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Autore: Shade Owl    27/03/2022    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il giorno in cui avevano stabilito di rubare l’arpa e la Clumnite, e l’ultima occasione per accertarsi di avere imparato correttamente il piano e in che modo eseguirlo.
Si svegliarono poco prima dell’alba per recarsi in uno spazio sicuro procurato loro da Orfeo, un locale sfitto e lontano da occhi indiscreti, dove passarono ore a esercitarsi nell’evitare i campi visivi di finte telecamere o di guardie in cartone, spostandosi nella maniera più silenziosa possibile, con Drake come arbitro supremo pronto a farli ricominciare a ogni minimo errore.
Non era la prima volta che facevano una cosa del genere, ma era importante che fosse l’ultima, e soprattutto che riuscissero: malgrado gli sforzi fatti fino a quel momento, Gareth continuava a essere estremamente goffo, e Marie peccava in prudenza. Persino Leon, più preparata di entrambi, commetteva alcuni errori e, più questo accadeva, si innervosiva ed era facile che perdesse la pazienza.
In effetti i primi risultati dell’allenamento furono esasperatamente deludenti, ed entro le prime tre ore Leon si autoconvinse di essere già spacciata. Fortuna volle che ognuno di loro fosse abbastanza motivato da continuare a provare fino a che non furono riusciti tutti ad ottenere un risultato decente per almeno quattro tentativi di fila.
Così, quando finalmente si fermarono, ben oltre l’ora di pranzo, erano tutti stanchi, sudati e ansimanti.

- Sono a pezzi…- grugnì Marie, stendendosi sulla schiena, fissando l’alto soffitto della stanza.
Leon si sedette accanto a lei, sporca di polvere e sudaticcia. Sentiva l’immediato bisogno di una doccia, lanciando un’occhiata ostile ai tanti attrezzi e sagome di cartone o legno con cui si erano esercitati. Non voleva vederli mai più.
- Siamo tutti stanchi.- disse Drake, che invece era ancora in piedi, anche se sudato quanto loro - Il mio consiglio è quello di riposare un poco. Stanotte dovremo essere nel pieno delle forze.-
Gareth era sdraiato dal lato opposto della sala, e respirava pesantemente, aggrovigliato in una matassa di corde e imbragature. Malgrado l’allenamento dei giorni scorsi nel deserto aveva incontrato un sacco di difficoltà nelle prove di discesa e di risalita, e aveva dovuto esercitarsi molto più di tutti loro.
- Sei sempre vivo, Testa a Spugna?- chiese Marie, sollevandosi su un gomito.
- Eh?- fece lui - Cosa?-
Si tirò faticosamente su, guardandosi attorno confuso.
- Come hai detto?- chiese, individuando la ragazza.
- Ti ho chiamato “Testa a Spugna”.- rispose lei, senza alcuna traccia di scherno nel tono - Perché hai la testa che somiglia a una spugna di mare. Hai presente?-
Lui sollevò le sopracciglia, sorpreso.
- Ehm… sì.- disse - Capito.-
Leon sbuffò.
- Se vuoi evitare di essere preso in giro in eterno, impara a reagire.- grugnì, alzandosi in piedi.
Il ragazzo chinò il capo, un po’ imbarazzato.
- Non mi sento preso in giro, però…- mormorò in tono di scusa.
Drake lanciò a Leon un’occhiata che equivaleva a “lascialo stare” e fece cenno verso la porta.
- Meglio darsi una lavata.- disse - Siamo tutti stanchi e sporchi, e non è il caso di andare troppo in giro, non dopo quello che è successo ieri.-
Leon chinò il capo: non aveva detto niente dell’ultimatum lanciato da Crepuscolo. Sapeva che sette giorni erano davvero pochi per organizzare una resistenza, ma anche che Drake avrebbe fatto quanto era in suo potere per trovare una soluzione. Sapeva che Gareth e Marie avrebbero fatto volentieri la loro parte. Si sarebbero ammazzati di fatica quanto e più che quel giorno per fermare Crepuscolo. Marie magari non tanto per lei quanto per i fratelli morti, ma Drake e Gareth…
Quella era la sua vita, e la sua battaglia per tenersela. Si stavano già impegnando molto per trovare il modo di uccidere quell’Alterato maledetto, e fare di più era ingiusto. Non aveva mai voluto avere dei compagni di viaggio, né tantomeno quei tre attorno, ma adesso erano lì con lei, e la stavano aiutando a sopravvivere. Già questo era tanto… anche troppo.
- Oggi non verrà, secondo me.- disse prima di uscire dalla stanza - Possiamo stare tranquilli, per adesso.-
Drake la seguì con lo sguardo.
- E tu lo sai perché…?-
- Lo so e basta.- sbottò - Me l’ha fatto capire chiaramente.- aggiunse sulla porta.

