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Autore: Chiapri16    03/04/2022    0 recensioni
Edom, regno decaduto e dimenticato, diventa il rifugio per tre orfani. Figli di un demone superiore, creati con lo scopo di essere utilizzati come arme per annientare del tutto Lucifero, Signore dell'inferno. Ma qualcosa non va secondo i suoi piani. Seguite le vicende di Guyliam, Elouise e Louis e dei loro destini intrecciati. Amori tormentati e proibiti, fanno da sfondo alla battaglia che porterà alla caduta di Lucifero e alla nascita di un nuovo Inferno. Presente e passato si uniscono in un gioco di intrighi e tradimenti, vittorie e sconfitte.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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Non aveva mai avuto paura del buio Cecilie. Erano davvero poche le cose che riuscivano a spaventarla, la sua mente era molto razionale, quindi si lasciava ingannare difficilmente. Conosceva bene cosa nascondeva la sua famiglia, conosceva tutte le sciocchezze che usavano per ingannare e racimolare qualche soldo per tirare avanti. La bugia preferita da suo padre era la Setta di Hawthorn. Con quella storia era riuscito a farsi accettare in quel villaggio dimenticato da Dio, composto totalmente da vecchi bigotti e bifolchi, facili da ingannare. Aveva messo su una rete fitta di dicerie e leggende che spacciava per vere. Il tutto si basava sulla figura di un grande stregone che aveva il compito di salvare gli umani da chissà quale sventura e per far ciò, quest’entità, richiedeva diverse offerte. Che fossero soldi, cibo o donne a suo padre poco importava. Tutto quello che poteva ricavare da quella storia era ben accetta. Era consapevole che quello fosse un vero e proprio reato, ma a Cecilie poco importava, lei stava semplicemente aspettando il momento giusto per scappare lontano con l’uomo che amava, via da quel padre cialtrone e quelle assurde vicende. Aveva conosciuto Liam pochi giorni dopo il loro arrivo in quel villaggio. Non aveva mai conosciuto qualcuno bello e dolce come lui e a quanto sembrava, l’attrazione era recipoco. Anche Liam aveva subito il fascino di Cecilie, fu scontato quindi che i due finirono per innamorarsi e progettare un futuro insieme. Poco importava ai due giovani se quelle idee cozzavano con i progetti del padre della ragazza. Loro volevano di più, Cecilie in particolare voleva una vita normale. Nonostante i sogni della ragazza, quella strana setta iniziava a crescere ed estendersi oltre il confine del villaggio e ben presto, il numero dei seguaci aumentò vertiginosamente. Il padre di Cecilie venne nominato Gran Sacerdote, poiché secondo le sue strampalate teorie, era l’unico che potesse comunicare con l’entità. Di ciò Cecilie era soddisfatta, se suo padre era troppo impegnato in quella storia non avrebbe di certo badato a lei e al suo piano di fuga, sembrava tutto così semplice, forse fin troppo. I due amanti avevano pianificato tutto nei minimi dettagli. Avrebbero aspettato la confusione che si sarebbe creata durante la festa per celebrare il compleanno del Gran Sacerdote per fuggire. Non avrebbero mai dato nell’occhio. Ma il più delle volte, la stupidità umana fa di base ai capricci dei demoni e quella era un’occasione perfetta