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Autore: fiorediloto40    05/03/2022    0 recensioni
...quasi risvegliandosi da un incubo, si chiese che cosa stesse facendo, e soprattutto perché…era un uomo riservato, mai sopra le righe, la sua vita era dedicata quasi completamente alla direzione della sua compagnia, e non si era mai preoccupato troppo della sua vita sentimentale. In poche parole non era di certo un uomo da colpi di testa…e ne aveva appena fatto uno!
***
In un universo alternativo Shaka, Milo, Aiolos e Deathmask incontrano quattro ragazze che cambieranno la loro vita per sempre.
In questa storia i personaggi di Mu, Camus, Shura e Aphrodite sono femminili.
I personaggi appartengono a Masami Kurumada, Toei e Bandai.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Gold Saints, Virgo Shaka
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Shaka non si concesse il tempo di pensare. Quasi avesse paura che l’immagine davanti ai suoi occhi potesse dissolversi, si alzò di scatto e raggiunse Mu stringendola in un abbraccio carico di tutte le emozioni che a fatica tratteneva nel suo petto. Paura, angoscia, dolore, ma anche sorpresa, sollievo, gioia.
 
- Che fine avevi fatto Mu? - domandò mentre la stringeva a sé riempiendole il viso di baci delicati e ancora bagnati dalle lacrime che aveva versato - Hai idea di quanto fossi preoccupato? - non c’era rimprovero nella sua voce, solo un misto tra l’angoscia passata ed il sollievo presente.
 
Malgrado fosse consapevole della preoccupazione che aveva dato sia a Shaka che a Lita, Mu non poté fare a meno di sorridere. Erano passati molti anni dall’ultima volta in cui qualcuno si era preoccupato di sapere dove fosse o come stesse. Una bellissima sensazione di calore le scaldò il petto...per la prima volta dopo molto tempo si sentì davvero a casa, il luogo al quale il suo cuore aveva scelto di appartenere.
 
- Ho avuto un contrattempo - Mu riuscì a parlare a fatica...Shaka la stringeva a sé come se potesse svanire da un momento all’altro, ma questo, lungi dall’infastidirla, le piaceva molto.
 
- Cos’è successo? - l’indiano si separò solo lo spazio necessario per poterla guadare negli occhi. Quanto gli erano mancati... Ma prima che potesse rispondere, prese le sue labbra in un bacio urgente. Prima di tutto aveva bisogno di sentirla...
  
Dopo che si furono separati, Mu aprì un piccolo sorriso, portando una mano al volto di Shaka e accarezzandolo - Avevo dimenticato alcuni documenti in Università, e mi sono fermata a prenderli durante il viaggio per andare in aeroporto...tuttavia... - si fermò un momento per prendere un respiro profondo prima di continuare.
 
Shaka approfittò di quegli istanti di silenzio per condurla sul divano, dove la fece accomodare, continuando ad abbracciarla.
 
- Ho avuto la sfortuna di incontrare mio zio e.…sì...beh...abbiamo discusso, com’era inevitabile d’altronde...e alla fine ho perso il volo - Mu riassunse brevemente quanto accaduto - ma per fortuna ne ho trovato uno disponibile subito dopo e non ho avuto il tempo di avvisarti... -.
 
- Ti ha fatto del male? Ti ha minacciata? - Shaka si allontanò lo spazio necessario per guardarla da cima a fondo, allarmato all’idea che avesse incontrato Shion. Quell’uomo era capace di tutto.
 
Mu scosse la testa in segno di diniego - Direi piuttosto il contrario - vide Shaka aggrottare le sopracciglia e un leggero sorriso affiorò alle sue labbra - L’ho informato delle mie dimissioni...inutile dire che non riuscisse a mascherare il suo sollievo all’idea che me ne andassi -riportando alla mente quelle immagini fece vagare lo sguardo nella stanza - Ovviamente era sorpreso di vedermi lì, ma è comunque riuscito a nascondere il suo stupore, o almeno, è riuscito a farlo finché non gli ho comunicato le mie intenzioni... -.
 
