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Autore: piccola_Calliope    07/02/2022    2 recensioni
Tommaso e Defne si conoscono da quando hanno 14 anni, hanno imparato a diventare amici, si sono stati sempre accanto...
Ma un'assurda richiesta di Defne cambia definitivamente il loro rapporto...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Vita noiosa
POV. DEFNE

Sto fissando il mio armadio da più di mezz’ora, non so proprio cosa indossare per la festicciola di Domenico, non ho mai fatto una grande vita mondana, quindi ho pochissimi vestitini o gonnelline, ho tantissimi jeans e maglioncini semplici, mi siedo sul letto un po' triste, è raro che mi pesi non avere una migliore amica, questo è uno dei quei momenti, una migliore amica avrebbe portato tanti vestitini, mi avrebbe aiutato a sistemare i capelli e a truccarmi, invece no…Io non ho mai avuto una migliore amica, mi hanno sempre snobbata, mi hanno sempre fatta sentire un difetto…
-Hei piccola perché cosi seria?-mia madre entra in camera mia.
-Stasera devo uscire con un ragazzo e non so cosa mettere-sospiro ancora una volta.
Lei viene a sedersi accanto a me.
-Non puoi chiedere a Tommi?-mi domanda.
-Mamma Tommi è un ragazzo per lui sono perfetta con una tuta, è uno di quei momenti in cui mi manca una migliore amica-affermo.
-Ma tu hai una migliore amica-mi sorride dolcemente. -La tua mamma-mi sistema dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
-E’ vero-ricambio il suo sorriso.
La mamma è, e sarà per sempre la migliore amica, quella che ti capisce anche solo attraverso il telefono, percepisce il tuo tono di voce diverso, nessuno sarà mai in grado di capirti come lei, ed io sono fortunatissima, la mia mamma è proprio la mia migliore amica, ma a Tommi non è toccata questa fortuna, sua madre l’ha quasi sempre disprezzato e trattato male, i suoi genitori hanno da sempre riversato i loro problemi di coppia su di lui, ecco perché lui ha tagliato i ponti con entrambi, l’hanno sempre ferito.
-Tommi non è cosi fortunato come me-dico.
-Tommi è comunque fortunatissimo, ha te-mia madre mi sorride ancora una volta. -Allora chi è questo ragazzo con cui speri di non pensare a Tommaso?-mi domanda.
-Mamma-la ammonisco.
-Sono la tua migliore amica, so che sei innamorata da una vita del tuo migliore amico-inizia ad osservare i vestiti all’interno del armadio.
-Però io sono la sua sorellina, quindi è giusto che provi ad uscire con qualcuno-le dico.
-E’ giusto, come si chiama questo ragazzo?-domanda.
-Domenico, è un mio collega dell’uni ed è un bravissimo ragazzo, molto intelligente e gentile-le spiego.
-Sono felice che tu esca con un cosi bravo ragazzo, e piccolina se lui è davvero cosi, non gli importerà assolutamente il tuo abbigliamento-mi dice.
-Però vorrei farmi carina per lui-gli dico.
-Questo vestitino azzurro ti è sempre stato da Dio-me lo passa.
Le sorrido, è vero quello è il vestitino più carino che ho, molto semplice come me e adatto sicuramente per stasera, semplice, ma allo stesso tempo elegante.
-Grazie mammina-le sorrido dolcemente.
-Divertiti-mi lascia un bacio sulla fronte e poi esce dalla mia camera.
Quasi un’ora dopo sono in macchina con Domenico.
-Sei molto carina Defne stasera-mi dice sorridendo.
-Grazie e grazie per l’invito, mi fa davvero piacere passare del tempo con te-sorrido anche io.
-Io sono felicissimo che tu abbia accettato il mio invito-mi regala un altro dei suoi bellissimi sorrisi.
Questa serata deve andare bene, io devo lasciarmi andare, devo smetterla di pensare che Tommaso domani si sveglierà e mi dirà d’essere follemente innamorato di me, queste cose accadono nelle favole…Domenico è un bravo ragazzo e sembra davvero interessato a me, abbiamo vari interessi in comune, Tommaso invece è sempre stato il mio opposto…
Improvvisamente Domenico ferma la macchina.
-Che succede?-mi allarmo.
-E se invece di andare da me alla festicciola facessimo qualcosa di diverso?-mi domanda.
-Ma scusa la festa è a casa tua-affermo.
-Mi annoia, voglio stare da solo con te, ti piace il kebab? Conosco un ragazzo indiano che ne prepara uno formidabile-afferma con già l’acquolina in bocca.
-Facciamo come vuoi-gli sorrido.
Venti minuti dopo siamo seduti su una panchina a mangiare uno squisito kebab.
