Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    05/03/2022    1 recensioni
L'umore di Christopher Marchnet è cupo come le nuvole nere che sovrastano la sua residenza.
Eppure quando un lampo illumina una damigella in difficoltà, lui si comporta da gentiluomo.
Per Kit comincia così un eccitante avventura insieme alla misteriosa Hero Ingram, alla ricerca di un libro scomparso da oltre un secolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La giornata volgeva al termine quando entrarono nel cortile della locanda Long Man. Era un locale semplice, nel centro di Longdown, un villaggio grande a sufficienza perché il loro arrivo non venisse notato. O, almeno, era ciò che Kit si augurava quando aveva cercato un alloggio per la notte. La sala era affollata e quando lui chiese una camera per sé e per suo fratello nessuno prestò loro particolare attenzione. Gli indumenti che aveva scelto per il viaggio non erano certo raffinati, ciononostante lui non era il genere di uomo al quale rifiutare l'ospitalità. E visto che pagava con moneta sonante, il locandiere gli assicurò che un garzone avrebbe governato i cavalli. «Volete cenare, signore?» gli domandò poi. «Si, potete mandarci la cena in camera? Mio fratello è molto stanco e anch'io desidero andare subito a riposare.» Il locandiere parve sul punto di offrirgli - a pagamento, ovviamente - l'uso di una saletta privata, ma poi annuì, forse temendo di perdere del tutto l'affare, quando vide il fratello del gentiluomo appoggiato al muro, vicino alla porta, come se aspettasse di capire se avrebbero alloggiato lì. Una volta concordata la cena, Kit chiamò con un cenno Miss Ingram e il padrone della locanda li accompagnò al piano di sopra. La stanza era abbastanza pulita e ordinata, con una finestra e un ampio letto davanti al caminetto, dove la legna era già sistemata. «Mando subito una cameriera accendere il fuoco, signori» annunciò l'oste prima di scomparire nel corridoio. Kit annuì con aria assente intanto che si guardava intorno. Avrebbe potuto chiedere due camere, ma non gli andava a genio di lasciare Miss Ingram sola e senza protezione, nonostante il suo travestimento. Il proprio desiderio di restare in sua compagnia non aveva nulla a che vedere con quella decisione. O perlomeno era quello che si disse mentre osservava il letto matrimonio. Nessuno avrebbe trovato strano che due fratelli dormissero nello stesso letto, ma per quella notte Kit avrebbe dovuto trovarsi un'altra sistemazione. Purtroppo l'unica sedia aveva lo schienale rigido e dritto, quindi Kit guardò il pavimento di legno e si rassegno': non poteva essere più scomodo di quello della casetta nella brughiera. Miss Ingram stava già tirando le tende e lui allungò la mano verso la candela: non voleva restare al buio in attesa che la cameriera venisse ad accendere il fuoco. Un conto era dividere una stanza con Miss Ingram, un altro era stare da solo con lei nell'oscurità più totale, come aveva scoperto la notte precedente. Una parola pronunciata a bassa voce gli fermò la mano a mezz'aria. Kit alzò la testa, sorpreso, e vide che lei gli faceva cenno di raggiungerla vicino alla finestra: qualcosa doveva aver attirato la sua attenzione. Si mise dietro di lei e guardò, da sopra la sua spalla, il cortile sottostante. Il Long Man non era una locanda di posta e il cortile era relativamente tranquillo; nonostante fosse quasi buio, lui individuò quasi subito due uomini appoggiati a un muro. Kit percepi' la tensione di Miss Ingram e lottò contro la tentazione di attirarla a sé per rassicurarla. «Non vedo in che modo avrebbero potuto seguirci fin qui. Avrebbero dovuto essere nei pressi della fattoria quando siamo partiti stamattina, invece noi non abbiamo visto nessuno.» sussurro' lui. «Forse ci aspettavano lungo la strada.» «Per quanto tempo ci avrebbero aspettato? E in quale strada?» «Quella per Londra. Se andassimo a Cheswick, forse riusciremmo a far perdere le nostre tracce.» spiegò lei. Il ritornello era ormai familiare e Kit soffoco' un gemito. In fondo non era sorpreso. Una persona determinata come Miss Ingram non rinunciava facilmente. E non gli aveva forse detto che, se necessario, avrebbe proseguito da sola? Il