per uno di loro, il più crudele, il più sanguinario e il più capriccioso dei figli di Lucifero, Bhaltazar. Quel principe demoniaco era venuto a conoscenza di quella setta mesi prima della fuga di Cecilie e aveva trovato in essa, la soluzione perfetta al suo problema. Per secoli non aveva fatto altro che meditare vendetta ai sopprusi di un padre tiranno, che scioccamente ed ingiustamente secondo il suo punto di vista, lo considerava il più debole ed inutile dei suoi figli. Persino quella vipera di Helen ricopriva un ruolo superiore al suo, superiore persino ai suoi fratelli maggiori. Lei era la preferita, in lei scorreva il sangue e la vitalità di Lilith, la sposa di Lucifero. Non poteva permettere che quelle ingiustizie potessero andare avanti ancora senza subire alcuna punizione. Doveva fare qualcosa. Ma su una cosa aveva ragione suo padre, lui era da solo. Nessuno dei suoi fratelli lo avrebbe mai appoggiato e per quanto odiasse ammetterlo, i sudditi dell’Inferno erano ampiamente dalla parte di suo padre. Se avesse avuto un esercito suo, no se avesse avuto l’arma perfetta avrebbe potuto far qualcosa, avrebbe potuto affermare la sua presenza in quel mondo, che lo aveva tagliato fuori. Ma qual’era l’arma perfetta per portare a termine quell’ingrato compito? Per quanto ne sapeva non esisteva nessun’arma che potesse contrastare Lucifero e i suoi figli, le sue aspettative non erano affatto rosee. Quella ricerca spasmodica di una soluzione lo aveva spinto, in qualche modo, sul sentiero che stava percorrendo quella strana setta. Se non esisteva al mondo un’arma che potesse contrastare Lucifero, l’avrebbe semplicemente creata, ma per fare ciò aveva bisogno di consultare l’unico essere al mondo a possedere la conoscenza assoluta. Il Sommo Stregone, Soren, era conosciuto per il suo intuito sopraffino, così elevato da fargli guadagnare il soprannome di Sommo Felino, ovviamente la caratteristica forma dei suoi occhi, simili a quelli dei felini non c’entrava nulla con quel nome, o almeno sperava. Ma c’era un unico problema, i suoi servigi non erano mai gratuiti e solitamente, ciò che richiedeva in cambio era maggiore di ciò che gli veniva chiesto. Tutti erano a conoscenza di quanto i suoi “contratti” fossero subdoli e particolarmente ostici, ma era un essere infallibile e ciò riscuoteva gran successo per i suoi affari. Trovare il Sommo non era facile, non si manifestava mai se ciò non fosse di suo gradimento. Ma Bhaltazar non era un tipo che demoderva, non mollava mai, era considerato alla pari di un segugio, nonostante odiasse quella razza. Si presentò alla porta della piccola baita in cui viveva in quel periodo Soren. Il Sommo era ben consapevole, però, che ciò che stava chiedendo il minore dei figli di Luicifero, poteva essere considerato alla stregua di un tradimento e come tale, poteva essere condannato a sua volta. Doveva muoversi con estrema cura e attenzione. Sorseggiava la sua tisana alla calendula mentre ascolta pazientemente il continuo blaterare di quel demone capriccioso. Ai suoi occhi appariva come un bambino che vuole vendicarsi per esser finito in punizione, sbraitando e urlando. Nulla che potesse mai renderlo regale e raffinato come avrebbe dovuto essere un principe del suo lignaggio

