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Autore: darkfrance    06/09/2009    2 recensioni
L'inizio del cammino verso la luce, cosa attenderà i protaonisti lungo il loro cammino?. Una storia di luci, ombre e magie sta per aprirsi davanti ai vostri occhi, siete pronti a viverla?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prince Of Persia: The Joruney Of Light


Cap 2.


Erano ormai arrivati alla città, mura di pietra circondavano le case tutt'intorno a essa.

Entrarono senza difficolta attraverso una delle porte e si ritrovarono in una piazza adibita al mercato.

I raggi del sole si affievolivano piano piano lasciando spazio alle tenebre e tutti i cittadini si preparavano a fare ritorno alle loro dimore.

“bene ce l'abbiamo fatta, siamo a sunsurk” disse lui soddisfatto.

“sunsurk? È il nome della città?” domando elika.

“si ,significa “pietra grezza” infatti come vedi le pietre che la compongono non sono molto lavorate”disse lui.

Elika si guardo intorno e notò che aveva ragione, le pietre delle mura , come quelle delle case, erano lavorate in modo approssimativo, se qualcuno vi fosse finito addosso bruscamente, quasi sicuramente si sarebbe tagliato.

Questo accadeva perché le rocce dell'area circostante erano poco adatte a essere lavorate, cosi se ne prendevano pezzi medio piccoli per usarli come materiale da costruzione, impastandoli con altro materiale.

Le pareti erano formate da una mescolanza di queste pietre con una sostanza grigio scuro che le rendeva solide.

“meglio se troviamo una locanda per la notte, non ho proprio voglia di dormire all'addiaccio.” disse lui.

Iniziarono a girare per le vie della città, passando tra bancarelle dei negozi, vicoli delle strade piene di polvere, elika fissava tutto il posto con estrema attenzione guardandosi intorno cercando di osservare quante più cose possibili, era la prima volta che metteva piede fuori dal suo regno e inoltre vedere tanta vita in un luogo urbano , tante persone tutte insieme che abitavano in un solo posto, le dava un grande senso di nostalgia.

La sua mente era ancora immersa in questi pensieri quando...

“Eccoci qua”. Disse all'improvviso il principe.

Si erano fermati davanti a un edificio di tre piani, fatto in pietra e legno.

Accanto all'entrata c'era un insegna con scritto sopra “locanda delle due lune”

“io vado a vedere se hanno stanze libere, aspetta qui e tieni d'occhio farah, attenta che non sparisca di nuovo”.

Il principe entro dentro l'edificio chiudendo la porta alle sue spalle e elika rimase fuori per qualche minuto.

Stava facendo ancora più buio , le strade erano tutte deserte ormai, i mercanti e i cittadini si erano tutti ritirati dentro le loro dimore, dalle loro famiglie.

Immediatamente elika si ritrovo a pensare a suo padre e sua madre, ora che li aveva persi entrambi.

Lei morta e lui imprigionato assieme ad ahriman...

Faceva freddo quella sera.

Dopo poco il suo compagno torno fuori, “siamo fortunati hanno delle stanze libere e il prezzo è basso, e qui vicino c'è pure una stalla in cui lasciare gli animali, tu avviati pure dentro, io conduco farah nella stalla.”.

Questo la distolse dai suoi pensieri “va bene, quali sono le nostre stanze?” chiese lei avvicinandosi alla porta

“quelle in fondo al corridoio , al primo piano, ci sono dei fiori rossi e blu disegnati sulle porte, li riconoscerai subito”

“bene, allora a tra poco” disse lei entrando

il principe si diresse verso la stalla tirando la sua asina per le briglie, pensando a cosa avrebbero fatto l'indomani.


La notte...


Elika si trovava da sola in un corridoio, stava correndo, anzi fuggendo, da qualcosa, qualcosa di terribile che la inseguiva.

Dei passi pesanti si sentivano dietro di lei , tanto forti da far tremare le pareti e il pavimento,

Per terra c'erano vetri rotti di molte finestre che brillavano alla luce della luna.

