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Autore: cassiana    11/03/2022    4 recensioni
Dopo le Schegge d'autunno le Gemme di Primavera: un'altra raccolta stagionale di storie dedicate ai Pink Floyd (con un'attenzione particolare a David Gilmour).
Vari generi, vari rating, vari avvisi all'interno.
Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright, Roger Waters, Syd Barrett
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Di gatti e libri
Fandom: RPF BAND Pink Floyd
Rating: G
Note: Questa storia partecipa l’iniziativa #BLOSSOM BY BLOSSOM - THE SPRING BEGINS! @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB col prompt “Oh che simpatico libraio… OH, MIO DIO È UN GATTO. OH DIO SÌ, VOGLIO IL GATTO!”.
Personaggi: Roger Waters, Syd Barrett
Warning: friendly fluff, slice of life, BROTP
Sinossi: Syd e Roger hanno bisogno di comprare qualche suppellettile per la loro casa da studenti.




Di gatti e libri




Non era da molto che si erano trasferiti a Londra da Cambridge, Roger per frequentare il Politecnico e Syd la scuola d’arte e avevano deciso di prendere in affitto un appartamento insieme dalle parti di Camden. Tra le lezioni e le prove del gruppo che avevano messo su con altri ragazzi non avevano avuto molto tempo per finire di arredare casa. Non che ai ragazzi importasse molto, ma ora avevano proprio bisogno di qualche suppellettile. Judy aveva minacciato Roger che non sarebbe mai più venuta a trovarlo se non avesse trovato almeno un cuscino o una ciotola in più per fare colazione, santo cielo! Così ora i due amici vagavano con le mani in tasca discutendo sull’ultimo numero del Dottor Strange e del prossimo concerto da andare a vedere. O meglio Syd aveva le mani in tasca, mentre Roger stringeva i manici di cinque sacchetti pieni di candele, specchietti, drappi di stoffa e altre chincaglierie che l’amico aveva insistito per comprare perchè a suo dire indispensabili in una casa. Sembrava aver preso molto sul serio la minaccia di Judy.

“Lo faccio per la tua vita sentimentale, Georgie. Un bassista felice è un bassista produttivo.”

Aveva asserito infilando una ciotola di legno in uno dei sacchetti.

“E sai cosa altro serve in una casa? Libri! Entriamo qui, dai.”

Esclamò Syd passando davanti a una vetrina stipata di libri dall’aspetto vecchio e polveroso. Una campanella risuonò quando il ragazzo spinse la porta a vetri ed entrò seguito da Roger che ormai iniziava ad essere stanco di tutto quel peso. Appoggiò i sacchetti a terra mentre Syd si guardava intorno e mormorava tra se se:

“Prenderò giusto i Ching, ho lasciato la mia copia a casa e forse lo Hobbit…”
“E’ proprio necessario? Abbiamo le prove tra meno di due ore e siamo ancora infognati in questa stronzata della casa!”

La voce lamentosa di Roger distolse per un momento Syd dalle proprie elucubrazioni. Si voltò verso di lui e gli prese le mani:

“Ma è importante! Non capisci? Una casa non è una casa senza libri! Chiederò al libraio. Tu intanto pensa a quale vorresti prendere.”

Roger sollevò gli occhi al cielo, ma le labbra gli si incresparono in un minuscolo sorriso; non poteva fare a meno di farsi coinvolgere dall’entusiasmo dell’amico. Il quale stava ora gironzolando tra gli scaffali in cerca di qualcuno a cui chiedere. Si fermò di botto davanti a un bancone, anch’esso ingombro di libri:

“Oh che simpatico libraio… OH, MIO DIO È UN GATTO. OH DIO SÌ, VOGLIO IL GATTO!”

Roger lo raggiunse per cercare di capire da cosa fosse causato quell’ulteriore entusiasmo: un grosso felino tigrato era acciambellato tra i tomi e li guardava con gli occhi verdi inquisitori, come se fosse seccato che i due umani fossero così goffi da essere rimasti sorpresi dal suo evidente ruolo.

“Roger, dobbiamo assolutamente averlo. Voglio dire: guardalo!”
“Non credo che possiamo semplicemente prenderlo così, avrà un padrone, immagino.”

Si chinò a carezzare con le lunghe dita il mento del gatto che sembrò apprezzare perché aveva acceso il motorino interno. Syd osservava con occhi brillanti l’amico che provava un evidente piacere nell’interagire con il gatto e notò:

“Beh, non deve essere proprio lui. Voglio dire non credo nemmeno ce lo farebbero prendere. Ma dobbiamo adottare un gatto. Per forza, capisci? Gatti e libri fanno di una casa, una casa!”

Roger raddrizzò la sua lunga figura e sbuffò:

“Ascolta Sydney, non è che siamo una fottuta coppia sposata che deve mettere su il nido d’amore, ok? Siamo solo due studenti che dividono le spese.”

Syd mise il broncio e ficcò le mani in tasca, con un’alzata di spalle si diresse verso l’uscita della libreria e Roger fu lesto a raccogliere i sacchetti e a raggiungerlo:

“Va bene, va bene: prenderemo un gatto se se ne presenterà l’occasione!”

Syd arricciò il labbro in un sorrisetto compiaciuto mentre la campanella suonava dietro la sua schiena.


Angolo autrice:
E’ nozione universalmente riconosciuta nel fandom che Syd probabilmente fosse l’unica persona che piacesse davvero a Roger. Inoltre entrambi erano amanti dei gatti e tutti i Pink Floyd erano grandi fan del Dottor Strange. Oh e riguardo i nomi: il primo nome di Roger è George e quello di Syd era Roger…un casino!
   
 
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