- Quali intenzioni? - domando Shaka sorpreso. Di che stava parlando Mu?
 
Il sorriso di Mu si allargò mentre parlava come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo - La mia intenzione di riprendermi la proprietà della Rivoluzione Stellare naturalmente! -.
 
- Che cosa?! - l’indiano sgranò gli occhi - Ma...non credo sia possibile! -.
 
Prima della sua partenza aveva intuito che Mu stesse rimuginando su qualcosa che riguardava la sua invenzione, tuttavia, non avrebbe mai immaginato quali fossero le sue intenzioni né che avesse il coraggio di fare tutto da sola.
 
Una punta di vanto stuzzicò il suo orgoglio quando si rese conto di come Mu fosse fragile solo in apparenza. Quando voleva, l’agnello poteva diventare un ariete molto pericoloso...
 
- Tecnicamente no, ed infatti la prima reazione di Shion è stata quella di ridermi in faccia - rispose Mu ricordando la discussione che aveva avuto con lo zio - tuttavia... -.
 
- Tuttavia? - le fece eco Shaka.
 
- Mi è bastato metterlo al corrente del fatto che Kanon, al contrario di quanto credesse, è libero... - un sospiro sollevò il suo petto prima di continuare - l’ho visto sbiancare completamente in volto nel momento in cui ha preso consapevolezza di tre cose importanti - mimò il numero con le mani - La prima...che fossi al corrente del fatto che era stato lui a vendermi ai gemelli...la seconda...che una mia eventuale denuncia avrebbe mandato all’aria la sua carriera...e la terza... - si prese un momento ripensando alla faccia atterrita di Shion - ...che Kanon è libero di fargli visita quando vuole dato che in Grecia è ricercato...ma in Tibet no! -.
 
Shaka le rivolse uno sguardo stupito e ammirato allo stesso tempo - Lo hai minacciato?! -.
 
- Non la metterei su questo piano... - Mu fece un piccolo sorriso - direi piuttosto che mi sono ripresa ciò che è mio! -.
 
Shaka non poté trattenere una risata quando si rese conto delle implicazioni di quella novità...
 
- Quindi da ora in avanti sarai tu il mio partner in affari? - domandò divertito alzando un sopracciglio.
 
Mu lo accompagnò con un bellissimo sorriso, scuotendo la testa in segno di diniego - In realtà non hai più alcun partner in questo affare - lo guardò intensamente prima di parlare - la Rivoluzione Stellare adesso è tua... -.
 
Sentendo quelle parole, Shaka la fissò interdetto - Che intendi dire? -. Di che stava parlando Mu? Shaka si incupì quando comprese le intenzioni della ragazza.
 
- È un regalo da parte mia...per te... - Mu fissò il pavimento imbarazzata. Si sarebbe aspettata un’altra reazione da parte dell’indiano, che ora la guardava accigliato.
 
- Sì...insomma...sei stato così buono con me...è.…il minimo che posso fare... - il nervosismo stava prendendo il sopravvento sulle sue parole...pensava che Shaka avrebbe gradito quel regalo, ma la sua espressione mostrava l’esatto contrario. Sembrava addirittura offeso.
 
Ancora spiazzata dalla sua reazione, non si rese conto di quando, all’improvviso, in un gesto gentile ma fermo, si ritrovò distesa sul divano, imprigionata tra il tessuto ed il corpo dell’uomo. 
 
- Mai...mai, dal momento in cui ti ho conosciuta, ho fatto qualcosa per trarne un qualunque beneficio... - gli occhi di Shaka erano velati dal dispiacere che provava.  
 
Allo stesso tempo, intendeva scoprire tutte le carte affinché Mu capisse una volta per tutte quale fosse il sentimento che lo legava a lei.
 
- Nonostante, da quando ti ho incontrata, non abbia fatto altro che desiderare la tua presenza...la tua voce...i tuoi occhi...il tuo corpo - sentì Mu rabbrividire al suono roco delle sue parole - Non mi aspetto e non mi sono mai aspettato nulla da te, se non la tua sincerità...ed il motivo è semplice - catturò con i suoi zaffiri i bellissimi occhi della donna che aveva persino smesso di respirare per la tensione - Ti amo Mu...come mai mi era successo prima d’ora...come mai avrei pensato possibile... -.
 
