- Come promesso, un nuovo capitolo…
- »And
I’m telling
You I’m
not
Going
- 7. INCUBI
- Passò
la notte sveglia a progettare
trappole per Harry. Non quel titpo di trappole che ti fanno inciampare
dentro
una buca, ma una di quelle che ti fanno pentire amaramente di quello
che hai
fatto.
- Però,
quando finalmente si addormentò,
fece un brutto sogno. Si svegliò di soprassalto intorno alle
tre. Respirava
affannosamente, tremava, era pallida e aveva la fronte imperlata di
sudore. Si
guardò intorno, ma vide solo la panoramica del dormitorio
delle ragazze
Grifondoro. Con ribrezzo riappoggiò la testa sul morbido
cuscino e si rigirò
tra le coperte scarlatte di velluto del suo letto a baldacchino. Alla
sua
destra Luna dormiva tranquillamente russando sonoramente. Ginny
cercò di
ricadere nel mondo dei sogni, ma non ci riuscì. Il vento
fuori dalla torre
soffiava forte e le chiome degli alberri scrosciavano al suo passaggio.
La
piccola Weasley si stancò di guardare fuori dalla finestra e
decise di alzarsi,
tanto non avrebbe più preso sonno. Si infilò le
pantofole attenta a non far
rumore e uscì in punta di piedi, richiudendosi cautamente la
porta alle spalle.
Quando fu sulle scale sfoderò la bacchetta magica e dopo
aver bisbigliato “Lumos!”
si diresse verso la sala comune.
Le gambe le sembravano molli, e la testa le girava vertiginosamente; ma
Ginny
continuò a camminare impettita verso gli appartamenti dei
professori. Quando fu
davanti alla porta su cui spiccava la scritta dorata “H.Potter”, bussò tre
volte, poiché era troppo stanca per usare la
magia. Alcuni passi lenti e trascinati, lo scatto di un interruttore e
il
tintinnio della chiave nella toppa rimbombarono all’interno
della stanza. Pochi
secondi dopo la maniglia si abbassò e un Harry piuttosto
assonnato si affacciò
sulla porta.
- «Ginny!»
escalmò il ragazzo sconvolto,
con la voce impastata dal sonno, «Che ci fai qui? Siamo nel
cuore della notte, non
dovresti gironzolare nei corridoi da sola!!»
- Ginny si
stropicciò gli occhi accecata
dalla luce proveniente dall’interno, e più cercava
di mettere a fuoco il volto
di Harry, più quello sbiadiva.
Proprio
come nel suo incubo.
- «Harry…
Ho fatto un brutto sogno…»
mormorò, mentre i lineamenti nitidi del ragazzo diventavano
sempre più confusi.
- «Ginny,
che c’è? Sei sicura di
sentirti bene?» domandò il moro, di colpo
più sveglio.
- La sua voce
tradiva la sua
preoccupazione. Ma Ginny non gli rispose.
- La testa le
vorticava sempre più
veloce, e ad un certo punto la ragazza svenne, accasciandosi al suolo.
Fortunatamente Harry l’afferrò prima che sbattesse
la testa, e, dopo essersela
caricata in braccio, la trasportò fino al suo letto dove
l’appoggiò dolcemente.
- «Ginny…»
le disse, scostandole un
ciuffo ribelle dalla fronte.
- Harry la
guardò amorevolmente e dopo
qualche minuto si alzò, andò in bagno e
tornò con uno straccio imbevuto
d’acqua. Delicatamente lo poggiò sulla fronte
della rossa, che scottava
terribilmente.
- «Devo
fare qualcosa, sta bollendo…»
mormorò passandosi una mano sui capelli già
troppo scompigliati.
- Il moro si
mise seduto sul letto a
studiarla minuziosamente e il suo sguardo cadde sul pigiama a pois
della
ragazza, mentre una luce di malizia si accendeva nei suoi occhi.
