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Autore: terryoscar    10/03/2022    7 recensioni
AUTRICI: Aizram_g Terryoscar
Ancora un’alternativa al tragico epilogo della storia di Lady Oscar.
Sono trascorsi quindici mesi dalla presa della Bastiglia, cosa è accaduto ai nostri amati Oscar e André? Saranno sopravvissuti? Si ameranno ancora, lontano dall'urgenza e dal senso di fine?
Buona lettura
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io non mi arrendo
 
 
Sono in giardino, mi inebrio degli ultimi squarci di sole prima che arrivi il freddo dell’inverno. Mi aggiro per il roseto ormai spoglio ma tra i rami vedo fare capolino l’ultimo bocciolo, sorrido, mi avvicino con l’intento di coglierlo.
Vedo delle mani precedermi, spezza con cura e mi porge delicatamente l’ultima rosa. Alzo lo sguardo, è il padrone della Contea di Arras.
 
“Permettete?” Sussurro mentre porgo il bocciolo appena schiuso.
Allungo timidamente la mano, prendo la rosa e con tono pacato rispondo: “Monsieur Perineau siete qui?! E’ arrivato il veterinario?”
“Non ancora Madame! Mi sono permesso di precederlo perché desidero parlare da solo con Voi!”
Osservo l’espressione seria e al contempo dolce del mio ospite, ribatto secca: “Non ho molto tempo da dedicarVi quindi siate sbrigativo!”
“ …”
“Allora!? Perché siete rimasto in silenzio? Forse non è nulla di importante.”Rispondo con tono secco e deciso.
“Invece è importante ciò ce ho da dirVi … almeno per me.”
Abbasso il capo, guardo la rosa e rimango in silenzio.
“Madame, ecco … sono alquanto in imbarazzo, non sono bravo a … esprimere i miei sentimenti …”
 
Monsieur Perineau è in evidente imbarazzo, poi mi guarda deciso, attendo che finisca il suo discorso, spero che lo faccia in fretta ma annuisce.
 
“Allora? Cosa avete da dirmi?”Domando con un poco di fretta.
“Ecco … io non sono bravo con le parole soprattutto se si tratta di esprimere i miei sentimenti …”
“Questo l’avete già detto! Però potrei facilitarVi, non trovate?”
“… Madame Jarjayes …”
“ Grandièr!”
“Scusate, non volevo essere scortese o peggio ancora urtarVi , solo che Vostro figlio porta il Vostro nome e allora …”
Non lascio il tempo di terminare la frase che rispondo decisa e piccata: “André non ha il cognome di suo padre perché mio marito ed io non abbiamo avuto modo di ufficializzare il nostro legame ma ciò non toglie che io sia madame Grandièr.”
Le parole di questa meravigliosa creatura mi imbarazzano, comincio a sentire la fronte bagnarsi. “Madame Grandièr, come saprete, sono vedovo da diversi anni e ho un figlio di dodici anni a cui impartite lezioni di scherma.”
“Si, lo so. Me l’avete detto qualche tempo che avete perso Vostra moglie a causa di una malattia.”
“Da allora non ho mostrato interesse per alcuna donna fino adesso …”
Ribatto ironicamente: “Dunque Vi sposate? Siete qui per invitarmi alle Vostre nozze?”
“ … Voi … Voi mi confondete, Madame …”
“Io?!”
“Si, Voi!” mi avvicino appena ma lei indietreggia,”Forse volete scappare da me? … Madame, non siamo più dei ragazzi e Voi avete compreso bene. Io Vi amo e sarei onorato se accettaste di diventare mia moglie.”
“… Monsieur dimenticate che non sono una donna libera!? La mia vita è legata a un altro uomo.”
“Con tutto il rispetto, permettetemi di dire che Vostro marito è morto e non potete continuare a vivere nel suo ricordo e per giunta con un figlio da allevare!”
“Perché sono una donna?”Rispondo ironica.
“Non si tratta di questo, so bene chi siete …”
“Ma davvero?! Chi sarei!”Domando sempre più scocciata.
 
