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Autore: kiki0297    20/02/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Clare aprì gli occhi, intorno a sé vedeva solo lampi colorati. Si tirò su lentamente, sentiva tutti i rumori attutiti, sembrava quasi irreale. Riuscì a liberarsi con facilità dal corpo sopra il suo, ma doveva assolutamente trovare la sua bacchetta altrimenti non avrebbe potuto difendersi. Intorno a lei tutti combattevano, senza degnarla di uno sguardo, come se fosse invisibile, passandole accanto come se non ci fosse. In mezzo a tutte quelle persone non riusciva nemmeno a vedere Draco. Senza sapere bene perché smise di cercare la bacchetta per trovare lui, voleva averlo al suo fianco. Si muoveva come un automa, come se fosse incorporea, in mezzo al mare di persone che combattevano, aggirando cadaveri e detriti. Riuscì a cogliere il biondo dei capelli di Draco tra la calca e cercò di raggiungerlo, lo chiamò, ma lui non si voltò nemmeno; eppure sembrava che stesse cercando qualcuno.
Ad un tratto un urlo sovrumano squarciò l’aria e parve che tutti si fossero pietrificati. Molti nemici si guardarono tra loro spaventati e in men che non si dica si alzarono molte colonne di fumo nero, gli altri smisero semplicemente di combattere e cominciarono a muoversi in massa verso la Sala Grande. Tutti si riunirono attorno a qualcosa e Clare cercò di farsi largo attraverso quel muro umano, per capire cosa fosse successo. Riuscì a superarli e raggiunse il centro della sala, dove a terra giaceva in modo scomposto il corpo di Voldemort. Era morto, il Signore Oscuro finalmente era morto. Harry aveva vinto, loro avevano vinto. In quel momento tutti si resero conto di quello che era appena successo: molti dei Mangiamorte rimasti crollarono semplicemente a terra, senza neanche provare a scappare, sapevano di aver perso. Poi tutti si accalcarono su Harry, cercando di raggiungerlo, di toccare il ragazzo che era riuscito a porre fine a tutto. Il tempo del male, del dolore, delle perdite era finito, d’ora in avanti ci sarebbe solo stata la pace. Tutti iniziarono ad abbracciarsi, anche chi non si era mai visto, non si era mai parlato, erano di nuovo tutti uniti, ma questa volta nella gioia. Clare cercò Draco con lo sguardo e quanto lo trovò gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia, quasi non riusciva a credere che entrambi fossero sopravvissuti a tutto quell’orrore. Adesso erano davvero liberi di costruire il loro futuro insieme. Lui però non si mosse e quando Clare alzò lo sguardo sembrava che non la vedesse neanche, anzi, continuava a cercare in mezzo alla folla di persone che si abbracciavano. La ragazza si staccò da lui, cercando di capire cosa stesse guardando, quando all’improvviso Draco si allontanò da lei, svanendo tra le persone. Clare rimase un attimo ferma, totalmente sconvolta dal suo comportamento: era come se non la vedesse nemmeno, non riusciva a capirlo. Il suo pensiero però fu interrotto da un grido straziante e avendolo riconosciuto iniziò a correre tra la folla, cercando di farsi largo, fino a quando non lo vide inginocchiato a terra con qualcuno tra le braccia. Clare si avvicinò, cercando di capire chi fosse e quando fu abbastanza vicina si fermò. Con sgomento sempre crescente si rese conto che la persona che Draco stringeva con così tanta disperazione era lei.
-Non è possibile- riusciva solo a dire a se stessa, ma sembrava proprio così. La ragazza tra le braccia di Draco era identica a lei, anche se veramente malconcia: i vestiti erano sporchi di polvere e sangue secco, i capelli castani e arruffati uscivano a ciocche dalla treccia e diversi lividi e tagli si vedevano ovunque. Le labbra erano spaccate, gli occhi chiusi. Sembrava impossibile, ma quella era proprio lei, era morta. Draco singhiozzava, teneva il corpo immobile di Clare sempre più stretto a sé, come se non potesse rassegnarsi al fatto che lei non ci fosse più. La ragazza avrebbe voluto avvicinarsi a lui, stringerlo tra le braccia e dirgli che andava tutto bene, che le cose si sarebbero sistemate ma non poteva, e soprattutto non sarebbe stato vero; lei era morta e non sarebbero più potuti stare insieme, mai più.
