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Autore: Smeralda Elesar    15/03/2022    2 recensioni
Grazie al Guerriero Dragone, Lord Shen non è stato ucciso dalla sua stessa arma che crollava su di lui.
Non che il pavone sia minimamente contento della cosa, primo perché odia avere un debito con il panda, e secondo perché l'unica alternativa alla morte è la prigione, e per il suo orgoglio essere incarcerato è intollerabile.
Nonostante questo, Po vuole aiutare Shen a fare i conti con le ferite del passato.
Il problema è... come si fa ad aiutare chi non vuole essere aiutato?
Cosa può sorgere dal buio di una prigione per una creatura avvelenata dall'odio, dalla rabbia e dal desiderio di vendetta?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Shen, Po
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Questo è IL capitolo. Uno di quei capitoli dove si condensa tutta la storia, quello fatto apposta per far trattenere il fiato; Questo è IL capitolo che si legge sempre troppo in fretta e che poi si vorrebbe rileggere come se fosse la prima volta.



Ciò che sorge

***

Dall'onore

***



Ma adesso che viene la sera ed il buio
Mi toglie il dolore dagli occhi
E scivola il sole al di là delle dune
A violentare altre notti

Io nel vedere quest'uomo che muore
Madre, io provo dolore
Nella pietà che non cede al rancore
Madre, ho imparato l'amore



(Il testamento di Tito – Fabrizio De André)


Bue non si sarebbe mai aspettato di trovare qualcun altro al cimitero a quell'ora di notte, e nemmeno nei suoi peggiori incubi avrebbe immaginato di trovarvi quell'abomino di un pavone!
-Che cosa ci fai tu qui?! Ed anche voi! Voi lo avete aiutato ad evadere!-

Non poteva fare a meno di prendersela anche con i maestri della Valle della Pace, in particolare con il panda.

-A tutto deve esserci un limite! Avevo dato ordine che lui non venisse qui!-

Il pavone però sembrava stranamente calmo. Non era impressionato dalla sua rabbia né lo provocava come era solito fare.

Si voltò di nuovo verso la tomba, si allontanò con i tre passi all'indietro e salutò con un ultimo breve inchino.

Solo allora si rivolse a lui.

-Ho fatto quel che dovevo fare, adesso posso andare via. Puoi considerare che questo non sia mai accaduto-

Era troppo distaccato quando si mosse per oltrepassarlo sul sentiero, ed il suo atteggiamento fece arrabbiare Bue ancora di più.

Gli sbarrò il passo piantandosi al centro della strada.

Aveva una gran tentazione di mettere subito mano alla spada che ormai portava sempre alla cintura ma ancora si trattenne.

-Pensi di cavartela così dopo tutto quello che hai fatto? Cos'altro dovrei considerare che non sia mai accaduto?-

Shen lo guardava dall'alto in basso, con le ali raccolte nelle maniche. Non si era nemmeno messo in posizione di difesa.

-Questo riguarda solo te. Come ti ho già detto, io qui ho finito-

Bue sentì l'odio che tornava a bruciare prepotente dentro di lui.

-Finito? Finito?!-

La rabbia lo stava scuotendo più forte che mai. Non credeva di poter odiare il pavone ancora di più, eppure stava accadendo!

-Come osi dire solo che hai “finito”? La vita di Maestro Rhino è finita, la tranquillità e la pace nella città dei Gong sono finite! La...-

Stava per dire “la mia vita è finita” a non voleva dare a quel mostro la soddisfazione di sapere quanto lo aveva ferito.

-Non puoi comportarti come se non fosse accaduto nulla di importante!-

Il pavone era rimasto impassibile sotto le sue accuse. Non un tremito, non un cambiamento di espressione.

Arrogante, superbo, ed egoista!

-Per tutto questo ci sarà un giudizio tra pochi giorni. Per adesso non abbiamo più nulla da dirci-

-Oh, no! Non pensare di cavartela così!

Gli assestò uno spintone al centro del petto ed il pavone dovette piegarsi ed artigliare il terreno per resistere.

Vedere la sua espressione offesa fu una soddisfazione come lo era stato vederlo abbattuto in prigione.

