Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Mr Crossover    28/02/2022    2 recensioni
Il più grande ladro del mondo e il detective più famigerato del Giappone. Due uomini che non si sono mai incontrati di persona, ma che conoscono le imprese l'uno dell'altro. Sebbene facciano mestieri diversi i due uomini e i loro amici saranno i soli a poter contrastare le ambizioni di un terribile gruppo, residuo di una storia segreta, che brama da tempo il dominio sul Giappone e sul resto del mondo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lupin III, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era pomeriggio e, nel palazzo imperiale, in un appartamento, una ragazzina di circa 16 anni, con fisico snello, occhi blu scuri e capelli bruno scuro uniti a coda di cavallo, era immersa nei suoi pensieri in una posizione fetale su di un divano.

Un uomo entrò nella stanza e la salutò << Ciao, Anika. Com'è andata oggi? >>

<< Niente di speciale, papà. >> era il ministro Yamamoto.

<< Ti sei divertita stamani con la signorina Okada? Ho saputo che avete esplorato i giardini orientali. >>

<< Si, lei ha un bel temperamento. Sa rendere tutto esaltante. >>

<< Mi fa piacere. >> e si sedette accanto a lei.

Giunse un momento di silenzio in cui la ragazza tornò a essere pensierosa. << Sei preoccupata per dopodomani, tesoro? >>

Anika non rispose.

<< Senti, mi dispiace se non sono stato molto presente, ma ho dei doveri come membro della famiglia. Devo assicurarmi che prenda le decisioni giuste per garantire tempi di serenità alla nostra nazione. Un giorno toccherà a te farlo. >>

Sentendo della famiglia, Anika reagì << Papà, io rispetto molto la nostra famiglia, però a volte vorrei vivere come una persona normale. Vivere spensierata, fare cose che mi piacciono. Cosa c'è di male a essere come gli altri? >>

Oniji la ascoltò in silenzio e poi, ripensando al discorso di Fujiko, rispose << Tu hai il diritto di essere come vuoi. Io voglio solo che tu sia felice e sicura di te stessa. Ma devi comprendere che, come imperiali, la gente cerca di vedere in noi un esempio da seguire. Senza di esso finirebbero per farsi del male tra loro in cerca di potere, e questo potrebbe creare una reazione a catena in cui potrebbe rimanere coinvolto il mondo. Una cosa che non possiamo permettere. Dobbiamo proteggere il popolo e assicurarci che vivi in serenità. Lo so che è una responsabilità enorme e che fa paura, ma se trovi il giusto coraggio puoi farti carico di ogni cosa e diventare una persona migliore. Non dimenticare mai quello che ti ho detto. >> le disse amorevolmente cingendole le spalle col braccio.

Anika guardò suo padre << Sii il tipo di persona che vuoi, ma ricordati di pensare agli altri, prima di ogni cosa. Perché chi pensa solo a se stesso è destinato a rimanere solo, e non è questo che tua madre vorrebbe per te. E nemmeno io. >>

Anika era stupita. Era la prima volta, dalla morte della madre che suo padre le parlava così onestamente. Le riportava in mente tanti bei ricordi della sua famiglia, e ora ne stava vivendo uno nuovo. Ciò la rendeva molto felice perciò abbracciò teneramente il padre << Grazie, papà. >>

Yamamoto fu felice di averle sollevato il morale e, vederla sorridere, le aveva fatto venire anche in lui la stessa nostalgia di quei momenti.

<< Se non te la senti ancora di presentarti a parlare con quegli studenti, posso convincere il nonno ad affidarti un compito più agevole. >> le propose tornando a guardarla in viso.

<< No, papà, grazie. Ora mi sento molto meglio. Vedrai riuscirò a convincerli a impegnarsi con gli studi per garantirsi un futuro. >> rispose convinta Anika.

<< Così, brava. La mia bambina sta diventando grande. >> disse orgoglioso il padre arrufandole I capelli.

<< Ehi! Non fare così, mi spetini! >>

<< Eheheheh! >>

Yamamoto si alzò in piedi e si preparò ad andarsene quando si rivolse nuovamente alla figliola << Tesoro, volevo dirti un ultima cosa. >>

<< Si? >> rispose lei alzandosi a sua volta.

