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Autore: Regina Oscura    05/09/2009    2 recensioni
Storia all'inizio molto misteriosa, il primo capitolo è piuttosto strano beh...questo per me che scrivo sempre storie comiche. Il protaonista del primo capitolo è un ragazzo piuttosto bizzarro: Aveva lunghi capelli mori legati in una coda che quasi toccava la coscia, una pelle lattea, eterea e così pallida che sembrava non aver mai visto la luce del sole.E gli occhi... Sorpresa!!!leggete e scoprite! *Milli lin* p.s non so, mi sa che ho sbagliato a postarlo in azione, ditemi voi dove spostarlo please ^^
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornata in un gigantesco, megalitico, orribile ritardo.

Finalmente però sono entrata nel mitico mondo dei numeri a due cifre che cominciano con 2!!!!

Viva me!!! Brava me!!! Ok finito di complimentarmi leggete pure questo sclerotico racconto…

 

 

Capitolo 20

Caen guardò la scena dall’alto, protetto fra le fronde di un enorme albero.

Si sedette su un ramo appoggiandosi al tronco principale, la luce del sole era filtrata da miliardi di foglie rendendo tutto di un accesso color smeraldo.

Vedeva, molto più in basso, Josh, Amy  insieme e poco più distante, proprio steso a terra sotto quello stesso albero stava Harry.

Li osservava con attenzione, attento ad ogni loro movimento, cercando di intuire cosa si dicevano,  e attendendo il momento più giusto per agire.

Si distrasse un secondo, e per quell’attimo dimenticò ogni cosa, una farfalla gli volteggiò attorno al volto più volte pizzicandogli il naso.

Fece per scacciarla, ma si bloccò come illuminato, il volo sinuoso di quel piccolo essere, la sua grazia, il frullare continuo di quelle piccole ali colorate, ali che cambiavano continuamente colore tanto erano variopinte, tutto in quella creatura lo ammaliava.

Si riscosse sbattendo più volte gli occhi, che diamine gli stava succedendo? Perché in quel periodo tutto gli pareva così bello?

Era assurdo, prima non aveva mai fatto caso a nulla, era indifferente alla natura, ai particolari celati dietro ogni piccola cosa, prima era vuoto, era solo un fantoccio.

Ma ora, ora perché era diverso?Cosa gli era successo?

Si passò una mano sugli occhi, doveva concentrarsi su cosa succedeva sotto di lui, non poteva distrarsi per particolari così insignificanti.

Si sporse dal ramo e guardò Josh.

Il moro era accovacciato sopra il corpo di Amy e cercava di spingere qualcosa dentro il petto di lei, che cosa stava succedendo?

Caen si lasciò cadere giù dall’alto albero atterrando vicino a Harry, il Predatore fissò il fulvo un attimo con sospetto poi sospirò e si rigirò ad osservare ciò che succedeva fra Amy e Josh.

Il Depuratore si accovaccio di fianco al ragazzo e sussurrò - che cosa sta succedendo?

-Josh ha ucciso Amy- Harry lo disse come se la frase non avesse peso, con noncuranza.

Caen sobbalzò -Cosa?- no, impossibile, alla fine, aveva davvero ceduto agli ordini della Madre, l’aveva fatto sul serio.

-La sta facendo resuscitare- spiegò in fretta Harry -Ma se ha sbagliato anima o se non riesce a farlo e la fine…

-E avrà vinto Lei- terminò il rosso tristemente, era tremendo, semplicemente tremendo.

Il viso di Josh era tirato in una smorfia di paura, di dolore, una smorfia che gli tirava ogni muscolo del volto.

Diverse gocce di sudore imperlavano il suo volto, la sua espressione era seria determinata, ma fremeva di terrore.

La luce dell’anima si affievoliva mente la fiamma penetrava nel petto della ragazza, le mani di Josh si bloccò, ce l’aveva fatta?

Caen continuò a fissare la scena con attenzione, sembrava che la terra avesse smesso di muoversi, che il vento avesse smesso di soffiare, tutto era fermo.

Poi pian piano il petto di Amy riprese a muoversi lentamente, i suoi occhi cominciavano ad aprirsi e i suoi muscoli riprendere a muoversi lentamente.

La ragazza si rialzò a sedere massaggiandosi la testa e chiese qualcosa a Josh, Caen si avvicinò furtivo, silenzioso come non lo era mai stato.

Acquattandosi a terra, avanzò verso i due, doveva fare qualcosa, Amy non poteva conoscere tutto.

Conosceva la natura della ragazza, avrebbe cercato di aiutarli in tutti i modi possibili, anche se sapeva che era in pericolo era cocciuta e determinata.