Durò solo un attimo, perchè l'offesa fu sostituita da uno sguardo duro, sprezzante.

-Avevo giurato che se fossi uscito per venire qui al cimitero non avrei combattuto. Sebbene tu abbia rifiutato la proposta, io considero la mia promessa valida e non mi batterò-

-Tu non meritavi di venire qui. Non avevi alcun diritto di profanare questo luogo con la tua presenza!-

-Giudicherai anche questo a tempo debito. Adesso fammi passare-

-Per te non basta un processo! Tu pagherai per tutto quello che hai fatto qui e ora!-

Si gettò sul pavone che era quasi accanto a lui, ma in un istante lui era sfuggito e Bue aveva colpito il vuoto.
Il fantasma bianco lo guardava poco lontano, senza nessuna emozione distinguibile.

-Non voglio combattere contro di te. Non qui. Questo è un luogo di pace-

Bue strinse i pugni. Odiava l'atteggiamento da nobile quando era solo un meschino egocentrico vigliacco!

E soprattutto Bue odiava che facesse sfoggio della sua arroganza proprio sulla tomba di Maestro Rhino!

Ogni torto, ogni offesa che il pavone aveva inflitto a lui o ad altri si sollevò per urlare dentro di lui con una rabbia di fuoco.
-Questo è il luogo della tua morte!-
E lo attaccò di nuovo, ben deciso stavolta a chiudere quella storia per sempre.


***


Po non riusciva a crederci!

Sembrava andare tutto così bene!

Il piano aveva funzionato, Shen sembrava cambiato in meglio, si era persino inchinato alla tomba di Maestro Rhino... e adesso con l'arrivo di Maestro Bue le cose erano precipitate!

Quando capì che il combattimento si stava facendo serio Po corse in avanti per separare i due, ma qualcosa messo di traverso davanti al suo stomaco lo fece inciampare.

-Divinatrice! Lasciatemi andare, dobbiamo fermarli!-
Ma l'anziana capra scosse la testa e lasciò il bastone davanti a lui.
-Non intervenite. Lasciateli fare: entrambi hanno bisogno di questa battaglia-


***

Non riusciva a provare ostilità verso il bue perché lo stava attaccando, né provava per lui il solito odio.

Lo considerava in una maniera diversa, forse con la stessa punta di condiscendenza con cui avrebbe osservato il capriccio di un bambino.

La rabbia del bue era ardente e distruttiva, gli appariva insensata, meschina, e lui non avrebbe lasciato che lo toccasse per trascinarlo giù.

Vide il torace scoperto quando Bue si preparò a tirargli un pugno.

Sarebbe stato facile.

Terza costola, sinistra, fegato.

Deviò il pugno verso il basso.

La nuca esposta, la scapola estroflessa.

Con un guizzo Shen saltò fuori portata.

Era qualcosa da cui voleva solo tenere le distanze, perché gli provocava una repulsione così profonda da non volersi accostare nemmeno per ripagarla con la stessa moneta.

A lato colse il gruppo con il panda ed i suoi amici.

“È questo che hai provato per me? Ti sembravo così miserabile da non volermi nemmeno colpire?”

Il fatto che Bue lo avesse attaccato ugualmente non cambiava la sua decisione: non voleva battersi con lui.

Lo osservava, valutava ogni suo movimento, ma ad ogni attacco non faceva nulla se non schivare o parare.

Era sorpreso da sé stesso e dalla facilità con cui riusciva a percepire i movimenti ed a reagire; non doveva pensare a cosa fare, doveva solo... lasciare scorrere.

I tendini del collo, ed al di sotto la giugulare con il sangue che pulsava.

Lo sfiorò appena mentre volteggiava sopra di lui per portarsi di nuovo a distanza.

Negli attacchi di Maestro Bue non c'era coordinazione, e Shen ad ogni momento individuava diversi punti lasciati completamente senza difesa.

Il costato, la gola, il fianco... ad ogni attacco portato da Bue, Shen avrebbe potuto infierire su un punto senza protezione.