- «Forse
dovrei spogliarla…»
- ***
-
- Ginny si
svegliò più presto del
solito. Non sapeva perché, ma la testa le doleva
terribilmente. Con uno
sbadiglio abbassò lo sguardo sul letto su cui era stesa. Era
sicura che non
fosse il suo, perché era troppo morbido. Per i pochi secondi
che seguirono il
panico si impossessò di lei: evidentemente non si trovava
nel suo dormitorio. Mentre
si rodeva disperatamente in cerca di una spiegazione, una voce giunse
dal
bagno.
- «Ti
sei svegliata finalmente!! Sai che
ero in pensiero per te? Per un istante ho addirittura pensato che fosse
meglio
portarti in infermeria!!»
- «Harry!!
Che ci fai tu qui?»
- «Nel
caso non lo avessi ancora notato,
questa è la mia stanza…»
- Ginny si
guardò intorno smarrita. Non
ricordava di essere mai stata nella camera di un professore. Ora che ci
pensava: perché era nella camera di un professore?
- La ragazza
con suo grande disappunto
si accorse di essere in biancheria intima. Perché?
- Quando Harry
tornò dal bagno istintivamente
si sbrigò a tirare le lenzuola fin sopra il mento.
- Harry
indossava solo un paio di
pantaloni, e dava piena mostra dei pettorali mozzafiato e degli
addominali
scolpiti.
- Vedendola
rossa come un peperone Harry
ridacchiò, fissandola maliziosamente.
- Ginny
rabbrividì al pensiero di quello
che poteava essere successo quella notte.
- «Non
è come credi» spiegò lui, dato
che la ragazza aveva frainteso, «avevi la febbre e mi
è sembrato opportuno
spogliarti…»
- Ginny
sbiancò e lo fulminò con lo
sguardo, incredula.
- Harry
indossò frettolosamente una
maglia, poi prese una sedia e la posizionò accanto al letto,
adagiandocisi
sopra e proseguendo: «E’ vero!! Sei venuta da me
dicendo che avevi fatto un
incubo e poco dopo sei svenuta. Allora ti ho fatto stendere sul mio
letto e per
raffreddarti ti ho tolto gli abiti superflui…»
- «Non
ti preoccupare, io ho dormito sul
divano!!» Si affrettò ad aggiungere, notando
l’espressione spaventata della
ragazza.
- Ginny
sospirò sollevata.
- Il moro era
stupefatto.
- «Davvero
non ricordi nulla?»
- «No…»
- Harry si
sporse sulla ragazza ancora
distesa sul letto sotto le lenzuola, e appoggiando le mani nelle zolle
di
materasso libero le si avvicinò fino a quando i loro nasi
distanziarono
solamente pochi centimetri.
- «Ti
senti meglio ora?» chiese
dolcemente.
- Ginny non
resistette. “Al diavolo la vendetta
e tutto il resto”
pensò. Con uno scatto afferrò convulsamente la
maglia Harry e lo tirò a sé,
trascinandolo sopra al proprio corpo e iniziando subito a baciarlo con
un
impulso a dir poco irrefrenabile. Harry, stupito, rispose al bacio solo
dopo
qualche minuto, salendo completamente sul letto e mettendosi a
cavalcioni su di
lei. Stava slacciando il gancetto del reggiseno senza staccarsi dalle
sue
labbra, quando un rumore inatteso fece sobbalzare entrambi.
- Toc,
toc.
- «Oh
no!!» bisbigliò Harry digrignando
i denti, maledicendo mentalmente chiunque avesse osato bussare alla
porta.
- «Aprà
questa porta, Potter!!»
- Presi dal
panico i due ragazzi si
staccarono immediatamente, e Harry, agitato, fece appena in tempo a
lanciare
sopra la ragazza il mantello dell’invisibilità
quando la porta si spalancò di
botto.
- Era Gazza.
Con un enorme mazzo di
chiavi in mano.
- «Mrs.
