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Autore: Shade Owl    13/02/2022    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per dormire affittarono una stanza in un albergo a ore. Non era né grande né attrezzata per tutti loro, ma non importava a nessuno, e dovevano fare economia col poco denaro ancora in loro possesso. Dentro c’erano soltanto un paio di letti e un divano malmesso; una porta si apriva sul piccolissimo bagno, in cui si trovavano una doccia ed un lavandino. Drake decise che avrebbe dormito nel sacco a pelo sul pavimento di moquette stinta, mentre loro potevano sistemarsi dove e come volevano. Anche Leon, in uno slancio di generosità che sorprese persino lei stessa, decise che avrebbe lasciato i letti ai ragazzi. Dormirono solo qualche ora, poi uscirono presto, quando ancora l’aria era piena del freddo notturno e il resto del motel non si era ancora svegliato.
- Destinazione?- chiese Marie.
- Qualsiasi posto sia adatto a condurre affari poco puliti.- rispose lo Stratega - Vado a parlare un attimo col portiere, magari può esserci d’aiuto.-
Andò a bussare alla porta del suo ufficio, che si aprì poco dopo; Drake entrò nella stanza, e non tornò prima di qualche minuto.
- Dice di cercare un certo Orfeo.- disse subito, quando fu di nuovo da loro - Non credo che sia il suo vero nome, ma sembra essere uno che sa sempre tutto, qui nel quartiere. Chiunque cerca qualcosa deve chiedere a lui.-
- E sai dove si trova?- domandò Gareth.
- Gira per locali, quando non si rintana nella sua topaia.- rispose alzando le spalle.
Si avviarono lungo la strada, entrarono nella prima bettola che incrociarono, a quell’ora quasi vuota, e si sedettero davanti al sudicio bancone. Leon passò rapidamente in rassegna l’ambiente male illuminato con lo sguardo, adocchiando i pochi ubriaconi nullafacenti che, già a quell’ora, si erano infilati nel locale per cominciare a bere, cercando di ignorare l’odore di quel posto e l’aspetto poco pulito. Onestamente avrebbe di gran lunga preferito non trovarsi là dentro, ma considerato che non aveva idea di come fare a trovare la Clumnite doveva davvero lasciare che fosse Drake a occuparsi di tutto e affidarsi alle sue decisioni.
Lo Stratega, nel frattempo, fece un gesto veloce verso il tarchiato barman, in quel momento intento a sciacquare sommariamente alcuni bicchieri.
- ‘Giorno.- grugnì l’uomo, avvicinandosi e grattandosi il molle pancione da sopra il grembiule malconcio che indossava - Che volete?-
- Per ora ci accontentiamo di qualche bottiglia di succo.- rispose Drake - E di qualche dritta. Vorrei incontrare un certo Orfeo.-
L’uomo si accigliò.
- Chi lo cerca?- chiese.
- Uno che ha un affare da proporgli. Puoi aiutarmi?-
Lui scosse la testa.
- No, amico. Non lo vedo da tre giorni, ma se si fa vivo gli parlo di te.- rispose, voltandosi per afferrare quattro bottiglie da un frigorifero.
Drake non rispose e attese che l’uomo finisse di servirli, ma nessuno di loro toccò un solo sorso delle bevande: il colore era troppo scuro, e qualcosa che di certo non somigliava a polpa di frutta galleggiava nel collo delle bottiglie.
Uscirono poco dopo, con Marie che ostentava un’espressione disgustata.
- Un buco nell’acqua.- disse Gareth con un sospiro.
- Normale, non è possibile trovare gente così, al primo colpo.- disse Drake - Tranquillo, più chiediamo in giro e più sarà possibile scovarlo. La voce di quattro stranieri che lo cercano giungerà certamente alle sue orecchie, e se riterrà che non siamo pericolosi allora ci cercherà di persona. E considerando che due di noi sono ragazzini, è altamente probabile che succeda.-
Marie sbuffò.
- Mi sa che sarà una cosa lunga.-
- Un po’.- ammise lo Stratega.
Entrarono in altri locali, altrettanto malmessi quanto il primo, e in tutti quanti ricevettero le stesse risposte, ovvero che non c’era, che non lo vedevano da giorni o che non l’avevano mai sentito prima. Più si facevano vedere, tuttavia, e più Leon si rendeva conto che la gente attorno a loro gettava occhiate a tutto il gruppo, e in un paio di occasioni ebbe modo di riconoscere qualche faccia: c’era qualcuno che li seguiva.