Quest’uomo è un importuno ed io non voglio perdere tempo. È un brav’uomo certo, ma deve capire che io sono e resterò per sempre la moglie di Andrè Grandèr.
 
“Voi siete Oscar François de Jarjayes. Per più di vent’anni siete stata al servizio della regina di Francia nel ruolo di Comandante della Guardia Reale, inseguito avete assunto il comando della Guardia Metropolitana infine … infine avete abbracciato la causa di Robespierre …”
“Siete in errore Monsieur, io non ho abbracciato la causa di nessuno, ho fatto ciò che ritenevo giusto.”
“Scusatemi, non era mia intenzione offenderVi.”
“Comunque siete a conoscenza del mio passato più di quanto immaginassi.”
“Mi pare ovvio, visto che mi interessate! … Madame, se accettate la mia proposta, farei di Voi la donna più felice del mondo! … Sareste la padrona di tutto ciò che possiedo e soprattutto … potrete disporre di me come meglio vorrete.”
“Ma cosa dite?” Rispondo ora davvero scandalizzata.
Mi avvicino ancora di qualche passo. “Vi amo, madame Oscar! … Siete l’unica donna a cui offrirei tutto ciò che possiedo. Chiedetemi qualsiasi cosa ed io Ve la darò.”
“Mi dispiace MonsieurPerineauma dovete dimenticarmi!”
“Ma perché? Cosa ho fatto per essere respinto in questo modo?”
“Nulla! … Monsieur, io amo mio marito!”
“Vostro marito è morto, Madame!”
Le parole del mio interlocutore mi irritano molto, avanzo di un passo e ribatto con tono severo e minaccioso: “Non un’altra parola su questo argomento altrimenti …”
“Io … Vi amo …”
“Ed io amo mio marito quindi togliete il disturbo!”
“Ma io …”
 
Vedo avanzare verso di me il veterinario in compagnia di Alain, quest’ultimo osserva severamente Monsieur Perineaue, con fare deciso e tono grave, dice: “Comandante! … Serve aiuto? Sono qui per Voi!”
Lo guardo dritto negli occhi e ribatto altrettanto severa: “Non ho bisogno di nessuno, solo del medico! … Seguitemi dottore, andiamo nelle scuderie!”
“Bene Madame! Possiamo andare!”
 
Vedo il Comandante allontanarsi in tutta fretta in compagnia dal dottore, poi guardo MonsieurPerineau e domando con tono grave: “Come mai siete qui?”
“Potrei farVi la stessa domanda!”
“Sapete benissimo che ciò mi lega a Madame è una profonda amicizia e poi per anni sono stato un soldato agli ordini del Comandante Jarjayes … quindi mi sento in dovere di starle vicino in caso dovesse avere bisogno di aiuto.”Rispondo deciso.
 
Quest’uomo ronza troppo attorno al comandante ed io non voglio che la infastidisca.
 
Con altrettanto tono severo ribatto: “Madame Oscar è una donna che sa badare a se stessa, non ha bisogno di nessuno tanto meno di un suo ex soldato.”
“E’ vero ma … il Comandante potrebbe avere bisogno di me per liberarsi … da corteggiatori indesiderati …”
“Forse Voi avreste qualche speranza più di me? … Non credo. Madame Oscar ha appena declinato la mia proposta di matrimonio a causa del sentimento che prova ancora per il padre di suo figlio. Ma sappiate che io farò di tutto affinché si accorga di me.”
“Siete un illuso. Voi non sapete nemmeno chi era André Grandièr!”
“Ah si?! Avanti parlate! Chi era costui?! Da quanto ne so, non era un nobile ma l’attendente di Madame Oscar.”
 Continuo con tono triste: “Chi era? … Tzé … Sappiate che nè io e tanto meno Voi potremmo mai competere con Andrè.”Rispondo con sufficienza.
 
