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Autore: kiki0297    21/02/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Un paio di giorni dopo Clare si trovava con Draco nel dormitorio di lui. La ragazza aveva deciso di non tornare a casa mentre la scuola veniva rimessa a nuovo, come avevano fatto molti altri, in modo da poter dare una mano, ma al momento sembrava che nessuno volesse farla lavorare. Il fatto di essere morta e poi ritornata in vita aveva sconvolto tutti e anche se lei voleva essere trattata esattamente come prima si rendeva conto che non sarebbe stato facile convincere gli altri, lei era una specie di miracolo.
I dormitori dei Serpeverde erano tra quelli meno danneggiati trovandosi nei sotterranei e diversi studenti delle altre case, soprattutto di quella di Clare, che erano rimasti si erano trasferiti lì in attesa che le loro stanze fossero sistemate. La torre dei Grifondoro era probabilmente una di quelle ad aver subito più danni e vedere così tanti studenti di quella casa e di Serpeverde vivere insieme, adattandosi gli uni agli altri, aveva dello straordinario.
-Ti senti bene?- le chiese Draco e Clare sollevò lo sguardo fino ad incrociare i suoi occhi. Era tutta la mattina che erano a letto, lei stretta fra le sue braccia, ed era probabilmente la centesima volta che glielo chiedeva. Clare gli sorrise, sfiorandogli il viso con le dita.
-Draco, sto benissimo- lo rassicurò per l’ennesima volta. Lui la strinse a sé, affondando il viso fra i suoi capelli.
-È che non potrei sopportare di perderti di nuovo- mormorò.
-Draco… non vado da nessuna parte. Sono qui con te- promise. Non avrebbe permesso mai più che la separassero da lui, a qualunque costo.
Rimasero stretti l’uno tra le braccia dell’altra ancora per un po’. Poi sentirono bussare alla porta. Draco sospirò, poi si alzò ed andò ad aprire, trovandosi di fronte Harry.
-Avrei bisogno di parlare con voi…- disse, e Draco si spostò per lasciarlo passare.
-Con entrambi?- gli chiese, facendogli poi cenno di sedersi sul letto, dove poi li raggiunse anche lui. Harry si accomodò di fronte a Clare, tra le mani teneva un libro rilegato in pelle.
-Sì, con entrambi- rispose Harry.
-Come ti senti, Clare?- si rivolse poi a lei, scrutandola con attenzione.
-Viva- rispose lei, accennando un sorriso, e sentì Draco prenderle la mano fra le sue. Harry annuì, in silenzio.
-Hai mai sento parlare di Lily Potter da Piton?- le chiese poi, cogliendola totalmente alla sprovvista. Non pensava nemmeno che lo avrebbe più sentito parlare di Piton, dopo quello che aveva fatto a Silente. Essendosi probabilmente accorto di quanto quella domanda l’avesse turbata si affrettò a spiegare.
-Le cose non sono come pensavamo. Piton ha ucciso Silente perché erano d’accordo, Silente stava già morendo e non voleva che fosse lui…- disse indicando Draco, -ad ucciderlo. Non voleva che fosse lui a portare quel peso-, spiegò e Clare lo guardò, senza parole. Avevano creduto tutti che Piton fosse dalla parte di Voldemort fino adesso e invece era sempre rimasto fedele a Silente. Proprio fino alla fine.
-Come sai queste cose?- chiese Draco, che sembrava aver reagito più prontamente di Clare alla notizia.
-Poco prima di morire Piton ha fatto in modo che potessi vedere i suoi ricordi. Così ho scoperto tutto. Ed è per quelli che adesso sono qui- spiegò, poi tornò a guardare Clare e lei capì che stava aspettando la risposta alla domanda che le aveva fatto prima. Rifletté bene, era sicura che Piton non avesse mai parlato di Lily Potter. Ma un altro nome lo aveva usato.
-Piton aveva parlato di Lily Evans- rispose, cercando di capire cosa volesse sapere.