A metà della giornata, quando era ormai passata l’ora di pranzo e stavano cominciando a pensare di cercare un posto dove mangiare, finalmente ebbero successo: entrati nell’ennesimo bar non riuscirono a fare più d’un passo dalla porta che un grosso energumeno calvo dalla pelle pallida si parò davanti a Drake, squadrandolo da capo a piedi.
- Sei tu che cerchi Orfeo?- chiese con voce bassa e di gola.
Drake annuì lentamente.
- Sai dov’è?-
- Forse.- rispose lui - Che vuoi da lui?-
- Ho bisogno di informazioni, e lui può darmene in quantità.-
- Certo che può, se tu puoi pagare.-
Lo Stratega annuì di nuovo.
- Portaci da lui.- disse.
- Solo uno.- grugnì l’uomo - Solo tu. Gli altri aspettano lì.- e fece un cenno verso un punto qualsiasi del locale.
Drake sospirò.
- D’accordo.- si voltò verso Leon, al suo fianco - Resta con loro due, mi raccomando.- disse.
Lei annuì.
- Tranquillo.-
Lo Stratega si allontanò con il grosso gorilla, mentre Leon portava Gareth e Marie a un tavolo libero e si sedeva con loro. Molti li guardavano di sottecchi.
- Non mi piace questo posto.- disse Gareth a bassa voce - E nemmeno gli altri in cui siamo stati fino ad ora.-
- Non piacciono a nessuno, se proprio vuoi saperlo…- brontolò Marie - Ma non c’è troppa scelta, mi sembra.-
- No, non c’è.- annuì cupamente Leon - Ora statevene buoni, appena torna Drake mangiamo qualcosa.-
Rimasero in silenzio qualche minuto, finché qualcuno non si avvicinò. Erano tre persone, tutti uomini, abbastanza grossi e dall’aspetto sciatto. Uno ostentava una brutta cicatrice sulla guancia, e tutti puzzavano in modo osceno di birra scadente. Probabilmente erano strapieni d’alcool.
- Ehi…- grugnì quello più vicino, il più basso del gruppo, rivolgendosi a Leon. Sulla testa aveva pochi fili scuri e unti a coprirgli la fronte, e indossava una tuta da meccanico macchiata di olio - Ti stavo osservando. Perché non mi offri da bere?-
Leon aggrottò la fronte.
- No.- rispose seccamente.
Lui sogghignò, e Marie fece per afferrare le sue armi, che portava nascoste sotto una felpa che si era legata alla vita. Gareth osservava la scena intimorito.
- Oooh, fa la difficile, la signorina…- borbottò l’uomo, mentre i suoi compagni ridacchiavano - Non c’è bisogno di essere sgarbati, sai… siamo solo tre amiconi che cercano di divertirsi un poco, dopotutto.-
Leon gli lanciò uno sguardo scocciato: iniziava davvero ad averne piene le scatole. Tra Crepuscolo che le dava la caccia, il suo vecchio professore che cercava di ucciderla e lo stress di trovarsi in una città dove chiunque le avrebbe fatto la festa se avessero scoperto chi era davvero i suoi livelli di sopportazione erano ai minimi storici. E quell’idiota non aiutava affatto.
- Mi sorprendi.- disse - Sai contare fino a tre. Complimenti.-
I suoi due compagni scoppiarono a ridere sul serio, mentre lui s’incupiva.
- Questa te la potevi risparmiare.- disse, mettendo una mano sul tavolo - Mi sono offeso. Devi farti perdonare.-
- Bene.- disse Leon, distogliendo lo sguardo - Mi farò perdonare non tagliandoti via quella mano, sempre che tu la tolga di lì.-
- Leon…- gemette Gareth in tono d’allarme.
Lo sconosciuto cominciò ad irritarsi davvero, anche se i suoi amici parevano divertirsi come mai, attirando così l’attenzione di qualche persona.
- Hai voglia di fare la dura, ragazzina?- sbottò - Ti avverto, cambia tono o…-
- Sono io che avverto te.- ribatté quietamente Leon, tornando a guardarlo negli occhi - Sparisci.-
Si fissarono per alcuni istanti stracolmi di tensione. Marie serrò ancor di più le mani sui manici delle armi, e Gareth si guardò attorno, forse alla ricerca di qualcosa da usare anche lui o forse di una via di fuga.
