Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: piccola_Calliope    22/02/2022    2 recensioni
Potrei riassumere questa storia come un gran caos pieno di cose non dette, di segreti non svelati, di amore in tempi sbagliati...Si in effetti è un gran caos, il caos di Marina e Giacomo...
Se volete farvi venire un pò di ulcera, avete appena trovato la storia perfetta per voi ;)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Folle e imbarazzante
POV. GIACOMO

Sto girando il cucchiaino per mescolare il caffè e non smetto di pensare a Marina, cosa voleva dirmi ieri notte? Perché mi ha telefonato? E perché io ho fatto l’orgoglioso e ho deciso di non risponderle?
-Giacomo lei ti sta manipolando, lei vuole che tu la pensi, non doveva dirti nulla di importante-mi impongo di non cedere all’impulso di volerla cercare, l’ho detto ieri io devo diventare il marito che Rachel sogna fin da bambina.
Poi improvvisamente mi fermo a fissare la poltrona bordeaux nel mio salotto.
‘’-Questa poltrona è fantastica-Marina ci si butta letteralmente sopra.
-Non mi piace il colore-sbuffo.
-Giacomino, fidati di me, è perfetta, a casa tua ci starebbe benissimo- è entusiasta, mi fa sorridere.
-Io vorrei arredare il tutto sui toni del grigio-le ricordo.
-Grigio, noioso e prevedibile, questa poltrona è stata costruita per essere posizionata nel tuo salotto, se ci impegniamo, sono sicura troveremo il divano che si abbina-mi dice.
-Dammi un buon motivo-rispondo.
Lei mi sorride e poi si sistema gli occhiali e io la trovo dannatamente bellissima, non esiste qualcosa di più bello per me, Marina è perfetta.
-Immaginati vecchio, con il mal di schiena, ti riposi di fronte al camino su questa super confortevole poltrona e la tua dolce mogliettina, compagna di vita da almeno 25 anni ti porta il caffè sorridendo, è questo il buon motivo-si alza e mi dà un bacio sulla guancia.’’

Inutile dire che mi ha convinto immediatamente, che scemo…Per un secondo quel giorno ho pensato che lei si immaginasse come la mia compagna di vita da 25 anni…
-Perché stai fissando cosi attentamente la poltrona amore mio?-Rachel poggia delicatamente le sue labbra sulle mie.
-Ho pensato che mi ha annoiato, vorrei cambiarla, suggerisci qualche colore per la nuova poltrona?-chiedo sorridendo.
-Amore a me piacerebbe molto, il grigio, sta meglio con gli altri mobili-sorride dolcemente…Il grigio, esattamente come avevo pensato io.
-Domenica pomeriggio andiamo a cercare la nostra poltrona grigia, quella su cui io da vecchietto mi accomoderò e tu mi porterai il caffè-le stringo la mano…Ma più che esserne felice provo una fitta di dolore…
-Amore mio sei fantastico-Rachel mi bacia.
-Saremo tanto felici-le sorrido.
-Certo amore mio, non ci sono dubbi, pensa poi quando i nostri figli correranno per casa-Rachel ha gli occhi a cuoricino.
-Sarà ancora più bello-le carezzo la guancia. -Adesso mi preparo per andare a lavoro, ciao amore-le bacio la fronte e salgo al piano superiore, ho bisogno di una doccia di mezz’ora…Ah come vorrei cancellare tutti  i miei pensieri con una doccia.

POV. MARINA
Qualcosa di rugoso mi sta leccando la guancia…Apro gli occhi e trovo Klaus, si ho una fissa con The Vampire Diares, il mio gatto che mi lecca…
-Klaus-sbuffo.
Ho dormito sul divano con addosso ancora il cappotto…
-Che mal di testa e che nausea-sbuffo ancora.
Decido di chiamare a scuola, non posso decisamente presentarmi in questo stato, non sarei un buon esempio per i bambini, che pessima maestra d’asilo che sono.
Dieci minuti dopo la mia chiamata a scuola, mi chiama Sharon…
-Sharon-sbuffo ancora una volta in quella giornata, so che sta per rimproverarmi e io non ho nessuna voglia di starla a sentire.
-Da quando in qua un uomo ti costringe  a prendere un giorno di malattia?-si, sta usando il tono di rimprovero, che di solito usiamo con i bambini.
