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Autore: lmpaoli94    25/03/2022    1 recensioni
Cavalcando in mezzo ad una zona boschiva di cui non ne ero minimamente a conoscenza, io e il mio fidanzato Robert ci imbattiamo in un sontuoso castello in mezzo alla natura e dall’aspetto spettrale.
Credendo che fosse abbandonato da molto tempo essendo dal fuori molto decadente, il mio fidanzato decide di dargli un’occhiata.
Ma improvvisamente, qualcosa va storto e i cavalli che ci hanno protetti fino in quel luogo, scappano come se fossero spaventati.
E’ l’inizio di un terrore che avrebbe per sempre trasformato la mia vita.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non avevo la minima idea di cosa davvero stavano facendo al piano di sotto il mio fidanzato Robert con i due fratelli Gràvon diventati improvvisamente, suoi grandi amici.
Non potevo certo capire che ore potessero essere perché avevo perso ormai la cognizione del tempo.
Ripensandoci, non sapevo nemmeno dove potessi avere il mio cellulare.
“E se qualcuno mi stesse cercando?”
Non avevo nessuna intenzione di cercarlo proprio adesso, visto che sentivo tutto un dolore invadermi il corpo.
Non mi ero mai sentita così sfinita, ma i miei pensieri più recogniti mi lasciavano ancora sveglia.
Ritornando al pensiero di Robert, non capivo dove i Gràvon volessero ingraziarsi il mio fidanzato scambiandosi opinioni che non sarebbero fruttati a niente.
Infatti, Robert non era il tipo da grandi discussioni e sinceramente nemmeno un grande giocatore di carte.
Ero molto scettica sulla loro conversazione e sinceramente non sapevo davvero come Robert se la potesse cavare.
Ma solo dopo avrei capito che tutto ciò fosse un secondo fine che avrei capito sulla mia pelle e sul mio destino.


Il buio era diventato la realtà di quel letto vuoto mentre il silenzio regnava nella mia stanza.
Non riuscendo ad aprire gli occhi, capii lo stesso che Robert non era ancora tornato dalla sua conversazione e dalle partite a poker con i Gràvon, forse un segno che non stava andando tutto male come potevo credere.
la fiducia mi era mancata verso un ragazzo frivolo che non era ancora riuscito a crescere come avrei voluto.
Ma se il buio si andava a formarsi nella mia mente mentre cercavo di trovare la pace, la luce fioca delle candele stavano illuminando una piccola parte di quella stanza così immensa.
Forse Robert si era deciso a tornare da me, ma i passi felpati e assolutamente silenziosi mi lasciavano perplessa al riguardo.
Robert non è il tipo che non fa’ nessun rumore e cerca sempre di svegliarmi per attirare la mia attenzione.
Ma quel momento era tutto diverso.
“E se non fosse Robert quello che era entrato nella stanza?”
Avevo paura ad aprire gli occhi ma dovevo prendere la situazione di petto senza cercare di farmi vedere spaventata.
Mi girai lentamente verso la porta della camera e la sagoma che vidi non era quella di Robert.
Il mio ragazzo, avendo i capelli molto corti, non poteva corrispondere a quello che i miei occhi annebbiati stavano guardando.
Certamente non potevo pensare che quello che vedevo potesse essere reale e la curiosità sarebbe stata la conseguenza che avrebbe ucciso ogni mia certezza.
Vedevo la sagoma oscura allontanarsi da me e ogni domanda sorgeva spontanea: chi poteva essere entrato?
Cercando di farmi coraggio, mi alzai dal letto con la sola vestaglia addosso che avevo trovato nell’armadio e avanzai lentamente seguendo le voci chiare che mi stavano mettendo in allarme.
Donna Gràvon sembrava arrabbiata con una persona precisa, nonché un figlio irrispettoso della mia privacy che non riusciva a lasciarmi in pace in quel castello che avvolgeva la mia inquietudine.
< Sei uno sciocco! >continuava a gridare la donna < Potevi essere scoperto! >
< Madre, ti prego. Non stavo facendo niente di male. >
< No, Rafael. Tu ti stavi introducendo senza il permesso di Alexis nella sua stanza. Che cosa volevi fargli? >
< Niente! volevo solo capire se stava bene. >
< Sicuramente può stare senza di te, Rafael. Ma tu? Pensi che io non mi sia accorta come tu e tuo fratello non gli mollate gli occhi di dosso? Non vi permetterò di trasformarla in una creatura irreversibile quali siamo noi. >
< Madre, ti prego di non gridare. >
< Allora vedi di non farmi più arrabbiare, mi hai capito? Adesso torna nel salone di sotto. Tuo fratello e quel ragazzo ti staranno sicuramente cercando. >


