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Autore: Aladidragocchiodiluce    17/02/2022    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dolphin uscì dalla grotta, scuotendo la coda dall'irritazione.

Sperava che quello sarebbe stato il loro ultimo nascondiglio e sarebbero rimasti ancora per molto ma dal momento in cui Finch aveva iniziato il discorso con “Komodo sta arrivando” aveva capito di essersi sbagliata.

Le piaceva quel posto: c'era il mare da cui proveniva, prede per i cuccioli e persino frutta a verdura che gli ali di pioggia sembravano preferire alla carne; per non parlare dello spazio che avevano a disposizione.

Si fermò per guardarsi in giro.

Avevano sentito rumore di artigli sulla roccia che fungeva da ingresso ed erano rimanti in silenzio finché non erano cessati, poi l'avevano mandata a controllare, scegliendola perché “nessuno si chiede cosa ci fa un ali di mare vicino al mare” e non avevano tutti i torti.

Sentì un fruscio fra gli alberi e si volse in quella direzione per poi spiccare il volo; l'intruso non l'avvrebbe passata liscia.

Dalla posizione sopraelevata, notò qualcosa di arancione riverso a terra e atterrò lì vicino.

Un... ali di cielo? Non ne aveva mai visto uno a chiazze nere; era svenuto o dormiva?

Sospettosa, si avvicinò.

Non si accorse di una rete retta da qualcosa di invisibile finché non fu troppo tardi.

Urlò e colpì l'aria con la coda ma il drago a terra si alzò e altri due emersero dalla boscaglia, uno di essi la colpì in testa tanto forte da farle perdere i sensi.


 

-La prima è stata facile.- Commentò Mantis mentre Selene e Iride legavano l'ali di mare.

-Ora arriva il difficile, vai in posizione.-

Il drago insetto obbedì e iniziò a volare nella zona sopra la caverna, emettendo un orrendo verso di gola, come un drago morente, che fece venire i brividi persino a Pirite nonostante non fosse la prima volta che lo sentiva.

Ricordava bene la prima volta che l'aveva emesso: quando era un cucciolo e aveva paura dei mostri che potevano emergere dall'oscurità si è messo in testa di spaventarli per primo, con il risultato che erano lui e la sorella ad essere più spaventati e mamma l'aveva sgridato per poi fargli promettere di non farlo più.

Il drago scosse la testa per sbarazzarsi del ricordo; non aveva tempo per quello.


 

Come previsto, stavolta furono l'ali di sabbia e i due ali di fango ad uscire, uno così terrorizzato da stare appiccicato alla sorella.

Rimasero per un attimo davanti alla grotta quando essa si chiuse di scatto, facendo urlare drago marrone mentre l'ali di sabbia si voltò irritato.

-FINCH! NON FARE SCHERZI!- Urlò quando riaprì la caverna con un meccanismo esterno.

-Di che parli?-

-Della roccia! Non la chiudere di scatto!-

-Non siete stati voi?-

-Potrebbe esser un fantasma?- Domandò il più fifone.

-Piantala di dire sciocchezze Toad! È in momenti come questo che mi chiedo come possiamo essere della stessa nidata.-Sbuffò la sorella.

-Ma hai sentito Fich? Non ha... QUALCOSA MI HA TOCCATO!-Urlò, facendo un salto di un paio di metri.

Pirite si mise una zampa sul muso per reprimere una risata, Iride stava facendo un bel lavoro.

In qual momento si udì di nuovo il verso straziante.

-PERDONACI FANTASMA!- Urlò Toad e la sorella lo tirò di peso nella caverna dicendo:

-Se hai paura, stà qua e non rompere!-

-Foggggg! Non lasciarmi...- Non terminò la frase che la roccia fu di nuovo spostata mante l'ali di sabbia andava verso la fonte del rumore.

-Chissà se questo “fantasma” è immune al mio veleno.-

Non si accorse che dietro di lui, la compare venne bloccata e messa ko.

-Ma che cavolo... -Sbottò dalla sorpresa quando vide Mantis comodante sdraiato su un ramo di un albero poco prima che emettesse ancora qual verso.

-Ma cosa sei? Un incrocio fra un drago e una cicala?-

Quello lo guardò irritato.

-Uovo toccato da animagus.- Lo sentì dire prima di ricevere un colpo in testa e che tutto diventasse nero.


 

Intanto all'interno della grotta, Toad tramava come una foglia, irritando il compare.

-Sapevo di non dovermi farmi coinvolgere da Fog. Sicuramente c'è uno spirito arrabbiato che medita vendetta!- Sussurrò.

-E di che cosa dovrebbe vendicarsi?

Non mi pare che stiamo maltrattando i piccoletti qui, né abbiamo ucciso nessuno.-

-Come fai a saperlo? Magari qualche genitore è stato ucciso e non ce l'hanno detto e ora è tornato per farcela pagare o peggio: abbiamo appena finito una guerra e uno spirito sta vagabondando uccidendo che incontra! O peggio è il mostro della foresta Pluviale che si è spostato!-

-Inizio a capire perché ti abbiamo trovato fra gli Artigli della Pace.- Sbuffò il compare.