-Da quando si sposa con una che non sono io, che lo amo da tanti anni-inizio a piagnucolare.
-Non gli hai detto nulla?-mi domanda.
-Non mi ha risposto-dico.
-Bhe vestiti, va’ da lui e digli tutto-mi esorta.
-Sharon sarei egoista, lo metterei in confusione e io non voglio, lui è davvero felice con Rachel, lui la ama, lui vuole dei figli da lei, io non posso essere cosi stronza, è giusto che lui non sappia nulla, è giusto che lui si concentri tranquillamente nei preparativi del matrimonio-sospiro, si dopo le sue chiamate rifiutate ho deciso che non gli avrei assolutamente detto nulla, il suo non rispondere è stato un segno, lui mi ha sempre risposto di notte, ieri non l’ha fatto perché non doveva sapere niente, il suo destino è di stare accanto a Rachel.
-E allora devi andare avanti con la tua vita senza deprimerti-mi dice lei.
-Non è cosi semplice-borbotto.
-Stasera usciamo e incontriamo tipi carini che ci offriranno da bere-la immagino già la sua faccetta maliziosa.
Io esito, non mi va, non ho l’umore per girare per locali, ma è pure  vero che devo andare avanti e devo non pensare, bere e flirtare con sconosciuti è la miglior cosa…
-Ok dai-rispondo.
-Bravissima, a stasera-non mi dà nemmeno la possibilità di rispondere che riattacca, Sharon è cosi esageratamente esuberante.
Mi farà bene questa serata…Almeno spero.

POV. GIACOMO
In ufficio non riesco a concentrarmi, cosi verso le 11 mi prendo una mezz’oretta di pausa e vado a scuola da Marina, voglio sapere cosa doveva dirmi ieri notte…
Per fortuna becco la sua classe giocare in cortile, riconosco la sua collega Sharon, ma non vedo Marina così chiamo Sharon.
-Ciao-mi sorride.
-Ciao ti ricordi di me?-domando, in effetti è un po' che non passo da scuola, sorrido il primo anno di Marina per non farla sentire sola le portavo sempre la colazione…
-Certo chi dimentica uno che ti porta tutte le mattine il muffin ai mirtilli-Sharon mi sorride ancora e io ricambio…Che bei tempi, tutto sembrava ancora possibile…
-Sono stato maleducato, oggi nessun muffin-dico.
-Tranquillo, cercavi Marina?-mi chiede.
-Si, puoi chiamarmela?-domando cortesemente.
-Marina si è presa un giorno di malattia-mi comunica e io perdo un battito, forse si è sentita male, mi ha chiamato per questo e io non sono corso da lei ad aiutarla…
-Che che ha?-balbetto agitato.
-Eh le fa male il cuore-dice lei.
-Ha avuto un infarto?-sto per averne uno io però…
La mia Puffetta è stata male e io ho messo davanti il mio orgoglio, mi sento una merda…
Sharon scoppia a ridere, io mi sento confuso.
-No nessun infarto, problemi di cuore, un coglione l’ha fatta soffrire-mi dice.
Io la guardo scioccato…Un tizio ha fatto soffrire Marina? Al punto da non venire a lavorare?...E io non ne ho mai saputo nulla…
Un’ora dopo sono allo studio di Alfredo.
-Ma secondo te io ogni giorno posso annullare una visita per te?-Alfy è nervoso.
Io sono in silenzio seduto sul divanetto da quasi dieci minuti.
-Posso almeno capire cosa è successo? Rachel è già incinta?-chiede.
-Ha un altro-sento gli occhi pizzicare.
-Cosa?-Alfredo urla.
-Si un altro che la fa soffrire, un altro che è degno delle sue lacrime, uno che l’ha spinta a prendersi un giorno di malattia e non sono io Alfy-sospiro.
-Ma scusa, il matrimonio?-chiede bianco in viso.
-Ma figurati non le frega nulla, mi ha detto che è felice per me-sbuffo.
-Come è felice per te?-vedo Alfredo sempre più scioccato.
-Si non le frega nulla che mi sposo-dico nervoso. -Tanto ha un altro-stringo i pugni.
-Ma tu con chi ti sposi?-Alfredo e confuso e ora lo sono anche io.
-Con Rachel Alfy, con chi mi devo sposare?-sbotto.