Sarebbe stato facile colpirlo, ma lui ormai aveva scelto cosa voleva essere, ed un principe degno del suo titolo non avrebbe colpito un avversario in quelle condizioni ed in un posto dedicato alla memoria ed al rispetto.

Sfuggì all'ennesimo pugno diretto contro di lui ma stavolta atterrò parecchio fuori dalla portata di Bue.
-Basta così- gli disse lentamente.

Ottenne solo di farlo infuriare di più.

Il fianco completamene scoperto.

La gola esposta quando lo caricava.

Shen non fece nulla per mettere a segno nemmeno un colpo; come prima, scivolò via e di nuovo si portò a distanza.
-Ho detto basta così- ripetè stavolta più deciso.

Era vero che non voleva combattere, ma nemmeno avrebbe tollerato di essere insultato in quel modo!

Fu come se avesse parlato al vento: fuori di sé dalla rabbia, Bue sfoderò la spada e si scagliò di nuovo su di lui.

-Come desideri...- mormorò Shen -Finiamola-

Shen si preparò al fendente, ma invece di limitarsi a schivare scivolò al di sotto della spada per colpire l'elsa con l'ala.

Sapeva che era volata a in alto e che il bue aveva perso la concentrazione per la sorpresa, per questo in un attimò roteò su sé stesso ed approfittò del fatto che l'avversario era già sbilanciato in avanti per spazzare il terreno con la coda e farlo cadere.

Ormai non pensava più, si muoveva solo seguendo il flusso di ciò che sentiva.

Colse il movimento su di sé.

La spada stava ricadendo.

In un istante fu tutto chiarissimo, il disegno dell'universo si era spiegato davanti lui, ed una spada, una goccia d'acqua che cadeva dal cielo...

Saltò e si tese verso l'alto, fino ad incontrare l'elsa della spada con l'ala.

Ricadde sul corpo di bue quando tentava di rialzarsi e lo schiantò di nuovo schiena a terra, con gli artigli di una zampa serrati attorno alla sua trachea, quelli dell'altra conficcati sullo sterno e la spada puntata sulla sua gola.

Bue era stranito, come se non capisse cosa era appena accaduto, ma solo il tempo di un paio di respiri ed i suoi occhi rossi si rianimarono.

Tentò di colpirlo con un pugno per levarselo di dosso, e Shen dovette essere veloce a buttarsi con tutto il suo peso sulla gola per impedirgli di attaccare ancora.

Incrociò per un attimo il rosso dello sguardo di Bue, ma non gli avrebbe lasciato il tempo di fare un'altra mossa: fece roteare la spada in alto e la conficcò di punta con entrambe le ali con tutta la forza che aveva.

Il contraccolpo gli aveva fatto tremare le ossa delle spalle.

Shen rimase ad occhi chiusi, solo, a riprendere fiato.

"Adesso è finita"

Strappò via la spada e saltò giù dal corpo del suo avversario.

Con un'occhiata laterale vide le espressioni inorridite dei cinque e del panda, ma le liquidò con una scrollata di spalle.

Riportò tutta la sua attenzione sul bue e rimase a guardarlo; avrebbe dovuto provare soddisfazione, ma anche la sua vittoria gli sembrava qualcosa di lontano.

La spada pesava nella sua ala; non ne avrebbe più avuto bisogno.

Rimase in attesa, mentre Bue lentamente si girava su un fianco.

Quando i loro occhi si incrociarono di nuovo Shen vi lesse la più totale incredulità.

Il bue si tastò un lato del collo, dove un graffio era l'unico risultato dell'affondo, poi tornò a guardare lui.

Era come se si aspettasse qualcosa ma allo stesso tempo non sapesse cosa aspettarsi, per Shen invece era chiarissimo.

-Una volta Maestro Rhino mi ha dato un avvertimento invece di uccidermi-

Con un gesto veloce gettò la spada nella polvere davanti a lui.

-Questo è il mio avvertimento per te. Non intralciare mai più il mio cammino ed io farò lo stesso-

Raccolse di nuovo le ali sotto le maniche e si inchinò.

Era davvero finita, ed era certo che stavolta il bue non lo avrebbe trattenuto.

***

Po non riusciva a credere a quello che era appena successo!