ricordo di quella minaccia, unito all'espressione impassibile della giovane donna e alla presenza dei due uomini nel cortile, per quanto innocenti potessero essere, lo mise decisamente a disagio. Se in passato era stato cieco ai segnali del pericolo incombente, ora era più attento e le sue osservazioni gli dicevano che Miss Ingram sarebbe potuta uscire dalla camera appena lui le avesse voltato le spalle, passando da un pericolo a un altro. Da sola. In quel momento la verità lo colpì come una mazzata. Non contava se quella Hero era una caccia infruttuosa, senza nessun tesoro, e non contavano neppure i propri sentimenti riguardo alla possibile esistenza di un'altra copia del Mallory. Non importava se Miss Ingram non era del tutto sincera con lui. L'unica cosa importante era proteggerla. E siccome non poteva costringerla a tornare a casa, l'unico modo per farlo era andare con lei. Kit dovette riconoscere che c'erano altri, meno nobili motivi per restare con lei, tra i quali i propri desideri egoistici. Ma la sua protezione era il compito che si era assunto quando la ruota della carrozza di Miss Ingram si era rotta lungo la strada per Oakfield. Non aveva avuto l'accortezza di proteggere la sorella, ma ora si sarebbe riscattato prendendosi cura di questa donna. «D'accordo. Andremo a Cheswick» annunciò. Se lei rimase stupita dalla sua inattesa capitolazione, Kit non se ne accorse, perché era intento a osservare i due uomini nel cortile. Forse sarebbe stato meglio cercare di capire per quale scopo si trovavano lì, pensò. Mentre li guardava, il più alto si staccò dal muro e la luce di una lampada cadde sui suoi indumenti: non erano gli abiti comuni dei loro assalitori, bensì una livrea. E anche molto elegante. Per fortuna non era andato fuori ad affrontarli, visto che c'era già un mandato di arresto a suo carico. «Questi uomini hanno più o meno la stessa statura dei nostri assalitori, però sono vestiti diversamente.» spiegò. Lei si voltò come per ribattere, ma in quel momento bussarono alla porta e Miss Ingram si scosto' in fretta da lui. Andò a rintanarsi in un angolo buio, come se si aspettasse che i due uomini irrompessero nella stanza. Secondo Kit era altamente improbabile, tuttavia impugno' la pistola per sicurezza mentre la porta si apriva per lasciar entrare una cameriera dall'espressione timorosa. La ragazza depose il vassoio carico, accese il fuoco e uscì, lasciandoli liberi di cenare. Kit cedette l'unica sedia a Miss Ingram e spostò la scaletta del letto in mezzo a loro in modo che lei potesse posare il piatto sullo scalino più alto mentre lui, seduto sul pavimento, usava il gradino inferiore come tavolino. Nella stanza illuminata soltanto dalle fiamme del camino, mangiarono per qualche minuto nel silenzio rotto dal crepitio della legna che bruciava. La differenza tra quella sera e la precedente, pensò Kit, era che la stanza dove si trovavano ora era più piccola e meglio arredata e l'atmosfera sembrava più intima. Forse perché stavano condividendo un pasto, o forse perché c'era più luce rispetto a quando erano arrivati alla fattoria. La sera precedente lui si era appoggiato alla porta, da dove poteva soltanto intravedere una sagoma scura decisamente poco riconoscibile. Invece, quella sera, il riflesso del fuoco danzava sul viso di Miss Ingram, sottolineando la curva dolce delle sue guance e il profilo della bocca. La sua pelle aveva assunto uno splendore dorato e Kit avrebbe tanto voluto che si togliesse quel dannato berretto da ragazzo per poter ammirare i suoi capelli... «Che cosa c'è?» Alla domanda della giovane, Kit si rese conto che la stava fissando e subito abbassò lo sguardo sul piatto. Era tentato di dirle che non aveva bisogno di tenere in testa il berretto anche lì, dove c'erano soltanto loro due, ma forse non sarebbe stata una buona idea. «Niente» borbotto'. Doveva avere maggior controllo dei propri pensieri, soprattutto perché la sua compagna non sembrava minimamente toccata dalla loro vicinanza, dalla luce del fuoco e dalla notte. Eppure, quando Miss Ingram prese il vino, Kit avrebbe giurato che le tremava la mano. Ah, dunque non era tanto distaccata...
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco