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Autore: cassiana    11/03/2022    2 recensioni
Dopo le Schegge d'autunno le Gemme di Primavera: un'altra raccolta stagionale di storie dedicate ai Pink Floyd (con un'attenzione particolare a David Gilmour).
Vari generi, vari rating, vari avvisi all'interno.
Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright, Roger Waters, Syd Barrett
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tre minuti
Fandom: RPF BAND Pink Floyd
Rating: G
Note: Questa storia partecipa l’iniziativa #BLOSSOM BY BLOSSOM - THE SPRING BEGINS! @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB col prompt Scrivere una canzone d’amore
Personaggi: tutti
Warning: solo i silly floyd in azione
Sinossi: Nel 1967 Mi chelangelo Antonioni rimase folgorato dai Pink Floyd durante uno dei loro eventi a Londra. Due anni più tardi decide di rivolgersi a loro per la colonna sonora del suo ultimo film Zabriskie Point.




Tre minuti




Richard non poteva crederci, se ne stava al piano a comporre il tappeto musicale per la scena d’amore e Roger e David avevano iniziato quella… cosa. Cristo, lo faceva sentire sporco. Il fatto era che erano tutti stanchi, quasi un mese che erano rinchiusi in quegli studi di Roma a registrare e comporre, ma il regista italiano, nonostante i complimenti, rifiutava di fatto tutte le loro proposte.

“Pensa che siamo dei fottuti jukebox.”

Si era lamentato Roger qualche sera prima. All’inizio era stato figo, il compenso era alto e Antonioni era strafamoso, una colonna sonora di uno dei suoi film avrebbe di sicuro portato loro più notorietà. E avevano bisogno di cambiamento, si erano impantanati in una specie di roba orchestrale ed erano reduci dall’uscita di Ummagumma per cui avevano dovuto lavorare piuttosto duramente. Come sempre d’altra parte, i ragazzi non prevedevano altro che la perfezione da loro stessi.
Così erano volati nella Città Eterna di cui avevano visto ben poco a dire il vero. Il management li aveva sistemati un albergo di lusso e aveva prenotato per loro delle sessioni notturne all’International Studios che erano bloccati già per mesi, ma la MGM aveva premura che la colonna sonora fosse terminata nel più breve tempo possibile. Così i ragazzi vivevano da vere rockstar, uscendo dalle proprie camere solo alle quattro del pomeriggio, passando il tempo a bere e a cazzeggiare nel bar dell’hotel, cenavano, bevevano ancora e poi andavano a suonare.
Il tastierista scoccò un’occhiata a Nick che sghignazzava senza ritegno dalla sua postazione e cercò di comporre il viso nella sua espressione più stoica: avrebbe dovuto scartavetrare il cervello e metterlo a bagno nella varecchina dopo quella notte, ne era certo. Era sicuro che i compagni di band non fossero lucidi a quel punto. Intanto, del tutto noncuranti, David e Roger si stavano producendo in una serie di gemiti e urla a simulare un amplesso. Doveva essere una scena d’amore, quella? Forse l’avevano presa un po’ troppo letteralmente. Rogers ansimò nel microfono, David urlò in falsetto facendo la parte della ragazza: sembravano più gli stridii di una scimmia che un orgasmo. Rick non ce la poteva fare, le dita si muovevano per conto loro sulla tastiera, mentre le spalle gli si scuotevano per una incontrollabile risatina. I ragazzi scoppiarono a ridere come stupidi e ciò pose fine alla sessione. David si asciugò le lacrime da un occhio e Roger esclamò:

“Tre minuti fottutamente lunghi e intendo fottutamente lunghi.”

David sospirò:

“Già, non sembra tanto lungo nemmeno quando lo faccio io!”

Rick si strinse nelle spalle con una risatina:

“Che facciamo: lo tiriamo fuori, ora?”


Angolo autrice:
Ebbene si, è accaduto davvero ed è una delle cose più…ehm cringe che abbia mai ascoltato: qui se volete rovinarvi le orecchie (e l’idea che i PF fossero un gruppo di gente altamente seriosa!). Attenzione! Assolutamente NSFW! Long story short, nel 1969 Antonioni, che era rimasto folgorato dai Pink Floyd, richiese loro alcuni brani per la colonna sonora di Zabriskie Point: a novembre volarono a Roma e produssero vari brani che però furono tutti scartati dal regista a parte tre. Per cui non se ne fece più nulla. Scommetto che Antonioni non era presente durante questa sessione! Eh si, le battute che si scambiano sono reali. Oh, David... *facepalm*
   
 
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