Né lui né gli altri avrebbero scommesso niente sul comportamento di Shen, e se non fosse stata la Divinatrice a trattenerli, più di una volta si sarebbero messi in mezzo per fermare il combattimento.

Ed invece Shen si era dimostrato capace di evitare uno spargimento di sangue.

Adesso che il pavone si stava allontanando, Po si avvicinò a Maestro Bue, che era rimasto in ginocchio sulla strada con i pugni piantati sulle coscie.

-Maestro, state bene?-

Lui non lo guardò. Aveva la testa bassa ma lo sguardo fisso sul nulla.

-Maestro?-

Bue scosse la testa.

-Andate via. Voglio restare solo-

A Po dispiaceva vederlo in quelle condizioni, soprattutto perché sapeva che era colpa sua che aveva portato Shen al cimitero nonostante il suo ordine.

Non era giusto che le cose andassero così!

-Maestro, lo so che ho sbagliato! Per favore! Farò qualsiasi cosa per rimediare a questo guaio, lo prometto!-

Solo allora Bue lo guardò.

Sembrava solo stanco di tutto.

-Andate via- ripetè di nuovo a voce bassissima.

Po stava per insistere quando sentì qualcosa sulla sua spalla.

Era la Divinatrice, che gli faceva cenno di allontanarsi.

Po sospirò; se glielo diceva lei ci doveva essere un buon motivo, come al solito; per questo, anche se a malincuore, lasciò Maestro Bue per seguire gli altri.

***

Quando tutti se ne furono andati il cimitero tornò ad essere avvolto nel silenzio, e solo i segni sulla terra battuta della strada testimoniavano che lì era avvenuto uno scontro.

Bue non riusciva ad alzarsi. Accanto a lui toccò il segno che era rimasto dove il pavone aveva piantato la punta della spada.

Era profondo, e se fosse stato contro la sua gola... Bue rabbrividì.

Non era paura della morte che aveva evitato, era la consapevolezza del fatto che Shen avesse scelto di non ucciderlo.

Da quella distanza non avrebbe potuto sbagliare, ed in ogni caso lo aveva detto lui stesso.

Un avvertimento invece di uccidere.

Sfiorò di nuovo il graffio sul collo, che era stato davvero solo un avvertimento: aveva già smesso di sanguinare ma bruciava, e non solo sulla pelle.

Bruciava dentro sapere che il pavone si era comportato come un vero maestro e lui invece aveva completamente perso la ragione.

Era così frastornato che avrebbe solo voluto sparire sottoterra per annullare il vortice di pensieri che gli martellavano la testa.

Come era stato possibile?

Si era lasciato accecare dalla rabbia, proprio come il panda gli aveva chiesto di non fare, e adesso se ne vergognava.

Per di più era stato sconfitto!

Ma forse quello era un bene... forse Shen gli aveva fatto un favore a batterlo.

Lui lo sapeva che aveva avuto in mente solo di uccidere il pavone e se lui non fosse stato in grado di difendersi così bene, allora... allora forse...

Un altro brivido lo percorse.

Lui avrebbe ucciso il pavone, ne era certo, ignorando tutto quello che il suo maestro gli aveva insegnato sul non infierire sugli avversari e non usare mai le tecniche kung fu per togliere la vita.

Però... non era giusto! Shen era un mostro, lo sarebbe sempre stato, ed il fatto che si fosse presentato con quell'aria da maestro illuminato, che avesse rifiutato di combattere nel luogo del riposo dei morti... che gli avesse risparmiato la vita... non cambiava nulla di ciò che aveva fatto in passato!
Anche se aveva intravisto qualcosa di nobile in come Shen era inchinato di fronte alla tomba e nel suo rifiuto di combattere, Bue non sapeva cosa farsene del suo pentimento.

Niente avrebbe mai cancellato le azioni passate, e nessun pentimento avrebbe mai riportato in vita le persone che aveva ucciso!

L'odio lo stava divorando al pensiero di quanto tutti avessero perso per colpa del pavone!

Eppure Bue sapeva di avere sbagliato ad attaccarlo mentre erano ancora al cimitero.