<< Ricordi il regalo a sorpresa che ti feci per il tuo decimo compleanno? >>

La ragazza ci pensò un momento. << Certo. L'ho sempre tenuto nascosto. >>

<< Bene. Ricorda, non farne parola con nessuno, nemmeno con quelli di cui ti fidi. I nostri antenati lo hanno tenuto nascosto per una ragione. >>

<< E quale sarebbe? >>

Yamamoto guardo la figlia con serietà << Non lo so, ma di generazione in generazione si è sempre fatto voto sul nostro onore di tenerlo custodito. Promettimi che lo terrai sempre al sicuro. >>

Anika annuì, anche se confusa << Lo prometto, ma perché me ne stai parlando? Aspetta, ha a che fare con il mostro di cui mi parlavi sempre da piccola? >>

<< Diciamo di sì. Ricorda sempre: Non deve finire in mani sbagliate. >> disse toccandole le spalle.

Anika adesso pensò che suo padre fosse matto, ma sembrava assolutamente serio.

<< Mi raccomando, tesoro. So che lo terrai sempre al sicuro. Conto su di te >> concluse sorridendo sinceramente.

Era perplessa, ma, sapendo che padre aveva talmente tanta fiducia in lui, la fece convincere. << Lo farò. >>

Il ministro si sentì enormemente sollevato e baciò sua figlia sulla fronte. << Grazie. >>



Dopo essersi congedato dalla figlia, il ministro ricevette notizia da un agente della Guardia Imperiale accompagnato da Saeko e Zenigata.

<< Ministro. Vorrei presentarvi gli ispettori Nogami e Zenigata. Vorrebbero fornire la loro assistenza. >>

<< Signor ministro. >> fecero gli ispettori chiando la schiena in avanti verso il ministro per poi stringergli la mano.

<< Mi auguro che la loro presenza non sia un cattivo presagio per la mia famiglia, tenente Nakamaura. >> disse rivolgendosi all'uomo della Guardia.

<< No, ministro. Vogliamo solo sincerarci che Lupin III non venga qua a rubare niente. >> rispose Saeko.

<< Lupin III? Il ladro internazionale? >>

<< Esatto, ministro. Avrà saputo del tentativo di furto del kakemono del consigliere Mishima. >> disse Zenigata.

<< Certo. >>

<< Dal momento che il consigliere vi aveva concesso un esposizione privata del disegno, c'è la possibilità che Lupin voglia colpire qui, ed è una possibilità che non ci sentivamo di escludere. >>

Il ministro non fu tanto convinto. Saeko intervenne << È solo per qualche giorno, signore. Nakamura garantisce per me e Zenigata. >>

<< Mi prenderò ogni responsabilità. >>

Il ministro ci pensò molto attentamente. << D'accordo. Date agli ispettori ciò gli serve. >>

<< Grazie signore. >> risposero i tre agenti.



Dopo essersi allontanati, i tre si recarono in una sala vuota per discutere su come agire.

<< Grazie ancora, Kenji per aver messo una buona parola su di noi. >> disse Saeko sorridendo all'agente.

<< È un piacere, Saeko. >> rispose Nakamaura ricambiando il sorriso. << Con questo siamo pari. Anche se non lo sono ancora con Saeba. Ronza sempre intorno alle donne, vero? >>

<< Eheheh. Secondo te? >> fece Saeko divertita. Zenigata si incuriosì un po' per la cosa, ma non erano affari suoi.

<< Come volete procedere? >> chiese Kenji tornando serio.

<< È plasubile che Lupin non sappia che noi lo aspettiamo, ma, se verrà davvero, è sicuro che studierà la sorveglianza del edificio in ogni particolare per trovare una scappatoia. Incrementare la sorveglianza gli farebbe solo mangiare la foglia, perciò ritengo che sia meglio lasciare tutto com'è, in modo da poterlo prendere con le mani nel sacco. >> propose Zenigata.

<< Anch'io penso sia meglio agire così. >> concordò Saeko.

Nakamura ascoltò bene e, conoscendo bene le abilità di Saeko, rispose << Molto bene. Se ho capito bene intendete fare una sorta di appostamento segreto? >>

<< Qualcosa del genere. >> disse Zenigata.

<< Ma come pensate di sorprenderlo? La zona è molto vasta. >> fece notare Nakamura.

