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Autore: Sissy77    07/03/2022    0 recensioni
Non so cosa sia successo.
Ricordo perfettamente che ho passato 20anni a Volterà,
poi sono tornata a Forks come orfana.
Ora però mi ritrovo esattamente dove ero rimasta 20anni fa:
a Forks con Edward dopo che l’ho salvato a Volterra la prima volta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight, Eclipse
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15_VOLTERRA

CAPITOLO 15

VOLTERRA

Pov Edward

Cosa avrei fatto non fossi riuscito a fermare Jusper? 
Chiudo gli occhi e sospiro profondamente per calmarmi. 
Sto riportando Bella a casa. Mi guarda ed anche se non posso 
leggere i suoi pensieri, so che è arrabbiata. Ha tutti i motivi per esserlo. 
Non è stata una buona idea rinchiuderla in una stanza con 7 vampiri. 
Quando capiro’ che siamo pericolosi? 
Pur essendo “vegetariani” rimaniamo comunque dei vampiri: 
mostri che uccidono per sangue. 
Deve odiarmi in questo momento ed il mio cuore si frantuma a questo pensiero.

-Hai intenzione di continuare ancora per tanto?- è arrabbiata si e tanto. 
Si capisce benissimo dal tono che ha appena usato, 
ma non capisco la sua domanda, cosa sto facendo? 
Deve intuire la sia confusione dal modo in cui la sto guardando. 
– Dico, hai intenzione di tormentarti ancora per tanto?- dice tagliente.

Ora mi sto arrabbiando io. Siamo arrivati. 
Fermo la macchina nel vialetto di casa sua. 
-Ti rendi conto che poteva succedere un disastro peggiore 
di quello che è avvenuto?- stringo le mani sul volante 
immaginando i canini di Jusper affondare nel collo 
della ragazza che amo seduta di fianco a me.

-Si, ma non è successo.- dice sempre più arrabbiata 
– Quindi ora, secondo il tuo pessimismo cosmico cosa dovremmo fare? 
O meglio, cosa dovresti fare tu? Lasciarmi? Abbandonarmi? 
Rendermi libera per salvare la mia vita, la mia anima? 
Riportarmi a casa e sparire?- mi guarda con aria di sfida. Sono sbalordito. 
Come fa a saperlo? Come fa a sapere che l’ho pensato? 
Mentre mio padre la medicava io già pensavo di riportarla a casa 
e poi sparire per sempre. Recarmi a Volterra 
e porre fine a questa mia vita che senza di lei non meriterebbe di essere vissuta. 
Mi ha cosi colto di sorpresa che abbasso lo sguardo e non dico nulla.

-Edward- il suo tono si è così addolcito che sembra un balsamo 
per il mio cuore ferito. I miei occhi cercano i suoi e sta sorridendo. 
-Edward Cullen non farlo. Non pensare che scomparendo dalla mia vita 
tu mi faccia un favore o che tu possa rendermi libera. Il mio cuore ti appartiene. 
Nulla riuscirà a renderlo libero se non potrà vivere l'amore che prova per te. 
Sono legata a te per l’eternità.- Mi accarezza ed io mi faccio curare le ferite 
dal suo tocco leggero. Mi abbraccia e non posso fare altro che stringerla a me.

-Hai giurato Cullen ricordalo. Insieme.- 
incatena i suoi meravigliosi occhi color cioccolato ai miei castani dorati 
ed io non ho più scampo. Mi ritrovo a sussurrare 
-Lo giuro- prima di catturare le sue labbra 
e bere la bevanda immortale che solo lei può offrirmi: l'amore.

Pov Bella

Edward è appena andato via. Spero che non scompaia. 
Ha nuovamente giurato, ma so quanto il suo pessimismo cosmico
possa essere deleterio.