Una bella doccia calda non l’avrebbe mai rimessa al mondo, a dispetto del famoso detto, per quanto le potesse fare piacere lavarsi via il velo di polvere e sudore che aveva addosso, ma fu comunque un sollievo per il suo corpo stanco. Subito dopo si buttò sul letto, e rimase pancia all’aria per delle ore, assopendosi nel frattempo.
Tutti loro rimasero in camera senza parlare granché, recuperando le forze e il sonno perso, in preparazione di ciò che stavano per fare.
Quella sera, quando il sole fu abbastanza basso, andarono all’appuntamento per salire sull’elicottero, in un piccolo eliporto privato poco fuori città. Lì trovarono il velivolo in attesa, il pilota che già li attendeva in cabina, intento a parlare con Orfeo.
A prima vista sembrava essere un uomo silenzioso e cupo, e aveva la parte superiore del volto coperta con un casco scuro. Quando li vide si limità a fare un cenno col capo prima di passare alle sue manopole e interruttori, e non disse alcunché.
- Siete certi di essere pronti?- chiese Orfeo, mentre salivano a bordo.
- No.- rispose Drake, passando a Leon la borsa con le imbragature - Avremmo avuto bisogno di più tempo.-
- Ma non l’avevate, se non sbaglio.- sospirò l’altro - Beh, non mi resta che augurarvi buona fortuna.-
Leon, appollaiata sul bordo dell’elicottero, fece una smorfia.
- Gli attori non si fanno mai gli auguri. Porta solo sfortuna.- disse - Se vuoi aiutarci, fa la tua parte e basta.-
Prese la mano di Drake e lo aiutò a salire, mentre le pale del motore cominciavano a girare. Il pilota gridò un avvertimento e Orfeo si chinò, allontanandosi rapidamente dall’elicottero. Drake chiuse il portello con uno strattone e si sedette di fronte a Leon.
- Okay.- sospirò - Sappiamo cosa fare e come farlo. Ci è già andata bene con Crepuscolo che non si è fatto vivo e con il passaggio che è stato rimediato. Potrebbe filare tutto liscio, ma non contiamoci troppo e impegniamoci al massimo, d’accordo? Se seguiamo il piano ce la faremo, purché facciamo attenzione.-
Tutti annuirono. Gareth era piuttosto pallido e Marie, per contro, molto rossa. Leon, invece, era perfettamente normale a vederla, ma solo perché ormai era così abituata alla paura, alla foga e all’agitazione da riuscire a non dimostrarlo apertamente, nella maggior parte dei casi. In realtà, aveva lo stomaco sottosopra per il nervosismo.

So di mancare da una settimana. Purtroppo non sono riuscito a fare molto l'altra volta, ho lavorato davvero troppo ultimamente. Comunque, ecco il capitolo.
Ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, LadyTsuky, Biscottoalcioccolato, Bindazm e Clo_smile, i lettori che mi seguono, a cui aggiungo LadyTsuky, vecchia  conoscenza, e Highwaytohell. A presto!

 

   
 
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