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Autore: BeautyLovegood    19/02/2022    1 recensioni
Questa è una WHAT IF ambientata dopo il settimo capitolo di MAGIC
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aziraphale non riusciva a dormire e neanche a leggere. Sospirava guardando fuori dalla finestra.

“Angelo?”, lo chiamò Crowley alzando la testa dal cuscino.

“C’è qualcosa che non va?”.

“Scusami, caro, non è niente”.

“Aziraphale, non sono nato e neanche diventato un demone ieri, perciò dimmi cos’è che ti turba”, insistette Crowley e si mise su un fianco per guardare il compagno che fissava il soffitto con vergogna.

“È solo una sciocchezza, Crowley, davvero. Rimettiti pure a dormire”.

“Aziraphale, per favore, mi stai facendo arrabbiare e sono troppo stanco per metterti in punizione come faccio con Magic e Darcy”.

Aziraphale sospirò di nuovo e Crowley vide una lacrima dal suo occhio che scivolò lungo la guancia.

“E va bene, se proprio insisti. Oggi è il giorno della premiazione per l’Angelo dell’Anno”.

“Non ho mai sentito parlare di questa stronzata”, commentò Crowley.

“È iniziata poco dopo l’esilio di Adamo ed Eva dall’Eden. Gabriele lo assegna a chi porta a termine un ragionevole numero di missioni entro un anno e, soprattutto, non fa troppi miracoli”.

“E tu quante volte lo hai ricevuto?”.

Aziraphale si asciugò le lacrime con un gesto frustrato e si girò verso la finestra. La sua vergogna era aumentata, Crowley riusciva a sentirlo sulla sua pelle quando lo abbracciò da dietro per consolarlo.

“Angelo… perché ci stai pensando? Ormai l’Inferno e il Paradiso non ci considerano più e abbiamo la nostra famiglia. Non sei felice così?”.

“Certo che sono felice con te, Magic e Darcy, ma ogni volta che penso a quel premio che non ho mai ricevuto nonostante i miei sforzi, mi sento come se avessi sprecato tutto il mio tempo, quando sarei potuto scappare con te”.

Il cuore di Crowley saltò un battito e girò Aziraphale per poterlo baciare sulle labbra.

“Amore, tu per me sei l’Angelo dell’Anno ogni giorno da quando ti conosco. Questa è l'unica cosa che deve contare per te, va bene?”.

L’angelo lo guardò con intensità e gli accarezzò la guancia, per poi restituirgli il bacio.

 

*

 

“Che succede, Magic? Non ti piace la tua colazione?”, chiese Crowley alla figlia che teneva in mano un biscotto con gocce di cioccolato senza mangiarlo, al contrario di Darcy che si gustava il suo un pezzetto alla volta comodamente seduto sul suo seggiolino.

“Papà… ieri ti ho sentito parlare con papà Azi… era molto triste”.

“Come hai fatto a sentirci? Parlavamo a voce bassa proprio per non svegliare te e Darcy”.

“Ero venuta qui a bere un po’ d’acqua e quando stavo tornando a letto, ho sentito tutto…”.

Crowley sospirò e fece segno a Magic di venire a sedersi sulle sue ginocchia.

“Prima di tutto, amore mio, non devi pensare che papà Aziraphale sia triste a causa tua, di Darcy o mia. È soltanto colpa di un gran numero di persone cattivelle che non gli hanno mai dato quello che si merita per il duro lavoro che ha sempre fatto per quasi tutto il mondo… compresa la sua famiglia”.

“Come possiamo renderlo felice?”.

Crowley fissò il vuoto, alla ricerca di una risposta, poi sorrise ai suoi figli.

“Hai presente i regali che fai a me e papà Aziraphale per la festa del papà? Magari, potresti farne uno in più per lui, scommetto che lo renderai felicissimo”.

“Egalo, egalo”, intervenne Darcy battendo le manine sporche di cioccolato.

