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Autore: kiki0297    26/02/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry doveva aver capito fin da subito che Clare non sarebbe rimasta a casa a sperare che andasse tutto bene e che sarebbe stata presente al processo in ogni caso perché non si stupì per niente quando la vide arrivare al Ministero.
-Io potrò scendere solo tra un po’- le spiegò, scusandosi.
-Non ti preoccupare. Ma ti prego, vieni- disse Clare, sedendosi fuori dall’aula del processo. Aveva chiesto informazioni ad un Auror che si trovava lì fuori e lui le aveva detto che il processo di Draco sarebbe iniziato fra circa un quarto d’ora e che prima di quel momento non poteva vederlo. Non le restava che aspettare lì fuori.
Dopo un po’ vide uscire un Mangiamorte scortato da due Auror fuori dall’aula, ma le porte si richiusero immediatamente senza darle il tempo di entrare.
-Che cosa significa?- chiese all’Auror messo a guardia al lato della porta, e lui la guardò come se non capisse quello che gli stava chiedendo.
-Il processo è a porte chiuse- le spiegò, come se proprio non comprendesse il suo interesse.
-Ma mi era stato detto che avrei potuto essere presente- Clare provò a convincerlo ma lui scrollò le spalle, senza aggiungere altro. Ma proprio non aveva capito con chi avesse a che fare. Lei era morta e tornata in vita grazie a Draco. Se aveva intenzione di assistere al processo non sarebbe di certo stato lui a fermarla.
-Lei non capisce, io devo entrare- provò a dire di nuovo, cercando di mantenere la calma.
-Mi dispiace, ma sono ordini del Ministro- replicò lui impassibile, per nulla incline ad ascoltare la sua richiesta.
-La prego, devo essere presente. C’è il mio ragazzo lì dentro- insistette la ragazza, a ormai aveva capito che la via diplomatica non sarebbe servita a nulla. Doveva provare con altro.
-Mi dispiace, ma non è un problema mio. Dovrebbe cercare di scegliere meglio le sue compagnie- e con quella frase l’uomo chiuse il discorso.
In preda alla rabbia Clare si sedette lì fuori, con la testa fra le mani. Non era possibile che stesse accadendo tutto quello, era davvero assurdo. Continuò a lanciare occhiate all’Auror davanti alla porta, pensando a un modo per convincerlo a farla entrare, ma non le veniva in ente nulla che non comprendesse lo schiantarlo e finire come minimo imputata in un altro processo. Certo, in quel modo dia lei che Draco si sarebbero ritrovati ad Azkaban, ma non era esattamente la soluzione che cercava. In quel momento arrivò un altro Auror che chiamò quello a guardia della porta e lo fece allontanare di qualche metro. Clare non esitò nemmeno per un secondo: scattò in piedi e si fiondò nell’aula del tribunale. Era scampata alla morte, non sarebbe bastato certo così poco a fermarla, specie se la posta in gioco era la vita del ragazzo che amava. Quando entrò centinaia di paia di occhi si voltarono nella sua direzione ma gli unici di cui la ragazza si rese conto furono quelli di Draco, che la guardarono con stupore sempre crescente. I due Auror che erano fuori di precipitarono in aula e uno dei due la afferrò per un braccio, pronto anche a portarla via di peso, ma Clare si liberò della sua presa con uno strattone, facendosi avanti.
-Sono qui per testimoniare a favore di Draco Malfoy- dichiarò, scandendo bene le parole.
-Clare, che stai facendo…- mormorò lui sconvolto.
-Signorina, la sua presenza qui non è richiesta- disse il Capo del Tribunale, guardandola annoiato. Fece un cenno ai due Auror che le si avvicinarono.
-Suppongo che le sia consentito parlare- disse però una voce alle spalle della ragazza. Clare si voltò di scatto e vide Harry avanzare verso di lei, con uno sguardo quasi di sfida. Grazie al cielo era riuscito a tornare presto.
-Se non vado errato esiste ancora la libertà di parola, o mi sbaglio?- continuò. Clare lanciò uno sguardo a Draco che era sempre più sbalordito. Magari da lei si sarebbe potuto aspettare una pazzia del genere, ma da Harry probabilmente no. Il Capo del Tribunale guardò a lungo entrambi, poi sospirò e fece cenno alla ragazza di proseguire. I due Auror si allontanarono, tornando ai lati della porta ma stando pur sempre pronti ad intervenire. Harry invece si accomodò in uno dei banchi rimasti vuoti con un'espressione compiaciuta, sapeva che nessuno avrebbe mai detto di no a lui e intendeva sfruttare questa sua influenza per aiutarla.
Clare fece un profondo respiro, poi si avvicinò al banco dei testimoni e si mise al fianco di Draco, che intrecciò le dita alle sue.
-Signore, ritengo che un giusto processo necessiti di testimoni e consenta all'imputato di difendersi- iniziò ma il mago la interruppe.
-Signorina, tutto questo è irrilevante. Siamo già a conoscenza di ciò che ha fatto il signor Malfoy-. Clare cercò di mantenere la calma, pensando che se avesse dato di matto non avrebbe risolto niente.
-Ho vissuto nel mondo dei babbani per la maggior parte della mia vita. Lì il sistema giuridico permette all'imputato di difendersi. Non vorrebbe forse che il nostro fosse da meno- continuò con tono di sfida e il Capo del Tribunale fece una smorfia infastidita.
-Sta per caso insinuando che il nostro sistema sia inadeguato?- chiese con voce acida.
-Signore, non mi permetterei mai, poiché sono convinta che lei mi lascerà parlare, garantendo un giusto processo- disse la ragazza, ribaltando la situazione in modo che non potesse impedirle di parlare.
Un mormorio sommesso invase la sala e lui zittì tutti battendo il martelletto.
