Eccomi tornata
in un gigantesco, megalitico, orribile
ritardo.
Finalmente
però sono entrata nel mitico mondo dei numeri a
due cifre che cominciano con 2!!!!
Viva me!!!
Brava me!!! Ok finito di complimentarmi leggete
pure questo sclerotico racconto…
Capitolo 20
Caen
guardò
la scena dall’alto, protetto fra le fronde di un enorme
albero.
Si sedette
su un ramo appoggiandosi al tronco principale, la luce del sole era
filtrata da
miliardi di foglie rendendo tutto di un accesso color smeraldo.
Vedeva,
molto più in basso, Josh, Amy
insieme e
poco più distante, proprio steso a terra sotto quello stesso
albero stava
Harry.
Li
osservava con attenzione, attento ad ogni loro movimento, cercando di
intuire
cosa si dicevano, e
attendendo il
momento più giusto per agire.
Si
distrasse un secondo, e per quell’attimo dimenticò
ogni cosa, una farfalla gli
volteggiò attorno al volto più volte
pizzicandogli il naso.
Fece per
scacciarla, ma si bloccò come illuminato, il volo sinuoso di
quel piccolo
essere, la sua grazia, il frullare continuo di quelle piccole ali
colorate, ali
che cambiavano continuamente colore tanto erano variopinte, tutto in
quella
creatura lo ammaliava.
Si riscosse
sbattendo più volte gli occhi, che diamine gli stava
succedendo? Perché in quel
periodo tutto gli pareva così bello?
Era
assurdo, prima non aveva mai fatto caso a nulla, era indifferente alla
natura,
ai particolari celati dietro ogni piccola cosa, prima era vuoto, era
solo un
fantoccio.
Ma ora, ora
perché era diverso?Cosa gli era successo?
Si
passò
una mano sugli occhi, doveva concentrarsi su cosa succedeva sotto di
lui, non
poteva distrarsi per particolari così insignificanti.
Si sporse
dal ramo e guardò Josh.
Il moro era
accovacciato sopra il corpo di Amy e cercava di spingere qualcosa
dentro il
petto di lei, che cosa stava succedendo?
Caen si
lasciò cadere giù dall’alto albero
atterrando vicino a Harry, il Predatore
fissò il fulvo un attimo con sospetto poi sospirò
e si rigirò ad osservare ciò
che succedeva fra Amy e Josh.
Il
Depuratore si accovaccio di fianco al ragazzo e sussurrò -
che cosa sta
succedendo?
-Josh ha
ucciso Amy- Harry lo disse come se la frase non avesse peso, con
noncuranza.
Caen
sobbalzò -Cosa?- no, impossibile, alla fine, aveva davvero
ceduto agli ordini
della Madre, l’aveva fatto sul serio.
-La sta
facendo resuscitare- spiegò in fretta Harry -Ma se ha
sbagliato anima o se non
riesce a farlo e la fine…
-E
avrà
vinto Lei- terminò il rosso tristemente, era tremendo,
semplicemente tremendo.
Il viso di
Josh era tirato in una smorfia di paura, di dolore, una smorfia che gli
tirava
ogni muscolo del volto.
Diverse
gocce di sudore imperlavano il suo volto, la sua espressione era seria
determinata, ma fremeva di terrore.
La luce
dell’anima si affievoliva mente la fiamma penetrava nel petto
della ragazza, le
mani di Josh si bloccò, ce l’aveva fatta?
Caen
continuò a fissare la scena con attenzione, sembrava che la
terra avesse smesso
di muoversi, che il vento avesse smesso di soffiare, tutto era fermo.
Poi pian
piano il petto di Amy riprese a muoversi lentamente, i suoi occhi
cominciavano
ad aprirsi e i suoi muscoli riprendere a muoversi lentamente.
La ragazza
si rialzò a sedere massaggiandosi la testa e chiese qualcosa
a Josh, Caen si
avvicinò furtivo, silenzioso come non lo era mai stato.
Acquattandosi
a terra, avanzò verso i due, doveva fare qualcosa, Amy non
poteva conoscere
tutto.
Conosceva
la natura della ragazza, avrebbe cercato di aiutarli in tutti i modi
possibili,
anche se sapeva che era in pericolo era cocciuta e determinata.
Si
avvicinò
ascoltando i loro discorsi, era Amy a parlare - Devi spiegarmi tutto,
spiegami.
Josh stava
per aprir bocca quando con uno scatto felino il fratello
saltò sulla ragazza
toccandogli appena la fronte con una mano.
Gli occhi
di Amy si spensero e lei cadde priva di sensi a terra.
Josh si
alzò in piedi furente -Che diavolo hai fatto?-
gridò rivolto a Caen con rabbia
-Perché l’hai fatto?
