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Autore: fiphina    02/03/2022    1 recensioni
"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti"
"Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta di sarcasmo in quella finta domanda.
"Si, lo so. Ed infatti... penso proprio che in te c'è esattamente ciò che cerco per i nostri ranghi, Severus"
Le sopracciglia del giovane serpeverde scattarono nuovamente, ma verso il basso insieme alle palpebre: stavolta le parole che udì suscitarono in lui un punto sospettoso nei riguardi del suo misterioso interlocutore, spingendolo a spostare lo sguardo nella sua direzione.
"Non capisco... di quali ranghi parli? Chi sei tu?"
Lo sconosciuto si voltò lentamente alla sua sinistra, mostrando a Severus il volto pallido e visibilmente intaccato nascosto sotto il cappuccio nero del mantello; lo fissò per diversi secondi, prima di dargli finalmente una risposta.
"Tu sai chi"
Severus non lo sapeva ancora, ma la decisione che prese quella sera avrebbe scatenato una serie di orribili conseguenze; non sapeva ancora di aver commesso il peggior errore della sua vita.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Attendere un particolare evento per anni poteva portare spesso a pensare che esso non sarebbe mai giunto, ma non era questo il caso.

Tre anni dopo, infatti, arrivarono.

Le fatidiche lettere di cui i due amici avevano tanto parlato ed attendevano da ben tre anni, erano finalmente arrivate.

Lily non riusciva a credere che tra non molto avrebbe frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Quando Severus gliene aveva parlato era stata, sì entusiasta, ma la considerava ancora come qualcosa di surreale, a tratti impossibile, ma quando ricevette la lettera e lesse il contenuto della busta non poté fare a meno di essere felicissima; oltretutto, i genitori consideravano meraviglioso avere una strega in famiglia.

Anche per loro parve che qualcosa di surreale fosse appena diventato realtà.

Ovviamente, una sola persona non gioiva affatto dello stesso buon umore dilagante nella famiglia Evans, ma persino lei dovette ammettere che non si trattava solo di una semplice favola: dal primo settembre di quell'anno sua sorella avrebbe frequentato quella strana scuola.

Da quando era stata colta in flagrante da quell'orribile ragazzo, nonostante coltivasse ancora dentro di sé il desiderio di vendicarsi, Petunia non si era più azzardata a mettergli i bastoni tra le ruote, la sua mente era pronta ma il suo corpo non ne aveva avuto il coraggio, ogni volta che aveva riprovato aveva finito per bloccarsi senza uscire mai allo scoperto: alla fine aveva capito di essere una persona qualunque che non poteva nulla contro di loro; ma in particolar modo lui aveva un che di... insomma, trasmetteva timore dai suoi occhi bui come il fondo di due tunnel senza via d'uscita.

Era inavvicinabile verso chiunque non volesse tra i piedi.

Non che a Petunia importasse, ovviamente.

Ad ogni modo, la situazione spinse la ragazzina a fare una cosa abbastanza particolare all'insaputa di tutti. 

Solo carta e inchiostro.

Le sarebbero serviti solo questi due oggetti, nient'altro.

E stavolta sperava di non fallire.

Non doveva fallire.

 

 

 

 

Lily non era l'unica ad essere felice per la lettera ricevuta: molto presto, infatti, Severus avrebbe vissuto la maggior parte della propria vita all'interno del mondo a cui apparteneva realmente; ma forse, per il giovanissimo mago, più che felicità si trattava di una sorta di liberazione dall'orribile vita che era stato costretto a vivere fino a quel momento, escludendo ovviamente il tempo trascorso insieme alla sua migliore ed unica amica.

Ormai i giorni mancanti alla partenza si potevano contare sulle dita della mano, ma prima di partire li attendeva entrambi un'altra tappa fondamentale.

Nel frattempo, i due trascorrevano i giorni rimasti in compagnia, come sempre.

Fu proprio durante uno di quei giorni come tanti altri che Severus fece una scoperta piuttosto curiosa in casa Evans: un pomeriggio, mentre, in sovrappensiero per una cosa che riguardava Lily, si trovava in camera dell'amica ed attendeva che tornasse da lui, il ragazzino dai capelli neri venne sorpreso dall'arrivo improvviso di Petunia che lo spinse a voltarsi in contemporanea con la ragazzina bionda, la quale restò a bocca serrata: non che non fosse abituata a vederlo, ma avrebbe preferito di gran lunga il contrario. 

"Che cosa ci fai in camera mia?" chiese subito lei, duramente, a tradirla però il rumore di una delle carte che aveva in mano che le scivolò accidentalmente sul pavimento, finendo esattamente a pochi passi dal ragazzino dai capelli neri: errore che Petunia non avrebbe mai sopportato, ma non sempre la fortuna era di parte.

Avrebbe potuto raccogliere il foglio a terra e andarsene con tutti i suoi segreti, ma la sorpresa seguita a quel piccolo imprevisto le aveva fatto sprecare secondi preziosi.

Secondi di cui fu il giovanissimo mago a trarne beneficio: fece fluttuare la carta fino a prenderla con una mano, fermando ogni tentativo di interruzione da parte della ragazzina, potendo così constatare di aver visto giusto: l'avrebbe lasciata perdere e sarebbe uscito dalla stanza senza dire o fare niente se non fosse che il sigillo rosso era quello ed il mittente era altrettanto azzeccato.

Perché mai quella sciocca babbana avrebbe dovuto scrivergli? Cosa sperava di ottenere? La risposta a questa domanda era altrettanto ovvia così come quella che lei avrebbe ricevuto dal diretto interessato.