-Ma se ha un altro perché la sposi ancora?-Alfredo è interdetto.
-Marina ha un altro, Marina-alzo la voce anche io.
Alfredo si avvicina a me, mi afferra dalla maglia e mi spinge fuori.
-Mi hai stancato tu e Marina, la ami? Diglielo e basta!-mi chiude la porta in faccia.

POV. MARINA
Uscita dalla doccia, metto la musica a tutto volume e bevo vino, si è bene arrivare già cariche alle serate rimorchio con Sharon…
-Klaus mammina stasera vuole esagerare-apro l’armadio.
Afferro il mio tubino nero aderente, quello che risalta il mio decolté, poi il completino intimo di pizzo rosso, e le mie scarpe rosse con il tacco…
Non esagero con il trucco solo un filo di mascara e una passata di rosso sulle labbra, i capelli li asciugo lisci…
Un’ora dopo apro la porta a Sharon.
-Come ti sembro?-faccio un giro su me stessa.
-Non sembri una che ha pianto fino a poco fa-sorride.
-Voglio dimenticare tutto-dico.
-Sono sicura troverai qualcuno che ti soddisferà-eccola con il suo sorrisino malizioso. -Facciamo una storia-apre la fotocamera interna e ci scattiamo un selfie.
Venti minuti dopo entriamo al pub che siamo solite frequentare  e subito ci mettiamo a ballare la nuova canzone di Rkomi.
-Hei Mari, c’è un figo pazzesco che ti fissa-mi dice Sharon.
-Dove?-chiedo.
-Al bancone, camicia bianca-mi informa.
Io mi giro si è vero, un bel ragazzo, alto, moro, sguardo simpatico, mi sta fissando.
-Vado?-domando.
-Perché sei ancora qui?-Sharon mi dà un pizzicotto sul sedere.
Io rido e mi dirigo verso il bel moretto. Mi avvicino al bancone.
-Un Gin Tonic, grazie-chiedo al barista.
-Prevedibile-dice il moro accanto a me.
-Come scusa?-chiedo.
-Tu, sei prevedibile-mi sorride.
-E tu sei un cafone-lo fulmino.
-Fammi indovinare, il fidanzato ti ha lasciato, e quindi la tua amica ha deciso di portarti a divertire e tu essendo il cliché della mollata, hai deciso di mettere un vestitino che valorizzasse il tuo punto forte-indica il mio seno. -Probabilmente hai anche l’intimo provocante, la tua amica ha notato che ti stavo fissando e puff siccome stai cercando del sesso con uno sconosciuto per dimenticare l’amore della tua vita, sei venuta qui e hai ordinato il drink più prevedibile del mondo, un gin tonic, con la speranza che lo pagassi io e poi ti invitassi a casa mia, giusto?-sorride, ha una faccia da schiaffi.
Io rimango per un istante interdetta, non ho mai visto un cafone come questo qui…Peccato però che abbia ragione su tutto.
-No ti prego non metterti a piangere, non sono bravo a consolare-mi dice.
-Ma chi ti credi d’essere?-sbotto.
-Giovanni-mi sorride e mi porge la mano.
Io scoppio a ridere…
-Cosa ti fa ridere esattamente?-chiede lui.
-Tu-sorrido.
-Stai cercando qualcosa per offendermi? Non ci riuscirai, non mi scalfisce nulla-dice.
-Il mio migliore amico di cui sono innamorata si sposa, si sto cercando del sesso occasionale e tu sei talmente cafone che non avrei nessuna voglia di rivederti domani, ci stai?-chiedo.
E’ sorpreso.
Mi avvicino a lui e….
-Nulla ti scalfisce, ma io ti ho sorpreso, Marina comunque-sussurro al suo orecchio e bevuto un sorso del gin tonic torno in pista.
-E quindi?-domanda Sharon
-Aspetta-sorrido.
Io e Giovanni non facciamo altro che fissarci, poco dopo lui si alza e mi viene incontro, inizia ballarmi accanto, io lo attiro a me.
-Ok, sono di troppo-Sharon ci lascia soli.
-Difficile resistere?-domando gongolando…
-Sei bella lo sai-sussurra lui.
In realtà nessuno me l’ha mai detto con la sua sincerità…
Giacomo mi viene un istante in mente…Basta non devo pensarci, bacio Giovanni.