“E che cosa posso fargli?”, chiese Magic indecisa.

 

*

 

Aziraphale rientrò in casa con il muso lungo. Nonostante le coccole notturne di Crowley, non aveva dimenticato il premio di Angelo dell’Anno. Era riuscito a sentire che era stato assegnato a Sandalphon, che detestava con tutto se stesso da quando gli aveva mollato un pugno che lo aveva reso tutt’altro che angelico ai suoi occhi.

“Bentornato, angelo”, lo accolse Crowley e lo baciò sulla labbra, fingendo di non notare il suo sguardo triste.

“Quanti libri hai tentato di non vendere oggi? Lascia stare, lo so che non ti piace parlarne. Vieni con me”.

E lo trascinò nella stanza dei libri che aveva arredato per lui quando avevano iniziato a vivere insieme ufficialmente come compagni.

“Ciao, papà Azi”, lo salutarono Magic e Darcy, seduti sulla soffice poltrona beige e con i loro vestitini più eleganti. Lei teneva un foglio piegato in mano e lui qualcosa simile al retro di una cornice.

“Che cosa succede?”, chiese Aziraphale, confuso. I bambini si alzarono e lo aiutarono a sedersi come se fosse il loro nonno invece che uno dei papà, poi si misero davanti a Crowley.

“Mio caro Aziraphale, Magic, Darcy ed io ti diamo il benvenuto alla cerimonia di premiazione di un angelo molto speciale. Prima le signorine”.

Magic aprì il foglio e iniziò a leggere.

Caro papà Azi, ti scrivo per ricordarti che io e Darcy ti vogliamo tanto bene perché sei dolce, divertente, ci fai tante coccole, ci prepari da mangiare, ci porti al parco e giochi sempre con noi. Saremo sempre la tua principessina e il tuo campione e ti daremo sempre tanti baci, più belli di quelli di papà Cro”.

Crowley guardò Magic con finta disapprovazione e con le braccia incrociate, facendo sorridere Aziraphale che aveva gli occhi pieni di lacrime.

Tu sei l’angelo più bello del mondo e lo sarai per sempre, soprattutto perché sei il nostro papà. Con amore, Magic e Darcy”, concluse la bambina e consegnò la lettera ad Aziraphale, che la guardò per qualche secondo, notando dei piccoli disegni intorno alle parole fatti sicuramente da Darcy.

“Tocca a te, Darcy”, disse Crowley al figlio e lui consegnò la cornice ad Aziraphale, che poté così scoprire un certificato di premiazione per il Papà Angelo dell’Anno di carta dorata e con le scritte bianche, firmato da Crowley e i bambini. Al posto dell’anno di premiazione, c’era il simbolo dell’infinito.

“Come ti senti, angelo?”.

Aziraphale appoggiò la lettera e la cornice sulla poltrona e abbracciò i suoi figli.

“I miei bambini, i miei meravigliosi bambini”, disse tra le lacrime, poi guardò Crowley.

“E tu, Crowley, il mio grande amore”.

Il demone s’inginocchiò e si unì all’abbraccio.

“Grazie… grazie davvero… essere il Papà Angelo dell’Anno… è il premio migliore che potessi ricevere, soprattutto perché è stato creato dalle tre persone più importanti della mia vita ed è l’unico che conterà sempre per me. Vi amo tantissimo, tesori miei”, disse Aziraphale e baciò Magic e Darcy sulle guance e Crowley sulle labbra. Questa volta i bambini non protestarono per il loro bacio, ma fecero a gara a chi stringeva più forte il loro papà angelo e Crowley li lasciò fare, troppo occupato ad asciugare le lacrime del suo amato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutte! Scusate la lunga attesa, ma negli ultimi tempi sono più impegnata del solito e la stanchezza mi toglie l'ispirazione, ma appena posso cerco di andare avanti. Mi mancava scrivere di Magic e Darcy. Al prossimo capitolo!

  
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