Si avvicinò ascoltando i loro discorsi, era Amy a parlare - Devi spiegarmi tutto, spiegami.

Josh stava per aprir bocca quando con uno scatto felino il fratello saltò sulla ragazza toccandogli appena la fronte con una mano.

Gli occhi di Amy si spensero e lei cadde priva di sensi a terra.

Josh si alzò in piedi furente -Che diavolo hai fatto?- gridò rivolto a Caen con rabbia -Perché l’hai fatto?

Il fratello lo guardò impassibile -Sai bene che non puoi dirle tutto, le ho solo modificato i ricordi, è stata male per una settimana da quanto sa lei.

Il moro guardò a terra, già, era vero, non poteva dirle tutto, però, però così Amy aveva dimenticato anche il loro abbraccio, aveva scordato tutto.

Lanciò un triste sguardo alla fiamma dell’anima di Katia, avrebbe dovuto portala alla Madre, ma non ne aveva la forza.

-Caen…- mormorò Josh -Non è che porteresti tu l’anima alla Madre?Credo che sia meglio che lei non mi veda più.

Il rosso annuì e prese con se la fiammella azzurra -Ok la porterò io, tu spiega tutto ad Harry e porta a casa Amy, deve svegliarsi nel suo letto.

Josh mormorò un sì, appena accennato scrutando gli occhi del fratello, uno diveniva sempre più grigio venato da pagliuzze di un blu profondissimo.

Assurdo, qualcosa in Caen stava cambiando, ma cosa? Cosa gli stava succedendo?

Il giovane Cacciatore si incamminò verso Harry, il castano lo guardò incuriosito

-Beh?E ora che si fa?

 

Che mal di testa….

Ma che è successo?

Amy riaprì gli occhi, era stesa sul suo familiare letto a baldacchino, chinate su di lei c’erano due ombre indistinte, contro luce.

-Amy, cara stai bene?- chiese una voce spicciamente femminile e apprensiva, strano, si aspettava la voce di un ragazzo, un ragazzo con i capelli rossi, ma no,era impossibile, non aveva mai conosciuto qualcuno con in capelli fulvi.

Davanti a lei c’era il familiare viso di sua madre, aveva corti capelli neri e luccicanti occhi ambra, il suo viso era segnato da leggere rughe, ma sembrava ancora giovane e il suo corpo era ancora scattante.

-Mamma?- mormorò la ragazza con voce debole, strano le era sembrato di trovarsi in un prato, con Josh.

No, no non era mai stata su un prato in quei giorni…era stata colpita dalla febbre mentre i suoi genitori erano in viaggio.

È successo questo no?Dio che male alla testa…

-Oh Amy - esclamò una voce profonda di un uomo dai corti capelli biondi e gli occhi color ghiaccio mentre si avvicinava a lei -Per fortuna stai meglio, quando Josh ci ha telefonando dicendoci che stavi male siamo tornati subito, abbiamo preso il primo aereo.

La ragazza era confusa, e la mente era annebbiata, strane immagini le spiccavano agli occhi sparendo subito dopo, cos’era quella fiamma azzurra che le brillava nella mente come una visione?

-Jo-josh?- balbettò spaesata 

-Ma sì cara il tuo amico Josh, ci ha telefonando lui dicendoci che eri malata da un po’ ma che per non preoccuparci non ci avevi telefonato, poi quando sei peggiorata e sei svenuta si è sentito in dovere di telefonarci.- disse la donna continuando a sorridere sollevata.

Amy sbatte più volte e palpebre, mentre strane immagini si scomponevano come se avesse rotto il filo di una collana e ogni perla cadesse a terra perdendosi.

-Ah ok…- riuscì a dire solo questo, non riusciva a capire, quando era stata male? Quanti giorni di scuola aveva perso?

Tre…? Al massimo quattro, ma le sembrava di aver dormito mesi, anni.

Le pareva di aver fatto un incubo tremendo, un sogno orribile, da cui le non aveva avuto scampo.

Si stropiccio gli occhi e si rialzò a sedere, ormai, qualunque incubo fosse stato, era passato, finito.

E allora perché le sembrava così presente da farla tremare ancora dal terrore?

-Amy sei sicura di stare bene?- gli occhi azzurri del padre la esplorarono preoccupati.

-Sì cioè no, insomma non tanto- balbettò mentre si massaggiava la testa, perché sentiva come se le mancasse qualcosa nel petto? Qualcosa di pesante e malvagio…

Si riscosse, ma che diavolo stava pensando?

Era solo una brutta sensazione, niente di più, eppure, sentiva un vuoto, come se le avessero tolto qualcosa…

-Vuoi riposare ancora?- chiese la donna alzandosi in piedi e andando verso la porta.