Non mi aspettavo fosse tutto cosi veloce e passionale, nemmeno il tempo di un bacio che finiamo nella sua macchina.
-Mi costa ammetterlo, ma ti ho notata dal primo secondo e speravo mi venissi a parlare-dice mentre si libera del mio vestitino.
Io rido.
-Hai rischiato ti schiaffeggiassi- gli mordo il labbro.
-Eccitante-sorride…Dio questo ragazzo  è bellissimo e manderebbe fuori di testa qualsiasi ragazza.
-Sconsiderato-sorrido.
Nemmeno il tempo di riflettere troppo che lui è dentro di me…
In quel secondo…In quel secondo sento il cuore spezzarsi…
-No non posso-mi stacco da lui.
Mi sistemo il vestito ed inizio a piangere, è una cosa cosi imbarazzante…Eppure proprio non riesco a smettere di piangere, Giovanni accanto a me in silenzio si risistema, che squallore, la situazione mi fa piangere ancor di più.
Improvvisamente sento una mano sul mio viso, è quella di Giovanni, sta provando ad asciugare le mie lacrime con una carezza.
-Che fai?-domando sorpresa, doveva essere sesso occasionale.
-Non avevo mai fatto piangere nessuna-mi sorride.
E io scoppio a ridere…
-E ora ridi-ride anche lui.-Ti riaccompagno a casa, dove abiti?-mi domanda carezzandomi ancora una volta la guancia.
-Posso tornare dalla mia amica-gli dico.
-No, non puoi rovinarmi la reputazione cosi, devi assolutamente fingere che hai passato una notte fantastica-dice.
Io rido ancora una volta e decido di dargli il mio indirizzo.
Quando arriviamo di fronte a casa mia, io non so cosa dire, è stata la serata più folle e imbarazzante della mia vita…
-Lui lo sa?-mi chiede.
-Cosa? Chi?-domando.
-Il tuo migliore amico, lo sa che lo ami?-mi domanda.
-No-rispondo.
-E perché?-insiste.
-Perché lui è felice con lei, non voglio rovinargli la felicità e lo perderei per sempre, io non sono pronta-trattengo le lacrime.
-Da quanto tempo lo ami?-chiede ancora.
-Lui non è il mio tipo, anzi lui rappresenta tutto quello che non vorrei, è troppo gentile, troppo buono, troppo dolce, troppo romantico, si ricorda perfettamente ogni avvenimento, è molto ordinato, è troppo responsabile, è molto altruista, lui non è il mio tipo, ha anche le fossette quando sorride…Però poi ho imparato ad amare tutto questo e a capire che non riesco a farne a meno…-singhiozzo.
Giovanni mi sorride.
-Anche io ero innamorato una volta, mi dovevo sposare-sorride ancora.
-E poi?-chiedo.
I suoi occhi sono lucidi….Si lo ripeto questa serata ha dell’assurdo.
-L’hanno investita è morta sul colpo-sospira.
Io d’istinto l’abbraccio…
Passiamo l’intera notte a parlare in macchina.
-Sono le 6-sorride Giovanni.
-Siamo logorroici-sorrido anche io.
-Dovremmo salutarci, addio Marina-mi fa l’occhiolino e un’ultima gentile carezza sulla guancia.
-Addio Giovanni-gli bacio le labbra.
Si abbiamo deciso di non scambiarci i numeri…Rimarrà solo un ricordo questa notte.

POV. GIACOMO
Ho deciso di scendere quella stupida poltrona in garage, basta non voglio vederla più, non solo la poltrona, ma proprio Marina, basta è finito tutto, lei ha un altro, un altro che la fa soffrire, un altro che ha avuto il privilegio di ricevere amore da quel suo cuore di ghiaccio…Io cosa sono stato? Sempre l’amichetto messo ai margini…Do un calcio alla poltrona.
Poi sospiro e mi ci siedo sopra, apro instagram cosi per distrarmi…
Lei ha una storia, vorrei non aprirla, ma ancora non le resisto, cosi la apro, sono lei e Sharon…Lei è bellissima ha indossato il tubino nero che mi fa impazzire… Staranno sicuramente andando per locali, la didascalia alla foto dice tutto ‘’ Per stasera, siamo due maestre davvero cattive’’
Decido di coprire la poltrona con un vecchio lenzuolo e tornare in casa, la notte la passo a rigirarmi…
-Amore ma come mai sei cosi agitato?-domanda Rachel.