-Non ti facevo tipo da kebab-ammetto.
-Sembro più un tipo da ostriche e caviale?-chiede sorridendo.
-Onesta?-domando.
-Stai per rispondere si-afferma fintamente offeso. -In realtà a me piacciono le cose semplici, sono stanco delle frivolezze, purtroppo la mia famiglia, mi ha cresciuto imparando ad apprezzare il lusso, e attenzione io non lo disprezzo, ma preferisco di gran lunga una panchina, un kebab e una ragazza carina ed intelligente a chiacchierare con me-mi sorride.
-Mi piaci per questo-dico.
-Ti piaccio?-domanda ridendo.
Io annuisco.
-Allora cosa vuoi fare da grande mia cara Defne?-mi domanda.
In quel momento mi si stringe il petto, ripenso a Tommaso.
‘’Siamo stesi sul divano del monolocale di Tommaso.
-Sei una nerd, hai davvero preso 30 al primo esame-Tommaso mi prende in giro.
-Ho però paura di aver scelto un percorso di studi che non mi dà molte possibilità lavorative, cosa posso fare con una laurea in filosofia?-domando preoccupata, ho davvero paura di aver sbagliato tutto.
-Che scema che sei-Tommaso mi scompiglia i capelli.
-Ma Tommà che dici?-chiedo.
-Tu sei nata per fare solo una cosa…La professoressa, sei bravissima a spiegare, io sono un ottuso di merda e con te capisco tutto, mi hai fatto capire Hegel, sarai una prof stupenda-mi sorride.’’

-Vorrei fare la prof alle superiori-rispondo.
-In effetti, ti ci vedo-Domenico mi sorride.
-E tu invece cosa vuoi fare da grande?-chiedo.
-Io non volevo studiare, mio padre ha accettato questa cosa della filosofia solo per farmi prendere un titolo, io non so ancora cosa farò da grande-mi risponde.
-Secondo me menti, tu sai cosa vuoi fare, però hai paura di dirlo-gli dico.
Lui mi fissa, sorride e annuisce.
-Avresti potuto benissimo fare la psicologa-mi prende in giro.
-Allora cosa vuoi fare da grande?-domando, di nuovo.
-Mi piace scrivere, da quando ho 14 anni scrivo romanzi gialli che sono sparsi un po' su dei quaderni, un po' nel mio pc, ma mio padre non accetterà mai-mi dice.
-Lotta per quello in cui credi, non ti abbattere, non mollare, sono sicura che tuo padre sarà felicissimo di avere un grande scrittore di gialli come figlio-gli stringo la mano.
-Che fortuna averti incontrato-Domenico mi bacia.
Io inizialmente resto totalmente impalata, non mi aspettavo questa cosa, non mi aspettavo di trovarmi cosi bene, non credevo che lui potesse essere cosi interessante, e non pensavo assolutamente che lui potesse baciarmi, le sue labbra hanno tutt’altro sapore rispetto a quelle di Tommaso, lui è cosi delicato, mentre Tommaso è cosi irruento e passionale…
-Smettila di pensare a Tommaso-penso tra me e me.
E quindi rispondo al bacio di Domenico, io devo dimenticare Tommaso.

POV. TOMMASO
Sto facendo delle flessioni quando Defne apre la porta del mio appartamento.
-Signorina vuoi smetterla di entrare in casa mia a tuo piacimento?-la prendo in giro.
Lei sospira e si corica sul mio divano.
-E’ successo qualcosa?-chiedo d’altronde ieri sera aveva l’uscita con quel deficiente di Domenico, io ho dovuto prendere una camomilla prima di andare a dormire, mi sentivo terribilmente agitato.
-Mi ha baciato-dice.
Io sento una fitta dolorosissima al petto…Fitta seguita da un bruciore intenso.
-E’ andato tutto benissimo allora-affermo.
-E’ un bravo ragazzo, molto interessante, cosi gentile, educato, e poi adora le cose semplici-la interrompo.
-Scusa ma stento a credere questa cosa, visto e considerato che porta un rolex al polso-affermo.
-La sua famiglia l’ha fatto crescere cosi, ma lui in realtà ha un animo buono, ieri sera mi ha portato a mangiare il kebab, niente ristorante di lusso, solo io, lui, una panchina e un kebab-sorride.
-Che ragazzo d’oro-vorrei essere gentile, vorrei approvare questa sua scelta, ma proprio non ci riesco, non tollero questo Domenico.
-Perché sembri arrabbiato?-domanda.
-Ho sonno e tra poco devo andare a lavoro-rispondo.
-Non sembri felice della mia relazione con Domenico-sbuffa.
-Ah avete già una relazione?-domando.