Purtroppo è così, Andrè era una persona speciale, anche per me.
 
“E’ evidente che ci contendiamo l’amore della stessa donna, vedremo chi dei due sceglierà! Sono sicuro che sarò io l’uomo che sposerà.”
“Pensate di conquistarla solo perché siete l’uomo più ricco di Arras? …Beh allora Vi sbagliate, Oscar non si lascia ammaliare dal denaro e dal potere …”
“E’ superfluo che lo diciate! So bene chi è Oscar François de Jarjayes. Madame Oscar è una donna forte, coraggiosa, leale e soprattutto di nobili sentimenti altrimenti non si sarebbe schierata dalla parte dei rivoltosi e soprattutto non avrebbe donato il suo amore a un attendente.”
“Appunto!” Ribatto allontanandomi di qualche passo.
“Sassoin, Voi non avete più speranze di quanto ne abbia io!”
“Vedremo … Monsieur Perineau!”
 
 
Seguo Sassoin nelle scuderie, entriamo fianco a fianco, Vedo il dottore visitare le mucche mentre madame Oscar lo segue con lo sguardo, poi domando: “Dottore avete visitato le altre mucche?”
“Si, questa era l’ultima.” Rispondo deponendo lo strumento nella borsa. “Finalmente il bestiame è in perfetta salute, ora potrete utilizzare il loro latte.”
“Magnifico! … Grazie dottore! Ora avrò di nuovo il latte delle mie stalle.”
Alain ribatte: “Comandante, proprio stamattina l’oste Michel mi ha domandato quando riprenderete la produzione del latte.”
Il dottore ribatte: “Anche adesso. Come ho appena detto, le bestie sono  in perfetta salute!”
Tiro fuori dalla tasca due monete le porgo al dottore e dico: “Grazie!”
“Ho fatto solo il mio dovere, madame.”
 
Vedo Nanny entrare nelle scuderie, mi dice: “Scusami Oscar, ma è appena arrivato il capitanoFaurine.”
“L’hai fatto accomodare nello studio?”
“Si, certo!”
“Arrivo!” Guardo i presenti e con tono pacato concludo: “Vogliate scusami!” Esco a passo marziale.
 
Vedo il Comandante lasciare in tutta fretta le scuderie, lasciando me e Monsieur Perineau nello sconcerto … Ma chi sarà mai questo capitano?
Nanny si allontana, la rincorro e domando: “Chi è l’uomo che attende il Comandante? Non l’ho mai sentito nominare.”
“E’ un ufficiale dell’esercito francese e di tanto in tanto si reca alla tenuta ….”
“Ma perché?”
“Oscar vuole essere costantemente informata della situazione a Parigi…. Ovviamente è preoccupata per i Sovrani.”
“Ma che strano … perché lo chiede a un ufficiale quando potrebbe informarsi da suo padre!”
“Evidentemente avrà la sue ragioni. E adesso scusami Alain, devo preparare il pranzo!”
 
Rimango perplesso e annuisco. Mentre Nanny si allontana, Monsieur Perineau mi avvicina e con tono giocoso sussurra: “Sassoin… probabilmente non siamo gli unici ad aspirare all’amore di Madame Oscar.”
“Ma cosa dite?! Avete voglia di scherzare?!”
“Non credo che Madame si occupi ancora di certe faccende …”
“Il Comandante Oscar ha sempre ribadito di essere ancora innamorata di André quindi quell’ufficiale è qui per altri motivi.”
“Sinceramente non so cosa pensare … sono confuso …. Il veterinario è andato via, la nostra presenza è superflua, non credete?”
“Andate Voi! … Debbo aiutare lo stalliere a mungere le vacche!”
“ … Vi lascio al Vostro lavoro.”Rispondo lasciando la stalla.
 
 
E’ strano! … Non pensavo che il Comandante avesse contatti con i sovrani!
 
 
 
Entro nello studio, vedo l’ufficiale di spalle, seduto alla poltrona di fronte alla scrivania.
 