Lei spinse ancora di più con le gambe, accelerando l'andatura e evitando i vari ostacoli lungo il cammino, voltò a destra scendendo delle scale a chiocciola, sentendo tremare i gradini dietro di lei sempre più violentemente.

“sta arrivando” pensò mentre finite le scale entrava in un altro corridoio più stretto con delle porte sui lati.

Apri una delle porte e vi entrò dentro in un attimo chiudendola alle sue spalle.

Era una stanza vuote, piccola e buia ma questo non era importante adesso.

Voltatasi rimase a fissare la porta tremante per alcuni secondi, fino a quando il rumore dapprima forse si ridusse pian piano, fino a lasciare solo il silenzio.

Si sedette a terra appoggiandosi con la spalle alla porta, riprendendo un po' di fiato.

Dopo alcuni minuti si guardo attorno nella piccola stanza, scoprendo che non era più una piccola stanza.

Si trovava in un grande salone rettangolare, dalle decorazioni impresse sul pavimento e sul soffitto , il pavimento era in marmo azzurro, lungo le pareti c'erano delle gradi finestre coperte da ampie tende.

Al centro della stanza si trovava una serie di dodici colonne disposte a cerchio.

Tutto però aveva l'aria di essere abbandonato da tempo, il pavimento era polveroso, le decorazioni rovinate in vari punti e le tende erano piene di buchi e strappi.


Ma tutte queste lo aveva notate solo di sfuggita, la sua attenzione era stata rivolta completamente alla creatura da cui stava scappando prima e che ora si trovava al centro della sala e la fissava con attenzione.

Non aveva una forma precisa, sembrava una massa informe della corruzione di ahriman.

Si stava avvicinando lentamente, lasciando intanto una scia nera sul pavimento dietro di se, a Elika, ancora seduta contro la porta.

Tuttavia mentre si avvicinava il suo aspetto mutava lentamente , istante dopo istante , fino a che non aveva assunto le sembianze di una giovane donna di media statura dai capelli lunghi marrone scuro, quasi nero.

Elika si alzo in piedi osservando meglio chi aveva di fronte, non sapeva perché, ma quella postura, quei capelli , le davano una sensazione... “familiare”.....

Erano ormai a meno di un metro di distanza, elika poteva vedere chiaramente i lineamenti del viso. Era diversa dai corrotti che aveva conosciuto, aveva un aria più curata, precisa, non rozza come loro.

“ma tu...” inizio la principessa a bassa voce quando si senti stringere violentemente il collo dalle mani della donna, cercò di lottare ma la sua presa era troppo forte, uso istintivamente il potere di ohrmazd ma la situazione non cambiò.

Piano piano si sentiva più debole, la testa si faceva pesante e la vista annebbiata.

Poi, il buio..........


Elika si sveglio di soprassalto nella sua stanza, era ancora notte, stava sudando e respirava affannosamente, si guardo intorno ancora sconvolta e disorientata, dopo pochi minuti capi che aveva fatto un brutto sogno.

Cerco di ricordare cosa mai la potesse avere spaventata cosi tanto, ma non ci riusci.

Si sentiva avvolta da una sensazione di freddo come mai aveva provato in vita sua, cosa mai poteva aver sognato di tanto terribile da farla sentire cosi, si chiese

Dopo vari minuti anche se cercava intensamente di ricordare non le veniva nulla in mente, il sogno era sparito cosi come era venuto.

Rassegnata cercò di riaddormentarsi con mille dubbi che si formavano nella sua mente.


Era sorto un nuovo giorno, elika stava alla finestra osservando la città che piano piano riprendeva la sua solita vita, la locanda in cui avevano dormito si trovava in una zona rialzata, grazie a questo si poteva ammirare nel panorama, una buona parte della città
“buongiorno, dormito bene?” disse una voce allegra vicino a lei.

