Posò il suo sguardo su Yuji, disteso supino; le coperte bianche lo coprivano fino alle spalle, aveva il viso rilassato come quello di chi sta facendo sogni sereni. Quando aveva saputo che era entrato in coma dopo un disastroso incidente durante una missione passava giorno e notte in ospedale. Gli strinse forte una mano e sentendosi improvvisamente stanca appoggiò la testa sul braccio libero e cullata dal bip costante del misuratore multi parametrico si addormentò.
Riaprì gli occhi solo quando sentì un brivido di freddo ed inquietudine percorrerle la schiena; lo spazio intorno a lei pareva smisurato, era freddo e buio, le poche cose visibili erano illuminate da un’inquietante luce rossastra.
“Una vita per una vita. Concediti e lo guarirò”.