 
Sento la porta spalancarsi, sento dei passi, li riconosco, sono quelli del Colonnello. Mi alzo, mi volto verso di lei, sbatto i tacchi e faccio il saluto militare.
 
Faccio cenno con la mano di accomodarsi e prendo posto dietro la scrivania.
 
“Capitano, ci sono notizie di mio marito?”
“Purtroppo nessuna, Comandante!”
“E’ impossibile che sia scomparso in questo modo.”Rispondo decisa.
“ Ho chiesto di lui ovunque, mi sono recato nei cimiteri limitrofi e …”
“E’ stato inutile recarsi ai cimiteri, l’ho già fatto prima che nascesse nostro figlio …”
“Colonnello, mi sono recato perfino nelle fosse comuni nella speranza di sapere qualcosa ma è stato tutto inutile.”
Scatto in piedi e ribatto: “Mi rifiuto di pensare che mio marito sia finito in una fossa comune! … André è vivo. Ne sono sicura, lo sento … ”
 
Certe volte credo di essere impazzita, ma io sono sicura che Andrè sia vivo, lo sento. Quel legame che ci unisce è ancora qui, forte e presente.
 
 
 
Sono dietro la porta dello studio con il piccolo in braccio, ascolto la conversazione tra Oscar e quell’ufficiale dell’esercito.
Sono costernata da ciò che ho appena udito: Oscar non si rassegna e sta cercando ancora mio nipote! … Signore date la forza alla mia bambina di superare tutto questo ….
Sento le lacrime scivolare sul viso ….
 
 
 
“Capitano Farineau, se non dovessi occuparmi di un bambino così piccolo, io stessa riprenderei le ricerche di mio marito … anche se l’ho fatto finché ho potuto …”
                       
Sospiro mentre ripenso a quel periodo della mia vita, mentre ero in atteso di nostro figlio, disperata, alla ricerca del mio Andrè. Separati durante il caos della presa della Bastiglia, feriti. Appena ne ho avuto la possibilità l’ho cercato ovunque, ne ho seguito le tracce tra le lacrime ed il sangue delle mie ferite.
 
“Vi capisco e mi dispiace di non poter fare più nulla per Voi. Comandante, so per certo che anche Vostro padre sta facendo l’impossibile per avere notizie di André Grandièr. Sta usando tutta la sua influenza ma come me non ha ricevuto alcuna notizia.”
“… Ne sono al corrente ….. Capitano, speravo che mi portaste buone notizie invece …”
Mi alzo dalla poltrona e rispondo: “Sono desolato. Credetemi, ho fatto l’impossibile ma è stato tutto inutile.”
“Siete venuto a informarmi che rinunciate alle ricerche?”
“Colonnello, anch’io come Vostro padre ho usato i miei contatti … credetemi, è inutile insistere! … Credo che Vostro marito non sia sopravvissuto.”
“ … No … mi rifiuto di crederci! … Comandante, Vi ringrazio di esserVi occupato personalmente della questione.”
“L’ho fatto con piacere e poi non potevo rifiutare un favore a Voi!” Concludo mettendomi sugli attenti.
“Grazie Comandante!” Sussurro spalancando la porta dello studio. Il militare si allontana ma vedo dietro la porta Nanny in lacrime stringere al suo petto il mio bambino. “Immagino che tu abbia ascoltato.”Pronuncio le parole con tono dolce, il più dolce possibile.
“Non immaginavo che stessi cercando ancora mio nipote.”
“Non ho mai rinunciato a cercarlo e poi devi sapere che lo sta facendo anche mio padre.” Mio figlio mi regala un sorriso, allunga le braccia, lo prendo e lo stringo teneramente al mio petto.
“Oscar, non credi di averlo cercato abbastanza?”
“No”
“Invece si. L’hai cercato fino allo sfinimento … ricordo ancora la notte in cui hai dato alla luce il mio nipotino … eri scomparsa, non ti trovavo da nessuna parte …”
“Alain mi trovò al villaggio di Chambourcy, mi dissero che alcuni soldati ribelli furono sepolti lì, ma fu tutto inutile … André non era con loro. Fu in quel momento che cominciai a sentirmi male e cercai di tornare a casa …”
“Già! … Ti eri dimenticata di essere al termine della gravidanza!?”
“Ma cosa dici?”Domando sorpresa.
                                                           
Ho sempre creduto che almeno Nanny mi abbia sostenuta.
 
