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Autore: __eryn__    11/02/2022    1 recensioni
Edward è un diciassettenne attratto dagli stimoli e dall'adrenalina della vita. Questi ultimi li ricerca in una realtà spericolata composta da skate, uscite notturne, alcol e soprattutto... le droghe.
Edward è accecato da ogni tipo di droga, gli comportano la visione temporanea di un mondo alternativo fatto di desideri e pazzia.
I suoi genitori e gli amici hanno accettato il fatto che non possono più aiutarlo e che staranno solo guardare mentre ogni giorno si lascia morire...
Riuscirà a disintossicarsi e a riprendersi in mano la sua vita?
𝙎𝙏𝙊𝙍𝙄𝘼 𝘼𝙏𝙏𝙐𝘼𝙇𝙈𝙀𝙉𝙏𝙀 𝙄𝙉𝙏𝙀𝙍𝙍𝙊𝙏𝙏𝘼
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     FRAGILITÀ

Il cielo appare nuvoloso, fa freddo.
Edward si trova seduto davanti uno dei tavolini esposti all'esterno del bar di Annella.
Lei ancora non lo ha visto.
Se ne sta un po' accasciato, curvo con la schiena, a guardare due ragazze. Due sorelle, con precisione: Lume e Maggie.
Vengono spesso lì. La maggiore, Lume, sta mangiando il suo cornetto mentre ascolta il filo interminabile del discorso di Maggie.
"Avrei tanto voluto una sorella o un fratello maggiore"
Pensa Edward.
"Qualcuno che mi dicesse: ci sono passato anche io, ma l'ho superata, ce la si può fare"
Il ragazzo continua a guardarle mentre le due continuano a parlare e a gesticolare con le mani.
"Qualcuno che mi faccia credere che ci sia speranza, perché ci è già passato sopra, che mi dia conforto, che mi resti accanto per tanto tempo. Qualcuno con cui io possa sentirmi libero di dire qualsiasi cosa"
Fa un sospiro per poi massaggiarsi le palpebre.

<< Edward! Non ti avevo visto >> Esclama Annella con la sua solita espressione solare.

Lui la saluta alzando la mano per poi incrociare le braccia sul tavolo e poggiarci lateralmente il viso per poterla guardare.

<< Non sei con il tuo amichetto biondino? >> Gli domanda lei e Ed fa cenno di no con la testa.

<< Oggi sei piuttosto silenzioso... a volte ti vedo ma mi dimentico sempre di chiedertelo, tu come stai? >> Chiede preoccupata.

<< Bene dai, in pratica mi sento in bilico nel decidere se voglio morire domani o continuare a lamentarmi di esistere >>

<< Non è una bella cosa quello che hai detto >> Dice Annella per poi avvicinarsi una sedia per sedersi vicino a lui.

<< Lo so, però è così >> Sussurra l'altro per poi voltarsi dall'altra parte.

<< Non credi che dovresti parlarne con qualcuno? >>

<< Pensi che io sia depresso, vero? >> Domanda lui parlando ancora piano, senza guardarla in viso.

<< Penso che sia il momento che tu ne parli. Se continui a tenerti ancora dentro tutto finirai per esplodere >> Lei gli accarezza piano la schiena e l'altro sospira.

<< Non sei la prima che me lo dice >>

<< Questo vuol dire che qualcun altro è preoccupato per te. Edward tu non sei da solo >>

<< Annella, è questo il problema. Se sono con gli altri finisco sempre per deluderli, preferisco stare da solo ma d'altra parte mi fa sentire tanto male >> Dice stringendosi fortemente con le unghie le braccia fine.

<< Edward... hai solo diciotto anni, non dovresti pensare a queste cose. Sai quante difficoltà ti appariranno quando sarai più grande? E non puoi sempre abbatterti >>

<< Sappi che dicendo così non mi stai aiutando per niente. Se ci sono altre difficoltà allora mi sparo veramente >>

<< Tu devi combattere! Non devi arrenderti sempre! Cerca di muoverti o ti farai scavalcare sempre dalle tue paure >> Cerca di consolarlo continuando ad accarezzargli la schiena.

<< Io non ci riesco, chiamami anche un pappamolle, ma sul serio... io non ci riesco. Non sento proprio le forze per fare qualcosa >>

<< Questo perché non mangi. Sei davvero troppo magro rispetto all'ultima volta che ti ho visto. Perché non mangi? >>

<< Perché mi viene da vomitare tutto dopo >>

<< Devi riabituarti a mangiare bene, così farai impazzire il tuo metabolismo >> Gli dice Annella mentre l'altro si gira verso di lei.

<< Non è questo, è che... molto spesso sento tante cose tutte insieme... ansia, paura, fretta di fare qualcosa, correre, tutto. Se mescolo tutto questo insieme, il mio corpo non regge, rimetto tutto e mi faccio di qualcosa per calmarmi o mi rannicchio sotto le coperte con le serrande abbassate della camera >>

<< Perché non ne parli con i tuoi genitori? Loro sono preoccupati per te, ci tengono davvero tanto nel poterti rendere felici e so che faranno di tutto per aiutarti >>

<< Non voglio farli preoccupare ulteriormente, loro non c'entrano con me. È un mio problema e in qualche modo dovrò pensarci da solo. Non voglio il loro aiuto anche perché ho paura di... farmi conoscere... da loro >>

Edward fa una pausa, indeciso se continuare dato che ha iniziato a singhiozzare.
Annella gli accarezza la guancia bagnata e lo guarda tristemente.