Amy non sapeva cosa rispondere, sentiva come una paura a rimanere sola, però voleva ancora dormire, aveva la testa pesante e immagini che si sovrapponevano una all’altra scomparendo il secondo dopo.

Annuì poco convinta e la luce si spense.

Rimase lei sola, sola per davvero.

Si sentiva come sollevata, come se si fosse liberata di qualcosa di tremendo, ma di cosa?

Era come se fosse da tanto, tantissimo tempo, che non era veramente sola.

Scivolò nel sonno lentamente con un sorriso beato in volto.

 

Il giorno seguente Harry si recò a scuola stranito, svuotato.

Era come se tutto quello che avevano passato non fosse mai successo, come se nessuno ne serbasse il ricordo.

Nemmeno Josh sembrava ricordarsene, quando Harry entrò in classe, voleva parlargli, voleva capire e invece lo trovò seduto scomposto con la testa appoggiata stancamente sul banco.

Quando Josh si voltò nella sua direzione, il castano si aspettava almeno un cenno, invece fu uno sguardo serio, privo di qualsiasi sentimento, lo stesso sguardo che gli dedicava prima di tutto quello che era successo.

Stava per avvicinarsi a lui e urlargli in faccia che ormai credeva che ci fosse un certo tipo di fiducia fra loro, che ormai fossero amici.

Amici.

Si rendeva conto solo ora che quella parola gli pesava immensamente, ma era un peso dolce, un peso che gli faceva piacere trasportare.

Sentiva che tra loro c’era qualcosa di speciale, e ormai, ormai la sua vendetta poteva anche aspettare per sempre.

Stava per avvicinarsi a Josh quando una ragazza gli barrico la strada, Amy.

-Ciao Harry!- gli sorrise sincera, ingenua, gli pareva un sorriso che non vedeva da secoli.

Doveva ammettere che gli era mancato, sì, anche lei era un amica.

Il Predatore sorrise con dolcezza assaporando con gli occhi lo sguardo della ragazza, uno sguardo sincero e felice -Ciao Amy

Lei lo guardò attonita, sgranando gli occhi, da quando Harry era così, così..carino con lei?

-Come stai?- chiese il ragazzo continuando a guardarla con dolcezza, ma distante come se tra loro ci fosse un muro invisibile, come se la fissasse con nostalgia.

Amy si riscosse, doveva essere solo una sua impressione –Bene, ora, devo essere stata davvero male, sono mancata quattro giorni da scuola

Poi lei si voltò e si recò verso Josh, che stava ancora separato dal mondo, con la testa appoggiata al banco e lo sguardo vuoto, mentre le braccia fungevano da cuscino.

Amy si abbasso su di lui - Beh allora, eroe, che ci fai lì depresso?

Josh alzò lo sguardo un secondo soppesandola, sbuffò e si voltò dall’altra parte.

Tutta quell’assurda normalità lo infastidiva e la stessa voce calma di Amy dava sui nervi, era successo tutto questo per cosa, se poi era tutto come prima?

Dannazione, queste sono le cose che ti mandano a triturare il cervello.

 -Josh ma che hai?- La voce della ragazza gli trapanò le orecchie fastidiosa, le era mancata, eccome se le era mancata, l’aveva desiderata ardentemente per giorni e ora, ora che ce l’aveva davanti, così vicina da poterla toccare, non la sopportava.

Avrebbe voluto dirle tutto, avrebbe voluto che fra loro non ci fosse più nessun segreto a separarli, e invece…

-Beh, e ora perché mi ignori?Che ti ho fatto?!- il viso irato della ragazza occupò tutto il campo visivo di Josh, mentre lei lo costringeva a guardarlo dritta negli occhi.

-Amy- brontolò lui -Te lo dirò in modo semplice, Lasciami in pace- la sua voce era neutra, fredda, assolutamente spenta.

Lei sgranò gli occhi -Ma…ma…- mormorò alzandosi e lasciando il viso di Josh e puntando lo sguardo su Harry -Voi due…- i ragazzi si lanciarono uno sguardo preoccupato -Voi due vi siete scambiati la personalità mentre non c’ero???

Il castano ridacchiò assaporando quei momenti di normalità che tanto gli erano mancati, Josh invece la fissò sarcastica.

Amy li studiò, prima uno, poi l’altro -Accidenti!Allora è vero! VI SIETE SCAMBIATI!

-Sta zitta scema!- sbraitò Josh alzandosi in piedi.

Sì, forse doveva abituarsi a quella situazione, tanto ormai, tornare indietro era inutile.

*Milli Lin*

 Olglish: grazie del tuo commento, non so perchè ma lo scorso capitolo non è stato notato da nessuno... un po' mi dispiace...

   
 
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