Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Kikiletoway    11/03/2022    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Loro sono, prima di tutto, scienziati.
 
“Non dirmi niente,” Jaime ordina, per poi trascinarsi in piedi. Brienne capisce immediatamente cosa intende, mentre corrono a prendere della carta e delle penne. “Scrivi tutto,” lui dice, spingendole una penna in mano mentre lei gli ficca in mano un quaderno. “Io farò lo stesso, e poi li paragoneremo.”
 
A Brienne gira la testa, ed è difficile concentrarsi, ma Jaime ha ragione: devono essere irreprensibili il più possibile. Le dita le si stringono intorno alla penna e le sembrano l’unica cosa solida in un mondo dov’è stata bombardata da ricordi, pensieri ed emozioni che sono suoi, ma non suoi per davvero.
 
La punta della sua penna resta sospesa sopra il foglio, mentre Jaime praticamente collassa nella sedia accanto a lei. Lui le lancia un’occhiata mentre si infila i suoi occhialoni da vista, e sembra terrorizzato e confuso quanto lei. Stranamente, le dà coraggio. Condividono un sorriso esitante, e con un cenno della testa che lei spera sembri più fiducioso di quanto si senta in realtà, Brienne abbassa lo sguardo sul foglio di fronte a sé e inizia a scrivere.
 
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Brienne finisce di scrivere e guarda verso Jaime quasi con timore, stringendo la penna nella sua mano ancora tremante.
 
“Pronta?” lui chiede mentre finisce di scarabocchiare la sua ultima parola.
 
Lei annuisce e si scambiano i quaderni.
 
Lei sfoglia le note di Jaime e il suo stordimento aumenta. Brienne sente di avere in testa dei diversi fiumi di ricordi, ugualmente turbolenti, e se non sta attenta, finirà per perdere la presa su quei ricordi che lei sa essere i suoi. Ma mentre legge, la paura e la confusione che le si arricciano nello stomaco collidono con una crescente curiosità, e si tramutano in un forte desiderio di sapere, di capire. Lei si sente sia terrificata che euforica da quello che sta leggendo.
 
Tutto è in parallelo con quello che lei ricorda, ma gli eventi sono raccontati dalla prospettiva di Jaime, non dalla propria.
 
Brienne alza la testa e lo fissa. Lui finisce poco dopo e alza lentamente gli occhi per incontrare quelli di lei. Anche nel suo subbuglio emotivo, Brienne resta bloccata dal fatto che lui sembra fin troppo bello per essere reale, nei suoi occhialoni da vista.
 
Jaime si toglie quegli occhiali e si massaggia la parte superiore del naso.  “Per gli dèi,” lui mormora.
 
“Abbiamo davvero viaggiato attraverso degli universi?” Brienne sussurra e lei non sa se vuole che lui le dica che è pazza o se vuole che lui le dica che si sono imbattuti nella più grande scoperta nella storia dell’umanità.
 
Lui scuote la testa. “Sembra che in qualche modo ci siamo connessi ad altri universi, ma viaggiato fisicamente? Poco probabile. Non lo sapremo con sicurezza fino a quando non ricreeremo l’esperimento ottenendo dei risultati simili.”
 
Per un momento, Brienne trema a quel pensiero, ma poi il suo lato scientifico torna alla ribalta. Lei annuisce. “Se in qualche modo abbiamo sperimentato degli altri universi,” lei dice, “pensi che l’effetto sia stato sentito all’infuori della Barriera? Il campo elettromagnetico era alla massima potenza e il sistema d’allarme non ci ha dato alcun avvertimento che stesse fallendo, quindi è probabile che l’effetto sia stato confinato dentro a quest’edificio, ma quello che abbiamo vissuto è stato...senza precedenti.”
 
Jaime scuote la testa, il suo viso è severo. “Dobbiamo scoprirlo prima di eseguire di nuovo l’esperimento. Almeno è già passata la mezzanotte. Con un po’ di fortuna, se qualcosa è stata sentita all’infuori della Barriera, saranno sembrati solo dei sogni molto vividi per la maggior parte delle persone.”
 
Lei aggrotta la fronte, pensando duramente. “Come riusciremo a scoprirlo senza alzare dei sospetti riguardo ciò che è successo stanotte?”
 
“Facendo molta attenzione.”
 