<< Non sanno chi sono davvero. Loro mi vedono come se fossi Edward di quattro anni fa. Come se in qualche modo io sia spensierato e abbia grandi progetti. Ma io non so nemmeno se domani finirò un overdose o altro... >>

<< Edward... >>

<< Annella io desidero con tutto il cuore a tornare a come ero prima. Voglio tornare spensierato e pieno di voglia di fare. Dovevo approfittarne e fare tante cose prima se poi avessi saputo che sarei diventato questo. Non penso che tornerò mai a come ero quattro anni fa, diventa sempre più lontano quel ricordo >> Dice Edward cercando di liberarsi con lei.

<< Si dice di dover guardare al futuro e non al passato... ma io non ho proprio idea di come sarà il mio futuro >> Tira su con il naso e si asciuga gli occhi più volte con la manica.

<< Tutte le volte che provo a dire cosa sento dentro o a parlare di quello che provo, mi blocco, sento un nodo in gola, non mi fa parlare e sento che le lacrime vogliono invadere violentemente fuori dai miei occhi. Inizio immediatamente a sudare, mi si arrossano le guance dalla tensione, sento l'ansia che mi divora completamente. Tremo e il mio respiro diventa affannoso mentre il mio stomaco si contorce lentamente. Per questo non riesco mai a parlarne ma ora probabilmente sono arrivato al limite e, non so come, ma un po' ci sto riuscendo con te >> Edward scoppia a piangere e si siede con la schiena curva per poi spingere le mani sugli occhi.

Annella prova a trattenere le lacrime, Edward ha spesso frequentato il suo bar da qualche anno e ormai lo sente vicino a lei e vederlo marcire ogni giorno che passa fino al limite la fa sentire male per lui.

<< Sento di aver perso la voglia nel fare qualsiasi cosa >> Singhiozza a bassa voce.

<< Per un attimo credevo davvero di avere qualche speranza, grazie a Nic... lui mi ha fatto vivere più di una volta >>

<< Perché non è con te? >>

<< Abbiamo litigato. L'ho allontanato io. Gli ho detto delle cose orribili, non se lo merita ma almeno non ha un morto che cammina vicino a lui. Mi sono tolto dalle palle >> Edward soffia il naso nel fazzoletto che gli ha dato Annella in quel momento.

<< Non volevo dirglielo davvero, io non penso che lui sia quel tipo di persona >> Sussurra per poi continuare: << Mi stanno capitando un sacco di cose insieme ultimamente e sembra che io me le merito, ma la mia testa non riesce più a contenerle >>

Annella gli accarezza la schiena con dei movimenti lenti e delicati continuando ad ascoltarlo.

<< Sai... una volta ci riuscivo. Riuscivo a trattenere tutto benissimo. Ero tanto bravo a nascondermi nelle menzogne. Ora diventa sempre più difficile resistere dal cedere >>

<< Tu non devi più trattenere nulla >>

Edward non risponde e gira lo sguardo altrove.

<< Cosa sono questi? >> Chiede lei alzando la manica della maglietta che scopre i tagli sul polso.

Il ragazzo si mette immediatamente dritto con la schiena e si abbassa velocemente la manica.

<< Ti prego non dirlo ai miei genitori >>

<< Dovresti farlo tu, è pericoloso quello che fai >>

<< Lo so, promettimi che non dirai niente >>

Annella lo guarda e dopo pochi secondi sospira.

<< Sappi che non sono d'accordo >>

<< Annella, sono serio, non dire niente >>

<< Mh... >>

<< Io mi sono confidato con te... >>

<< Edward, non dirò niente. Così stai più tranquillo >> Gli dice accarezzandogli la schiena.

<< Grazie... >>

Passano i minuti, Edward non fa che ripensare alla conversazione con Annella.
Si domanda perché le abbia detto tutto, perché ha parlato con lei?
Non crede che terrà la bocca chiusa con i suoi genitori.
Perché si è fatto vedere vulnerabile?
Perché le ha mostrato le sue fragilità?
Edward continua a pentirsene mentre osserva dall'alto del terrazzo del suo palazzo la quotidianità degli altri mentre camminano sul marciapiede.
L'altezza è elevata, il vento spinge i suoi pensieri ricordandogli che domani è il 5 Novembre.
Quella data in cui la sua vita è cambiata.
Il ragazzo si siede sul bordo del terrazzo, ha la vista un po' offuscata, così chiude gli occhi.

 


 

ANGOLO AUTRICE
Buonasera a tutti i lettori della mia storia. Innanzitutto grazie per il supporto che mi date!
Il prossimo capitolo sarà un flashback, ed è quello che stavate aspettando un po' tutti xD
Si capirà il motivo che spingerà Edward a cedere più volte nella tentazione della droga.

Alla prossima!

 

   
 
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