Elika si voltò ma non c'era nessun'altra nella stanza e la porta che dava al corridoio era ancora chiusa.

“ma dove sei?” chiese lei

“qua” rispose divertito e la figura del principe si sporse a testa in giù dal bordo superiore della finestra.

“ma cosa fai?”

“oh niente facevo solo un giretto nei dintorni”.

“e usare le scale come fanno tutti no?”.

“ le scale non portano dove voglio arrivare io”.

“capisco, la gente ancora mezzo addormentata è più facile da derubare vero?”

“esatto, e poi chi dorme non piglia pesci” disse scendendo, e appoggiandosi al cornicione della finestra della camera di elika.

“e adesso?”chiese lui?.

“adesso... possiamo separarci”.

“cosa?” fece lui stupito, poteva reggersi su un cornicione anche con ù una mano sola senza vacillare ma quelle parole riuscirono a scalfire il suo equilibrio.

“si, ora che ahriman è nuovamente rinchiuso e che tutto è tranquillo possiamo anche separarci, dopotutto è per evitare che il mondo finisse che mi hai aiutato, no?”

lui non rispose subito, incerto su cosa dire.

“ beh si, è quello che ho detto.....” ammise lui, “ ma tu pensi di farcela da sola?, non sei mai stata nel mondo esterno ,o mi sbaglio, principessa?”.

“è vero , ma me la caverò, non preoccuparti”.

“sicura? La prossima volta potrebbe non capitarti di trovare un altro bel giovane che ti aiuti”.

“guarda che ti ho salvato molte più volte io la vita che non tu” ribatte lei.

“oh, giusto, è vero”ammise.

Calò il silenzio per qualche minuto.

“sei proprio decisa?”.

“ho un compito che devo assolvere, devo riportare la mia gente nel mio regno, in qualche modo”

lui scese dal cornicione e rimase a fissarla per qualche minuto, poi estrasse dalle sue tasche una bisaccia contenente delle monete d'oro.

“ecco tieni, ti serviranno” disse porgendole il denaro.

“soldi?”.

“si, non puoi mica andare in giro al verde”.

“grazie, per questo e per avermi aiutata contro ahriman, forse ci rivedremo ancora”

“magari in circostanze più normali” aggiunse lui

“forse, che ohrmazd sia con te” fini lei e usci dalla stanza.


Più tardi.....


Il principe camminava lungo le vie della città, aveva deciso di andare al mercato a comprare qualcosa per affilare la sua lama, logorata dopo tutte le botte date ai soldati di ahriman, e a rifornirsi un po' di provviste.

Lungo la strada osservava distrattamente le persone che si muovevano intorno a lui.

Tuttavia se solitamente si guardava intorno in cerca di belle ragazze o di facili prede da borseggiare, quella mattina era immerso nei suoi pensieri e le altre persone quasi non esistevano per lui.

Non aveva previsto uno sviluppo cosi con elika, certo non vedeva l'ora di tornare alla sua “normale” vita, ma allo stesso tempo si era abituato ad avere la presenza di lei accanto a se.

Era strano, non gli era mai capitato con nessun altro compagno di viaggio, di solito i volti dei compagni di viaggio scomparivano rapidamente dalla sua mente una volta che le loro strade si erano divise, invece quello di elika continuava a rimanere.

D'istinto girò a destra uscendo dalla strada maestra e prendendo la via per il mercato principale, era il momento di spendere un po' del bottino che da tanto giaceva nel suo bagaglio.

Nella strada stavano giocando alcuni bambini, dovevano essere piuttosto poveri a giudicare dai loro vestiti sporchi e logori, uno di loro con una veste grigia aveva in mano un sacchetto e gli altri lo rincorrevano, il principe non ci avrebbe fatto troppo caso se il bambino correndo non gli fosse venuto a dosso, urtandolo.

“ehi sta più attento” gli disse, ma il piccolo era gia corso via con i suoi compagni alle calcagna.