Purr dice di aver visto qui
dentro studentessa » disse il vecchio custode cercando di
sbirciar la stanza
dietro all’imponente figura di Harry che intanto si era
piazzato davanti a lui.
- «Hmm…
no, qui non c’è
nessuno… E ora, se vuole levare il
disturbo…»
- Harry fece
per chiudere la porta, ma Gazza,
con un movimento secco, mise un piede tra il battente e lo stipite,
così da
poter tenere aperta la porta di uno spiraglio.
- «Mrs.
Purr dice che qualcuno si è
intrufolato qui dentro!!» ripeté, alzando la voce.
- «Mrs.
Purr avrà sbagliato. Ascolti,
qui dentro ci sono solo io. Se vuole controllare…»
- Harry
aprì la porta del tutto,
rivelando la camera disordinata e … vuota.
- «Hmm…»
mormorò Gazza sconcertato.
- Alzò
il piede che teneva aperta la
porta e fece per compiere un passo dentro la stanza ma Harry ne
approfittò e
gli richiuse violentemente la porta in faccia.
- «E’
andato via?» chiese timidamente una
voce femminile.
- «Sì»
- Ginny
sollevò il mantello e lo fece scivolare
sotto il letto, dove Harry lo teneva di solito.
- Harry
sospirò e si diresse verso il
letto.
- «Allora,
dov’eravamo rimasti?» domandò
la ragazza con malizia, abbassandosi la spallina.
- Harry la
fulminò e con un cenno della
testa le indicò l’orologio attaccato alla parete.
- «E’
tardi, ho lezione tra cinque
minuti» disse freddo.
- «Amore
ti sei arrabbiato?» domandò la
ragazza preoccupata, mettendosi a sedere.
- Harry la
fissò per un momento e poi
prese dall’armadio la sua vestaglia e gliela
lanciò.
- «Mettiti
questa, sei mezza nuda e fa
ancora freddo fuori» disse se possibile ancora più
gelido.
- Ginny gli
scoccò un’occhiataccia e
dopo aver allacciato la vestaglia si diresse i bagno con disappunto.
- «Già,
sembra di essere al polo nord…»
aggiunse ironicamente, piuttosto seccata dal comportamento del ragazzo.
- Harry fece
una smorfia e si infilò il
maglione dalla testa, prendendo poi sottobraccio il mantello nero e
dirigendosi
verso l’uscita.
- «Chiudi
la porta quando esci » ricordò
bruscamente a Ginny prima di varcare la soglia diretto verso
l’aula professori.
- Ginny
grugnì qualcosa che Harry prese
per un “sì”, così si
avviò fuori dalla stanza per i lunghi corridoi brulicanti
di studenti già pronti in uniforme.
- Improvvisamente
Ginny, forse a causa
del comportamento freddo di Harry, decise
di riprendere la vendetta. Aveva la prima ora buca quella mattina,
così preferì
di fare con comodo, nel bagno, e di attardarsi per farsi più
carina che poteva.
Voleva apparire incantevole alle lezione di Harry, per farlo
arrabbiare. Pensò
anche di fare la svampita con qualche ragazzo, tanto per esagerare.
Appena ebbe
finito di lavarsi fece comparire sulla mensola del bagno la sua fedele
trousse,
dalla quale attinse parecchi chili di fard, mascara e rossetto. Quando
finalmente fu pronta, roteò la bacchetta e la sua uniforme
comparì in uno
sbuffo di polvere bianca, già lavata e stirata.
- Erano quasi
le 8.50 quando si decise a
uscire, perché non le andava di fare colazione. O meglio, lo
voleva ma non
osava, ancora preoccupata per quello che le aveva detto Bonnie sul suo
aspetto
fisico. Fu felice però di trovare un pacchetto di cracker
mezzi sbriciolati sul
comodino di Harry, assieme a parecchie noci per Edvige II.
- Era appena
uscita quando qualcuno la
chiamò. Ginny si voltò: era Hermione.