Non riuscivo a capire le parole di quella donna e la mia paura divenne sempre più reale e intransigente.
“Una creatura irreversibile? Che cosa voleva dire con quello?”
Dovevo tornamene in camera mia e pregare il mio fidanzato di lasciare immediatamente questo castello.
Ma ancora una volta non avevo capito che era troppo tardi per tutte e due.


Attesi il suo ritorno tutta la notte senza riuscire più a dormire, ma Robert non vene mai a dormire nella nostra stanza.
Qualcosa non stava quadrando nel migliore dei modi e la mia preoccupazione divenne così reale da spingermi ancora una volta lontano da quella stanza.
Ormai non mi sentivo minimamente protetta in nessuna parte di quel castello e non sapevo a chi potevo chiedere aiuto.
Mi sentivo persa e senza pace.
Dovevo fuggire, ma come potevo fare?
Lì fuori continuava ala tempesta mentre all’interno Robert era scomparso.
Che cosa sarebbe potuto succedere ancora di lì a poco?
Non riuscendo a dormire, mi accomodai sulla poltrona davanti al camino per sentire quel calore che tanto mi mancava.
Ma il calore di cui avevo bisogno non si poteva misurare dal fuoco, ma da un abbraccio inverosimile che non poteva essere soddisfatto.
Cercai di chiudere gli occhi per immaginarmi in un paradiso felice, ma fu impossibile per me.
Sentivo ancora quei passi felpati avvicinarsi verso di me e la paura che qualcosa di brutto poteva rendermi inerme e indifesa.
< Alexis… >
Il mio nome venne scandito come se fossi una visione di pura bellezza, soprattutto dato dallo sguardo glaciale di Francis.
< Mi dica Francis. Posso fare qualcosa per voi? >
< Ormai è notte fonda. Che cosa ci fa’ ancora in piedi? >
“Non sono affari tuoi. Non ti pare?”
< Non riesco a dormire. Forse a causa della troppa stanchezza o dai troppi pensieri. Chissà… Piuttosto, sa dirmi che fine ha fatto il mio fidanzato Robert? >
< Sta parlando con mio fratello Rafael. Tra poco sarà qui da voi… Il suo fidanzato è un uomo molto interessante. >
< Lo credo bene. >
Ma Francis, cercando di sforzarsi di essere gentile, sapevo molto bene che non voleva parlarmi di questo.
< Francis, a forse qualcosa da dirmi? >
Con il cuore che gli martellava in gola, vidi in lui qualcosa che lo bloccava.
Inspiegabilmente non riusciva più a guardarmi dritta negli occhi e sinceramente mi sentivo potente di fronte a lui.
< Non so come dirglielo, ma vorrei abbattere le mura delle nostre convenzioni. Diamoci del tu. Sarebbe molto meglio, non crede? >
< Certo. Per me nessun problema. >
Dovevo voleva andare a parare? Che cosa voleva da me? Mi voleva spogliare con gli occhi? Voleva possedermi? Che cosa?!
Francis era molto deciso ma aveva paura di fare la prima mossa.
Non avevo mai visto un uomo così impaurito dinanzi ad una donna. Eppure credevo che i fratelli Gràvon oltre ad essere affascinanti, pensavo avessero più personalità. Forse non era Francis il vero uomo della famiglia.
< Francis, se hai qualcos’altro da dirmi, fallo subito. Non rimanere inerme lì a fissarmi. Mi metti paura. >
Ancora non sapevo come avessi pronunciato quelle parole a getto.
Ero solo coperta da una vestaglia trasparente e Francis mi guardava in tutte le mie forme e la sua bramosia di potere era frenata solo dal buon senso.
< Forse… sarebbe meglio che io me ne vada. >
Rimpiangendo di avermi fatto visita, io non feci niente per trattenerlo.
Lo vidi uscire come un disperato, mentre alla porta sopraggiunsero sorridenti e senza pensieri Robert e Rafael.
Ma appena videro Francis disperato, il primo a domandarmi cosa fosse successo fu il mio fidanzato.
< Niente, Robert. Francis voleva solo sapere come stavo. >
< Bene. Credo che per stasera sia tutto > fece Rafael rompendo subito gli indugi < Meglio andare a dormire. È molto tardi. >
< Certo > rispose cordialmente Robert < Buonanotte. >
< Speri che rimarrete per molto in nostra compagnia. Anche perché non so dirvi per certo quando passerà questa tempesta. >
< Vedremo. Prima devo parlarne con Alexis. >
< Certamente… Buonanotte, Signorina Alexis. Faccia sogni d’oro. >
“Sicuramente ci proverò senza pensare a te e a tuo fratello.”
Una volta richiusa la porta di camera, potevo sentire Rafael che cercava di fermare suo fratello Francis per domandargli che cosa ci potesse fare realmente nella mia camera.
Le pareti erano molto sottile e mentre Robert si preparava per cambiarsi e andare a dormire, sentii parole che scossero ancora il mio animo.
< Volevi provare a soggiogarla, non è forse così? >
< Piantala, Rafael. Sei ridicolo. >
< Guardami negli occhi e dimmi che non stai mentendo! >
< Sei tu che hai organizzato questa serata per tenere il suo fidanzato lontano da lei! > sbraitò l’uomo dagli occhi grigi < Credevi che io non lo capissi? >
< Sono solo fantasticherie le tue. >
< Nostra madre ce l’ha detto. Non puoi avere segreti con me e con nostra madre, fratello. Vedi di darti una regolata o nessuno di noi due potrà mai entrare nelle sue grazie. La sua fiducia è importante. E quando scoprirà chi siamo veramente… >
< No! non dovrà mai saperlo! Hai capito bene?! Mai! >
Rafael, scosso da quelle parole, sentii solo la sua voce rotta mentre stava per raggiungere la sua camera, lasciando suo fratello pensieroso e in me una paura di scoprire una realtà molto più grande di me.


