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Autore: Clementine84    17/03/2022    0 recensioni
Dal primo capitolo:
“Hai paura?”
Seduto in macchina, davanti all’imponente cancello della scuola, l’uomo si voltò a guardare suo figlio, quel bel ragazzo quasi diciottenne che gli somigliava come una goccia d’acqua, e si trovò a domandarsi quando il tempo avesse iniziato a correre così in fretta.
Gli sembrava ieri che aveva stretto quel fagottino tra le braccia, sentendosi l’uomo più felice e fortunato sulla faccia della Terra. Adesso, invece, felicità e fortuna sembravano essersi dileguate e si ritrovava con una vita a pezzi e una carriera in bilico, entrambe da ricostruire. E aveva pensato di farlo tornando a casa, in Kentucky. A Lexington c’erano ancora i suoi genitori e suo fratello, con la sua famiglia, senza contare zii e cugini che avrebbero potuto dargli un po’ di supporto.
E Dio solo sapeva quanto ne avesse bisogno, in quel momento.
Gli ultimi mesi – o forse anni – si erano portati via qualunque certezza avesse mai avuto e aveva dovuto scendere a patti con la cruda realtà che la vita perfetta che credeva di avere fosse una mera illusione.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian Littrell, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Finally I feel complete
Cause you are rushed over me yeah

 

Emma uscì dal negozio come in trance. Fatti neanche due passi, si fermò in mezzo al marciapiede, lo sguardo fisso sulla sua mano sinistra. Non riusciva a smettere di guardarlo.

Si sentì prendere per mano e la voce leggermente roca di Brian domandò “Tutto okay?”

Emma alzò lo sguardo su di lui e annuì, sorridente. Brian ricambiò il sorriso, rivolgendole uno sguardo curioso.

“Ti piace?” le chiese.

Emma annuì di nuovo, abbassando ancora lo sguardo per osservare l’anello che lui le aveva appena comprato da Tiffany.

Erano a New York da un paio di giorni. Non appena le vacanze di Natale erano iniziate, lei, Brian e Baylee erano partiti alla volta della grande mela, dove avrebbero trascorso qualche giorno, prima di tornare a Lexington per la vigilia. I Backstreet Boys dovevano registrare un’apparizione a un programma televisivo il 23 dicembre e avevano deciso di andare un po’ prima per concedersi una piccola vacanza. I restanti membri del gruppo, con le rispettive famiglie, li avrebbero raggiunti il 22, così avrebbero avuto modo di passare un po’ di tempo insieme, farsi gli auguri e scambiarsi i regali di Natale.

Arrivati a New York, Brian, Baylee ed Emma avevano affittato una macchina ed erano andati subito a New Haven, Connecticut, per andare a prendere Lexi a Yale.

La ragazza era tornata a casa per il Ringraziamento, ma Baylee era fuori città con alcuni amici, quindi i due non si vedevano da ottobre, quando Lexi era partita per l’università. Emma sapeva che si sentivano tutti i giorni, Lexi stava dando una mano a Baylee a scrivere alcune canzoni per il suo album, che sarebbe uscito nei primi mesi dell’anno nuovo, ma sapeva anche che sentivano moltissimo la mancanza l’una dell’altro, quindi aveva atteso il momento della loro riunione con trepidazione. E non era stata delusa.

Non appena l’aveva visto, Lexi si era messa a correre e gli si era praticamente buttata in braccio, sotto gli sguardi sorpresi delle sue nuove amiche del college.

“Mi sei mancata da morire” gli aveva detto lui, stringendola forte.

“Anche tu” aveva replicato lei “e non hai idea di quanto sia felice di vedere la tua brutta faccia”.

“Beh, la vedrai per qualche settimana” aveva commentato Baylee, ridacchiando.

Poi Lexi aveva abbracciato Emma e Brian, dichiarando che anche loro le erano mancati molto e che non vedeva l’ora di passare le vacanze di Natale con la sua famiglia.

La sua famiglia.

Emma ancora faticava a crederlo ma, a tutti gli effetti, loro quattro erano diventati una vera famiglia.

A fine giugno, Emma e Lexi si erano definitivamente trasferite da Brian, mettendo in vendita la loro casetta. A luglio erano partiti tutti per l’Europa, per seguire i Backstreet Boys nella fase europea del loro nuovo tour.