Mu chiuse gli occhi nel tentativo di calmare i battiti del suo cuore. Che sciocca era stata... pur avendo agito in buonafede con l’unica intenzione di ricambiare almeno un po' tutto quello che Shaka le aveva dato, si rese conto di come, invertendo le parti, lei stessa si sentirebbe profondamente offesa. 

Quando riaprì gli occhi, gli smeraldi brillavano per l’emozione di essere tra le braccia dell’uomo che amava, perché sì...amava Shaka...lo aveva capito già prima della partenza, ma quelle settimane passate lontane da lui erano state un inferno. Nonostante si fossero sentiti regolarmente al telefono, le era mancato tutto di lui, e spesso, in quei giorni di lontananza in cui il suo unico pensiero era stato tornare il prima possibile dall’indiano, si era rimproverata di aver insistito affinché Shaka rimanesse ad Atene.
 
- Perdonami... - portò una mano alla guancia di Shaka accarezzandola - È stato stupido da parte mia, ma, credimi, non avevo alcuna intenzione di offenderti... - vide Shaka annuire mentre addolciva il suo sguardo - il fatto è che...in così poco tempo...mi hai dato così tanto, mi hai insegnato così tante cose... - i suoi occhi si velarono per l’emozione di ciò che non poteva né voleva più nascondere - Ti amo Shaka -.
 
Quando due grandi lacrime di gioia sfuggirono dai suoi preziosi smeraldi, Shaka si chinò per raccoglierle con le labbra, lambendole una alla volta, prima di catturare la bocca di Mu.
 
Ormai non aveva più senso fingere, dissimulare un sentimento che non sarebbe mai più rientrato nei ranghi della razionalità. Entrambi lasciarono cadere il velo dell’imbarazzo e della paura di non essere ricambiati...si amavano...e questo valeva il prezzo pagato con tutto quanto era accaduto per arrivare fino a lì.
 
Ricambiando il bacio con la stessa passione, Mu allacciò le braccia al collo di Shaka quando sentì un tocco gentile accarezzarle una gamba e risalire fino alla vita per stringerla dolcemente. Sgranò gli occhi quando si accorse che il suo corpo agiva indipendentemente dal suo cervello. Voleva di più...molto di più.
 
- Scusami Mu...mi sono lasciato trasportare... - Shaka interpretò quel gesto come un’incertezza, ma non riuscì a continuare, perché Mu, in modo del tutto inaspettato, con un rapido movimento lo fece sedere mettendosi a cavalcioni su di lui.
 
Neanche Mu era consapevole di cosa stesse facendo, l’unica coscienza che la dominava era sapere di non potersi fermare. Voleva di più, non sapeva bene cosa, ma voleva di più...
 
A quel punto fu Shaka a spalancare gli occhi, sia per quello che Mu stava facendo, sia per la reazione immediata del suo corpo.
 
Il gesto di Mu aveva fatto sì che il suo vestito si alzasse sulle cosce affusolate lasciandole parzialmente scoperte...dotate di una volontà propria, le mani di Shaka iniziarono ad accarezzarle, mentre la sua intimità, pericolosamente vicina a quella della tibetana, cominciava ad essere costretta nei vestiti.
 
- Per favore Mu...non provocarmi... - Shaka parlava a fatica mentre i battiti del suo cuore tuonavano furiosamente nella sua testa.
 
Per tutta risposta, Mu portò le braccia al collo di Shaka, abbassandosi completamente sul suo bacino.
 
Sentire con la parte più intima di sé la virilità di Shaka mandò in cortocircuito il suo cervello...lasciandosi trasportare solo dal suo istinto, cominciò a muoversi lentamente avanti e indietro provocando la disperazione dell’indiano.
 
Sgranando gli occhi sorpreso, Shaka trovò gli smeraldi che lo fissavano così intensamente da rendere le iridi più scure per il desiderio che mostravano.
 