-Ovviamente. Prego, continui pure-
-Signore, vorrei conoscere con precisione i capi di accusa- esordì Clare. Doveva fargli credere di avere ancora il coltello dalla parte del manico. Adesso che le aveva concesso la parola non gli avrebbe lasciato più nessun motivo per condannare Draco. Il mago parve compiaciuto di fronte a quella domanda.
-Draco Malfoy è un Mangiamorte al servizio del Signore Oscuro ed ha partecipato all'assassinio di Albus Silente-
-Questo non è del tutto vero- commentò Harry, guadagnandosi un’occhiata infastidita.
-Io ero presente e so che nonostante Voldemort avesse incaricato il signor Malfoy, lui si era rifiutato di obbedire. Albus Silente è stato ucciso, su propria richiesta, da Severus Piton- concluse Harry. E con questo un capo d'accusa era andato.
-Ciò, tuttavia, non esclude il fatto che fosse un Mangiamorte- commentò il Capo del Tribunale, con una sorta di compiacimento.
-Mi perdoni signore, ma la scelta non è stata sua. Chiunque, ritrovandosi tra il dover scegliere tra la propria morte e quella di tutta la sua famiglia e servire la causa avrebbe accettato il marchio nero- continuò Clare.
-Tuttavia quando sono stata rapita dalla sua famiglia ha trovato il modo di liberarmi e farmi scappare. E nella battaglia di Hogwarts ha combattuto dalla nostra parte, contro Voldemort e la sua famiglia- il mormorio nella sala iniziava a farsi insistente, la ragazza vedeva che in molti si stavano convincendo della sua innocenza. In quel momento si rese conto che tra le persone davanti a sé c’era qualcuno che conosceva: era Alyssa, l’amica di George. Per un istante gli occhi di Clare incrociarono i suoi e lei le sorrise incoraggiante.
-Anche quando avrebbe avuto la possibilità di tradirci non lo ha fatto e ha combattuto persino contro suo padre per salvarmi la vita- e poi decise di usare la sua ultima carta.
-Io sono morta durante la battaglia. Bellatrix Lestrange mi aveva uccisa. Ma io sono ancora qui grazie a lui, perché il suo amore mi ha riportata in vita. Come può un amore così grande essere presente in qualcuno davvero al servizio del Signore Oscuro?- concluse, guardando tutti i maghi e le streghe presenti. Li sentì mormorare e confrontarsi. Sapeva che avevano sentito parlare di quello che era successo, grazie a coloro che erano presenti la notizia si era sparsa in tutto il mondo magico. Nessuno avrebbe condannato un miracolo. O almeno lo sperava.
In quel momento Draco parlò.
-Io so di aver commesso molti errori nella mia vita, ma se me lo concederete vi giuro che farò in modo di rimediare. Ho capito troppo tardi il valore della vita e della sua bellezza...- e si voltò verso la ragazza, stringendo forte la sua mano, -ma se me lo permetterete d'ora in avanti farò tutto ciò che posso per esserne degno- concluse.
Il Capo del Tribunale rimase per un attimo in silenzio, osservandoli pensieroso.
-Quanti a favore di una condanna?- chiese poi e con il cuore in gola Clare vide alzarsi un paio di mani.
-Quanti a favore dell'assoluzione dell'imputato da tutte le accuse- e una per una si alzarono decine e decine di mani. Il mago sospirò.
-Assolto da tutte le accuse- disse poi, battendo il martelletto. In quel momento tutta la tensione scemò e Clare buttò fuori l’aria che si rese conto in quel momento di trattenere. Si voltò verso Draco, che non aveva ancora lasciato la sua mano e si buttò fra le sue braccia. Lui la strinse forte, sollevandola da terra.
-Grazie, Clare, grazie- sussurrò fra i suoi capelli.
Clare felice come mai prima, non riusciva a credere che ce l’avessero fatta. Poi Draco la mise a terra e si voltò verso tutti i maghi e le streghe che lo avevano salvato.
-Vi ringrazio- disse solo e la ragazza vide diversi sorrisi compiaciuti tra le persone che stavano loro di fronte.
-Grazie- mormorò anche lei, stringendosi al braccio di Draco. Poi insieme uscirono dall’aula e fuori trovarono Harry.
Clare corse ad abbracciarlo, senza di lui non ce l’avrebbe mai fatta, non l’avrebbero nemmeno lasciata parlare.
-Non so davvero come ringraziarti Harry- disse poi, scostandosi un po’ per poterlo guardare in faccia e lui sorrise.
-Ti meriti di essere felice, Clare- disse semplicemente, poi si voltò verso Draco.
-Harry, grazie. Se non fosse stato per te l’avrei persa per sempre-.
Draco porse la mano a Clare e la ragazza gliela strinse, avvicinandosi a lui e lasciando che le avvolgesse le spalle con un braccio. Si sentiva finalmente al sicuro.
-Voglio che tu abbia la possibilità di poter scegliere davvero cosa vuoi dalla vita- rispose Harry.
-Non potrò mai scusarmi abbastanza per quello che ho fatto- disse Draco, con la voce colma di dolore.
-Ti sarò per sempre debitore, Harry- continuò e Harry sorrise.
-Hai combattuto con noi, l’hai salvata più di una volta- dichiarò, guardando Clare, -direi che sei sulla buona strada-.
Harry poi se ne andò, aveva un appuntamento con Ginny ed era già in ritardo. Draco e Clare rimasero da soli e se ne andarono mano nella mano dal Ministero.
-Adesso vorrei portarti in un posto- disse lui all’improvviso.
-Va bene- mormorò Clare, incuriosita. Gli porte l’altra mano, chiuse gli occhi e insieme si smaterializzarono.
   
 
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