Erano stati due mesi meravigliosi, passati a visitare città che mai Emma e Lexi avrebbero sognato di vedere, con Baylee e Brian che tentavano di far loro da guide turistiche.

La sera assistevano ai concerti insieme alle famiglie degli altri ragazzi. Emma era timorosa dell’accoglienza che avrebbero ricevuto dalle mogli di AJ, Nick e Howie, abituate ad avere a che fare con Leighanne, ma si era preoccupata per niente. Erano state tutte molto carine con lei e Lexi, e le avevano subito accolte nella famiglia. Le figlie di AJ si erano letteralmente innamorate di Lexi e non la mollavano un attimo. Lei non sembrava particolarmente infastidita e, anzi, Emma sospettava che adorasse tutte quelle attenzioni.

A fine agosto, Emma era tornata al lavoro. Lei e Brian ne avevano parlato e, sebbene gli sarebbe piaciuto portarla con sé anche durante le tappe americane del tour, Brian sapeva che Emma non avrebbe mai rinunciato alla scuola, infatti non si era nemmeno sognato di chiederglielo. Quando riusciva, Emma lo raggiungeva in qualche posto vicino a casa, altrimenti era lui a tornare ogni volta che avevano qualche giorno di pausa.

Con un minimo di organizzazione, tutto stava andando per il meglio ed Emma e Brian erano felici come non mai.

Quella mattina, non appena si erano svegliati, nella splendida camera d’albergo che dava su Central Park – Brian le aveva fatto una sorpresa e aveva prenotato il Plaza, sapendo quanto Emma adorasse Mamma ho perso l’aereo – lui le aveva comunicato che voleva portarla in un posto.

Emma non aveva fatto storie. Sapeva che Brian adorava New York e già il giorno precedente aveva trascinato tutti in giro per la città, mostrando loro i luoghi che più preferiva.

Dopo aver fatto colazione in camera, sdraiati nell’enorme letto candido, osservando i primi fiocchi di neve iniziare a scendere sulla città, erano usciti, pronti a godersi la giornata. I ragazzi erano andati a Rockefeller Center a pattinare, mentre Emma aveva seguito Brian, curiosa di scoprire dove l’avrebbe portata.

Quando si era trovata davanti all’imponente facciata di Tiffany, aveva strabuzzato gli occhi, incredula, voltandosi verso Brian per chiedergli cosa diavolo ci facessero lì. Lui le aveva semplicemente sorriso, trascinandola all’interno del negozio, dove aveva insistito per comprarle un anello.

Non avevano intenzione di sposarsi, non a breve almeno, anche se Kristin continuava a prenderla in giro, dicendole di avvertirla per tempo quando avrebbero dovuto andare a scegliere l’abito da sposa. La moglie di Kevin conosceva bene Brian e sapeva, così come lo sapevano gli altri, che gli piaceva fare le cose per bene. Era anche vero però, che lui e Leighanne avevano ufficializzato il divorzio solo da qualche mese e Brian era rimasto parecchio scottato dall’esperienza, quindi Emma non si aspettava che volesse riprovarci subito.

E andava bene così. Non aveva fretta di sposarsi. Non le importava nemmeno granché, in realtà. Era certa che prima o poi sarebbe successo ma, per adesso, voleva soltanto godersi il semplice e meraviglioso fatto di aver trovato la sua anima gemella e di poter stare con lui.

Per quello era andata un po’ in panico, quando Brian si era fermato davanti alla vetrina con gli anelli di fidanzamento.

Vedendo il suo sguardo spaventato, lui le aveva dato un bacio e, tenendole il viso tra le mani, l’aveva rassicurata “Non ho intenzione di chiederti di sposarmi, tranquilla”.

Emma si era lasciata sfuggire un sospiro di sollievo e Brian aveva ridacchiato.

Temendo che lui potesse esserci restato male, si era affrettata a spiegare “Non fraintendermi, ti amo e non ho problemi a sposarti. Solo che adesso è…”

“Troppo presto, lo so” aveva concluso lui, sorridendole.

“Stiamo insieme da sei mesi,” aveva confessato Emma “devo ancora abituarmi all’idea”.

Brian aveva annuito. “Anch’io,” aveva ammesso “e comunque non c’è nessuna fretta. Voglio solo farti un regalo. Voglio che tu abbia qualcosa che ti ricordi sempre me, anche quando sono lontano”.