Rimandandole lo stesso sguardo, iniziò lentamente ad assecondare i movimenti di Mu, prima di portare le mani alla sua vita per approfondire il contatto. Questo lo stava stimolando insopportabilmente, tuttavia, si costrinse ad un ultimo bagliore di lucidità quando si avvicinò all’orecchio della donna.
 
- Sei sicura Mu? - le domandò con voce morbida, malgrado il respiro veloce tradisse il suo stato.
 
Se Mu glielo avesse chiesto, Shaka avrebbe trovato la forza di fermarsi. Non sapeva dove ma l’avrebbe trovata...a costo di prendere a testate il muro...
 
Portando un dito alle sue labbra, e sfiorandole con delicatezza in una muta richiesta di silenzio, Mu annuì lentamente prima di pronunciare le poche parole che avrebbero cambiato per sempre la loro relazione.
 
- Io sì...e tu Shaka...cosa vuoi? - anche la voce di Mu tradiva l’ansia e l‘emozione che la stavano soffocando, mentre i suoi occhi scavavano negli zaffiri dell’indiano alla ricerca di risposte urgenti.
 
Shaka avvicinò le sue labbra a quelle Mu, tenendo gli occhi velati di piacere fissi nei suoi.
 
- Voglio fare l’amore con te Mu...mia Mu - disse prima di catturare le sue labbra in un bacio febbrile, carico di tutto il sentimento che, fino ad allora, aveva custodito dentro di sé. E che venne ricambiato da Mu con la stessa intensità.
 
Quando la mancanza d’aria li costrinse a separarsi, Shaka lasciò andare Mu solo il tempo e lo spazio necessario per alzarsi e sollevarla.
 
Senza aggiungere altro e continuando a guardarla stregato, si diresse in camera sua tenendo la bella tibetana tra le braccia.
 
*******************************

Una volta chiusa la porta della camera da letto, Shaka e Mu si ritrovarono l’uno di fronte all’altra, rendendosi conto entrambi di quanto fossero tesi.
 
Mu perché non aveva mai affrontato prima d’ora quel tipo di situazione, e Shaka...beh...anche! Malgrado le sue storie fugaci, Shaka non sapeva cosa significasse darsi ad un’altra persona con sentimento, con amore, e ricevere altrettanto.
 
Anche lui, come Mu, avrebbe fatto l’amore per la prima volta.
 
Guardandola negli occhi, in quelle luminose iridi che lo avevano attratto magneticamente fin dalla prima volta in cui l’aveva vista, Shaka poteva leggere chiaramente i sentimenti che si agitavano nel cuore di Mu. Apprensione, tensione, ansia, nervosismo, tuttavia...non c’era traccia di ripensamento nel suo sguardo, anzi... Mu lo fissava in attesa, mentre il petto, con il suo rapido saliscendi, tradiva il respiro veloce.
 
Con tutta la cura di cui era capace, Shaka prese una delle mani di Mu portandola alle labbra, mentre con l’altra la condusse più vicina a sé attirandola gentilmente per la vita. Promise a se stesso di rendere quel momento indimenticabile per la tibetana, all’altezza della persona speciale che era, all’altezza della donna che amava.
 
Dopo aver lasciato andare la sua mano, le scostò i capelli portandoli su un lato della spalla; con le labbra umide pose sul suo collo una scia di baci delicati, deliziandosi della consistenza liscia e vellutata della sua pelle candida... quando, con la punta della lingua, percorse lo spazio tra la clavicola e la mandibola, sentì Mu rabbrividire tra le sue braccia.
 
- Tutto bene? - le domandò guardando, affascinato, le piccole espressioni di piacere sul suo volto.
 
Mu si limitò ad annuire, mentre a fatica reprimeva i sospiri che le salivano spontaneamente alle labbra. Malgrado non avesse la benché minima esperienza, tutto ciò che Shaka faceva le piaceva terribilmente.
 