La mia mano è sulla maniglia della porta di ingresso, 
sto per entrare in casa, ma nuovamente vengo attraversata
da un brivido che non ha equali. 
Se quello provato stamani nella cucina dei Cullen mi aveva bloccato il respiro, 
questo mi blocca il cuore. Istintivamente porto una mano al petto 
cercando di far ripartire in qualche modo l'organo che mi tiene in vita. 
Faccio respiri lenti e riesco a riprendere il controllo del mio corpo, 
ma non del motore pulsante. Possibile? Tutto oggi deve capitare? 
Entro titubante in casa augurandomi  che Charlie non ci sia, 
anche se è una speranza vana: la macchina è nel vialetto.

Il brivido continua e sembra sempre più potente. 
Dall'ingresso vedo parte del salotto. Charlie è seduto al tavolo. 
Alza gli occhi su di me. Quello che vedo non mi piace proprio per nulla. 
Mio padre sembra sull'orlo di una crisi. Gli occhi sono vacui 
ed è bianco come un lenzuolo. -Charlie- sussurro avvicinandomi, 
-cosa succed….- le parole mi muoiono in gola. 
Jane ed Alec sono seduti al tavolo nel salotto di casa mia con mio padre. I
l brivido non mi abbandona.

Jane si alza e porgendomi la mano mi viene incontro. 
-Isabella Swan, quanto tempo. – mi dice afferrando la mano 
che involontariamente le ho offerto. Se Alec non fosse seduto vicino a mio padre, 
avrei voglia di prenderla a sberle. Il suo viso trasuda antipatia e cattiveria da ogni poro.

-Stavamo appunto aspettandola. Suo cugino Charlie è stato davvero ospitale.- 
guardo Charlie e cerco di capire se gli abbiano fatto del male. 
Vorrei Edward fosse qui, o Jacob. Si forse Jacob sarebbe meglio. 
Potrebbe staccare la testa a morsi a questi due succhia sangue. 
Quel sorriso ironico che Jane mi riserva prima o poi 
glielo strapperò dal viso con le mie stesse mani insieme alla testa.

-Siamo qui per riportarla a casa- mi giro di scatto a guardarla allibita
ed il suo sorriso diventa ancora più grottesco. 
-Come stavamo spiegando al sig. Swan, c’è urgente bisogno di lei in Italia. 
L'avvocato Aro la invita a ritornare, ci sono stati ulteriori sviluppi 
nella sua situazione familiare che hanno la massima urgenza, 
e necessitano della sua presenza. Tra un'ora dobbiamo essere in aeroporto.- 
Quanto gode? La vedo la felicità che rende vivi quegli occhi non morti. 
È felice per il dolore che sente provenire da me e da Charlie.

Mi accompagna in camera, mentre Alec tiene compagnia a Charlie.
Cosi è sicura che io non faccia qualcosa che possa mettere a rischio 
la vita di mio padre. -Sbrigati- mi dice tagliente -Aro ci aspetta. 
Non è per nulla soddisfatto del tuo operato.- 
Metto alla rinfusa qualcosa nello zaino, lasciando la maggior 
parte delle mie cose. Ho tutta l’intenzione di tornare a vivere qui.

Sono sulla porta di casa. Charlie sta per piangere ed anche io. 
Non siamo avvezzi noi Swan in queste situazioni. 
Lo abbraccio di slancio. Lui ricambia il mio abbraccio 
e borbotta qualcosa che non afferro. Sento Jane scalpitare. 
Non so se per farla irritare ancora di più o cosa, 
ma prolungo il mio abbraccio.

-È ora.- dice infatti irritata la vampira. 
Lascio un bacio sulla guancia di mio padre. 
Prima di allontanarmi da lui, sussurro -Ti voglio bene papà- 
mi allontana leggermente per fissarmi negli occhi, 
quegli occhi che gli ricordano qualcuno.
Edward me lo disse una volta: Charlie si scervella per ricordare 
dove abbia già visto i tuoi occhi. Lo stringo nuovamente.

Mi allontano e senza guardarmi indietro salgo in macchina 
seguita da Jane. Mentre Alec abbandona il vialetto di casa mia, 
guardo Charlie sul porticato di casa che si asciuga una lacrima. 
Se conosco mio padre prenderà decisioni ed Alice le vedrà.

Sorrido. Volterra sto arrivando.

  
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