-Scusa amore, mi fa male la schiena e non riesco a riposare tranquillamente-invento cavolate.
Alle 5 e mezza mi alzo, basta io devo parlare con lei.
-Amore dove vai?-chiede Rachel con voce assonnata.
-Mi faccio una passeggiata, proprio non riesco a stare a letto-mento, che uomo di merda sono diventato per Marina.
Arrivo di fronte a casa sua e la vedo…E’ in macchina con un altro…
Chiacchierano, ridono, lui le da un pizzicotto sul naso, lei le scompiglia i capelli, la gelosia mi sta corrodendo l’anima…Dio come brucia, Dio come fa male, non ho mai provato qualcosa di cosi ardente e doloroso.
Lui le carezza la guancia e lei lo bacia…Stringo il volante e sento gli occhi pizzicare.
-Dio come fa male-mi carezzo il petto, ho il cuore distrutto.
Lei rientra in casa e lui va via e io scoppio a piangere da solo in macchina…
Lei ama davvero un altro, lui avrà visto la storia si sarà ingelosito e quindi sarà andato a riprendersela, lei felice l’ha perdonato subito e sono stati tutti la notte in macchina a parlare…
Io arrivo alla sua porta e suono il campanello.
Lei apre la porta ha i capelli legati, ha in mano una salvietta struccante, i piedi scalzi e…
Una mia maglia…
-La mia maglia-affermo sorpreso.
Lei si osserva e diventa rossa in viso.
-Che fai qua?-chiede.
-Perché hai la mia maglia?-sono mesi che la cerco, perché ce l’ha lei?...
-Non è tua-dice.
-Marina ha la macchia di candeggina sotto il logo, è mia-le dico.
-E’ di…-non sa cosa dire.
-Posso capire perché hai una mia maglia?-chiedo ancora una volta mi sembra assurdo, e poi perché la usa per dormire.
-Ho sonno, ci vediamo domani?-mi sorride e sta per chiudere la porta, ma io la blocco.
-E’ già domani, perché hai la mia maglia?-insisto.
-Ho un mal di testa atroce, devo urgent….-la interrompo.
-L’hai rubata da casa mia?-il mio cuore perde un battito.
Lei si osserva i piedi in imbarazzo e annuisce.
-E perché volevi una mia maglia?-non so perché ma si riaccende una piccola fiamma di speranza…
Lei proietta i suoi occhioni nei miei e io sorrido, si morde il labbro in imbarazzo.
-Volevo sentire il tuo profumo-dice e io credo di poter morire d’infarto in questo momento.
-E perché?-chiedo.
-Senti tutti questi perché, sembri un bimbo a scuola-sbuffa.
-Marina…-io non so che dire.
-Hei Mari hai dimenticato il telefono da me in macchina-sento una voce maschile…Può essere solo una persona…
-Ah il telefono-esclama Marina.
-Tu devi essere il famoso Giacomo-il tizio sorride…E’ pure figo.
-Io invece non ho idea di chi tu sia-affermo acido.
-Lui è Giovanni-dice Marina.
-Manca solo Aldo-il cretino se la ride.
-Cosa?-chiedo interdetto.
-Aldo, Giovanni e Giacomo-ride ancora, Marina sorride.
-Marina perché hai la mia maglia?-chiedo ancora una volta davanti a Giovanni, poco mi importa litigheranno.
Lei guarda Giovanni, non riesco ad interpretare il suo sguardo…
-Vabbè dai amico sei il suo migliore amico, ci sta-sorride Giovanni e mi dà una pacca sulla spalla.
Io guardo ancora una volta Marina, lei mi sorride imbarazzata.
-Ma tu chi sei esattamente?-chiedo a Giovanni.
-Il suo ragazzo-mi sorride.
-Il mio ragazzo-ripete Marina.
-Il tuo ragazzo-affermo schifato.
Angolo autrice
Salve carissime, io adoro questo capitolo, forse voi noi ahahahah fatemi sapere e ditemi anche cosa ne pensate della new entry ;)
Ahhh e ora che conoscete meglio Giacomo e Marina che mi dite anche di loro? A prestissimo bellezze.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: piccola_Calliope