Shaka sorrise nel vederla così impacciata...ricominciando a depositare baci bagnati su quella pelle naturalmente profumata, le sue mani cominciarono a far scorrere lentamente la cerniera del vestito di Mu che, una volta aperto, scivolò senza difficoltà sul suo corpo, lasciandola solo con la biancheria intima. Con la stessa lentezza, e continuando ad accarezzare la sua pelle delicata, rimosse anche le calze di seta. 
 
Si allontanò lo spazio necessario per poterla ammirare, e quello che vide lo lasciò senza fiato. Mu era ancora più bella di quanto ricordasse.
 
Con occhi bramosi, percorse le lunghe gambe eleganti e slanciate fino al punto in cui si congiungevano con i fianchi perfetti... da quel punto risalivano stringendosi nella vita affusolata per poi riallargarsi fino al punto in cui i seni sodi e discreti tradivano il respiro rapido ed agitato di Mu.
 
Malgrado le guance fossero in fiamme per il grande imbarazzo di ritrovarsi quasi nuda, Mu si costrinse ad affrontare quella situazione con maturità. D’altronde, non poteva negare che, al di là della sua naturale timidezza, le piaceva sentire lo sguardo di Shaka su di sé.
 
Continuando ad ammirare l’immagine che Mu gli rimandava, Shaka prese le sue mani portandole su di sé e rendendo chiare le sue intenzioni. Voleva essere spogliato, e, nonostante Mu tremasse per l’emozione, cominciò a slacciare i bottoni finché non lo lasciò nudo dalla vita in su. Istintivamente, portò le mani alle sue spalle forti, accarezzandole con la punta delle dita e deliziandosi della morbidezza della sua pelle, per poi scivolare con la stessa delicatezza sul petto fino a raggiungere la vita leggermente lavorata. Gli occhi erano fissi nei suoi, quando, con un po' più di sicurezza, rimosse i pantaloni, lasciando anche lui solo con la sua biancheria.
 
- Ti piace quello che vedi...Mu? - la voce roca di Shaka allertò ulteriormente i suoi sensi.
 
- S-sì...molto - Mu deglutì a fatica tenendo gli occhi bassi - E.…a te? -.
 
Shaka la attirò nuovamente a sé - Non ho mai visto niente di più bello... -.
 
L’incontro tra i loro corpi li fece trasalire. Avvinti l’uno all’altra, il calore sprigionato da quella vicinanza infiammò la pelle in ogni punto di contatto, portandoli a desiderare di più.
 
Con tutta la dedizione necessaria, Shaka distese Mu sul letto, coprendola completamente con il proprio corpo.
 
Con tocchi leggeri cominciò ad accarezzarle le cosce, mentre depositava baci morbidi lungo il suo collo. Con la stessa devozione, risalì con le carezze lungo i fianchi, percorrendo ed esplorando le curve delicate, fino ad arrivare alla spalla dove iniziò ad abbassare la bretellina del reggiseno.
 
Mu tratteneva il respiro mentre il suo cuore batteva così forte che temeva sarebbe uscito dal suo petto. L’ansia dell'inesperienza mista all’eccitazione che le infiammava i sensi la trattenevano in uno stato di attesa e tensione per non sapere cosa sarebbe seguito. Tuttavia, il suo nervosismo svanì completamente quando sentì Shaka rimuovere l’indumento e le sue labbra attaccare dolcemente i suoi seni...istintivamente inarcò la schiena aprendo leggermente le gambe e lasciandosi travolgere dolcemente dal piacere che stava ricevendo.
 
Dal canto suo, Shaka si stava godendo ogni gesto. Mai, mai era stato così emozionato ed eccitato in vita sua. La pelle di Mu creava dipendenza... Mu creava dipendenza.
 
Sentì le pulsazioni aumentare quando vide Mu flettersi alla ricerca di un maggior contatto, che non tardò ad esaudire con le sue labbra appassionate. Mentre assaporava il suo gusto, fece scivolare la biancheria tra le sue gambe, lasciandola completamente nuda tra le sue braccia...
 
Si allontanò per poterla guardare e ciò che vide lo lasciò sgomento.
 