< Alexis, che stai facendo con l’orecchio teso verso il muro? > mi domandò Robert ridestandomi dai miei pensieri.
< Niente, Robert. Va tutto bene. >
< Stavi ascoltando qualcosa? >
< Tu piuttosto potresti dirmi perché hai fatto così tardi, non ti pare? Hai fumato e bevuto abbastanza? >
< Abbiamo solo chiacchierato tra uomini. Niente di ché. >
< Ah, davvero? Niente allusioni su di me? >
< Che cosa vuoi dire con questo? >
Sapevo che Robert non avesse capito la mia domanda ed io non feci niente per cercare di farglielo capire.
< Niente. lascia perdere. È molto tardi… Domani bisogna pensare di ripartire verso casa, sperando che la tempesta finisca. >
< Detto ciò, io credo che non sia una buona idea. >
< Che cosa stai dicendo, Robert? >
< Voglio dire che potremmo prenderci questo periodo come se fosse una vacanza. La famiglia Gràvon è molto gentile con noi. >
“Con noi? Forse vuoi dire con me… Ma tu che cosa vuoi saperne? Non sarai tu che entrerai nelle sue grazie. Anzi, comincio a pensare che ti capiterà qualcosa di spiacevole. Ormai il mio istinto non può deludermi in questo frangente.”
< Ne riparliamo domani, d’accordo? Buonanotte. >
Non avevo più voglia di parlare.
Non avevo più voglia di dare spiegazioni.
Robert non capiva il modo in cui i fratelli Gràvon mi guardavano, troppo impegnato ad essere accecato nel suo sentirsi potente e pieno di attenzioni.
Distrazioni che alla fine di ciò, potevano davvero costare care a lui. Ma anche a me.

   
 
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