Quello avrebbe dovuto essere un luogo di pace, e lui invece aveva dato sfogo a tutta la sua frustrazione.
Lui, con la cieca violenza che aveva scatenato, non aveva profanato il cimitero meno che il pavone con la sua presenza; adesso che era finita provava vergogna per il suo comportamento molto più che per la sconfitta.
Nella penombra delle lanterne il martello di Maestro Rhino Tonante era una presenza maestosa e silenziosa..
-Tu lo avresti perdonato- mormorò Bue -Tu gli avresti dato un'occasione per redimersi, lo so... ma io... io non ci riesco!-
Si coprì il viso e scoppiò a piangere.

***

Per tutto il tragitto fino alla città nessuno aveva parlato, e stranamente per Po nemmeno aveva voglia di farlo.

Si muovevano in piena notte tra le strade deserte, guidati ancora una volta dalla lanterna di Gru.

-Tutto bene, Guerriero Dragone?- gli chiese Tigre a voce bassa.

Lui sospirò. No, in realtà non andava proprio tutto bene.

Nonostante fossero rientrati in città il pensiero di Po era rimasto al cimitero, con Maestro Bue.

-Mi chiedo come sta Maestro Bue. E per quanto ce l'avrà con me dopo che ho disobbedito di nuovo-

-Potrebbe anche essere parecchio tempo, lo sai, non è vero?-

-Certo che lo so. Però... è stata la cosa giusta da fare. E poi quando vedrà quanto Shen è cambiato non dovrebbe più avercela con me giusto? ... giusto?-

Tigre non gli rispose subito.

-Credo che Maestro Bue abbia bisogno di tempo. Ma è una persona intelligente ed alla fine capirà che lo hai fatto per bene. Forse... ehi!-

Entrambi erano inciampati su qualcosa, che non era altro che lo strascico di penne di Shen.

Che li guardava da sopra la spalla, piantato al centro della strada.

-Ma cosa...? Oh, andiamo, Shen!- protestò Po a voce un po' troppo alta -È notte fonda, siamo tutti stanchi, abbiamo appena passato questa avventura insieme... è proprio necessario?-

Il pavone si voltò verso di lui con un movimento aggraziato che fece volteggiare le penne bianche, ed immediatamente era pronto a combattere.

-Se hai un minimo di rispetto per me, affrontami-

Il panda sospirò esasperato. Sapeva che quel pavone testardo non gli avrebbe lasciato altra scelta, per cui meglio che si togliesse quel peso prima possibile... anche se secondo lui era una cosa assurda!

-E va bene... contento te...-

Gli altri fecero loro spazio.

Fortunatamente non era solo il panda ad essere stanco: anche Shen era molto provato, e non ci mise che pochi minuti a crollare per la fatica.

Po lo afferrò poco prima che cadesse a terra, come aveva già fatto alla fine di quasi tutti i loro scontri, ma questa volta, al momento di sollevare il pavone bianco e di posarlo sulla sua spalla, gli sembrò di sentire un "grazie" appena mormorato accanto al suo orecchio.

***

Croc scattò sedere con il cuore che gli batteva forte in gola.

Qualsiasi cosa avesse percepito nel sonno, doveva essere controllata subito!

Saltò su dalla sua stuoia e corse al piano di sotto, appena in tempo per scorgere la sagoma di Bue attraverso i pannelli di carta di riso della stanza centrale della casa.

“Almeno è tornato!”

Scostò la porta e bussò leggermente all'intelaiatura per segnalare la sua presenza, ma Bue non ebbe nessuna reazione.

Era seduto al tavolo, ma con lo sguardo vuoto e stanco di chi ha visto troppo.

Croc gli si avvicinò per studiarlo meglio.

-Bue, dove sei stato? Cosa è successo?-

Quasi dubitava di ottenere una risposta, dato quanto il suo amico sembrava distante, ed invece qualcosa riuscì ad emergere.

-Non chiederò la condanna a morte-

Croc trattenne il respiro.

-Io lo odio con tutto me stesso- continuò Bue -Ma non voglio il suo sangue su di me-

Non sapeva cosa dire, e prima che potesse capirlo notò sul collo dell'amico un graffio che gli fece dimenticare qualsiasi altra cosa.