-In che modo?- le chiese Draco, voltandosi a guardala e Clare si rese conto che anche Harry non aveva mai distolto lo sguardo da quando lei aveva fatto quel nome.
-Quando tu sei finito in infermeria- rispose, e lanciando un’occhiata a Harry si rese conto che aveva capito quale fosse l’episodio a cui si riferiva: quando lui e Draco avevano duellato nei bagni.
-Piton mi aveva detto che gli ricordavo una persona, e quando gli avevo chiesto di chi si trattasse mi aveva detto quel nome. In quel momento però avevo altro per la testa e non ci ho più pensato-.
All’epoca Clare era stata incuriosita dalla sua affermazione, ma dopo tutto quello che poi era successo non aveva più indagato. Harry rimase in silenzio per qualche istante e quando la ragazza guardò Draco per cercare di capire cosa stesse succedendo lui le fece cenno di aspettare che fosse Harry a spiegare.
-Tra i suoi ricordi ho visto quel momento- le disse poi Harry.
-In te riusciva a vedere lei, per questo faceva molta fatica ad averti qui- continuò, poi aprì il libro che aveva tra le mani e dopo aver sfogliato qualche pagina glielo porse, indicando una foto.
-Lily Evans era mia madre- disse e Clare sollevò lo sguardo su di lui, mai si sarebbe aspettata una cosa simile.
-Ti somiglia tantissimo- mormorò stupito Draco, e quando Clare osservò con attenzione la foto che Harry voleva che lei vedesse non poté non dargli ragione. Nel viso sorridente di quella ragazza riusciva a scorgere una somiglianza con se stessa che aveva dell’incredibile, a parte i capelli rossi.
-In voi due vedeva quello che avrebbe voluto per sé e mia madre. Lui l’amava, ma ha fatto delle scelte sbagliate e l’ha persa- spiegò, guardandola con attenzione e in quel momento Clare riuscì a comprendere l’espressione colma di sorpresa di Harry quando l’aveva vista per la prima volta sul treno e quella di Piton quando l’aveva portata a Hogwarts. Ora tutto aveva un senso.
-Mi sembra davvero incredibile- mormorò e Harry scrollò le spalle.
-Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentito quando ti ho vista per la prima volta. Dopo aver guardato tutte quelle volte il viso di mia madre quando era giovane in quelle foto era come se ce l’avessi davanti in carne ed ossa per la prima volta-
-Perchè non me lo hai detto?- chiese Clare. Era davvero sconvolta per quello che aveva appena scoperto, le sembrava davvero surreale.
-Non lo so, non mi sembrava mai il momento giusto- rispose lui.
-E quando sei morta… è stato come perdere mia madre una seconda volta-. Poi Harry si alzò, porgendole la mano.
-Verresti a vedere una cosa?- le chiese e Clare lanciò un’occhiata a Draco, poco prima di stringere la mano di Harry. Lei e Draco lo seguirono fino alla scala che portava a quello che una volta era l’ufficio di Silente e dopo che lui ebbe pronunciato la parola d’ordine salirono su.
-Buongiorno professoressa- disse Harry, entrando per primo nella stanza, salutando la professoressa McGrannit. Lei stava sistemando sulla parete dedicata ai presidi della scuola il quadro di Piton, proprio di fianco a quello di Silente.
-Buongiorno Potter, Malfoy- replicò lei, poi si concentrò sulla ragazza.
-Gordon. Lei come sta?- le chiese e Clare cercò di distogliere lo sguardo dal volto del professor Piton all’interno del quadro che la stava guardando.
-Bene, professoressa. Ormai mi sono del tutto ripresa- e lei annuì, sorridendole.
-Bene, sono contenta. Cosa posso fare per voi?- chiese poi guardando Harry, che le spiegò che aveva bisogno di utilizzare il Pensatoio e la McGrannit diede loro il permesso senza fare domande. Harry recuperò una fialetta con dentro dei filamenti argentati e la versò dentro una specie di bacinella che doveva essere quello che lui aveva chiamato Pensatoio.
-Devi guardare qua dentro- le spiegò e Clare fece quello che lui diceva. Si sentì come trasportata in un’altra dimensione, ma quando aprì gli occhi si rese conto di trovarsi esattamente nello stesso posto, nell’ufficio di Silente, ma non c’erano né Draco, né Harry, né la McGrannit. Solo Piton e Silente, entrambi ancora in vita. Clare si rese conto che doveva trattarsi del ricordo di cui le aveva parlato Harry.
-Perchè non me lo ha detto? Perché ha mandato me?- chiese Piton a Silente, sul suo volto un’espressione sconvolta.
-Pensavo che sarebbe stato peggio se l’avessi vista la prima volta a lezione, Severus. Mi sono sbagliato?- chiese con calma Silente, alzandosi dalla sua sedia.
-Ha una vaga idea di cosa io abbia provato nel vedere quella ragazza?- Piton si fece avanti e Clare intuì che tutto quello fosse successo dopo il banchetto quando lei era arrivata a scuola. Vista la sua somiglianza con la donna che lui amava la ragazza riusciva a comprende la sua reazione.
-Avrebbe dovuto dirmelo- continuò rivolto a Silente.
-Sarebbe cambiato qualcosa, Severus? Quando l’avresti vista ti saresti sentito meglio nel saperlo?- domandò Silente e l’altro distolse lo sguardo. Rimasero entrambi in silenzio per qualche istante, poi Piton parlò di nuovo.
-Com’è possibile che le somigli tanto?- chiese, come se una spiegazione razionale potesse farlo sentire meglio.
-Penso, Severus, che si tratti solo di una strana coincidenza. La famiglia della ragazza non ha nulla a che vedere con quella di Lily Evans. Ho controllato- rispose Silente.
-Sarà difficile anche per Potter- commentò poi Piton e il preside annuì.
-Non sarà facile per nessuno-
Quando Clare riuscì ad uscire dal ricordo si guardò intorno spaesata. Draco non aveva mai lasciato la sua mano e adesso la guardava preoccupato.
-Stai bene?- le chiese avvicinandosi e Clare lasciò che l’abbracciasse. In questi giorni cominciava davvero ad averne abbastanza di sorprese.
-Quindi non c’è un motivo per cui le somiglio così tanto?- chiese, cercando lo sguardo del professor Silente nel quadro e lo vide scuotere la testa in segno di diniego.
-Una strana coincidenza- commentò il professor Piton che poi guardò Draco con ammirazione.
-Sei riuscito dove io ho fallito. Hai combattuto per lei- disse e Draco abbassò lo sguardo fino ad incrociare quello di Clare.
-In voi c’è qualcosa di speciale, ragazzi- aggiunse Silente, -è stato il vostro amore a riportarti indietro dalla morte, Clare. Un fatto incredibile- commentò.
Per oggi Clare ne aveva davvero abbastanza di novità e lasciò che Draco la riportasse nel dormitorio, era davvero esausta.
-Non riesco quasi a credere a quello che abbiamo appena scoperto- disse Draco, sdraiandosi sul letto di fianco a lei e Clare si accoccolò fra le sue braccia.
-Non riesco nemmeno ad immaginare come si debbano essere sentiti quando mi hanno vista…- per lei era stato sconvolgente scoprirlo adesso, ma per loro?
-Non darti colpe che non hai…- disse però lui, avendo intuito subito cosa le stesse passando per la testa.
-Allora aiutami a non pensarci…- mormorò lei, guardandolo negli occhi. Draco le fece scivolare una mano dietro il collo e la attirò a sé, facendo aderire così i loro corpi, poi la baciò con dolcezza.
-Distraimi- gli bisbigliò Clare all’orecchio e sentì le sue labbra scenderle lungo il collo, provocandole brividi di piacere.
-Ti amo, Clare- mormorò, guardandola negli occhi.
-Ti amo anch’io Draco-
   
 
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