“Credi che potrei mai dimenticarmi di te?” gli aveva domandato, scettica.

Brian si era lasciato scappare una risatina e aveva scosso la testa. “No, non credo. Anche perché ti chiamo mille volte al giorno”.

Anche Emma aveva riso.

“Beh, hai capito cosa intendo, comunque” aveva proseguito lui. “Prendilo come una promessa. Un impegno a far funzionare la nostra relazione e la nuova famiglia che abbiamo creato”.

Lei aveva annuito e si era rassegnata a scegliere un anello tra quelli esposti.

Adesso ce l’aveva al dito e non riusciva a staccare gli occhi da quel diamante affiancato su entrambi i lati da due zaffiri.

“Sicura che non preferisci un solitario?” le chiese ancora Brian, insicuro.

Emma scosse la testa. Avevano discusso a lungo, nel negozio, perché Brian voleva comprarle un classico anello di fidanzamento con un solitario, mentre lei aveva preferito quello, con un diamante al centro e due zaffiri ai lati.

“No, mi piace questo” lo rassicurò. “Te l’ho detto, è simbolico”.

Brian fece sì con la testa. “Io sono il diamante e i due zaffiri sono Lexi e Baylee, me l’hai spiegato”.

Emma gli sorrise, gli prese il viso tra le mani e lo baciò sulle labbra.

“Grazie,” gli sussurrò, sentendolo sorridere sulla sua bocca “lo adoro”.

“Non c’è di che” rispose lui. “Sono felice che ti piaccia”.

“Andiamo a farlo vedere ai ragazzi?” gli propose, prendendolo per mano.

Lui annuì e si avviarono verso Rockefeller Center, mischiandosi alla folla che si affrettava a ultimare lo shopping natalizio.

 

Ci misero un attimo a individuare i ragazzi, in mezzo a tutte le persone che affollavano la pista di pattinaggio più famosa del mondo. Quando li videro, Lexi aggrappata al collo di Baylee, faticando a restare in piedi, e lui che rideva dell’amica, Brian richiamò la loro attenzione facendogli un cenno con la mano.

Scansando gli altri pattinatori, i ragazzi si fecero strada fino al limitare della pista, dove Emma e Brian li stavano aspettando.

“Ehi,” li salutò Brian “vi state divertendo?”

“Io sì,” rispose Baylee, lanciando uno sguardo a Lexi e ridacchiando “Lexi forse un po’ meno”.

“Ah, chiudi la bocca” lo freddò lei, facendo scoppiare a ridere Emma e Brian.

“Voi dove siete stati, piuttosto?” domandò Lexi, aggrappandosi alla ringhiera che delimitava la pista.

“Brian mi ha fatto un regalo” annunciò Emma, togliendosi un guanto e allungando la mano sinistra per mostrare l’anello ai ragazzi.

“Wow!” si lasciò sfuggire Lexi, strabuzzando gli occhi e afferrando la mano di Emma per vedere l’anello più da vicino. Poi alzò gli occhi su Brian e commentò “Ti sarà costato una fortuna. Sai che lei perde qualsiasi cosa, vero?”

Emma ritirò velocemente la mano e le lanciò un’occhiataccia. “Non è vero” replicò. “E comunque ci starò attenta”.

Lexi fece spallucce – quel brutto vizio non l’aveva abbandonata, ma ormai Emma non ci faceva nemmeno più caso – e sentenziò “Come vuoi. Però magari toglilo quando giochi a pallavolo con i ragazzi a scuola”.

Per tutta risposta Emma le fece una linguaccia e Brian e Baylee scoppiarono a ridere. Poi il ragazzo guardò il padre e gli chiese “Piuttosto, c’è per caso qualcosa che dovete dirci?”

Brian sorrise e scosse la testa. “Se vuoi sapere se le ho chiesto di sposarmi, la risposta è no”. Poi, prendendo una mano di Emma e rivolgendole un sorriso amorevole, aggiunse “Ma mi piacerebbe farlo, prima o poi. Voi avreste nulla in contrario?”

Baylee e Lexi si guardarono l’un l’altra, poi scossero entrambi la testa, sorridendo.

Brian si voltò di nuovo verso Emma, la strinse a sé e le baciò una tempia. “Bene,” commentò “lo terremo presente”.