-Perché non tornano? Fennec è forte avrebbero dovuto già rientrare se non fosse un fantasma... e se li ha uccisi e noi siamo i prossimi? E se..... AAAAAAAAAAAAAH MI HA PRESO!- Strillò quando si ritrovò un secchio sulla testa, facendo sobbalzare l'ali di cielo che tentò di aiutarlo a toglierlo, senza accorgersi della roccia che si apriva.

In un attimo, Fich venne avvolto da una rete e prima che potesse reagire venne immobilizzato dal gruppo.

-Rimane solo quello.- Commentò Mantis, riferito a Toad che continuava a strillare per la paura senza essere riuscito a togliersi il secchio da quanto si muoveva.

Appena sentì la nuova voce, urlò:

- LO SPETTRO È QUI!!!!!- Per schizzare via per finire contro la parete.

L'impatto fu tale da farlo svenire.

-Coraggioso l'amico.- Commentò Selene, stuzzicandolo con un artiglio mentre Fich alzò gli occhi al cielo.

-L'hanno spedito qui proprio per questo.-Borbottò.

Intanto Pirite avanzò nella caverna, illuminata tramite delle torce fissate lungo le pareti fino a giungere di fronte a della sbarre con un pannello metallico a misura di drago, bloccata da un lucchetto.

-Sei un nuovo arrivato?- Domandò una voce proveniente da oltre le sbarre.

L'ibrido sobbalzo per la sorpresa e si rese contro che da dietro le sbarre un cucciolo di ali di ghiaccio di circa un anno lo stava fissando.

-No, siamo qui per liberavi!- Disse con decisione, avvicinandosi alla “porta”, notando come le barre siano state direttamente fuse con il muro mentre da dietro di esse i cuccioli iniziarono a emettere esclamazioni di gioia.

-Dici sul serio?- Intervenne un altro cucciolo di ali di pioggia a tinte gialle per la gioia.

-L'avevo detto che mio papà avrebbe mandato qualcuno!- intervenne un altro.

-Calma, calma, ora apro ma non so dov'è la chiave!- Disse Pirite.

-Ce l'ha Dolphin.-

-Ora dov'è?-

-Non le avete fatto troppo male?

Ci tiene qui ma sta attenta che non ci facciamo male.-

-L'abbiamo solo bloccata.

QUALCUNO VADA DAL'ALI DI MARE CHE HA UNA CHIAVE PER LIBERARE I CUCCIOLI!- Urlò per farsi sentire dagli altri.

-VADO IO!- Rispose Iride.

-Perché sei a macchie?- Domandò in quel momento uno dei cuccioli.

-Sono un ibrido.- Rispose, sbirciando oltre le sbarre nel tentativo di capire quanti ce n'erano.

“Troppi!” Realizzò, notando il brulicare di squame multicolore, almeno duecento, tutti ammassati davanti alla porta appena la voce di venire liberati si era diffusa, notò anche una copia di uova, una rossa e una beige.

Come li avrebbero nascosti fino all'arrivo di Yami?

-Come me!- Esclamò qualcuno, distraendolo dai suoi pensieri.

-E me!-

- E me!-

A parlare erano stati dei draghetti che riconobbe come ibridi ali di fango-mare, pioggia-sabbia e cielo-fango e non erano gli unici.

Se aguzzava la vista, poteva notare altri ibridi di ogni tipo, mancavano solo gli ali di notte ma ne sapeva il motivo.

“Sono come me...

Li riporteremo a casa.”

Con questo pensiero, sentì l'ansia dettata dalla paura diminuire.

Non poteva e non voleva deluderli!


 

Una volta liberati, il megagruppo uscì dalla caverna nella quale erano rimasti solo i draghi immobilizzati.

-Ora che si fa capo?- Domandò Mantis, a disagio.

Appena l'hanno visto, i cuccioli hanno iniziato subito a riempirlo di domande ed avvicinarsi e continuavano ancora in quel momento al punto che aveva un ali di mare sul dorso, un ali di pioggia sulla testa, un altro paio attaccato alla coda e un ali di ghiaccio alla zampa anteriore che lo faceva rabbrividire per il freddo. Non che i suoi compagni fossero messi meglio e l'unica che sembrava trovare la situazione divertente era Iride la quale con delle liane aveva fatto una sacca per le due uova che portava al collo.

-Dobbiamo nasconderci.. ma sono troppi, meglio allontanarci e lasciare Iride qui in attesa di Yami.- Rispose Pirite, mentre un ali di mare si teneva alla sua coda.

-Ma li hai visti?

In quanti sapete volare?- Domandò Selene.

Alcuni draghetti spiccarono il volo per rispondere, ma la maggior parte si limitava a battere le ali senza nemmeno sollevarsi da terra.

-Dobbiamo comunque metterci al riparo.

Hai sentito cosa hanno detto.-

La sorella sospirò.

- Va bene, andiamo nella boscaglia, almeno non ci individueranno facilmente.-

-Per quello è tardi.-

La nuova voce fece strillare la maggior parte dei cuccioli e quando i draghi più grandi si voltarono sbarrarono gli occhi dalla sorpresa

A mezz'aria, una dozzina di draghi di varie tribù era appena apparso e un grosso ali di sabbia beige dal collo decorato una striscia di squame nere interrotta da una lunga cicatrice li stava fissando con aria irritata.

Con un cenno della coda, il resto del gruppo partì all'attacco.


 

   
 
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