Tuttavia, Severus decise di aprire ugualmente la busta e rivelarne il contenuto davanti al lei per puro disprezzo e poter così godere di prima persona della soddisfazione che sarebbe scaturita dalla situazione; come immaginava: Albus Silente non avrebbe mai ammesso ad Hogwarts nessun babbano.

Tutte le restanti lettere non saranno state altro che ulteriori inevitabili tentativi falliti.

Il giovanissimo mago aveva capito bene le motivazioni dietro il cattivo comportamento di quella lì verso Lily e da cui lui stesso aveva messo quest'ultima in guardia durante la loro prima conversazione: gelosia, la sorella maggiore era spinta da nient'altro che pura gelosia. 

"Ridammi subito la lettera, capito?" Severus ricambiò lo sguardo senza un minimo di timore dal tono minaccioso con cui gli venne dato quell'ordine ed in altrettanto atteggiamento impassibile le rigettò ai piedi la lettera, dopo averla rimessa nella busta, che venne prontamente raccolta da Petunia.

Il ragazzino dai capelli neri non volle nemmeno sprecare parole, dall'espressione che vide nel volto della sciocca babbana era bastato quel gesto per metterla in ridicolo. 

Ad interrompere l'ambigua e tesa situazione fu l'arrivo di Lily, il cui sorriso, dopo aver chiamato per nome il suo migliore amico, si spense rapidamente nel notare i due fissarsi in silenzio: la ragazzina dai capelli rossi non sapeva nulla di quanto accaduto tre anni prima quando lui aveva beccato la sorella maggiore a leggere uno dei suoi libri di magia e le aveva rifilato non solo un'occhiata silenziosa e fulminante... qualcosa di estremamente e magicamente efficace che tuttavia avrebbe mantenuto nella propria mente.

Ma era proprio quello il punto.

Qualcosa che non necessitava per forza dell'utilizzo della bacchetta.

Solo grande impegno e, probabilmente, una certa dose di inclinazione.

Non era nemmeno al corrente di cosa fosse successo giusto un secondo prima che lei entrasse nella stanza e li trovasse in quell'atmosfera più affilata della lama di un coltello; non poté chiedere spiegazioni perché la bionda, tenendo strette le lettere al petto, quasi stracciandole per la presa troppo salda a causa dell'ira che le aveva già reso il colorito del viso di un intenso rosso, le scoccò uno sguardo carico di un odio talmente evidente da intimorirla e confonderla.

"Te l'ho detto" commento lui ad un certo punto, quando rimase solo con la minore delle sorelle Evans.

"Che cosa?"

Severus si voltò a guardarla, alla sua destra. 

"È gelosa. Di te. Di quello che sei" la ragazzina non rispose a quell'affermazione che si sentì dire per la seconda volta: probabilmente era vero, ma non riusciva ad esserne felice perché non era giusto che il suo rapporto con la sorella si sgretolasse in quel modo, soprattutto per qualcosa che non aveva deciso lei stessa di essere "Ha scritto ad Albus Silente per farsi ammettere ad Hogwarts" gli occhi verdi di Lily si spalancarono nell'udire quella rivelazione che confermava i pensieri appena avuti.

"Cosa? Cosa dici? Come fai ad esserne sicuro?"

"Quando è entrata in camera le è caduta un delle lettere che aveva in mano: ho riconosciuto il sigillo e la firma di Silente" il ragazzino dai capelli neri omise la parte in cui aveva aperto la busta, non serviva dirlo perché era comunque vero che aveva riconosciuto il nome di Silente; se a ciò si univa il comportamento schivo di Petunia si poteva dire che si trattava di una grossa coincidenza che una persona che odia così tanto la magia avesse scritto al preside in persona... inoltre, spesso la gelosia spingeva ad agire di nascosto per evitare di smascherarsi.

Vedendo Lily sedersi sul letto e sospirare, sconsolata, Severus la raggiunse, prendendo posto al suo fianco: quando era in sua presenza sentiva tutta la rabbia ed il rancore dissolversi come fumo.

"Ormai manca poco alla nostra partenza e nei prossimi giorni dovremo andare a prendere tutto l'occorrente scolastico, ma..." la rossa abbassò lo sguardo sulle mani, non terminando la frase perché lui la invitò gentilmente a guardarlo.

"Tutto andrà bene, vedrai. Fidati di me" le sorrise dopo un po', riuscendo a contagiarla "Tu mi hai aiutato e io per te ci sarò sempre" il gesto che compì subito dopo fu frutto di mille pensieri prima di essere messo in atto: Severus sollevò la mano destra e l'appoggiò sopra quella sinistra della sua migliore ed unica amica, beandosi del calore che emanava, in netto contrasto con la sua fredda.

Chissà in quale casata sarebbe stata smistata Lily... nonostante la domanda che si era poi volte posto nella propria mente, Severus nutriva già il desiderio che finisse in serpeverde perché immaginava che lui sarebbe appartenuto a quella casa.

In quel modo sarebbero rimasti sempre vicini.

La piccola Evans allargò il sorriso, guardando in profondità negli occhi scuri del giovanissimo mago accanto a lei e ricambiò la stretta, incrociando le dita con quelle di lui ed appoggiando la testa sulla sua spalla, del tutto ignara del rossore salito sulle guance del ragazzino dai capelli neri.

Si limitò ad una piccola risposta.

"Grazie, Sev" 

Per un breve momento la forza e la sincerità che percepì dietro le parole che le erano state rivolte, cancellarono la tristezza che provava.

Si sforzava di pensare che le cose si sarebbero aggiustate.

Serviva solo una dose notevole pazienza, ma si, forse tutto sarebbe andato per il meglio.

Erano dei bambini ed avevano ancora tutta la vita davanti per mettere già la parola fine.

   
 
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