- Mi stai stancando.- disse lui.
Leon si alzò in piedi con un sospiro stanco, cercando di non gridare per la frustrazione.
- Sì, anche tu.- rispose - Sono qui per motivi che non riguardano certamente te, e non mi interessa né averti attorno né avere attorno nessun altro. Specie quando puzza così.-
Appena finita la frase, lui alzò la mano come per tirarle uno schiaffo. Marie e Gareth gridarono, e forse anche il barista, ma Leon lo lasciò fare, e quando l’uomo colpì quasi non se ne accorse, anche se voltò la testa. Riportò lentamente lo sguardo su di lui, aggrottando la fronte e serrando i pugni.
- Vedo che non ci siamo capiti…-
Serrò il destro e immise tutto il proprio peso in un potente montante che gli sferrò proprio al mento, spedendolo a ridosso di un tavolo alle sue spalle, mentre i suoi due amici smettevano di ridere e facevano un balzo indietro per la sorpresa. Qualcuno al bancone scoppiò a ridere per l’umiliazione subita dall’uomo, ma generalmente non ci furono altre reazioni degne di nota: probabilmente scene del genere non erano così strane da quelle parti.
Mentre i due uomini aiutavano il loro amico a rialzarsi e lo portavano via quasi di peso, Leon sentì qualcuno tossire alle sue spalle. Voltandosi, vide Drake che la fissava rassegnato.
- Beh?- sbuffò.
- Meno male che non dovevate dare nell’occhio.- commentò lui con un sospiro - Venite.- disse, facendo cenno di seguirlo.
Leon si avviò senza degnare d’uno sguardo nessuno, e Marie e Gareth non poterono che seguirla. Quando furono oltre la porta, in un piccolo corridoio buio, Drake si rivolse alla Figlia del Sole.
- Sto per portarvi da Orfeo. Dice che forse può aiutarci, ma non ha promesso niente.-
- Beh, meglio che essere sbattuti fuori, no?- chiese Gareth.
- O su un tavolo…- aggiunse Marie.
Nessuno replicò, e Drake si diresse alla porta in fondo al corridoio, scrostata e malandata come tutto il resto del locale. Sopra, una targa sbiadita diceva “privato”. Si ritrovarono in un piccolo retrobottega pieno di stracci, scaffali di metallo e vecchi flaconi semivuoti; alcuni uomini se ne stavano raccolti in un angolo, e giocavano a dadi; un altro si era appartato dietro diversi scaffali, e stava armeggiando con un ago; una ragazza dormiva per terra, seminuda e pallida.
L’ambiente era ancor più cupo e sudicio del resto del locale, e l’umidità, lì dietro, penetrava fin dentro le ossa, rendendo appiccicosa la pelle, filtrando dai muri e dalle prese d’aria rotte, o dai tubi vecchi e corrosi sul soffitto.
Drake non stette a guardare niente di tutto ciò e si diresse subito verso una destinazione ben nota, in un piccolo sgabuzzino all’angolo, dentro il quale quattro ubriaconi giocavano a poker. Un solo uomo stava lì a guardarli, appoggiato ad una mensola con le braccia incrociate. Era sottile e muscoloso, ben alto, dalla pelle nera e la testa perfettamente rasata. Quando entrarono gettò loro un’occhiata e si alzò in piedi per raggiungerli.
- Sono Orfeo.- disse subito a Leon. Aveva due piccoli occhi chiari ed una voce giovane ed acuta, che si confaceva al suo aspetto - Tu sei quella che vuole la Clumnite, invece?-
Lei annuì.
- Beh, come ho detto al tuo amico, non ti prometto niente, ma forse posso darti una dritta. Solo, non sarà gratis.-
- Non posso pagare molto.- disse lei.
- Non voglio soldi.- rispose Orfeo - Ho bisogno di un favore.-
- Sì, lo avevi accennato.- disse Drake - Di che favore si tratta?-
- Di uno che non posso farmi da solo, ovvio.- sogghignò lui - Venite con me.- disse, avviandosi verso una porta in fondo.

Tra non molto inizieremo una parte molto interessante della storia, quindi non ve la perdete! Intanto ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato, Bindazm e Clo_smile. A presto!

   
 
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