Lei alza gli occhi al cielo. “Sono seria, Jaime! Non possiamo eseguire di nuovo l’esperimento senza sapere se il campo elettromagnetico ne ha contenuto gli effetti, e non possiamo andarcene in giro per la cittadina di Castello Nero e chiedere a tutti dei loro sogni! E non abbiamo molto tempo. Avremo l’acceleratore solo per i prossimi sei giorni, e ci vogliono dodici ore piene per far raggiungere la massima potenza all’acceleratore e al campo elettromagnetico.”
 
Jaime le rivolge un sorriso torvo. “Credimi, lo so.” Lui getta uno sguardo all’orologio. “Cazzo,” lui dice, “sono passati solo quaranta minuti da quando abbiamo iniziato l’esperimento?”
 
Brienne lancia un’occhiata all’orologio e annuisce. “E abbiamo passato la maggior parte di quel tempo a scrivere i nostri appunti.”
 
“Scarichiamo i valori memorizzati del computer e andiamocene via di qui, cazzo.” Lui fa una pausa, accigliandosi. “Andiamo a farci un giro in macchina, vediamo se riusciamo a trovare una tavola calda notturna o qualcosa.”
 
Lei sbatte le palpebre. “Perché?”
 
“Così possiamo vedere se siamo ancora nello stesso universo che ricordiamo.”
 
Lei resta a bocca aperta. “È impossibile che abbiamo compromesso il nostro universo in modo così drastico!”
 
“E dovrebbe anche essere impossibile il fatto che abbiamo degli altri ricordi nelle nostre teste!” Jaime digrigna i denti, i muscoli nella sua mascella saltellano. “Al momento, non sappiamo cosa potrebbe essere successo fuori dalla Barriera.” Lui si rilassa con un visibile sforzo. “Cerchiamo solo di...essere preparati. Per qualsiasi cosa.”
 
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Guidano verso la cittadina di Castello Nero, che si trova a due miglia dalla Barriera. Le sue luci brillano all’orizzonte e Jaime prende conforto nella familiarità di quella vista. Dà un’occhiata all’orologio e li guida verso il bar del Cavaliere delle Cipolle.
 
“Pensavo che tu avessi detto che volevi andare in una tavola calda,” Brienne brontola accanto a lui, con scarsa convinzione.
 
“Credo che entrambi abbiamo bisogno di un drink,” lui afferma, “qualcosa di più forte del caffè. Inoltre vogliamo che le persone parlino con noi. Se stanotte è successo qualcosa di strano a un gruppo di persone ubriache, fidati di me: faremo fatica a farli stare zitti.”
 
Viene ripagato con una risatina riluttante e un cenno di assenso.
 
Jaime la segue nel bar, spingendo via fermamente i ricordi estranei, eppure completamente familiari, che gli si fanno sentire nella mente. Lui deve sapere se qualcun altro è stato affetto dal loro esperimento prima di potersi concentrare su quello che è successo a lui e Brienne, e solo allora potrà iniziare, con molta cautela, a esplorare i ricordi e le emozioni che gli stanno affollando il cervello.
 
Il locale è pieno, c’è musica assordante e ci sono delle persone che ondeggiano intorno alla pista da ballo.  Jaime segue Brienne mentre lei si fa strada verso il bancone del bar. Lei prende posto e lui scivola nello sgabello accanto a Brienne. Lui ordina i loro soliti drink e dopo sorride in modo affascinante verso la barista, una giovane donna molto carina di nome Pia, che lui ha già visto lavorare qui in precedenza.
 
“Il posto è piuttosto affollato per quest’ora della notte,” lui inizia, alzando la voce per farsi sentire sopra il baccano.
 
Pia alza un sopracciglio. “E’ più o meno la solita folla,” lei replica mentre piazza davanti a loro i loro drink.
 
“Sono sorpreso,” lui dice con una risatina. “Non pensavo che a Castello Nero ci fosse molto da fare di notte.”
 
Pia gli rivolge uno sguardo fintamente offeso. “C’è molto da fare invece!”
 
“Non come ad Approdo del Re, però, ci scommetto! Sono piuttosto sicuro che non hai mai visto alcune delle stronzate che succedono nella capitale!”
 
Pia alza gli occhi al cielo. “Le persone sono persone,” lei ribatte. “Aggiungici dell’alcol e lo sono ancora di più.”
 
“Oh, andiamo, questo è il gelido Nord,” Jaime la stuzzica, prendendo un sorso dal proprio drink, ignorando il perplesso sguardo torvo di Brienne, di fianco a sé. “E’ mai successo qualcosa di davvero strano e interessante in questa cittadina?”
 