Il fratello
lo guardò impassibile -Sai bene che non puoi dirle tutto, le
ho solo modificato
i ricordi, è stata male per una settimana da quanto sa lei.
Il moro
guardò a terra, già, era vero, non poteva dirle
tutto, però, però così Amy
aveva dimenticato anche il loro abbraccio, aveva scordato tutto.
Lanciò
un
triste sguardo alla fiamma dell’anima di Katia, avrebbe
dovuto portala alla
Madre, ma non ne aveva la forza.
-Caen…-
mormorò Josh -Non è che porteresti tu
l’anima alla Madre?Credo che sia meglio
che lei non mi veda più.
Il rosso
annuì e prese con se la fiammella azzurra -Ok la
porterò io, tu spiega tutto ad
Harry e porta a casa Amy, deve svegliarsi nel suo letto.
Josh
mormorò un sì, appena accennato scrutando gli
occhi del fratello, uno diveniva
sempre più grigio venato da pagliuzze di un blu
profondissimo.
Assurdo,
qualcosa in Caen stava cambiando, ma cosa? Cosa gli stava succedendo?
Il giovane
Cacciatore si incamminò verso Harry, il castano lo
guardò incuriosito
-Beh?E ora
che si fa?
Che mal di
testa….
Ma che
è successo?
Amy
riaprì
gli occhi, era stesa sul suo familiare letto a baldacchino, chinate su
di lei
c’erano due ombre indistinte, contro luce.
-Amy, cara
stai bene?- chiese una voce spicciamente femminile e apprensiva,
strano, si
aspettava la voce di un ragazzo, un ragazzo con i capelli rossi, ma
no,era
impossibile, non aveva mai conosciuto qualcuno con in capelli fulvi.
Davanti a
lei c’era il familiare viso di sua madre, aveva corti capelli
neri e luccicanti
occhi ambra, il suo viso era segnato da leggere rughe, ma sembrava
ancora
giovane e il suo corpo era ancora scattante.
-Mamma?-
mormorò la ragazza con voce debole, strano le era sembrato
di trovarsi in un
prato, con Josh.
No, no non
era mai stata su un prato in quei giorni…era stata colpita
dalla febbre mentre
i suoi genitori erano in viaggio.
È
successo questo no?Dio che male
alla testa…
-Oh Amy -
esclamò
una voce profonda di un uomo dai corti capelli biondi e gli occhi color
ghiaccio mentre si avvicinava a lei -Per fortuna stai meglio, quando
Josh ci ha
telefonando dicendoci che stavi male siamo tornati subito, abbiamo
preso il
primo aereo.
La ragazza
era confusa, e la mente era annebbiata, strane immagini le spiccavano
agli
occhi sparendo subito dopo, cos’era quella fiamma azzurra che
le brillava nella
mente come una visione?
-Jo-josh?-
balbettò spaesata
-Ma
sì cara
il tuo amico Josh, ci ha telefonando lui dicendoci che eri malata da un
po’ ma
che per non preoccuparci non ci avevi telefonato, poi quando sei
peggiorata e
sei svenuta si è sentito in dovere di telefonarci.- disse la
donna continuando
a sorridere sollevata.
Amy sbatte
più volte e palpebre, mentre strane immagini si scomponevano
come se avesse
rotto il filo di una collana e ogni perla cadesse a terra perdendosi.
-Ah
ok…-
riuscì a dire solo questo, non riusciva a capire, quando era
stata male? Quanti
giorni di scuola aveva perso?
Tre…?
Al
massimo quattro, ma le sembrava di aver dormito mesi, anni.
Le pareva
di aver fatto un incubo tremendo, un sogno orribile, da cui le non
aveva avuto
scampo.
Si
stropiccio gli occhi e si rialzò a sedere, ormai, qualunque
incubo fosse stato,
era passato, finito.
E allora
perché le sembrava così presente da farla tremare
ancora dal terrore?
-Amy sei
sicura di stare bene?- gli occhi azzurri del padre la esplorarono
preoccupati.
-Sì
cioè
no, insomma non tanto- balbettò mentre si massaggiava la
testa, perché sentiva
come se le mancasse qualcosa nel petto? Qualcosa di pesante e
malvagio…
Si
riscosse, ma che diavolo stava pensando?
Era solo
una brutta sensazione, niente di più, eppure, sentiva un
vuoto, come se le
avessero tolto qualcosa…
-Vuoi
riposare ancora?- chiese la donna alzandosi in piedi e andando verso la
porta.
Amy non
sapeva cosa rispondere, sentiva come una paura a rimanere sola,
però voleva
ancora dormire, aveva la testa pesante e immagini che si sovrapponevano
una
all’altra scomparendo il secondo dopo.