- «Ehi,
ciao Herm!», la salutò
allegramente. Hermione non rispose, ma quando le fu abbastanza vicina
alzò una
mano e la colpìin piena faccia. Fu uno schiaffetto da
niente, ma a Ginny parve
fare molto più male. Come una pugnalata al cuore.
- «A
cosa devo questo?»
domandò sorpresa.
- «Ginny,
sei la mia migliore amica, ma
non hai capito un bel niente. E Harry è per me come un
fratello, non sopporto
di vederlo soffrire così!» disse tutto
d’un fiato.
- «E
guarda come sei conciata…» aggiunse
sprezzante squadrandola dal trucco alla camicetta non proprio
abbottonata alla
perfezione. Dov’era la Ginny acqua e sapone che conosceva?
- «Sei
venuta qui solo per dirmi che
stai dalla sua parte?» domandò acida Ginny.
- Hermione
sospirò. Non valeva nemmeno
la pena rispondere a quella domanda.
- «Lui
ti ama molto. Pensi davvero che
ti abbia lasciato per Romilda?»
- Ginny
aprì bocca, ma Hermione la
bloccò.
- «No.
Invece di farti ogni ragazzo
della scuola, prova ad aprire gli occhi e a guardare in faccia la
realtà. Oltre
agli occhi prova anche ad aprire il manuale scolastico, qualche
volta…» e detto
questo girò i tacchi e se andò.
- E Ginny
rimase lì, a massaggiarsi la
guancia.
- Non
c’ho messo molto ad aggiornare
questa volta, vero?? ^^. Hermione è stata un po’
dura, ma a Ginny ci voleva una
bella lavata di capo, vero?
- Ringrazio:
- Erikappa:
Ma ciao!!! Hai ragione a dire che
anche Romilda è un’alunna… Solo che io
mi ero dimenticata di dire che Romilda,
invece di riprendere la scuola e finire il settimo anno si era ritirata
prima,
era andata a fare l’aiuto-bibliotecaria in
biblioteca… Sono stata proprio una
sciocca a non averlo detto prima *me sbatte la testa sul tavolo* Mi
dispiace
sul serio! Comunque come hai detto tu nella tua recensione a Harry non
gliene
frega niente di Romilda e la usa solo per vendetta… Grazie
ancora per la
recensione e per i complimenti, e non ti preoccupare se non hai
recensito il
capitolo ancora prima!!! Un bacione!! <3<3<3
- _HarryGinny_:
Hai proprio ragione! Ha davvero
superato il limite! Che ne dici, gliela facciamo una bella multa
salata? Ma
guarda il lato positivo: più i due si arrabbiano,
più si innamorano l’uno
ddell’altra… Per questo vogliono
vendicarsi… ^_^” un tantino complicato vero?
Grazie
per la recensione! Un bacione anche te!!! A presto <3<3
- Emydema:
cia-auuu (eh
sì, sto ascoltando Shakira…),
emips!!! Non ti preoccupare, la pace arriverà!!! Un
po’ tardi, ma arriverà… Nel
frattempo incrocia le dita, d’accordo?? E sì,
Romilda rovina sempre il
quadretto… ma mi libererò presto di
lei…muhahah! Basta anticipazioni… Un
bacio<3
- Penny
Black: Ciao!!
Ti ringrazio molto di aver recensito,
mi ha fatto molto piacere! Come te anch’io trovo la
situazione…interessante. Davvero.
Non credo ci
siano altre parole per la confusione che sto scrivendo! E le
conseguenze fai
bene a temerle, anche perché tra di loro rientra anche un
potenziale soggiorno
al san mungo di uno dei protagonisti…. *si cuce la bocca* Ho
già detto troppo!!
Cmq hai visto che in questo capitolo è saltata fuori Herm,
come avevi
predetto?? E’ scontato che senza il suo aiuto quei due non
avrebbero risolto
niente… Grazie ancora per la recensione!! Un bacio!!
<3<3
- Ora devo andare, ci vediamo al
prossimo capitolo!!!