Brienne si strozza un po’ e si affretta a prendere un sorso del suo drink. Gli piacerebbe schiaffeggiarla sul braccio per tenerla buona, ma è troppo occupato ad ammaliare la barista per avere il tempo di farlo. Il braccio di Brienne è salvo anche perché non vuole allertare Pia del fatto che sta cercando informazioni invece di stare semplicemente flirtando.
 
La giovane barista carina spalanca gli occhi e finge di boccheggiare. “Per tua informazione, Edd l’Addolorato ha appena finito di ballare il valzer Meereenese in cima al bar.”
 
Jaime e Brienne si voltano per posare lo sguardo lungo il bar, dove un uomo dall’aspetto cupo è ricurvo, fissando il proprio drink come se custodisse i segreti dell’universo. Universi, Jaime pensa, combattendo contro una risata isterica che gli sta salendo in gola.
 
“Quello lo fa spesso?” Brienne domanda. “Il ballare, intendo.”
 
“Oh, ogni notte,” Pia risponde con un cenno della testa compiaciuto.
 
“Allora non è una cosa davvero inusuale, no?” Brienne dice, rivolgendo a Pia un sorriso timido.
 
Pia sbatte le palpebre e poi sorride. “Non quando la metti così, in effetti,” lei ribatte ridendo.
 
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Jaime fa conversazione con un paio di clienti del bar, incluso il danzante Edd l’Addolorato, e scopre che è stata una notte perfettamente ordinaria nella cittadina di Castello Nero. Lui e Brienne escono dal locale venti minuti dopo, sentendosi in qualche modo più rilassati.
 
Entrano nell’auto e tirano dei sospiri di sollievo.
 
“Domani, chiameremo a casa,” Jaime dice. “Vedremo se qualcuno che si trova più lontano ha vissuto qualcosa di strano.”
 
Brienne annuisce. “E setacceremo i dati. Forse c’è un’altra spiegazione per quello che è successo.”
 
Il sorriso di Jaime è accecante, anche nella debole luce dell’auto. “Ne dubito,” lui replica mentre esce dal parcheggio per dirigersi verso il loro hotel. “Preparati per quel Premio Samwell, Junior!”
 
“Non se non riusciremo a duplicare e stimare i risultati,” Brienne lo avverte.
 
“Bè, adesso sono del tutto sicuro che siamo sempre gli stessi!” Jaime ribatte e ride.
 
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È un sollievo quando Jaime si chiude alle spalle la porta della sua suite d’hotel. Ci si appoggia contro e lascia che le sue spalle crollino, abbassando la testa. Spera di essere riuscito a nascondere a Brienne quanto si senta scosso; non vuole farla preoccupare e lei deve trovarsi in difficoltà tanto quanto lui con gli strascichi di quello che è successo nella Barriera.
 
Troppi ricordi che non sono suoi, troppe emozioni, e lui non ha avuto un’opportunità, non davvero, per metterli in ordine. Da una parte, lui è lo stesso di sempre. Sa lui chi è, quello che gli è successo nella vita, i membri della sua famiglia. Quest’ultimo pensiero gli ricorda del Principe Jaime, la cui lussuria e devozione per la sorella sono molti reali. Ma lui—il Jaime Principale, pensa con un senso di incredulità leggermente vertiginoso—lui ringrazia ogni dio che conosce di non avere una sorella del genere.
 
Si raddrizza e si scosta in modo brusco dai ricordi che adesso gli riempiono la testa. È una combinazione disorientante di ricordi conosciuti e di ricordi alieni—così alieni—. Sono disordinati eppure chiari, e lui è troppo su di giri ed esausto per cercare di districare tutto quello che al momento gli sta correndo per la testa.
 
Jaime si toglie i vestiti e striscia sotto le coperte, chiedendosi cosa gli mostreranno i suoi sogni.
 
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Brienne si scosta dai pensieri, dai ricordi e dalle emozioni che le ruzzolano nella mente. C’è semplicemente troppo da processare e il suo corpo è esausto, anche se la sua mente sta correndo come un criceto su una ruota.
 
Anzi, come quattro criceti, che stanno tutti cercando di vincere una gara senza fine, e le sfugge una risata sofferente.
 
Lei cerca scrupolosamente di smettere di pensare mentre si lava la faccia, e si cambia mettendosi addosso i suoi boxer e la sua t-shirt, piegando in modo preciso i vestiti che aveva indossato, mettendoli via. Scivola sotto le coperte e chiude gli occhi.
 