-E’ quello che accadrà, ci piacciamo, andiamo d’accordo, abbiamo vari interessi in comune, lui mi fa sentire desiderata, io sono felice e quindi non vedo degli impedimenti ad una possibile relazione-si sta alterando.
-Che vita noiosa avrai con mister perfezione-ammetto.
-E’ la vita che voglio, lui è il ragazzo perfetto-dice…Io odio sentire questa frase, lui è il ragazzo perfetto…
-Anche le scopate con lui saranno noiose, sempre la stessa posizione, probabilmente sarete una di quelle coppie che scopa il giovedi sera dopo cena e fine-rido di gusto.
-Perché devi portare tutto sul volgare?-domanda lei.
-Perché io sono il tuo rozzo migliore amico, ah sono pure quello che ti ha tolto il peso della verginità, sai Defne tu mi sembri un po' irruenta per uno come lui, sai com’è mi hai sgraffiato tutta la schiena, a lui non so se piacciono queste cose-dico…Mi pento mentre parlo, so che la sto ferendo.
Lei mi regala infatti uno sguardo carico di disapprovazione.
-Bravo continua cosi, continua a fare lo stronzo senza motivo con me-è offesa e ha ragione, io dovrei essere felice per lei, il ragazzo che le piace è realmente interessato a lei, ma proprio io felice per questa cosa non riesco ad esserlo, mi dà i nervi sapere che lui l’abbia baciata, e mi manda il cervello in panne sapere che un giorno lui potrà toccarla come ho fatto io.
-Hey baby io non faccio lo stronzo, io sono stronzo, comunque mi hai annoiato, mi vado a fare una doccia e spero al  mio ritorno di non vederti-dico.
Lei si avvicina a me e mi dà uno schiaffo.
-Complimenti, allontana l’unica persona che ti è rimasta-è furiosa…Però la sua frase mi offende parecchio.
-Vattene-le ripeto.
Vedo i suoi occhi diventare lucidi, sta per piangere.
-Non mi inteneriscono le tue lacrime-mi allontano da lei, mi sentivo mancare l’aria, perché ho fatto questo? Perché l’ho trattata cosi male? Dannata notte di sesso, non doveva accadere, il sesso ha davvero cambiato tutto tra noi.
-Non tornerò da te-detto ciò va via.
Dannato io che ho accettato di farlo con lei, non dovevo, non dovevo assolutamente accettare, andava tutto a gonfie vele prima, eravamo cosi felice, si è rovinata ogni cosa e sono sicuro che sarà sempre peggio.

POV. DEFNE
Esco da casa di Tommaso e scoppio a piangere, io davvero non lo capisco, perché fa cosi, perché mi spezza continuamente il cuore, perché gli permetto di trattarmi come una pezza…
In quel momento mi chiama Domenico.
-Che hai? Stai piangendo?-mi domanda sentendo la mia voce.
-Ho litigato con il mio migliore amico-rispondo.
-Dove sei? Mandami l’indirizzo ti vengo a prendere-mi dice premuroso.
-Ok- gli invio la mia posizione.
Venti minuti dopo sono in macchina con lui, piango in silenzio osservando fuori dal finestrino.
-Mi dispiace cosi tanto vederti cosi-mi carezza la mano.
-Purtroppo sono io che gli permetto di farmi questo, avrei dovuto chiudere con lui molto tempo fa, ma gli voglio troppo bene e questo è il risultato-spiego.
-Ma perché avete litigato?-domanda.
-Perché è uno stronzo che non apprezza ciò che di bello c’è, ma butta merda su qualsiasi cosa, compreso il nostro rapporto-chiudo gli occhi, sono stanca di piangere.
Domenico parcheggia, con dolci carezze asciuga le mie lacrime.
-Vieni qui-apre le sue braccia.
Io mi ci fiondo e piango tutte le lacrime che ho in corpo, nemmeno so chi devo ringraziare per averlo incontrato, è un ragazzo speciale e sta facendo di tutto per capirmi, si sta impegnando e mi sta facendo solo bene, non come Tommaso che alla prima occasione mi spezza il cuore e non riesce ad essere felice per me…Ho sbagliato a fare l’amore con lui, avrei dovuto aspettare l’amore vero, magari un ragazzo come Domenico.
-Grazie per quello che stai facendo-gli sussurro.
-Non voglio vederti triste, ti conosco da anni e ti ho sempre visto sorridere e voglio rivederti cosi-mi carezza la schiena mentre mi stringe ancora a sé.
-Grazie per ogni tua premura, è quello di cui ho bisogno-lo stringo più a me.
-Puoi sempre contare su di me Defne, per qualsiasi cosa-mi carezza i capelli.