“Io cosa dico?! … Prendesti la carrozza e affrontasti un viaggio anche se non lontano ma pur sempre un viaggio! Per fortuna che Alain, ti trovò e ti riportò a casa!”
“… Già”
“Oscar, cos’altro intendi fare?”
“Continuerò a cercare … non appena mio figlio sarà più grande …l o farò personalmente.”
“Ma se tu stessa mi hai detto che ci sta pensando anche tuo padre!”
“Ma nemmeno lui ci è riuscito.”
“Oscar, ti ho detto tante volte che se André fosse vivo, sarebbe qui con te.” Rispondo con tono triste, con le lacrime che salgono.
“… Forse … forse sarà prigioniero di qualcuno oppure avrà perso la memoria e magari …”
“Sii realista, ti prego!”
Annuisco al discorso di Nanny.
“Hai visto?”
“Visto cosa?”
“Alain e Monsieur Perineau si sono precipitati alla tenuta con la scusa del veterinario.”
“Nonna, sarò per sempre grato da Alain per ciò che ha fatto per me … però questo non toglie che la sua insistenza comincia a infastidirmi e la stessa cosa vale per Perineau. Sai, in meno di ventiquattro ore ho ricevuto ben due proposte di matrimonio.”
“Vuoi dire che …”
“Che poco fa Perineau mi ha detto che solo io volessi, diventerei la padrona del suo casato. Non è buffo? Ah ah ah …”
“E tu cosa gli hai risposto?”
“Cosa avrei dovuto rispondere!? … Nessun uomo prenderà mai il posto di André! … Nessuno!”Rispondo fiera e decisa.
“Bambina mia …” Sussurro emozionata.
 
 
Palazzo Jarjayes
 
Spalanco la porta della mia camera, entro e con alterigia domando: “Marguerite sei pronta?”
Sistemo l’ultima ciocca di capelli e rispondo: “Si, sono pronta, Augustin.”Mi osservo allo specchio e sorrido.
“La servitù ha sistemato tutto il bagaglio sulla carrozza. Marguerite non credi che sia eccessiva tutta quella roba?”
“Ma Augustin, abbiamo deciso che rimarrò qualche settimana con Oscar mentre  ti recherai a Calais per le tue ricerche!”
Tiro una boccata alla pipa sollevando una enorme nuvola di fumo, passeggio nervosamente perla stanza e con tono grave ribatto: “Marguerite, voglio ritrovare André …”Poi sospiro.
 
Devo ritrovarlo, lui vivo o quel che resta di lui, se morto. Lo devo a Nanny, lo devo a Marguerite, lo devo a Oscar. Andrè è cresciuto con noi, è come un figlio.
 
Ancora un’altra boccata.
 
“Almeno ciò che resta di lui, così nostra figlia dovrà rassegnarsi della sua dipartita.”
Mi guardo per l’ultima volta allo specchio poi mi volto verso mio marito, ribatto: “La conosco, non si rassegnerà mai. Il legame che unisce Oscar ad André è indissolubile …”
“Lo so.”
“Oscar è cresciuta con quel ragazzo, hanno condiviso l’intera esistenza …. Sono sicura che rimarrà fedele al suo ricordo …”
“Marguerite, qui non si tratta di lei ma di suo figlio! … Andrè ha bisogno di un padre e … purtroppo di un altro cognome che non sia Jarjayes.”
“Invece io sono orgoglioso che nostro nipote porti il cognome del nostro casato e poi non l’avevi sempre desiderato?”
“Si, ma non a discapito di nostra figlia e della sua creatura! … Marguerite, desidero trovare il corpo di André così Oscar accetterà l’infame destino.”
 
