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Autore: lmpaoli94    22/03/2022    1 recensioni
Cavalcando in mezzo ad una zona boschiva di cui non ne ero minimamente a conoscenza, io e il mio fidanzato Robert ci imbattiamo in un sontuoso castello in mezzo alla natura e dall’aspetto spettrale.
Credendo che fosse abbandonato da molto tempo essendo dal fuori molto decadente, il mio fidanzato decide di dargli un’occhiata.
Ma improvvisamente, qualcosa va storto e i cavalli che ci hanno protetti fino in quel luogo, scappano come se fossero spaventati.
E’ l’inizio di un terrore che avrebbe per sempre trasformato la mia vita.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finii di prepararmi senza distogliere il mio sguardo dallo specchio.
Non volevo essere troppo elegante, ma purtroppo in quell’armadio così pieno di vestiti che stranamente mi calzavano tutti a pennello, c’erano solo dei lunghi e pregiati vestiti da sera.
Optai allora per il vestito dal mio colore preferito, ovvero il rosso, abbinate a scarpe con il tacco aperte in cima.
Non era una ragazza come tutte le altre che si interessavano di moda o quant’altro.
Per me andava bene tutto ma chissà come mai, quella serata si annunciava speciale e piena di sorprese.
Per Robert invece fu il classico smoking a renderlo diverso ai miei occhi.
Nemmeno lui si era provato un vestito così costoso e anche lui era abituato ad indossare tutto quello che trovava.
Sembravamo una coppia per un gran galà di ballo, ma in fondo era una cena come tutte le altre
Almeno così credevo.
Quando mi decisi che era ora di andare, Robert era ancora impegnato a sistemarsi il fiocco.
< Lascia. Ci penso io. >
Sembrava un bambino discolo che non riusciva nemmeno a sistemarsi i vestiti.
Io lo adoravo per questo e la nostra complicità sembrò davvero forte in quel momento.
Ma quando il mio sguardo incrociò quello di Robert impresso nello specchio, vidi due figure altezzose che mi fissavano con sguardo serio e truce.
“Oh mio Dio.”
Quello specchio stava riflettendo una verità che sarebbe diventata scomoda molto presto se io non me ne fossi andata da quel luogo così mistico.
“Perché Francis e Rafael… Che scherzi fa’ la mia mente?”
< Alexis, va tutto bene? > mi domandò il mio fidanzato riscuotendomi dai miei pensieri.
ma io non so cosa avrei voluto rispondere e sinceramente avrei voluto una domanda di riserva.
< Ecco. Abbiamo finito. >
Fortunatamente non ero riuscito a strozzarlo con il nodo che gli avevo fatto, altrimentio sì che avrei dovuto dare spiegazioni che non avrei voluto dare.
Ma Robert mi conosceva molto bene dopo i mesi trascorsi insieme e sapeva che non ero a mio agio in quel momento.
Come poter nascondere il tutto?
Era impossibile ai suoi occhi perché non mi mollava lo sguardo di dosso.
“Smettila di fissarmi, Robert! Sei snervante!”
I miei pensieri non riuscirono ad arrivare a lui e di conseguenze, il suo modo di stringermi la mano sinistra mi faceva sentire protetta e al sicuro.
< Non te l’ho detto prima, ma sei davvero incantevole. >
< Ti ringrazio. >
Il mio filo di voce uscì di getto senza che io avessi la percezione di rendermene conto.
Non so quante altre cose avrei potuto dire, ma Robert doveva capire che ero assolutamente calma e che i miei pensieri erano fissi su di lui.
Ma quando eri invitato in una cena importante con due ragazzi misteriosi che non ti molano per un secondo, allora diventava tutto più difficile.
Scendevamo le scale ben sapendo dove sarebbe stata la fatidica cena.
Mi guardavo intorno mentre le luci delle candele illuminavano quel luogo tetro e nascosto.