Lei non vuole esplorare quei pensieri alieni—non ancora, comunque. Perché non sono solo pensieri, sono anche emozioni, e ci sono immagini ed eventi che la fanno tremare, la fanno raggomitolare su se stessa e la fanno fuggire via.
 
Brienne ancora non capisce quello che è successo loro. Forse tutti questi altri ricordi saranno scomparsi domattina.
 
Lei lo spera davvero.
 
Non ha equazioni per ciò che è successo, nessuna formula da usare come guida, e—se gli dèi vogliono—lei non ne avrà bisogno oppure li scoprirà se ne dovesse avere bisogno.
 
La fisica, lei si dice in modo quasi disperato, la fisica lei la capisce.
 
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Fanno dei sogni confusi di un principe in una macchina dorata, di una principessa con addosso le tuniche di una septa, di un prigioniero in catene che guarda una contadina tagliare l’erba del suo giardino.
 
Si svegliano, ancora stanchi e ancora con i ricordi degli Altri: gli altri Jaime, le altre Brienne. Ma adesso c’è una chiarezza che mancava subito dopo la fine dell’esperimento. In qualche modo, gli Altri sono separati in modo più chiaro nelle loro menti, e i loro ricordi personali sono di nuovo trasparenti e nettamente distinti.
 
Si incontrano al solito orario per il loro allenamento mattutino nella palestra dell’hotel.
 
“Stai meglio?” Jaime chiede mentre si fanno strada verso i tapis roulant.
 
Brienne annuisce. “Tu?”
 
“Molto,” lui risponde, e c’è del sollievo palpabile in quella parola. “Sei pronta a farlo di nuovo?”
 
“No. Ma lo farò lo stesso.”
 
“Questa è la mia Junior,” lui dice con un sorriso ampio, per poi accendere il suo tapis roulant. “Pronta a gareggiare?”
 
Lei alza gli occhi al cielo, ma annuisce ancora, facendo partire il proprio tapis roulant.
 
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Più tardi quella stessa mattina, parlano con le loro famiglie e coi loro amici.
 
“Tutto nella norma?” Jaime domanda mentre fa entrare Brienne nella sua suite d’hotel.
 
Lei annuisce. “Tu?”
 
“Va bene quanto può andare quando hai un fratello come Tyrion,” lui risponde seccamente e lei ridacchia. “Hai portato i dati?’
 
Lei annuisce un’altra volta, mettendo il suo computer portatile sul tavolo.
 
Osservano i risultati dell’esperimento, le loro teste sono piegate una vicina all’altra mentre sbirciano allo schermo del laptop di Brienne. Loro bisticciano e dibattono sul significato dei risultati, indicando ogni cosa che prova o smentisce la premessa di fondo del loro esperimento, scarabocchiando in modo eccitato delle equazioni e delle formule sui loro quaderni, che accendono dei litigi ancora più infuocati e altre equazioni e altre formule.
 
Le ore passano felicemente, e quando fanno una pausa e Jaime passeggia fino al bar della suite per prendere qualcosa da bere, lui pensa che il duellare con la mente è la sua terza cosa preferita dopo il sesso e l’allenarsi.
 
“Possiamo ripetere l’esperimento nell’esatto modo in cui lo abbiamo fatto?” Jaime chiede mentre tira fuori dal frigo un paio di bibite analcoliche. “E intendo proprio nell’esatto modo, altrimenti quello che abbiamo vissuto la scorsa notte potrebbe non succedere mai più.”
 
Brienne aggrotta la fronte. “Dovremmo essere in grado di farlo,” lei replica con cautela. Brienne getta un’occhiata al suo orologio. “Adesso? Con le dodici ore che servono per accumulare la massima potenza per entrambi i generatori e il campo elettromagnetico, se iniziassimo adesso...”
 
Jaime scuote la testa. “Ci andremo domani. Anche se sembra che non sia successo nulla all’infuori della Barriera, preferirei comunque eseguire l’esperimento quando il minor numero possibile di persone rischiano di essere vicine alla struttura. Inizieremo di nuovo a mezzogiorno ed eseguiremo l’esperimento intorno a mezzanotte.”
 
Brienne annuisce. “Va bene. Ma portati qualcosa che ti intrattenga questa volta, d'accordo?”
 
Jaime sorride. “Pensavo che quella fossi tu, Junior.” Lui ride e schiva il foglio di quaderno accartocciato che lei gli lancia.
 
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La notte successiva, proprio dopo la mezzanotte, Jaime si siede sulla sedia accanto a quella di Brienne, gli schermi del computer sono di fronte a lui.
 