Riprese a camminare lungo la strada, decidendo cosa avrebbe fatto nei giorni successivi, sarebbe rimasto in quella citta per qualche giorno, poi si sarebbe diretto verso mahn-usk una citta poco distante.

Personalmente non aveva interessi nell'andare in quella citta, non c'erano ne buone locande ne posti interessanti o belle donne, però era la citta più vicina che aveva un porto e quindi la via più breve per arrivare a jiamat.

jiamat quella si che è una vera citta” pensò.

Era una delle citta più grandi che avesse mai visitato, una volta aveva provato a scalarne il punto più alto per vedere il panorama e non era riuscito nemmeno a vedere le mura che delimitavano la citta.

I mercati poi, c'e ne erano almeno sette, e ognuno con merci diverse tra loro, questo grazie anche alla posizione geografica della citta e alla sua importanza.

Anche se la maggior parte dei suoi pensieri si spostò verso shazad la proprietaria del bordello locale, e verso le notti avevano passato insieme, era una donna molto costosa, ma per quello che sapeva fare valeva tutti i soldi richiesti.

Era arrivato al mercato, si guardo intorno per trovare le bancarelle con i cibi da viaggio, a lunga conservazione, come la carne salata.

Dopo aver contrattato con il mercante il prezzo della carne di maiale che stava comprando fece per prendere la bisaccia in cui teneva i soldi dalle tasce interne del vestito.

Solo che le tasche erano vuote.

D'istinto comincio a frugarsi in cerca della bisaccia, forse l'aveva spostata in un altra tasca senza accorgersene.

Passarono alcuni minuti ma niente, non aveva più la bisaccia con se, eppure ricordava distintamente di averla presa con se prima di lasciare la locanda.

“se non hai di che pagare allora vai via!, ho altri clienti che aspettano” lo interruppe il mercante dai suoi pensieri, spingendolo via dalla sua bancarella.

Si allontano un poco e inizio a rifare la stessa strada dell'andata all'inverso, forse aveva perso la bisaccia mentre camminava e tornando sui suoi passi l'avrebbe ritrovata, anche se non nutriva molte speranze in questa possibilita.

Mentre si domandava come aveva fatto a non accorgersene, era arrivato nella strada dove i bambini giocavano a rincorrersi, erano ancora li e il ragazzo vestito di grigio stava ancora correndo, andando sempre addosso a delle persone, quasi a farlo apposta.

“dovrebbe fare più attenzione, se fa ...”.

Si fermo a meta di questo pensiero perche un altro ne aveva preso il posto ed era molto più urgente

“ehi ragazzino” disse facendosi sentire.

I piccoli e qualche passante si fermarono a guardarlo.

“tu con la veste grigia, vieni un attimo qui” disse, facendogli cenno con la mano.

Questi lo fisso per alcuni secondi, con uno sguardo indecifrabile, poi la sua espressione mutò in un attimo e di scatto inizio a correre via lungo la strada, più veloce che poteva.

“LO SAPEVO!” disse tra se e se il principe, rincorrendo il piccolo ladruncolo.

“dannazzione!, io sono un professionista, ho predato tombe, templi e palazzi e altro ancora, come ho fatto a farmi fregare da un moccioso di strada qualsiasi!”

Era quasi più arrabbiato verso se stesso che verso il ragazzino, non gli era mai capitato di farsi fregare cosi facilmente.

il piccolo correva veloce sgusciando tra le persone della strada, aveva tagliato dalle vie secondarie in cui erano, per immettersi in quelle principali, più affollate e quindi con più possibilita di fuggire.

Purtroppo per lui anche il suo inseguitore conosceva bene quelle vie, quindi non era difficile per lui stargli dietro, quanto alla folla,la sue esperienza e la sua agilita gli consentivano di non restare affatto indietro, anzi , minuto dopo minuto accoricava la distanza tra di loro.

“non ti lascero scappare!”disse tra se.


finito il secondo cap, mi raccomando commentate in tanti! ^^

  
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