“ Avrai tutto ciò che vuoi, denaro, potere, fama. Non mi importa del prezzo ne di quello che dovrò sacrificare. Voglio quell’arma e tu dovrai darmela”

Soren si chiese distrattamente se fosse consapevole con chi stesse parlando. Un’arma, tutta quella furia per una semplice arma? Inoltre cosa avrebbe mai potuto richiedere in cambio? Cosa valeva così tanto da giustificare il tradimento nei confronti di Lucifero? Non che lo considerasse così importante da meritare la sua fiducia e onestà. Soren appartenava all’Inferno ancora prima della comparsa di Lucifero e molte delle sue azione avevano creato non pochi problemi allo stregone. Per un attimo ripensò alla sua amata Edom e quel pensiero gli rammentò qualcosa. D’un tratto uno strano sorriso beffardo apparve sul volto dello stregone, cogliendo di sopresa Bhaltazar. Soren aveva trovato la risposta alla sua domanda.

“ E se ciò che cerchi non fosse una lama, ne uno scudo dal particolar potere, ma qualcuno che può rendere anche un comune fioretto l’arma più letale mai creata?”

Quelle parole placarono, per qualche istante l’iperattività del demone che si limitò a fissare Soren con quella faccia da ebete. Che Bhaltazar non spiccasse per la sua intelligenza era risaputo

“ Sei stato creato dal sangue di Lucifero, come ognuno dei tuoi fratelli, ciò ti rende diverso da un comune demone. Pensa cosa accadrebbe se unissi il tuo sangue con qualcuno di degno e da esso venisse fuori l’elemento perfetto, colui che potrebbe radere al suo Lucifero e chiunque voglia contrastarti. Inoltre potresti liberarti di lui se non fosse abbastanza pronto da portare a termine la sua missione, qualcuno facile da sacrificare adossando su di lui qualsiasi colpa”

Il piano suggerito dal Sommo sembrava aver senso. Infondo anche lui e i suoi fratelli erano stati creati per questo, mettere su l’esercito migliore che Lucifero avesse mai potuto avere.

“ Dove trovo qualcuno che sia degno di unire la propria essenza alla mia?”

Soren allungò la mano verso la teiera che aveva sistemato sul tavolo poco prima che Bhaltazar piombasse in casa sua. Da quando era arrivato non faceva altro che starsene in piedi davanti alla finestra agitandosi come un matto. Quel modo di fare irritava e non poco Soren. Odiava i tipi rumorisi e caotici. Versò un altro po’ della propria tisana nella sua amata tazza riflettendo su quella domanda. Di certo, nonostante Bhaltazar fosse il peggiore dei figli di Lucifero, il suo sangue era comunque prezioso e mescolato a qualcuno di raro avrebbe tirato fuori qualcosa di unico. Qualcuno che avrebbe portato a termine i suoi di progetti e non quelli di Bhaltazar. Stava cercando una soluzione, sotto lo sguardo vigile di quel demone irritante, quando qualcosa attirò la sua attenzione. La piccola pietra rossa posta sul camino di quella baita brillò appena. Erano già passati sedici anni da quel contratto? Sgranò gli occhi divertito, era incredibile come a volte il destino sapesse coglierti di sorpresa. Si alzò lasciando perdere la sua tazza, raggiungendo poi il camino, attirato da quella pietra che sembrava chiamarlo. La strinse tra le sue dita alzandola poi verso la luce, esponendo a gli occhi del demone quel piccole e tenue bagliore scarlatto che la pietra sembrava emanare

“ Sedici anni fa ho stipulato un contratto con un mortale, gli ho donato la capacità di ingannare chiunque senza mai far dubitare nessuno delle sue parole, ma in cambio avrei avuto la cosa più preziosa in suo possesso”

Lanciò di colpo quella pietra verso Bhaltazar, che l’afferrò al volo senza comprendere nulla, perché adesso gli stava parlando di quella storia?

“ Quella pietra è un portale per un villaggio umano. Quell’uomo ti darà ciò che cerchi quando gli mostrerai la pietra, una volta ottenuto ciò che ti serve, uccidi quel mortale. La sua anima è mia”

Soren lo stava aiutando senza nulla in cambio? Infilò la pietra in tasca tenendo lo sguardo sullo stregone diffidente. Lo vide tornare alla sua tisana come se nulla fosse

“ Non c’è nulla che vuoi in cambio?” Quella domanda risultò inutile agli occhi di Soren, ciò che avrebbe guadagnato da quello stolto era ciò che aveva sempre bramato. Un’erede che avrebbe riportato Edom al suo antico splendore. Allungò la mano verso Bhaltazar sorridendo con sfida

“ Diventerò l’unico al mondo a cui non proverai mai a togliere la vita, ne tu ne la tua futura arma”

Bhaltazar sorrise divertito stringendo senza pensarci due volte la piccola e fredda mano del Sommo, conosceva bene il suo interlocutore, sapeva che avrebbe potuto decidere di togliere di mezzo qualsiasi testimone se avesse dovuto farlo. La magia di Soren avvolse le loro mani stipulando formalmente quel contratto.

 

 

   
 
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