Distesa tra le candide lenzuola, i capelli allargati sul cuscino, il corpo perfetto in attesa, il respiro veloce, gli occhi velati di desiderio... Mu sembrava un angelo. Sensuale e seducente, ma pur sempre un angelo. Affascinato dall’immagine che le sue retine gli rimandavano, Shaka deglutì a fatica mentre rimuoveva anche la propria biancheria, l’ultimo pezzo che lo separava dalla donna. 
 
- Ti amo Mu... - le disse guardandola ammaliato.
 
Nonostante l’ansia e l’attesa le attanagliassero lo stomaco, la donna lo ricambiò guardandolo dolcemente - Ti amo anch’io Shaka... -.
 
Distendendosi nuovamente su di lei, Shaka catturò le sue labbra in un bacio esigente e appassionato, mentre le sue mani, desiderose, scoprivano con lentezza il corpo di Mu.
 
- Apri le gambe... - le sussurrò in un orecchio, ma fu il tono con cui parlò, basso e roco, oltre al contatto con la sua virilità, a farla rabbrividire, portandola a liberarsi di ogni timore.
 
Quando Shaka si fu sistemato, si prese qualche istante per accarezzarle il viso prima di sussurrare dolcemente - Mu...amore mio...se vuoi fermarti siamo ancora in tempo... - e l’avrebbe fatto. Nonostante il suo stato, se Mu glielo avesse chiesto, avrebbe trovato la forza di fermarsi.
 
Tuttavia Mu, che fino a quel momento non aveva mostrato alcun segno di ripensamento, spostando lo sguardo di lato gli rimandò il sorriso più tenero che avesse mai visto - Anch’io ti voglio... Shaka... -.
 
Quelle parole, pronunciate senza un minimo di esitazione, abbatterono le ultime, residuali, remore di Shaka, che ricominciò a depositare su tutto il suo corpo baci che da lievi e delicati divennero via via più appassionati. La sua intimità sfregava contro quella di Mu che, persa nell’eccitazione che stava sopraffacendo i suoi sensi, intrecciò le dita tra i biondi capelli stringendo l’uomo a sé per dare più spazio alle sue labbra.
 
Mu si irrigidì istintivamente quando sentì Shaka entrare, solo un po', dentro il suo corpo, ma l’indiano, accortosi della tensione, cercò di calmarla.
 
- Tranquilla amore mio... - sussurrò al suo orecchio - sentirai un po' di dolore, ma più sarai calma prima passerà... - la guardò negli occhi, portando un dito sulle sue labbra e accarezzandole dolcemente - Ti fidi di me...Mu? -.
 
Mu annuì, dopodiché, resasi conto che avrebbe dovuto rompere la barriera del dolore per scoprire cosa ci fosse oltre, prese un respiro profondo e, in un gesto del tutto inaspettato, allacciò le gambe alla vita di Shaka e lo spinse dentro di sé con un colpo secco.
 
Per diversi secondi rimase a bocca aperta nel tentativo di controllare le fitte che le attraversarono il ventre, tuttavia, ricordando le parole di Shaka, cercò di rilassarsi respirando lentamente e calmando i suoi battiti. In breve tempo il dolore diminuì fino a scomparire del tutto.
 
Dal canto suo Shaka, che non si aspettava l’iniziativa di Mu, emise un lungo e roco gemito quando si ritrovò completamente dentro il suo corpo. Il calore e l’eccitazione della tibetana lo avvolsero immediatamente in una spirale di piacere indescrivibile, tuttavia, non consentì a se stesso di muoversi, non prima che Mu glielo permettesse.
 
- Stai bene Mu? - il respiro accelerato, guardò la donna cercando di interpretare le sue espressioni. Ma non fu necessario.
 
Mu gli rimandò uno sguardo dolce e provocante.
 
- Il peggio è passato... - la sua voce calma suonò in modo inaspettatamente erotico - ora vorrei scoprire il buono... -.
 