Annuì
poco
convinta e la luce si spense.
Rimase lei
sola, sola per davvero.
Si sentiva
come sollevata, come se si fosse liberata di qualcosa di tremendo, ma
di cosa?
Era come se
fosse da tanto, tantissimo tempo, che non era veramente sola.
Scivolò
nel
sonno lentamente con un sorriso beato in volto.
Il giorno
seguente Harry si recò a scuola stranito, svuotato.
Era come se
tutto quello che avevano passato non fosse mai successo, come se
nessuno ne
serbasse il ricordo.
Nemmeno
Josh sembrava ricordarsene, quando Harry entrò in classe,
voleva parlargli,
voleva capire e invece lo trovò seduto scomposto con la
testa appoggiata
stancamente sul banco.
Quando Josh
si voltò nella sua direzione, il castano si aspettava almeno
un cenno, invece
fu uno sguardo serio, privo di qualsiasi sentimento, lo stesso sguardo
che gli
dedicava prima di tutto quello che era successo.
Stava per
avvicinarsi a lui e urlargli in faccia che ormai credeva che ci fosse
un certo
tipo di fiducia fra loro, che ormai fossero amici.
Amici.
Si rendeva
conto solo ora che quella parola gli pesava immensamente, ma era un
peso dolce,
un peso che gli faceva piacere trasportare.
Sentiva che
tra loro c’era qualcosa di speciale, e ormai, ormai la sua
vendetta poteva
anche aspettare per sempre.
Stava per
avvicinarsi a Josh quando una ragazza gli barrico la strada, Amy.
-Ciao
Harry!- gli sorrise sincera, ingenua, gli pareva un sorriso che non
vedeva da
secoli.
Doveva
ammettere che gli era mancato, sì, anche lei era un amica.
Il
Predatore sorrise con dolcezza assaporando con gli occhi lo sguardo
della
ragazza, uno sguardo sincero e felice -Ciao Amy
Lei lo
guardò attonita, sgranando gli occhi, da quando Harry era
così, così..carino
con lei?
-Come
stai?- chiese il ragazzo continuando a guardarla con dolcezza, ma
distante come
se tra loro ci fosse un muro invisibile, come se la fissasse con
nostalgia.
Amy si
riscosse, doveva essere solo una sua impressione –Bene, ora,
devo essere stata
davvero male, sono mancata quattro giorni da scuola
Poi lei si
voltò e si recò verso Josh, che stava ancora
separato dal mondo, con la testa
appoggiata al banco e lo sguardo vuoto, mentre le braccia fungevano da
cuscino.
Amy si
abbasso su di lui - Beh allora, eroe, che ci fai lì depresso?
Josh
alzò
lo sguardo un secondo soppesandola, sbuffò e si
voltò dall’altra parte.
Tutta
quell’assurda normalità lo infastidiva e la stessa
voce calma di Amy dava sui
nervi, era successo tutto questo per cosa, se poi era tutto come prima?
Dannazione,
queste sono le cose che ti mandano a triturare il cervello.
-Josh ma che hai?- La voce
della ragazza gli
trapanò le orecchie fastidiosa, le era mancata, eccome se le
era mancata,
l’aveva desiderata ardentemente per giorni e ora, ora che ce
l’aveva davanti,
così vicina da poterla toccare, non la sopportava.
Avrebbe
voluto dirle tutto, avrebbe voluto che fra loro non ci fosse
più nessun segreto
a separarli, e invece…
-Beh, e ora
perché mi ignori?Che ti ho fatto?!- il viso irato della
ragazza occupò tutto il
campo visivo di Josh, mentre lei lo costringeva a guardarlo dritta
negli occhi.
-Amy-
brontolò lui -Te lo dirò in modo semplice,
Lasciami in pace- la sua voce era
neutra, fredda, assolutamente spenta.
Lei
sgranò
gli occhi -Ma…ma…- mormorò alzandosi e
lasciando il viso di Josh e puntando lo
sguardo su Harry -Voi due…- i ragazzi si lanciarono uno
sguardo preoccupato
-Voi due vi siete scambiati la personalità mentre non
c’ero???
Il castano
ridacchiò assaporando quei momenti di normalità
che tanto gli erano mancati,
Josh invece la fissò sarcastica.
Amy li
studiò, prima uno, poi l’altro -Accidenti!Allora
è vero! VI SIETE SCAMBIATI!
-Sta zitta
scema!- sbraitò Josh alzandosi in piedi.
Sì,
forse
doveva abituarsi a quella situazione, tanto ormai, tornare indietro era
inutile.
*Milli Lin*