-Bue, sei ferito! Come te lo sei fatto quello?-

Bue fece come per toccarlo, ma a metà del gesto scosse la testa e lasciò ricadere la zampa.

Finalmente si voltò verso di lui per guardarlo.

-Credo di doverti delle spiegazioni, Croc. Siediti, per favore-

Croc si sedette accanto a lui, e man mano che Bue raccontava lui era sempre più meravigliato.

Davvero il pavone non aveva combattuto per ferire? Davvero aveva avuto una possibilità sfacciata di ucciderlo e gli aveva lasciato solo un graffio?

Sembrava impossibile, eppure non aveva motivo di dubitare di Bue: il suo amico poteva essere irascibile ed impulsivo, ma non mentiva.

Sembrava che si vergognasse davvero del suo comportamento.

-Io... io avrei voluto ucciderlo! Se non fosse stato in grado di difendersi io... - Bue crollò con la testa tra le zampe, e Croc decise che era abbastanza.

Lo toccò piano sulla spalla.

-Va tutto bene. Non lo hai ucciso. È passata ormai-

Provò a rassicurarlo.

Non capiva se Bue avesse annuito o se fosse stato scosso da un singhiozzo, in ogni caso non interruppe il contatto con lui.

-Ora è finita. Vai a riposare, amico mio. Per stanotte ne hai passate decisamente troppe-

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Cantuccio dell'Autore



Che facciamo, per IL capitolo di una angosciante storia di redenzione non ce lo facciamo dare un aiutino da De Andrè, il signore indiscusso dell'angst?

Amo questo capitolo, credo che mai come qui i personaggi abbiano preso vita propria, e spero di essere riuscita a trasmettere quello che hanno trasmesso a me.

Vi ricordo la pagina facebook “Il mondo di Smeralda” https://www.facebook.com/Il-mondo-di-Smeralda-690971065087881 se aveste voglia di leggere approfondmenti o le mie ciance a proposito di animazione, storie e roba varia.

Comunque, stavo facendo un'analisi proppiana di questa storia, e mi sono accorta che i ruoli sono distribuiti nella seguente maniera, che non è quella che mi aspettavo io e probabilmente nemmeno quella che vi aspettavate voi.

Shen: Shen è il protagonista. Ci si aspetterebbe che fosse il villain o l'antagonista, ma in realtà lui è il protagonista con le caratteistiche di un antieroe.

Po: Po è un aiutante. Ironia della sorte e dell'analisi proppiana, è l'aiutante di Shen. Agisce sempre per il bene di Shen, anche a costo di mettersi contro altri personaggi positivi. Po non è uno dei protagonisti, e non è nemmeno l'eroe della storia, è un aiutante molto particolare.

Maestro Bue: Maestro Bue è l'antagonista. Non è un villain perché le sue intenzioni sono sono fare del male fine a sé stesso. Bue è a tutti gli effetti l'antagonista di Shen perché lo ostacola in ogni modo, ed il suo essere così convinto nell'ammazzarlo deriva dal lutto e dalla convinzione (fondata) che il pavone sia un pericolo pubblico. Se non ci fosse stato Maestro Bue, questa storia sarebbe stata molto più monotona, forse noiosa, e rischiava di diventare quasi venti capitoli di sindrome della crocerossina.

Shifu ed i Cinque: Loro sono aiutanti dell'aiutante, che è Po, ma non aiutanti di Shen. No, nemmeno quando lo accompagnano al cimitero. Ricordate cosa dice Tigre? "Noi siamo suoi amici. Stiamo aiutando lui, non te".

La Divinatrice (Er Yu): la Divinatrice è un'aiutante di Shen. Solo di Shen. Aiuta Po e gli è sinceramente affezionata, ma in realtà lo aiuta a fare cose che lui fa per aiutare Shen. Po non ha più bisogno di un aiuto soprannaturale, perché la sua ricerca si è già conclusa quando ha ritrovato i suoi ricordi e la pace interiore.

Bene, finito, a presto!

Smeralda E. Elessar

   
 
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