Shaka si domandò come fosse possibile, per Mu, sembrare così tenera e sensuale allo stesso tempo, e continuando a guardarla con l’intenzione di catturare ogni singola reazione, cominciò a muoversi lentamente, rendendo, con il passare dei minuti, quel movimento via via più profondo. Gemiti di piacere risuonarono nella sua gola, rivolgendo al cielo gli occhi socchiusi.
 
Ahhh...Muuuu...
 
Accarezzare la sua pelle di seta, godere con le labbra il suo sapore, sentirla fremere contro il proprio corpo, essere dentro la donna che amava, fondersi con la sua essenza... Shaka stava scoprendo per la prima volta come ci si sentisse a fare l’amore. E non aveva paragoni.
 
Guardò di nuovo Mu, accendendosi ancora di più per le espressioni di piacere che il suo viso dolce mostrava, e quando, in un riflesso incondizionato, la vide portare una mano alla bocca nel tentativo di controllare i suoi gemiti, la scostò delicatamente, sussurrandole all’orecchio - La tua voce è fondamentale per me Mu... -.
 
Mu non avrebbe saputo spiegare perché, ma lì, mentre facevano l’amore, anche la voce di Shaka riusciva a scuotere i suoi nervi ed i suoi sensi. Comprese che, malgrado la sua inesperienza, poteva essere parte attiva di quella danza appassionata, e così assecondando, seppur timidamente, i movimenti dell’indiano, si liberò di ogni imbarazzo, permettendo a se stessa di sprigionare la sensualità che non sapeva di avere.
 
Ondate di piacere percorrevano i suoi muscoli affiorando in scariche elettriche nei punti in cui la sua pelle calda sfregava contro quella di Shaka, ma soprattutto...la magia di essere tra le braccia dell’uomo che le aveva rubato il cuore, oltreché i sensi, le restituì una sensazione di pienezza che la invase di pura gioia. 
 
In quella stanza, avvinta all’uomo che il suo cuore aveva scelto, Mu si vide amata con ogni senso, in ogni sottile fibra del suo essere, sentendosi, per la prima volta in vita sua, felice.
 
Abbandonando completamente anche le ultime residuali resistenze, Mu si sentì libera...di vivere, di amare, di essere se stessa senza inibizioni. Incurante della propria naturale timidezza, si abbandonò completamente a Shaka, esplorando il corpo dell’indiano con le sue mani spogliate di ogni imbarazzo.
 
Quando la sentì assecondare ed incoraggiare i suoi movimenti, Shaka non capì più nulla...per diversi minuti sentì come la sua anima si avvinghiasse a quella di Mu e, malgrado avesse smesso di ragionare, sentì che quel legame che stavano creando nasceva per essere duraturo...eterno... 
 
Era già agli Elisi per il fatto di essere dentro la donna che amava, e di sentire l’eccitazione di Mu avvolgere completamente la sua intimità, ma quando la vide stringere gli occhi e mordersi il labbro inferiore, capì che Mu stava arrivando...
 
Aumentando il ritmo delle sue spinte fissò stregato le espressioni che si disegnavano sul volto della tibetana, mentre raggiungeva l’apice del piacere tremando tra le sue braccia. Gli occhi dai quali sfuggirono piccole lacrime cristallizzate, le labbra schiuse dalle quali la voce si liberò senza inibizioni, la schiena flessa in un sensualissimo arco... Mu gli stava offrendo uno spettacolo bellissimo.
 
Quando il suo nome, pronunciato con passione e dolcezza, uscì dalle labbra di Mu, che si sciolse negli ultimi spasmi stringendosi tra le sue braccia, Shaka non poté più trattenersi...con qualche altra spinta profonda, arrivò dentro Mu, gemendo il suo nome mentre le loro essenze suggellavano il riconoscimento di quel legame che avrebbe unito per sempre le loro anime.
 
Sfinito dal piacere, l’indiano crollò sul corpo di Mu, che lo strinse a sé accarezzandolo dolcemente.
 
Quand’ebbe ritrovato il suo respiro regolare, Shaka guardò la donna distesa sotto di lui...Mu era grazia, bellezza, dolcezza, fuoco. Mai, in vita sua, aveva provato una gioia così grande. Mu aveva riempito tutto. Mu era tutto.
 