Sorrido con dolcezza, poso una leggera carezza sul suo viso e  penso a quando Augustin seppe che la nostra adorate figlia aveva abbracciato la causa della rivoluzione. Come hai sofferto povero marito mio! …. Adesso invece pensa solo al benessere di nostra figlia e del piccolo nato al di fuori del matrimonio.
 
 
“Cosa c’è Marguerite? Perché mi guardi in questo modo?”
“… Sono una donna fortunata, ho sposato un brav’uomo.”Rispondo sorridendo.
Bacio le mani di mia moglie e sussurro: “Invece sono stato un pessimo marito, ti ho fatta soffrire quando decisi di toglierti tua figlia per fare di lei ciò che è adesso”
“Non te l’ho mai detto, sono fiera di te. Hai fatto di lei una donna libera. Solo un uomo intelligente come te poteva credere che anche una donna potesse vivere esattamente come un uomo, oltrepassando qualsiasi pregiudizio.”
“Ma quanto è costato, Marguerite?! … Dimentichi l’orgoglio ferito dei Jarjayes quando Oscar si rifiutò di eseguire gli ordini del Re….”
“Un re che decise che i rappresentati del terzo stato venissero cacciati con la forza.”
“Ti prego Marguerite …”
“Avevi deciso di punirla con le tue stesse mani …”
Il mio sguardo diventa ancora più cupo e sussurro: “André la difese da me … mi disse di uccidere prima lui perché non avrebbe sopportato di vedere uccidere la donna che amava  …. André, povero ragazzo! … Chi più di lui meritava l’amore di nostra figlia?! … E pensare che ebbi l’idea di farla sposare a uno dei tanti nobili di Versailles! … Che assurdità! … Una accozzaglia di parassiti!”
“Augustin …”Sussurro piano.
“Si, parassiti mia cara. Dimentichi forseche coloro che fino a poco tempo fa hanno vissuto a Versailles sono scappati, abbandonando la famiglia reale al suo destino?”
“Già … almeno Oscar, anche se si è schierata con il popolo, ha tentato di portare alla ragione la nostra Regina …”
“Ma cosa dici?!”
“Me l’ha detto la regina Maria Antonietta. Alcune ore prima della rivolta, Oscar ha tentato di convincere sua maestà affinchè ritirasse le truppe di soldati da Parigi …”
“Non lo sapevo.”
“Quante cose che non sappiamo di nostra figlia, Augustin!”
“E’ vero, mia cara.” Spengo la pipa e concludo: “Si sta facendo tardi, dobbiamo partire! … Marguerite, se in tutti questi anni Oscar ha vissuto in solitudine a causa mia, ora non voglio che rimanga sola per il resto della sua vita.”
Abbraccio mio marito e sussurro all’orecchio: “Solo con André, nostra figlia sarebbe felice.”
 
Sono commossa, al ricordo di quel bambino primo, ragazzo dopo e uomo. Uomo che ha amato la nostra piccola figliola, di un amore totalizzante.
 
“Marguerite ragiona! Come può essere ancora vivo André?! Se lo fosse l’avrebbe cercata.”
“Chi può dirlo con certezza?! … E se fosse davvero morto, rassegnati a vederla sola che poi sola non è, ha suo figlio.”
“L’amore di un figlio  non è lo stesso dell’amore e la protezione di un uomo e lo sai!”
 
“Non illuderti, Oscar rimarrà sola.”
“Marguerite …”
“Nostra figlia non ha bisogno della protezione di nessuno e tu lo sai.”
“Hai ragione, ma io non dispero. Desidero solo vederla felice.”
“Anch’io Augustin! … Non vedo l’ora di riabbracciare nostro nipote. Dai su, si è fatto davvero tardi, è ora di partire!”
“Si … andiamo cara!” Ribatto porgendole il braccio.
   
 
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