Fu Saeko a ripondere << Basta che tu faccia piazzare al più presto dei piccoli sensori di movimento, a circuito chiuso, in punti invisibili e che siano collegati al mio telefono. In questo modo, se Lupin dovesse bloccare le telecamere, come ha fatto al museo, io potrò comunque sapere dove sarà. >>

Zenigata era sempre più colpito dalla sua collega. Oltre che affascinante era decisa e anche molto astuta. << Mh. Bell'idea. Ok, Saeko, ti farò avere tutto. >>



Un paio di ore dopo, Saeko e Zenigata erano in una via adiacente a un incrocio di corridoi e si stavano mettendo d'accordo sui punti da cui cominciare la loro sorveglianza personale. << Ricordati, Saeko. Se qualcuno ti viene a parlare, tu guardalo bene in faccia e, se è necessario, tirargli la guancia. >>

<< Cosa? Perché dovrei farlo? >>

<< Lupin si traveste spesso, imita le voci, porta gli stessi vestiti, e sempre una maschera. Perciò basta che gliela strappi via. Capito? >>

<< Oh. D'accordo. Dimmi una cosa, è possibile che uno dei suoi complici... sia già dentro il palazzo per facilitargli le cose? >> chiese la ragazza sospettosa.

<< È plausibile. Magari qualcuno del personale. Una guardia, o un impiegato. Ma, adesso non è il momento. Sta per calare la sera e ci vorrebbe troppo tempo per controllarli tutti. Per ora aspettiamo e vediamo se viene. Non fidarti di nessuno a parte me. Verificheremo dopo. >>

<< D'accordo. >>

Non immaginavano però che ad orgiliarli, dall'altra parte dell'incrocio, c'era Fujiko che, avendo notato Zenigata all'ingresso del palazzo, aveva atteso la volta buona per scoprire cosa tramava.

"Quella Saeko sembra molto insidiosa. Meglio avvisare Lupin." pensò entrando nell'incorcio e camminando normalmente verso la direzione opposta a quella dei due ispettori per non dare nell'occhio.



Era il crepuscolo e Lupin stava esaminando gli ultimi dettagli della sorveglianza del palazzo in vista della serata, quando venne informato da Fujiko della presenza di Zenigata e Saeko col canale criptato di chat.

"Quindi "mammina" vuole giocare ancora con me? Sono proprio irrestibile." pensò divertito.

<< Ehi, Lupin. Non sottovalutare quella poliziotta. >> gli disse Jigen che aveva letto anche lui l'avvertimento di Fujiko.

<< Ehi, non è carino spiare le chat degli altri. >> lo rimproverò Lupin.

<< Si... Si... Ho fatto una ricerca su quella donna. Si chiama Saeko Nogami. Stando ai rapporti della polizia è praticamente la migliore del distretto. È intelligente, scaltra, spietata. Insomma una con cui non ti conviene scherzare. >>

<< Oh, me ne ero accorto fin dal primo momento. Ihih. Sembra la versione poliziesca di Fujiko, non trovi? >> commento Lupin che non sembrava prendere sul serio la cosa.

<< Appunto... >>

Lupin diede una pacca a Jigen. << Bene, direi che sia il caso di tirare fuori il mio nuovo giocattolo. >>

<< Mh? >>

Lupin tirò fuori da un cassetto una custodia per occhiali che ne conteneva appunto un paio di colore scuro.

<< Devo ringraziare Tony Stark per l'idea. >> disse il ladro ammirato.

<< Tu guardi troppi film. >>

<< Dovresti guardare anche tu qualche film Marvel. Oltre ad essere pazzeschi sono anche istruttivi. >> rispose Lupin ghigniando << Comunque, questi gioiellini mi saranno di grande aiuto contro qualunque sorpresa che Zazà o Nogami abbiano preparato per me, fidati. >>

<< Speriamo. >> si augurò Jigen.

Lupin si mise in tasca gli occhiali e annunciò << Si parte. >>



La notte era ormai calata e nel palazzo regnava un grande silenzio in cui le guardie di sicurezza stavano vigili, così come lo erano Zenigata e Saeko dalle loro posizioni. Mentre la famiglia imperiale dormiva tranquilla, sotto la protezione delle loro guardie del corpo, un ombra calò dal soffitto del'atrio vestito in una tuta di lattice e con uno zaino in spalla. Lupin era entrato in scena.

"Ok, l'entrata è stata una passeggiata." pensò il ladro guardandosi intorno. "Ora un cambio di look . Uhuhuh." e si mise i suoi occhiali speciali che potevano scansionare completamente l'area che inquadravano e rivelare la presenza di qualunque dispositivo, oltre a quella di qualunque persona dietro gli angoli o una parete.

Dopo una veloce scansione dell'area davanti a sé, Lupin vide qualcuno dei sensori che Saeko aveva fatto installare da Nakamura. "Uh. Questa dev'essere una trovata di mammina. Peccato che mi conosca così poco." e cominciò a muoversi molto lentamente per non attivare i sensori.