- Ti amo Mu - in quel momento Shaka capì che sarebbe stata per sempre.
 
- Anch’io ti amo... Shaka - rispose Mu pronunciando il suo nome con quel sospiro che tanto piaceva all’indiano.
 
**********************************

Tre mesi dopo...
 
- Amore...faremo tardi e Dite mi ucciderà! - Mu si affacciò in camera da letto dalla porta del bagno, vedendo come Shaka si stesse ancora vestendo.
 
- Qual è il problema se arriviamo un po' più tardi? D’altronde è la sua festa di fidanzamento, non la tua... - le disse avvicinandosi da dietro e stringendole la vita, mentre Mu stava sistemando i suoi capelli davanti allo specchio.
 
Mu allargò un sorriso malizioso - Io non ho avuto una festa di fidanzamento...ne sai qualcosa? -.
 
- Certo! - rispose Shaka con finta innocenza - Non potevo rischiare che avessi il tempo di cambiare idea! - aggiunse scrollando le spalle.
 
Shaka e Mu si erano sposati due settimane prima, in una cerimonia intima alla quale avevano preso parte solo Aiolos e Shura, Deathmask e Aphrodite, Milo e Camille, e, ovviamente, una raggiante Lita. Avevano optato per un matrimonio civile, riservando quello religioso ad un prossimo viaggio in India.
 
- Non l’avrei mai fatto... - Mu si girò allacciando le braccia al collo di Shaka e baciandogli le labbra dolcemente.
 
Shaka rispose all’iniziativa di sua moglie in modo tenero, prima di diventare via via più appassionato.
 
- Puoi sempre scusarti domani con Aphrodite... - le disse con voce roca tra i baci che stava depositando sul suo collo liscio.
 
Una risata sfuggì dalle labbra di Mu - Non ti arrendi facilmente... - gli fece notare alzando un sopracciglio - e comunque domani non posso...devo accompagnare Camille alla visita di controllo... la prima gravidanza è sempre un po' delicata... - aggiunse dandogli un rapido bacio e sgattaiolando dalle sue braccia. A malincuore, va detto.
 
Shaka la guardò pensieroso, riflettendo sulle sue ultime parole.
 
- Mu... - vide la donna girarsi e guardarlo con i luminosi smeraldi che non smettevano mai di stupirlo - E tu? Voglio dire...hai mai pensato...sì insomma... - si scoprì un po' teso nell’affrontare quel discorso, non avendone mai discusso prima - ti piacerebbe avere dei bambini? -. 
 
Mu alzò i suoi tika sorpresa, ma, dopo qualche istante, li abbassò lasciando lo spazio ad un bellissimo sorriso - Credo...credo...di sì...mi piacerebbe che il destino...sì...beh... ci facesse questo regalo... - istintivamente posò lo sguardo sul suo ventre piatto, immaginando come sarebbe se dentro ci fosse un bambino, frutto dell’amore con il suo Shaka.
 
Spostando gli occhi nello stesso punto in cui li teneva Mu, Shaka ebbe lo stesso pensiero. Un bambino o una bambina, o entrambi...dalla donna che amava...
 
Senza aggiungere altro, si diresse verso Mu e, liberando i capelli sistemati per la cerimonia, sciolse la bellissima chioma lavanda, intrecciandovi le dita di una mano mentre con l’altra stringeva a sé la sua splendida moglie.
 
- Shaka...che intendi fare? - domandò Mu, tuttavia, non c’era traccia di rimprovero, né di convinzione, nella sua voce. Solo una leggera sfumatura sensuale.
 
Shaka fissò i suoi occhi...quello sguardo lo aveva imprigionato fin dal primo istante in cui aveva avuto la fortuna di incrociarlo, fino al punto da rubargli ogni briciolo di lucidità, ogni scampolo di coscienza. Si limitò a fissarla in modo provocante, rivolgendole un sorriso malizioso prima di catturare le sue labbra, prima di iniziare la loro splendida ed appassionata danza.
 
- Dare una mano al destino... -.
   
 
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