“Non voglio finire per terra questa volta,” lui dice con un sorriso autoironico. “Quello sembrerebbe brutto nei talk show.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo e poi si morde il labbro. “Come sono per te? I ricordi, intendo.”
 
Jaime fa una pausa, aggrottando la fronte, e poi dice, “Non sono...chiassosi com’erano prima. Sono semplicemente.... Per te?”
 
“Lo stesso,” lei risponde. “E’ solo...quanti altri ricordi pensi che potremo assimilare senza impazzire?”
 
“Ah,” Jaime dice, “quella è una domanda per Tyrion, se riuscissimo a convincerlo ad essere un biologo serio una volta tanto. O forse per Jon Snow—è lui lo psicologo del gruppo.”
 
“Grazie agli dèi, abbiamo almeno qualcuno da poter chiamare,” Brienne mormora. Lei appoggia leggermente le dita sulla tastiera. “Pronto a scoprirlo?”
 
Jaime si sporge in avanti, con gli occhi fissi in quelli di lei. “Pronto.”
 
Lei non distoglie lo sguardo dal suo mentre preme invio.
 
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- Vi vorrei parlare brevemente del recente post che GRRM ha fatto sul suo blog personale. Questo: https://georgerrmartin.com/notablog/2022/03/09/random-updates-and-bits-o-news/
 
Ve ne voglio parlare per vari motivi, in primis perché finalmente accenna qualcosa a Winds of Winter, dopo un silenzio durato quasi un anno. Ha scritto che ci sta lavorando, ma che il 2021 è stato un anno meno produttivo per lui su quel fronte rispetto al 2020, e ve ne avevo già accennato qualcosa nelle note del settimo capitolo di In This Light, vi avevo scritto che temevo che GRRM si fosse un po' arenato riguardo il sesto libro nel 2021, anche a causa dei troppi impegni…apparentemente è stato proprio così.
 
Ha anche aggiornato sui tantissimi altri progetti a cui sta lavorando (troppi, George, sono troppi!), mandando non poche frecciatine a D&D, perché ha infatti scritto di aver acconsentito all’adattamento delle avventure di Dunk e Egg solo dopo che lo sceneggiatore gli ha assicurato che resterà fedele ai libri, e ha anche scritto nel suo post che supervisionerà in prima persona tutti i futuri adattamenti dei suoi lavori per la HBO, per evitare che le storie si discostino dal suo CANON, perché George vuole che il suo canon sia quello rappresentato. E questa era una cosa che ovviamente non aveva potuto più fare per GOT intorno alla quarta stagione, quando D&D avevano delirato con le loro decisioni assurde, riguardo alle loro idee ben diverse da quelle di GRRM, lasciando a GRRM solo la decisione di andarsene da quel progetto del tutto.
 
Il modo in cui la storia dei suoi libri sia stata cambiata e brutalizzata in GOT sembra aver traumatizzato a tal punto il povero GRRM, che adesso sente di dover stare col fiato sul collo ai nuovi sceneggiatori per evitare cose di quel tipo…mamma mia. Noi ci lamentiamo spesso di quanto GOT sia finito in merda, e spesso ci dimentichiamo che GRRM lo ha odiato tanto quanto noi.
 
Ma voglio trashare anche un po' lo stesso GRRM ora, perché non mi piace per niente il modo seccato con cui parla dei fans che gli chiedono sempre di Winds…sai com’è George, se il libro tu lo avessi già pubblicato, non ti saresti dovuto sorbire 11 anni di domande a riguardo…
 
Sembra quasi che parlare del sesto libro gli dia fastidio, come se sia un peso per lui doversi ancora occupare di quello. Cioè, non è mica colpa di noi fans il fatto che siamo ancora in attesa di quel libro, e quindi vogliamo avere aggiornamenti su quel progetto. Sono ben 11 anni che Jaime e Brienne sono in attesa di incontrare Lady Stoneheart…direi che sia anche ora di pubblicare quel dannato libro, George, così potrai star sicuro che nessuno ti farà più domande in merito, se la cosa ti dà tanto fastidio. Ma è solo il mio consiglio…
 
E niente, mi volevo solo sfogare con voi, perché a volte quell’uomo mi fa infuriare.
 
 
- Proprio come nei libri le due cose preferite di Jaime sono il sesso e il duellare con la spada, le due cose preferite del Jaime Principale della fanfic sono il sesso e l’allenarsi in palestra, lol.
 
 
 
 
 
 
   
 
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