Procedendo con l'assistenza di Jigen, che gli manteneva le telecamere fisse sullo stesso punto in modo da sembrare invisibile, Lupin giunse nelle vicinanze della stanza in cui dormiva il ministro Yamamoto. La porta era sorvegliata da due guardie del corpo e, all'interno della camera, c'era un altro sensore, ma non era niente che Lupin non sapesse gestire. "I nuovi dardi gli faranno perdere lentamente coscienza, così non faranno scattare il sensore." pensò tirando fuori una cerbottana. Prese la mira e in rapida successione sparò i dardi.

<< Ma cosa... >> fece una guardia che poi iniziò lentamente a crollare a terra per poi perdere i sensi. Non aveva fatto nemmeno in tempo a dare l'allarme.

"Uhuhuh." Lupin si avvicinò alla porta. La serratura era collegata a uno scanner per le impronte, perciò non dovette far altro che usare quella di una guardia.

<< Grazie mille, amico. >> sussurrò alla guardia rimettendola a terra lentamente.

Entrò nella stanza, ritrovandosi in un salottino.

"Allora, signor ministro, dove la tieni la chiave?" pensò controllando ovunque con gli occhiali. Guardando nella camera da letto, le lenti individuarono una cassaforte nella camera da letto dove il ministro dormiva. "Bingo!"

Entrando nella stanza, Lupin osservò l'uomo sul letto. "Però, se dorme così beato doveva avere una gran fiducia nei suoi uomini. Ihihih." per precauzione si avvicinò all'uomo e gli diede una spruzzatina di cloroformio per farlo dormire più profondamente.

Procedendo in punta di piedi, il ladro scoprì la cassaforte e vide che aveva una tastiera su cui impostare il codice.

"Ok, piccolo, fai la tua magia." e tirò fuori un piccolo decodificare che, nel giro di qualche secondo, impostò la combinazione corretta.

"Uffa, quasi quasi faccio un saltino da Zazà, così almeno mi diverto di certo." commentò aprendo lo sportello. Oltre a documenti importanti vi erano anche diversi cimeli di famiglia, anche una fotografia del ministro con la moglie e la figlia.

"Dunque, quale può essere la chiave. In base alla descrizione della porta che mi ha dato Fujiko dovrebbe essere qualcosa... da infilare." e notò in quel momento una specie di ciondolo, a forma di spada, in cui sulla lama erano cosparse antiche scritte giapponesi.

"Dev'essere questo." lo prese e uscì dalla stanza, procedendo con la stessa discrezione, e con l'assistenza dei suoi occhiali speciali, fino a giungere in una stanza dove c'era una finestra che si affacciava direttamente all'edificio del consiglio privato dell'imperatore, in cui avrebbe trovato la "porta segreta".

L'area attorno al edificio era sorvegliata da telecamere, con qualche altro sensore di movimento e da truppe di ronda.

"I turni delle guardie sembrano gli stessi. Mh. Meglio vedere se c'è altro. " e controllò meglio individuando un altra persona nascosta nella penombra

"Guarda, guarda. Chi c'è lì?" ingradi l'immagine degli occhiali e attivo la visione a infrarossi scoprendo che si trattava di una donna vestita anch'ella di una tuta di lattice.

"Bene, bene, "mammina" mi stava aspettando." invece di muoversi rimase un momento a guardarla" Certo che è davvero uno schianto con quella tutina! "

In quel momento, Jigen lo contattò << Lupin? Va tutto bene? >>

<< Si, certo. Ho solo un problemino da risolvere e poi è fatta. >> rispose sussurando.

"Ottimo, sul tetto del edificio non ci sono sensori, percio potrei lanciarmi fino a lì per evitare i sensori nel cortile, però è meglio aspettare il momento in cui Nogami guarda altrove

Dopo qualche secondo, Nogami se ne andò, e Lupin colse l'occasione per lanciarsi in alto grazie a alla spinta di un breve getto di gas uscito dallo zaino. Giunto a un altezza sufficiente, tirò una cordicella e, dal suo ziano, uscì all'istante un paracadute istantaneo che lo fece planare dolcemente verso il tetto dell'edificio. Sotto di esso c'era una guardia che vigliava da un terrazzo, ma le stesse subito con la sua cerbottana, atterando così senza nessun problemi.

"Perfetto." pensò richiudendo il paracadute.

"Evidentemente non avranno pensato che sarei venuto qui, dato che i tesori preziosi sono custoditi nella sala delle collezioni. A quelli ci penserò un altra volta. Uhuhuh." e così aprì la porta di quel terrazzo per entrare nell'edificio.

Il ladro aveva ragione: tra le guardie che principalmente difendevano i membri della famiglia imperiale, e quelle che sorveglaivano principalmente il palazzo delle collezioni, la sorveglianza nella sala dei consigli era ridotta. Perciò, Lupin poté avvicinarsi alla sua metà in tutta tranquillità, giungendo al piano terra dove si trovava il uso obiettivo. Anche se, contro ogni previsione, lì c'era un altro sensore perciò ancora una volta, dovette muoversi lentamente.

"Dunque, se non sbaglio dovrebbe trovarsi proprio lì." e gli capitò ad occhio un murale, dietro la sedia dell'imperatore, dove c'era una piccola fessura. Lupin tirò quindi fuori la chiave di Yamamoto, la inserì nel buco, e una porta comincio ad aprirsi davanti a lui.

"Ci siamo."

Davanti a lui si rivelò una specie di scompartimento... che però non conteneva nulla.

"Cosa?! Impossibile!" reagì Lupin spiazzato.



In quel preciso momento un passo risuonò rumoroso alle sue spalle. Il ladro si voltò subito, ma quello che vide non sembrava affatto un poliziotto: Era un tipo coperto da una specie di corazza, che gli copriva petto, braccia e gambe, mentre la testa era coperta da una specie di elmo con una visiera metallica.

"Questo chi diavolo è?" si chiese Lupin sorpreso.

<< Lupin III. Il più grande ladro del mondo. >> disse l'uomo con una voce talmente profonda da sembrare alterata.

<< Chi sei tu? >> gli domandò Lupin guardingo.

<< Questo non ti riguarda. Sappi solo... che la" rinascita" del mondo è imminente. >> e premette un pulsante situato nella polsiera della sua corazza, facendo scattare il sensore e allertando Saeko e Zenigata.

<< Maledetto. >> ringhiò Lupin .

L'uomo non rispose e si dileguò entrando nelle tenebre.

Zenigata si precipitò subito verso l'edificio. Mentre cercava di aprire la porta, Lupin aveva risalto le scale ritornando sul terrazzo.

Giunto lassù, però, venne sopreso da Saeko, che era giunta lì grazie a un rampino che le aveva fornito Nakamura per salire sui tetti. Si era proprio preparata a tutto la ragazza << Scusa, Lupin. Ma questa volta non scappi. >> disse con in mano i suoi coltelli.

<< Scusa, chéri, ma mi è andata male, perciò non ho combinato nessun reato, no? >> rispose Lupin.

Saeko fu un po' sorpresa nel sapere questo "Non ha puntato ai tesori del palazzo delle collezioni. Zenigata aveva ragione." e gli disse << Beh, i turisti che entrano nel palazzo di sera finiscono comunque al fresco. Il resto lo stabilirà la giuria. >> e si avvicinò a lui per arrestarlo.

<< Beh, sai.... infatti sono anche venuto come turista. Cheese... >> e dagli occhiali scattò un flash che abbagliò Saeko temporaneamente, il tempo necessario per volare via col paracadute a propulsione.

Zenigata si infuriò nel vederlo andarsene. << Vieni qui, Lupiiiin!! >>

<< Buonanotte, Zazà! >> e si allontano dalla zona, atterando in un vicolo all'esterno della zona imperiale dove lo attendeva Jigen con l'auto della fuga. Non appena Lupin fu a bordo, la macchina partì, ritornando al nascondiglio.



Zenigata e Saeko si misero a discutere sul ennessimo fallimento. << Beh, almeno è andata male anche a lui. >> disse Sako cercando di addolcire la pillola.

<< Già... intanto però la figuraccia ce l'ha fatta fare eccome. >> rispose Zenigata frustrato.

<< Ah, tranquillo. Sicuramente non è la prima volta che ti mette in ridicolo due volte di fila, vero? >> scherzò Saeko.

<< Se prendermi in giro ti fa stare meglio, io me ne vado. >>

<< No, dai, scherzavo. Comunque avevi ragione. Sembra che stezze cercando un tesoro in particolade. >> disse Saeko diventando seria e ripensando a tutto.

<< Allora vuol dire che tornerà per prendere ciò che non ha trovato. Ci converrà parlare con la famiglia imperiale per scoprire cosa stava cercando. >>

Mentre i due ispettori pensavano, Nakamura si mise in contatto con loro << Venite subito alla camera del ministro, presto! >>

A giudicare dal tono usato, doveva essere accaduto qualcosa di orrendo, perciò si precipitarono di corsa nella stanza... e quello che si trovarono di fronte fu agghiacciante.

<< Oh mio Dio... >>
  
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