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Autore: canzonenoznac    07/03/2022    0 recensioni
La storia è ambientata in un futuro non meglio definito, intorno all'epilogo de "I Doni della Morte"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dudley Dursley, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo aver tranquillizzato la piccola folla accorsa a vedere l'accaduto Harry si precipitò a recuperare Ginny al Binario 9 e 3/4 e ad affidare Lily e Albus agli zii per poter tornare dal cugino.
Dudley e Lucie si erano seduti al piccolo caffè della stazione di King's Cross e appena videro Harry e Ginny si alzarono in piedi per accoglierli.
"Dudley, Sophie, questa è Ginny."
"Piacere, Lucie." sottolineò la ragazza rifilando una smorfia ironica all'Eroe del Mondo Magico.
"Piacere mio." rispose Ginny i cui modi erano insolitamente rigidi, in quanto stava combattendo, non senza sforzo, il desiderio di rinfacciare a Dudley le angherie inflitte al marito quando erano piccoli.
"Prendete qualcosa?" chiese premuroso Dudley.
"Due caffè." rispose Harry guadagnandosi un'occhiataccia da sua moglie che detestava cordialmente quando suo marito decideva per lei cosa ordinare.
"Io un tè, tu Dud?"
"Anch'io un tè."
"Perciò siete dei maghi?" chiese con finta noncuranza Lucie.
"Sì." Harry si manteneva sospettoso sul significato di quell'incontro e non sapeva che piega avrebbe preso la discussione.
Ma in reltà la discussione non andava da nessuna parte tutti stavano in silenzio sorseggiando la propria bibita. Inoltre i due uomini erano preoccupati degli sguardi che le rispettive compagne si scambiavano. Harry capiva perfettamente che Ginny si stava trattenendo a stento dal rinfacciare a Dudley gli anni di maltrattamenti subiti dal suo amato, ricordava ancora il giorno in cui avevano intravisto lo Zio Vernon passeggiare per Londra e aveva dovuto Confondere sua moglie per evitare che terminasse l'incantesimo che aveva iniziato ai danni del pover'uomo. Ma ciò che veramente lo preoccupava era Lucie: era certo, il suo istinto di Auror non poteva mentire, che il linguaggio corporeo della ragazza fosse improntato ad un certo nervosismo e che sotto quella apparente calma ci fosse un fascio teso di muscoli pronto a scattare.
Fu proprio per evitare quel crescendo di tensione che stava montando che Harry a corto di conversazione sul tempo e con il bicchiere quasi vuoto ruppe gli indugi.
"Dudley, hai detto che mi cerchi da anni... ma cosa vuoi da me?"
"Io... volevo rivederti, Harry."
"Volevi rivedermi." Nel dirlo Harry si portò istintivamente la mano al volto memore dell'ultimo incontro scontro con il cugino nel salotto di casa Dursley.
"Parlarti, Harry, cercare di essere veramente cugini... cose così."
"Legami familiari, Harry... sai una famiglia, gente che si vuole bene." La frase di Lucie aprì le danze dello scontro sino a quel momento sedato tra le due donne.
"Allora forse è proprio per questo che Harry non capisce cosa voglia Dudley." intervenne Ginny i cui occhi nocciola fronteggiavano apertamente le iridi scure di Lucie.
"Ma volevo anche chiederti di fare una cosa per me." Cercò di intervenire DUdley, ma era troppo tardi, le due si guardavano con aria di sfida e non erano certo tipe da indietreggiare.
"Chissà perchè lo immaginavo." chiosò sarcastica Ginny.
"Beh, potresti ascoltare e magari resteresti stupita anche tu." ribattè Lucie.
"L'unica cosa che mi aspetto è rimanere stupita."
"E cosa vorresti da me?" La voce di Harry era innaturalmente alta nel tentativo di mettere a tacere sua moglie ed evitare uno scontro pubblico ma Dudley interpretò male quel mezzo grido e si ritrasse nervoso.
"Ad esempio non essere aggredito ogni volta che si avvicina." La mano di Lucie corse a stringere quella di Dudley e Harry guardò la scena incredulo, non avrebbe mai ritenuto suo cugino capace di comprendere un gesto piuttosto che poche e chiare parole e si ricordò di quanto aveva letto una volta nel diario di Hermione: "Possibile che Harry e Ron siano così testardamente incapaci di comprendere che un gesto vale molto più di un semplice sì!"
"Forse lo fa proprio per ricordare come si sta in famiglia vero, Dud?" Ginny si era alzata e protesa in avanti in aria di sfida e Lucie non indietreggiò.
"I bambini crescono e gli uomini cambiano, almeno tra i Barbani ." Lucie scattò in piedi, era appena più alta di Ginny e sfruttò quel piccolo vantaggio cercando di mettersi in posizione di superiorità.
"Cioè tra i Babbani fate sempre finta che non sia mai successo niente?" urlò Ginny alzandosi sulle punte quanto bastava per riequilibrare la situazione.
"Noi Babbani capiamo che è passato molto tempo." ricambiò la bruna avvicinandosi ancora.
"E mamma e papà Dursley cosa ne pensano?" chiese Ginny pensando di assestare un colpo vincente alla volta dell'altra.
"Abbiamo litigato con loro proprio ieri sera!"
Le due donne continuavano a fronteggiarsi, non avevano alzato la voce, si erano semplicemente poste una di fronte all'altra come in una rissa da bar e si fissavano intensamente.
Dudley reagì a quell'istante di silenzio: "Perchè ho detto loro che vorrei che tu mi facessi da testimone di nozze."
"Io?" Harry era sinceramente sorpreso e si voltò a guardare Ginny, ma ciò che vide lo lasciò senza fiato.
Sua moglie aveva abbandonato ogni posizione d'attacco, si era seduta con Lucie ancora in piedi davanti a sè e stava sfoderando un radioso sorriso. Incurante del fatto che la frase avrebbe potuto scatenare reazioni indesiderate dalla futura cugina Harry non nascose il proprio stupore: "E tu vorresti che accettassi?"
Lucie, che sino a quel momento sembrava non essersi accorta del mutato atteggiamento della sua rivale si sedette accanto a Ginny e le sorrise a sua volta.
"Certo, Harry, è tuo cugino o no?"
Harry e Dudley si guardavano perplessi mentre le due donne avevano preso a parlare d'amore e d'accordo come se la scenata di un istante prima non fosse mai avvenuta.
"Cosa sta succedendo?" chiesero insieme.
"Non ci eravamo capite." risposero quasi in coro Ginny e Lucie, sorridendo entrambe.
"Mi dispiace." ammise Ginny con semplicità. "Ma non potevo sapere che lo avevi già detto ai suoi."
"Anche a me dispiace, era ovvio che non potevate saperlo, ma ero un po' sconvolta." Lucie parlava più con Ginny che con gli altri. "Stamattina ancora non credevo all'esistenza dei maghi e delle streghe."
"E come hanno reagito?"
"Impazziti, totalmente..."
Harry smise di ascoltare, si girò verso Dudley, che guardava la scena con sguardo rapito e gli pose una mano sulla spalla.
"Sai, Dudley, credo che questo sia l'inizio di un'amicizia."
"Beh, allora ho un altro motivo per ringraziare Lucie."
   
 
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