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Autore: crazy lion    14/02/2022    1 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO 113
 
IL PRIMO ANNIVERSARIO
 
Era passato un mese e, a scuola, le cose per Mackenzie andavano bene. Si era fatta nuove conoscenze in classe, per esempio con Judith, una bambina che era arrivata nella loro aula una mattina. La maestra aveva spiegato che veniva dall'Indiana e che si era trasferita lì perché i genitori avevano trovato lavoro a Los Angeles. Era una bambina con i capelli rossi, molto simpatica e dolce e piaceva anche a Demi. Una volta Mackenzie l'aveva invitata assieme a Elizabeth a casa sua e avevano fatto, con Demetria, i biscotti al cioccolato.
Adesso era febbraio e Mackenzie si lamentava.
Mamma, perché non possiamo stare con te e papà stasera?
"Perché a volte i grandi hanno bisogno di rimanere da soli."
Perché?
"Per fare cose da grandi, come festeggiare il primo anniversario di fidanzamento fra me e papà."
Ho capito, quindi dobbiamo andare dalla nonna?
"Sì, starete con nonna Dianna, nonno Eddie, zia Dallas e zia Maddie, sei contenta?"
Sì.
"Anch'io!" esclamò Hope.
Aveva due anni e un mese e ora parlava molto più sciolta, anche se comunque era ancora piccola. Demi giocò tutto il pomeriggio con le piccole, soprattutto con le costruzioni e le bambole. Ma, a un certo punto, Mackenzie si fece seria.
Mamma? scrisse, in una calligrafia sbavata.
"Sì?"
Ma se non ricordo niente tu mi vuoi bene lo stesso?
Demetria sorrise per quei verbi sbagliati.
"Io e papà ti vorremo sempre bene, in qualsiasi circostanza, capito? Qualsiasi cosa succeda, ti ameremo con tutto il nostro cuore e faremo lo stesso con Hope."
Mackenzie sorrise.
Demi sapeva perché era così preoccupata. Nell'ultimo mese, con la psicologa, non aveva fatto progressi, non aveva ricordato niente e questo la frustrava. Ma Demi cercava sempre di farle vedere il bicchiere mezzo pieno.
Quella sera portò le figlie dai nonni, le riempì di baci e disse che sarebbe venuta a prenderle la mattina dopo.
Quando tornò a casa, trovò la porta aperta. Da circa un mese aveva dato ad Andrew le chiavi della sua casa, in modo che lui potesse andare e venire quando voleva. Era una grande prova di fiducia. Vide tutto buio e non seppe dove andare, ma sentì due mani prendere le sue. Le riconobbe subito.
"Buon anniversario" sussurrò Andrew sulle sue labbra, poi i due si baciarono con passione.
"Grazie, anche a te."
Mentre lui la guidava chissà dove, Demi si fidava e continuava a baciarlo e lui ricambiava con la stessa foga.
In cucina il tavolo era apparecchiato per due. Le luci erano tutte spente, c'erano solo due candele al centro del tavolo a illuminare la stanza. Nei piatti. Demi notò della pasta con le polpette e da bere del latte freddo.
"La tipica cena americana" disse con un sorriso.
"Veh, siamo delle persone dai gusti semplici, quindi ho fatto qualcosa di non troppo elaborato. Ti dispiace?"
"No, assolutamente."
Lui le versò del vino rosso e frizzante nel bicchiere, che Demi mandò giù solo dopo aver mangiato un po'. Non reggeva bene l'alcol, così come Andrew, e preferiva bere vino solo quando aveva qualcosa nello stomaco, per evitare di stare male o ubriacarsi.
"Grazie" disse al fidanzato.
"Figurati. Hope come va all'asilo?"
Parlavano spesso di Mackenzie, anche visti i suoi problemi ma poco di Hope.
"Bene. Le maestre dicono che è una bambina dolce e che socializza bene, si è già fatta degli amici. L'altro giorno l'ho vista giocare con una bambina quando sono andata a prenderla. Si stavano divertendo con due peluche."
Andrew sorrise.
"Sono contento."
Demi gli riferì quanto accaduto quel pomeriggio.
"Ma certo che la amiamo, e continueremo a farlo per sempre" disse l’uomo.
"Come stanno i tuoi gatti?"
In quel momento, Batman e Danny arrivarono in cucina e Demi riempì le loro ciotole di cibo e acqua.
"Bene, ho lasciato loro da mangiare per stasera e stanotte, così non avranno fame. Magari uno di questi giorni potreste venirli a vedere."
"Volentieri, sai che le bambine vogliono loro molto bene. E anch'io" aggiunse, per far capire che era davvero così.
Mangiarono e, una volta finita la cena, Demi tirò fuori dal forno un dolce che aveva cotto quel pomeriggio. Era una torta al cioccolato.
"È buonissima!" esclamò Andrew a bocca piena.
"Non si parla a bocca piena" lo rimproverò bonariamente e rise.
Lui inghiottì il boccone.
"Vuoi sentire una barzelletta?"
"Sì, vediamo se riesci a farmi ridere."
"Una mattino due amici si incontrano. Il primo, che sa che l'altro è un appassionato pescatore chiede:
"Come non sei andato a pesca quest’oggi?”.
"Perché tanto non avrei preso niente”
“Come fai a esserne certo?”
“Ho letto l’oroscopo di oggi che diceva: «Giornata fortunata per i pesci".”
Demi rise così tanto che si piegò in due e si tenne la pancia. Era la barzelletta più divertente che qualsiasi persona le avesse raccontato, era sincera.
"Ma è bellissima!" esclamò.
"Me l'ha raccontata oggi Bill. E quando abbiamo finito il lavoro siamo andati a bere un caffè. Indovina chi c'era nel bar?"
"Chi?" gli disse lei, strusciandosi contro di lui come una gatta.
Andrew tirò indietro la sedia e la prese in braccio.
"Chi?"
"Melanie, sua madre. Sono stato molto contento di conoscerla. Mi è sembrata una signora solare e affettuosa e Bill, poi, mi ha confidato che hanno ripreso a vedersi e che le cose, fra loro, vanno bene."
"Non sai quanto mi fa piacere sentire questa notizia!" esclamò Demi.
"Anche a me. Cambiando argomento, lo sai che ti amo, vero?"
"Sì. Ma io di più."
"No, io di più."
"No, io."
Scoppiarono a ridere, poi lei si girò in modo che potessero baciarsi. Lui le scostò i capelli dal viso e le accarezzò le guance con le punte delle dita, , mentre lei rabbrividiva di piacere. I baci si fecero sempre più intensi e appassionati. Andarono in camera, si spogliarono a vicenda e si sdraiarono sul letto, dopo essersi assicurati di aver chiuso la porta. Lui la penetrò con la solita dolcezza dell'altra volta, con calma, non con violenza. Lui la amava, non le avrebbe mai fatto del male. Demi amava il modo che aveva di penetrarla. Lei si strinse a lui e gli si aggrappò ai fianchi. Gli piantò le unghie nella pelle quando raggiunsero l'orgasmo, ma lui parve non sentire nulla.
"Ti amo così tanto!" esclamò Andrew.
"E questo lo dimostra" disse lei, toccandosi l'anello che lui le aveva regalato.
Fecero l'amore altre due volte quella notte, con la stessa passione, e si sussurrarono parole d'amore fra gli ansiti.
"Cavolo, ci abbiamo dato proprio dentro!" esclamò Andrew guardando la sveglia.
Erano le quattro del mattino.
"Meglio dormire un po', altrimenti domani come facciamo a lavorare?" chiese Demi.
"Giusto."
Il giorno dopo, Demi si svegliò e sentì armeggiare in cucina. Il profumo di bacon le fece subito venire fame. Si fece una doccia veloce, si asciugò i capelli, si vestì e stava per andare in cucina, quando Andrew arrivò con un tavolino e un vassoio.
"Ho pensato di portarti la colazione a letto."
Demi sorrise.
"Grazie."
Mangiarono pane tostato, bacon e uova strapazzate e bevvero succo d'arancia.
"Volevo chiederti una cosa" le disse Andrew.
Lei gli lanciò uno sguardo interrogativo.
"Ti va di andare a vivere insieme? Potresti trasferirti da me, oppure io venire qui e affittare l'appartamento."
"Pensi che riuscirò a lavorare dopo una proposta del genere?" gli chiese lei, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. "Certo che mi va!"
E le bambine ne sarebbero state entusiaste, ne era certa.
Si baciarono ancora e si strinsero forte.
"Speravo l'avresti detto."
Il cuore di Demi batteva all'impazzata. Non si era aspettata una proposta simile. Quello era un ulteriore passo nella loro relazione, un grande passo.
"Perché non ce ne stiamo soli soletti, oggi? Dobbiamo proprio andare al lavoro?" domandò la ragazza con una voce da bimba.
"Sì, dobbiamo, anche se non vorrei."
"Puoi tornare stasera. Co saranno le bambine, ma rimarremo tutti insieme."
"Sembra un'ottima idea, così comincio a portare un po' di roba qui, se sei d'accordo."
"Sì, possiamo vivere qui."
"Perfetto, allora porto anche i gatti, così si ambientano. Vado a vedere come stanno e poi mi fiondo in ufficio."
La baciò sulla porta di casa e poi le baciò la punta del naso, facendola ridere.
"Amo quando ridi. Ci vediamo presto."
"A presto" mormorò la ragazza.
Quando Andrew si chiuse la porta alle spalle, Demi sospirò e sorrise. Era stato un anniversario semplice, ma anche una delle serate più belle che avesse mai vissuto.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
ed eccomi qui a postare dopo quasi un anno. Il 2021 è stato turbolento a livello familiare e personale. E il prossimo capitolo sarà complesso, potrei metterci mesi a scriverlo. Così, avendo questo pronto, ho deciso di postarlo. Ne mancano quattro alla fine!
   
 
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