Sembravamo in un castello dove la storia si consumava nei secoli e che presto sarebbe successo qualcosa di spiacevole.
Non riuscivo a sentirmi a mio agio in nessun modo e quando il maggiordomo ci fece accomodare nella sontuosa sala, allora sì che mi sentivo bloccata e paonazza in viso.
Come avevo ben creduto, Robert si posizionò accanto a me, ma dinanzi non ebbi altro che Rafael e i suoi occhi verdi brillanti.
Lui, come suo fratello, avevano scelto smoking elegantissimi, mentre la madre un bel vestito nero con diamanti.
“Davvero affascinante, non c’è che dire.”
Congratulandosi per essere lì con loro, fu la Signora Gràvon a fare gli onori della cena.
Era davvero una gran donna e si capiva perfettamente che lei riusciva a conquistare tutto ciò che voleva.
Ma si poteva dire lo stesso per la felicità dei suoi figli? E poi, era vedova o separata?
Dopo un brindisi iniziale, cominciammo subito a mangiare e Robert non perse tempo per dimostrare tutte le leccornie che ci davano i camerieri.
Il resto dei commensiali iniziò a consumare in silenzio, ma sapevo che i due fratelli non sarebbero stati silenziosi per tutto il tempo.
La cornice di quella sala fu scandita da un bellissimo fuoco dentro quel caminetto che io e Robert avevamo iniziato a conoscere.
“Poche ore in questo luogo ed è già pieno di ricordi.”
Sembrava che quel calore mi potesse rilassare i nervi, ma ancora non mi ero resa conto che avevo a malapena toccato cibo.
< Alexis, va tutto bene? La cena è di suo gradimento? > cominciò a domandarmi Rafael.
“Non riesco a non guardare quegli occhi verdi smeraldo. Che cosa mi sta succedendo?”
< Va tutto bene, Rafael. È che sono molto stanca per tutto quello che è successo oggi. La camminata, la tempesta che continua a imperversare fuori da qui… la cena.”
< Spero che non vi stiamo mettendo a disagio > incalzò Francis.
< Oh, assolutamente no > rispose di rimando Robert < Alexis non è abituata a questo genere di cene formali e molto eleganti. >
“Perché tu invece? Smettila di farmi fare la figura della stupida, Robert.”
< Rilassati, tesoro. Va tutto bene > mi disse invece la Signora Gràvon.
La donna era l’unica che mi dava del tu tra la famiglia, forse per constatare il potere e l’influenza che poteva avere su di me.
Sinceramente non riuscivo a capirlo e credetti che per me non era assolutamente importante.
Riuscii a trovare la forza di mangiare qualcosa quando i camerieri portarono sul tavolo il tacchino ripieno con le verdure miste.
Non avevo mai visto così tanat abbondanza prima d’ora e mi stavo chiedendo dove sarebbero finiti tutti gli avanzi.
La cena non aveva un attimo di sosta e non riuscivo nemmeno a distogliere lo sguardo dal mio piatto per non incrociare sguardi indesiderati.
Infatti, avevo notato che Francis non la smetteva di guardarmi e quegli occhi glaciali e pieni di oscurità mi stavano facendomi sentire a disagio.
Lui voleva più di tutti gli altri il mio tocco e stringendo il tovagliolo di stoffa tra le mie mani, dovetti attendere la sicurezza della Signora Gràvon per rompere il ghiaccio.
Voleva sapere tutto su di me e di Robert e magari se avevamo davvero pensato a legarci in matrimonio.
< Madre, i tempi sono cambiati > fece Rafael con tono severo < Adesso non ci si sposa più così giovani. >
< Che cosa vorresti dire con ciò? Se i due ragazzi sono innamorati è giusto che si sposino. >
< Ecco, non abbiamo messo in conto questa possibilità > mormorò Robert < Stiamo insieme solo da pochi mesi e per ora non abbiamo nessun progetto che potrebbe cambiare per sempre le nostre vite. >
Incredibilmente, Robert era riuscito a dire qualcosa di giusto e sensato.