Le lacrime cominciarono a scendere sul suo viso incorporeo come su quello di Draco. Clare vide a malapena che si stavano avvicinando anche i suoi genitori, facendosi largo fra le persone che si erano riunite attorno a loro. Appena si resero conto del corpo immobile della figlia scoppiarono in lacrime, stringendosi l’uno all’altra. Almeno loro avrebbero potuto affrontare la cosa insieme, Draco invece era stato abbandonato dalla sua famiglia, aveva solo lei e adesso nemmeno più quello. Era solo.
Clare si guardò intorno e vide i visi sconvolti dei suoi amici: Harry guardava la scena paralizzato e Hermione, in lacrime, si rifugiava fra le braccia di Ron, che osservava attonito il corpo senza vita fra le braccia di Draco. Poco più in là Clare vide George, il viso stravolgo dall’orrore e dal dolore, sembrava incapace di credere a quello che era appena successo. La ragazza distolse lo sguardo da tutte quelle espressioni addolorate che la circondavano e si inginocchiò di fianco a Draco, sfiorandogli il viso con dita tremanti, era straziante che non potesse né vederla né sentirla, che non le fosse nemmeno concesso di dirgli addio. Clare non riusciva a capire come mai fosse lì, non era un fantasma come gli altri perché nessuno poteva vederla, ma non era nemmeno riuscita ad andare in pace. Era ancora troppo legata a lui.
Draco stava mormorando qualcosa che lei non capiva, così si avvicinò di più per cogliere le sue parole.
-Andrà tutto bene... tu starai bene... staremo insieme come ti avevo promesso... non sei morta... no, non sei morta- continuava a ripetere come una litania, mentre con dita tremanti le scostava i capelli dal viso pallido e la stringeva forte.
Attorno a loro c’erano altri che piangevano i propri cari, ma Clare non riusciva a pensare a loro: contava solo Draco, il fatto che per la prima volta lei non potesse nemmeno tentare di fare qualcosa per lui, per farlo sentire meno solo e perso.
La ragazza si rese conto solo quando li vide avvicinarsi a lui che gli Auror stavano portando via gli ultimi Mangiamorte rimasti, ma Draco non sembrò nemmeno essersene accorto.
Clare avrebbe dato qualsiasi cosa per poterli fermare, per evitargli un ulteriore dolore, ma per fortuna, se così si può definire, non ce ne fu bisogno.
-Lui è con noi- disse Harry, avanzando verso di loro con sguardo fermo e probabilmente fu quello a fare la differenza, nessuno si sarebbe permesso di contestare il ragazzo-che-è-sopravvissuto e che li aveva salvati tutti; gli Auror chinarono semplicemente il capo e si allontanarono. Harry si avvicinò a Draco e gli mise una mano sulla spalla, scuotendolo e riportandolo alla realtà: lui sollevò lo sguardo, gli occhi chiari rossi di pianto, ed Harry si abbassò alla sua altezza. Draco, senza lasciar andare il corpo di Clare si fece abbracciare, bagnando la spalla dell’altro di lacrime.
-Lei sarebbe fiera di ciò che sei diventato- disse con commozione.
E anche se intorno tutti piangevano e cercavano di aggiustare ciò che ormai non si poteva in quel momento la ragazza vide nascere una speranza.
...
 
A una settimana dalla fine della guerra ci furono i funerali di tutti coloro che erano morti nella battaglia. Sarebbero stati seppelliti nei pressi della scuola, in un cimitero innalzato appositamente per la commemorazione dei caduti nell’ultimo atto dello scontro con il Signore Oscuro. Le bare chiare, trasportate dalla magia di chi era sopravvissuto, proseguivano lungo il sentiero che portava al luogo in cui avrebbero riposato per sempre. Clare riuscì ad individuare quella di Fred, circondata dalla sua famiglia, seguita dalla sua, di fianco alla quale c’erano i suoi genitori insieme a Draco. Loro, anche dopo la morte della figlia, sapendo quanto lei lo amasse, non lo avevano mai lasciato solo.
Arrivati a destinazione le bare vennero collocate e Clare si avvicinò alla propria. Mentre lei era ancora esattamente come il giorno della battaglia la ragazza che si intravedeva attraverso il vetro di cristallo era totalmente diversa: labbra violacee e palpebre scure spiccavano sulla pelle pallida e perfetta, i capelli lunghi e castani scendevano come una cascata sulle spalle fragili e il suo corpo era avvolto in un candido abito di seta.