-Grazie-lo ringrazio ancora una volta, perché anche se Tommaso mi vuole bene, per assurdo, sono sempre stata io a prendermi cura di lui e non il contrario, c’è sempre stato poco tempo per i miei drammi, non rinnego nulla, ma avrei voluto che lui ci fosse di più per me…In fondo io gli ho fatto un po' da mamma e papà, ho cercato di compensare a tutto il dolore che altri gli hanno arrecato…Ma lui…In fondo lui mi ha sempre lasciato da sola…Quindi non sono abituata a qualcuno che si prenda cosi cura di me e si preoccupi dei miei dolori e dei miei pensieri.
Bacio Domenico, non so cosa significhi questo bacio, ma è ciò che sento di fare.

POV. TOMMASO
Sono per strada per andare al bar quando mi suona il telefono, spero sia Defne, ma è Giuseppe.
-Sembri deluso-se la ride.
-Ho litigato con Defne, speravo fosse lei-gli dico.
-Avete litigato per cosa?-mi domanda.
Io sospiro.
-Perché sono una testa di cazzo-rispondo.
-E lei dovrebbe chiamarti?-mi chiede.
-Sono nervoso Giuseppe-gli dico.
-Si ma se l’hai ferita, dovresti telefonarla tu, dovresti scusarti, Tommà è sempre la tua Defne-mi dice.
-La mia Defne che dopo aver litigato con me, si è fatta venire a prendere sotto casa mia dal suo fantastico Domenico che ieri sera l’ha baciata-stringo i pugni al pensiero.
-Allora il problema è questo-dice.
-Quale?-chiedo.
-Sei geloso Tommà e sai perché lo sei? Perché la ami-è serissimo e convinto nel pronunciare queste parole.
-Non dire cazzate Giuseppe-sbuffo.
-Lei non è solo la tua famiglia, lei è l’amore della tua vita e spero che non sia troppo tardi quando te ne renderai conto-dice.
-Vado a lavoro ci sentiamo domani-non gli do nemmeno il tempo di rispondere che riattacco.
Mi sento distrutto, si è proprio cosi che mi sento, le ho fatto male e ogni volta che questa cosa capita, mi sento male io, non vorrei vederla piangere, non vorrei mai farla soffrire eppure con il mio brutto carattere riesco solo a ferirla, sono il male per lei, sarò sempre il male, lei merita d’essere felice, io non riesco a renderla felice, forse è un bene questo nostro allontanamento, forse è davvero un bene Domenico nella sua vita, io non desidero altro che vederla serena.
-Hai sempre una faccia di merda quando vieni a lavoro-mi prende in giro Massimo, il mio capo.
-Per ora è un periodo no capo-dico.
-Però non fare cazzata perché sei nervoso, ti raccomando-mi ammonisce.
Non riesco per niente a rimanere concentrato sul lavoro, penso sempre a lei, ai suoi occhi lucidi, alla sua voce rotta per l’ennesimo dolore che io le ho arrecato e poi penso alla bella macchina di quel cretino di Domenico che se la porta via…Lui me la porterà via per sempre.
-Hei-un cliente mi richiama.
-Dimmi-rispondo.
-La mia ragazza ti ha chiesto un Cosmopolitan e questo è un Midori, non credo siano la stessa cosa-mi sbatte il bicchiere davanti.
-Scusa amico, abbiamo tante comande può capitare, vi faccio subito due Midori e offre la casa-cerco di essere cortese.
-Ma senti faccia di merda io voglio la tua elemosina?-domanda scortese.
-Volevo solo rimediare al mio errore-gli dico.
-Sei un coglione-mi insulta.
-Anche tu, sei una gran testa di cazzo che insulta il barista-lo fulmino.
-Se hai le palle esci fuori che facciamo i conti-mi sfida.
Io sorrido, non poteva farmi offerta migliore, sono nervoso, rompergli la faccia sarà divertentissimo.
-Non sai contro chi ti sei messo-gli sorrido.
Mi tolgo il grembiule e lo raggiungo nel retro del locale, lui nemmeno mi fa chiudere la porta che mi colpisce le gambe con un bastone trovato non so dove, mi mette subito in ginocchio, inutile dire che da qui ho il totale svantaggio.
-Sei una merda-gli urlo contro all’ennesimo calcio che mi costringe a sputare sangue.
L’ultima cosa che ricordo è il suono di una bottiglia che viene rotta, poi il buio totale.
Angolo autrice
Buonasera care, dopo tanto ecco che ritornano Defne e Tommaso, che ve ne pare? Capitolo super positivo ahahaha scherzo.
Ma Domenico vi piace??? Fatemi sapere.
Ciao belle
 
  
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