In fondo avevo solo 24 anni e mi sentivo inesperta in questa vita.
Dovevo conoscere il mondo, le mie passioni e tutto quello che mi avrebbe resa davvero felice.
Robert era una persona molto cara per me, ma sapevo che non era ancora il ragazzo perfetto e quello che mi faceva davvero battere il cuore.
Lui cercava di rendermi felice a modo suo ed io cercavo di ricambiarlo, ma come pensavo, era troppo presto per progetti futuri.
< E comunque sono convinta che presto voi riuscirete a trovare la felicità adatta perché vi vedo sereni e molto felici. >
“Non so che cosa possa aver visto in noi, però vabbé. Meglio non controbattere.”
< La ringrazio, Signora. >
< Madre, smettila di renderti ridicola. Non credo che hai centrato la loro situazione. >
< Francis, adesso che cosa vuoi dire con questo? >
< Dico solo che le tue pressioni… >
< IO ho solo fatto una constatazione > replicò duramente la donna < E dovresti rimanere in silenzio come tuo fratello visto che non siete riusciti ancora a fidanzarvi o a sposarvi. >
< Madre, abbiamo molte cose di cui curarci. Prima di tutto… >
< Pensate davvero che io non sappia badare a me stessa? >
< Non volevamo dire questo >
< Francis, fammi il piacere. Evita di rovinare questa cena, d’accordo? >
< Perché mi prendete sempre di mira me? Io ho solo detto… >
< Non mi hai sentito? Vedi di tacere. >
Si stava scatenando un conflitto familiare ed io e Robert ci sentivamo sempre più in imbarazzo.
Volevamo dire la cosa giusta in quel momento, ma abbiamo deciso che sarebbe stato meglio rimanere in silenzio.
Ormai avevo capito che la donna voleva che la dinastia di quella ricca famiglia fosse andata avanti, ma i suoi figli nascondevano un segreto che avrebbe scosso molte vite.
< Scusatemi > feci per interrompere la loro conversazione < Avrei bisogno del bagno. >
La mia richiesta fu presa come un segnale di farla finita e Donna Gràvon si rilassò improvvisamente facendo segno al suo maggiordomo di accompagnarmi.
< Madre, posso pensarci io. >
< Rimani dove sei, Francis. C’è la servitù per questo. >
Mi alzai dalla mia postazione mentre il maggiordomo mi illustrava la strada.
Ancora non mi ero accorta di quanto potesse essere grande e vasto questo castello e la paura di perdermi era reale.
Ma non riuscivo a distrarmi su questo punto, ancora attratta da come Francis aveva una voglia morbosa di avvicinarsi a me.
So che aveva un sacco di cose da dirmi solo per riuscire a conoscerci meglio.
“Anche se ero sicura che la mia vita non sarebbe stata interessante come la sua, perché tanta voglia di…”
Non riuscivo a trovare le parole necessarie e mi chiusi in bagno per rimanere un attimo da sola e riordinare i mei pensieri.
Sentivo di essere sola e nessuno sarebbe riuscito a venirmi in aiuto.
Volevo sapere tutto su di loro e perché si mostravano così gentili con me.
La serata era ancora lunga e i loro buoni propositi solo all’inizio.


Ritornata in sala, vidi con grande sorrpesa che mi avevano aspettato per la prossima portata.
Ormai eravamo giunti al dolce ma sapevo che sarebbe stato gusto come tutte le altre prelibatezza che i cuochi avevano preparato per questa sera sperciale.
Anche se ero visibilmente piena, ero molto curioso di vedere che cosa ci avevano preparato.
< Va tutto bene? > Mi domandò Robert stringendo la mia mano.
< Certo. Avevo solo bisogno di rinfrescarmi. >
Sentii nell’aria una sorta di turbinio di irrequietudine invadere il salone dove ci eravamo tutti riuniti.