“Beh, voi due avete intenzione di unirvi a noi?” chiese Baylee, indicando con la mano la pista dietro di lui.

Brian scosse la testa. “Meglio di no. Domani ho l’esibizione e non posso permettermi di rompermi qualche osso”.

Baylee ridacchiò, farfugliando qualche commento poco carino sull’avanzare dell’età, e Brian gli rifilò uno scappellotto affettuoso sulla nuca, facendolo ridere.

“Emma, tu vieni?” le chiese il ragazzo.

Lei annuì. “Non l’ho mai fatto, ma posso sempre provare” disse, allungando a Brian lo zainetto che aveva sulle spalle.

“Ti cedo volentieri il mio posto” annunciò Lexi, slacciandosi i pattini per darli a Emma che, sapeva, aveva il suo stesso numero.

“Brava, Lexi” approvò Baylee e poi, rivolto a Emma “Anche se non hai mai provato prima, sarai sicuramente più brava di Lexi”.

La ragazza gli mollò una sberla sul braccio, rimproverandolo “Piantala, Bay. Non sei simpatico” ma in realtà si vedeva che stava sforzandosi di trattenere le risate.

Brian restò in silenzio, osservando quella che, da sei mesi, era diventata la sua nuova famiglia e non potè fare a meno di sorridere.

Quando si era trasferito a Lexington con Baylee, dopo essere stato lasciato da Leighanne, aveva il cuore a pezzi e la sua incrollabile fede l’aveva praticamente abbandonato, senza contare la preoccupazione costante per i problemi con la sua voce e l’idea di dover crescere Baylee da solo. Il suo unico scopo era stato riavvicinarsi ai suoi genitori, in modo da avere un minimo di supporto in quel periodo difficile. Mai avrebbe pensato di innamorarsi di nuovo, trovare una nuova compagna, prendere seriamente in considerazione l’idea di sposarsi una seconda volta e, soprattutto, guadagnare una seconda figlia.

Ma, inaspettatamente, era arrivata Emma e gli aveva sconvolto la vita, travolgendolo con la sua spontaneità e donandogli un affetto che, si era accorto, non provava più da troppo tempo.

Quando il suo matrimonio era finito, credeva che fosse finita anche la sua vita e che non sarebbe mai più stato veramente felice.

Invece, non poteva sbagliarsi più di così. Forse una parte della sua vita era finita, il vecchio Brian, sicuro di sé e sempre sorridente, era scomparso, ma dalle sue ceneri era rinato un nuovo Brian, con qualche crepa qua e là e un po’ meno ottimista, ma sicuramente più consapevole delle proprie debolezze e, finalmente, disposto ad ammettere di non essere infallibile e a lasciarsi aiutare da coloro che gli volevano bene. E, di questo, doveva dire grazie a Emma.

Un improvviso movimento davanti a lui lo riportò alla realtà. Alzò lo sguardo e si ritrovò davanti il viso sorridente di Emma, gli occhi luccicanti e le guance già colorate dall’eccitazione e dall’attività fisica.

“Ehi, mi tieni questo, per favore?” gli chiese, mettendogli in mano l’anello che le aveva appena regalato.

Brian le rivolse uno sguardo a metà tra sorpreso e divertito. Lei fece un sorrisino e spiegò “Non voglio rischiare di rovinarlo, sai com’è”.

Dopodiché gli diede un veloce bacio sulle labbra e si allontanò verso il centro della pista, dove Baylee la stava aspettando, le mani tese nella sua direzione.

“In realtà ha paura di perderlo, anche se non lo ammetterà mai” disse una voce alla sua sinistra.

Brian si voltò, trovando Lexi che lo fissava, con un sorrisino eloquente.

“Oh, lo so” sentenziò, ricambiando il sorriso “ma tu non dirglielo. È convinta che me la sia bevuta”.

Lexi scoppiò a ridere e Brian le circondò le spalle con un braccio, tirandola a sé.

“Sai, non ho mai sentito la mancanza di un padre ma sono contenta di avere te” gli disse la ragazza, la testa posata sulla sua spalla.

Senza farle capire quanto quell’affermazione gli riempisse il cuore di gioia, Brian le diede un bacio sui capelli e replicò “Sai, nemmeno io avevo mai sentito la mancanza di una figlia, ma sono felice di avere te, adesso”.

  
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