai nuovi maghi la sua approvazione e li avrebbe assegnati ad un’unità di combattimento, una cerimonia importante alla quale partecipava, direttamente nella cattedrale della città, tutta l’élite magica, tra i quali i nove maghi più potenti di tutto il regno. O almeno quelli riconosciuti.

Elias era in ritardo. Facendo parte dell’élite magica doveva arrivare alla cattedrale un paio di ore prima della cerimonia; tuttavia, delle questioni di lavoro lo avevano trattenuto, ed ora era tardi. Correndo tra le strade e schivando i vari festeggiamenti, sperò con tutto il cuore di arrivare in tempo.

****

Nel frattempo, nella grande cattedrale centinaia di ragazzi e ragazze erano in trepidante attesa. Aspettavano da tanto questo momento, e finalmente era arrivato. Tutti avevano ricevuto una tunica bianca, sulla quale una volta iniziata la cerimonia, sarebbe stato impresso il simbolo della loro casata. Ogni giovane a turno veniva accompagnato dal Sacerdote, il quale con un incantesimo valuta la loro potenza magica, e in base ad essa verranno assegnati a una determinata casata. Le principali erano cinque: Maghi, Incantatori, Illusionisti, Stregoni e Sommi maestri. La maggior parte dei ragazzi veniva assegnata alla categoria Maghi o Incantatori, molto simili tra di loro, a volte, se era un’annata fortunata, venivano scovati degli Illusionisti, dotati di un potere magico elevato. Raramente venivano individuati degli Stregoni o dei Sommi maestri. Fin dalla nascita della magia gli Stregoni sono stati circa una trentina, mentre i Sommi maestri sono meno di dieci. Solitamente coloro che finiscono in una di queste due categorie solo gli stessi che faranno parte dei Nove, i combattenti più forti del Regno. Questa era l’ambizione più in voga fra i giovani, diventare uno dei Nove.

Il rintocco delle campane segnò l’inizio della cerimonia. Davanti ai giovani in attesa si aprirono le porte che davano accesso alla parte restante della cattedrale, e iniziarono a riecheggiare tra le mura un elenco di nomi. Ad uno ad uno, quando venivano chiamati, le ragazze e i ragazzi avanzavano in fila, entrando nella sala successiva della cattedrale.

La sala in cui si ritrovavano una volta oltrepassate le mura era ancora più grande della precedente. Era finemente decorata, piena di statue e piena di persone. L’élite magica del regno si era tutta riunita per questa cerimonia, e ora osservava con attenzione le nuove leve. Tra di loro erano presenti, oltre che uomini di potere, vicini alla corte reale, anche gli Incantatori e gli Illusionisti più potenti, coloro che in missione si sono distinti per coraggio e ambizione. La maggior parte di essi sono discendenti di famiglie nobili, dove il potere magico scorre più forte, ma è possibile trovare dei maghi di un certo livello anche tra le famiglie meno abbienti.

Più la fila di giovani aumenta, più i sussurri diventavano forti. In alto, in cima alla scalinata in fondo alla cattedrale, sedevano i Nove. In fondo alla sala, dietro al sacerdote, erano poste nove sedie finemente decorate, su cui riposavano con gli occhi ben puntati al gruppo di giovani, questi particolari personaggi.

“Oh mio Dio! Quello è il capo della famiglia Metallari! E ci sono anche il figlio e il nipote!”

“Il Mutaforma è così figo! Ho sentito che una volta è riuscito a trasformarsi persino in Litio, il giovane metallaro, e si è introdotto nella loro villa di famiglia per un’intera giornata. È sicuramente è un folle!”.

Furono diversi i sussurri che si scatenarono con la vista dei maghi più potenti del regno, per la maggior parte erano pieni di stupore e di ammirazione. Tuttavia, la delusione lasciò presto spazio alla trepidazione per l’imminente inizio del rito della suddivisione. Uno dopo l’altro i giovani venivano assegnati dal Sacerdote al proprio gruppo di appartenenza. Come pronosticato quasi tutti finirono tra i Maghi e gli Incantatori. Furono individuati solo due Illusionisti, cosa che scatenò lo stupore generale, in quanto i due prescelti, fratello e sorella, non provenivano da una famiglia nobile, ma erano figli del popolo.

“Cari ragazzi e care ragazze, la cerimonia di assegnazione è terminata. Ognuno di voi è stato assegnato ad una particolare casata in base al proprio potere magico. Sono sicuro che tutti voi vi troverete benissimo! Vi auguro il meglio dalla vostra vita, e che la magia sia sempre una vostra fedele compagna!” disse il Sacerdote dopo essersi instabilmente alzato in piedi, appoggiandosi ad un vecchio bastone intagliato. Finito il breve discorso i giovani nuovi maghi si inchinarono brevemente, mentre le porte ai lati della sala lasciarono entrare un gran numero di camerieri con grandi vassoi di cibo. Il banchetto della cerimonia ebbe inizio.

   
 
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