Quel tocco sincero del mio fidanzato aveva scosso gli animi dei presenti e per non continuare a guardare il viso dei due fratelli Gràvon, feci finita di nulla.
< Non ti vedevamo tornare ed eravamo preoccupati. >
< Niente di grave, davvero. E poi c’era il maggiordomo della famiglia Gràvon con me. >
ma non era la mia assenza la principale preoccupazione.
Sentivo del dissenso nell’aria e la famiglia Gràvon si scrutavano con occhi complici e rabbiosi.
La stanchezza si stava cominciando a sentire duramente e finire il dolce che sanciva la fine della cena, fu veramente molto dura.
< Bene. Adesso, da quali gentiluomini interessati da quello che Robert può raccontarci su di lui e sulla sua vita, noi maschietti ci ritiriamo nella sala fumatori, madre > esordì Rafael con tono vittorioso < Spero però che Robert sia dei nostri. È un’idea che mi balenava già da qualche minuto. >
Robert però, che non aveva nessuna intenzione di lasciarmi sola, dovetti essere io a convincerlo di andare insieme a Rafael.
< Tesoro, sei sicura? >
< Certo. Non ti preoccupare di me. Ti aspetterò in camera quando ritornerai. >
Scambiandoci un sorriso sincero prima di un bacio lascivo, Rafael invitò anche Francis che con grande determinazione, accettò di buon grado.
< Madre, tu potresti rimanere i9n compagnia di Alexis. >
< Mi piacerebbe, ma credo che la ragazza abbia altri piani al riguardo. >
< Esatto > esordii < Mi ritirerò nella mia stanza. Domani potremmo avere tutto il tempo necessario per parlare. Ma adesso sono veramente esausta. >
< Certo. Il nostro maggiordomo… >
< Lasci stare, Rafel. So trovare la strada da sola. >
Come se fosse stato offeso dalle mie parole, l’uomo dagli occhi verdi si limitò ad un sorriso strozzato prima di darmi la buonanotte.
< Alexis, aspetta un attimo. >
Mentre fissavo il fuoco pulsare all’interno del camino e sentire la passione e il magnetismo che quei due misteriosi uomini potevano trasmettermi, Robert si avvicinò a me ridestandomi dai miei pensieri.
< Ce la fai ad arrivare in camera da sola? Guarda che posso accompagnarti senza problemi. >
< Lo so bene Robert, ma ce la faccio. Davvero. >
< Va bene. >
Inizialmente pensai che Robert fosse preoccupato per come i fratelli Gràvon non smettevano di guardarmi, ma era troppo eccitato nel partecipare ad una conversazione matura con uomini molto più interessanti di me.
< Vedi di non fumare troppo, Robert. >
< Certo, mia cara. E poi non ci saranno ssolo sigari. Magari un buon whisky o un ottimo cognac potranno rallegrare la nostra serata. Ho sentito anche che giocheremo a poker. Proprio come degli ottimi uomini d’affari. >
Non so se sentirmi felice da quelle parole, ma non volevo smorzare minimamente la contentezza di Robert.
In fondo eravamo appena giunti in quel castello e ci sentivamo come se fossimo a casa nostra, con tutte le riverenze del caso e una famiglia che non ci stava facendo mancare nulla.
Ma quel lusso sfrenato sarebbe stato presto un ricordo da non dimenticare mai quando io e Robert saremmo tornati alle nostre vecchie vite.
Anche se, vedendo e sentendomi poco al sicuro in quel castello, non vedevo l’ora di tornarmene a casa.
< Allora dormi bene, tesoro mio. Ti raggiungerò al più presto. >
< Come ti ho detto poco fa’, non pensare a me. E divertiti. >
Dopo un lungo bacio che sembrava non finire mai, Rbert si aggregò ai fratello Gràvon mentre la mia stanchezza e il mio senso di solitudine invase la mia mente e il mio povero corpo che aveva bisogno di riposo assoluto.
   
 
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