Sembrava una principessa, e per sempre sarebbe stato così, perché sulla bara era stato lanciato un incantesimo che avrebbe preservato la sua giovinezza nei secoli. Clare era contenta si essere ricordata così, invece di come quando era morta. Draco si avvicinò alla ragazza in quel letto di cristallo e il vetro scivolò da un lato. Come spirito Clare avrebbe continuato a stargli accanto per sempre, anche se come persona non avrebbe potuto farlo. Lo vide prendere dalla tasca della giacca la foto spiegazzata di loro due scattata a Natale che doveva aver trovato nella tasca dei jeans della ragazza, per poi poggiarla sulle sue mani giunte insieme ad una rosa e alla sua bacchetta. Doveva averla trovata tra le macerie del castello dopo che la battaglia era finita.
-So che mai nella mia vita potrò amare un’altra tanto quanto ho amato te- mormorò prendendo la mano pallida della ragazza tra le sue, mentre le lacrime gli rigavano il viso. Clare si avvicinò a lui e, nonostante sapesse che non avrebbe potuto sentirla, poggiò la sua sulle sue mani giunte.
-Anche io ti amo, e ti amerò sempre- sussurrò con voce rotta.
Fu in quel momento che Clare vide una luce abbagliante stagliarsi davanti a sé. Probabilmente era giunto il momento che anche lei se ne andasse, gli era rimasta accanto in quell’ultimo terribile momento e d’ora in avanti non avrebbe più potuto stare con lui, nemmeno come fantasma. Non avrebbe mai voluto lasciarlo, ma sapeva che non c’era altra scelta. Così, dopo aver guardato l’amore della sua vita ancora una volta, si allontanò da lui, camminando verso la luce bianca, e sparendovi dentro.
...
 
Clare avvertiva una sensazione strana, che non avrebbe dovuto esserci. Cercò di aprire gli occhi, ma era difficile, sentiva le palpebre pesanti e un calore insolito alle mani. Anche se a fatica mise a fuoco ciò che aveva davanti, un cielo plumbeo a perdita d’occhio. Aveva gli arti intorpiditi e quindi cercò di muoversi, ma qualcosa la tratteneva: abbassando gli occhi vide una mano intrecciata alla sua, una rosa bianca.
-Clare…- sentì mormorare e risalendo con lo sguardo il braccio avvolto nel tessuto nero incontrò il biondo dei capelli di Draco. Lei però non avrebbe dovuto essere lì. A meno che…
-Draco- sussurrò cercando di ritrovare la voce, che a fatica fuoriusciva dalla sua gola secca.
-Draco- ripeté più forte, riuscendo così a richiamare la sua attenzione. Draco alzò gli occhi dalle loro mani giunte fino ad incrociare i suoi.
-Clare?- disse con stupore e meraviglia, mentre la ragazza sentiva le lacrime bagnarle il viso.
-Clare, sei viva!- esclamò alzandosi di scatto. Ancora stordita, Clare si rese conto all’improvviso che le sue braccia l’avevano afferrata, tirandola fuori dalla bara, e ora la stringevano forte, mentre i singhiozzi gli scuotevano il petto.
-Non è possibile- mormorò, allontanandola un po’ per poterla guardare meglio, mentre le sue mani scorrevano incerte tra i capelli e sul viso della ragazza, come se non riuscisse a credere che lei fosse davvero lì viva e francamente anche lei stentava a crederlo. Avevano una seconda possibilità di essere felici insieme.
-Sei stato tu… il tuo amore mi ha riportata in vita- disse Clare senza fiat, sorridendogli, mentre vedeva una gioia incontenibile esplodere sul suo viso. Draco scoppiò a ridere, come lei non l’aveva mai sentito, come se non fosse mai stato tanto felice in vita sua e probabilmente era così, come lo era per lei. La strinse forte e la baciò con trasporto e Clare si abbandonò tra le sue braccia che tanto le erano mancate.
Quando Draco si staccò, disse senza fiato: -Non ti permetterò mai più di lasciarmi. Voglio passare tutto il resto della mia vita con te-
-Non ho mai desiderato nulla di diverso, Draco- mormorò lei, baciandolo di nuovo.
Solo in quel momento Clare si rese conto delle altre persone attorno a loro che li guardavano come se lei fosse un miraggio, la sua famiglia, i suoi amici.
-Mamma… papà…- mormorò Clare con voce spezzata, mentre i suoi genitori si avvicinavano increduli. Anche quando la raggiunsero e la strinsero forte Draco non si allontanò mai da lei e non lo fece nemmeno quando, uno per uno, furono i suoi amici a reclamarla, e soprattutto Clare era certa che mai lo avrebbe fatto. D’ora in avanti sarebbe sempre stato al suo fianco.
   
 
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