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Autore: Shade Owl    04/04/2022    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’elicottero li portò sopra la città, e poi sopra il grattacielo, mentre il sole scompariva del tutto e tingeva il manto celeste di nero e di stelle.
- Ci siamo!- gridò il pilota - Devo atterrare?-
- No, faranno troppe domande!- rispose Drake, aprendo il portello - Saltiamo!-
Si lanciò per primo, senza aggiungere altro, rotolando per assorbire l’impatto: erano almeno a cinque metri dal tetto, un’altezza sufficiente a farsi male, se non fossero stati attenti.
Subito dopo di lui, Leon fece saltare Marie, poi scaricò le borse con gli attrezzi e tese la mano a Gareth. Il ragazzo esitò.
- Che c’è?- chiese lei.
Lui si massaggiò il collo, a disagio.
- Beh… è una bella caduta…-
- Che c’è, hai paura?- sbuffò.
Gareth annuì lentamente.
- Senti…- grugnì Leon - Ormai siamo qui. So che stiamo per fare qualcosa di estremamente stupido e pericoloso, ma se ti spaventi già adesso, allora puoi anche restare quassù e tornartene indietro!-
Non attese la risposta e saltò giù a sua volta, rotolando per assorbire il contraccolpo, anche se avvertì lo stesso una spinta dal basso verso l’alto ripercuotersi nella sua struttura ossea.
- Non toccava a Gareth?- chiese Marie.
Lei si rialzò senza rispondere. Un momento dopo, il ragazzo atterrò accanto alla Figlia del Sole, molto peggio di lei, facendosi visibilmente del male ma sopravvivendo. Si limitò a gemere un poco, rotolando sulla schiena, mentre l’elicottero si allontanava. Marie si chinò accanto a lui.
- Ehi, stai bene, Testa a Spugna?- gli chiese gentilmente.
Lui annuì.
- Ah… sì…- grugnì - Ma forse ci ho rimesso le costole…-
- Sei in anticipo per farti del male, Gareth.- sorrise Drake - Aspetta almeno che qualcuno cominci a sparare.-
Lui sorrise a sua volta, un po’ imbarazzato, e si tirò su.
- Andiamo, coraggio.- disse lo Stratega - Comincia la prima fase.-
Aprì le borse e passò le imbragature a tutti, che se le infilarono in fretta: avevano un’ora circa, prima che l’elicottero tornasse, quindi dovevano fare in fretta.
Una volta sistematisi nelle cinghie di kevlar, fissarono le corde ad alcune tubazioni, su due lati diversi del tetto: Leon sarebbe scesa con Gareth, puntando all’arpa, mentre Drake e Marie avrebbero cercato la cassaforte con la Clumnite.
- Quanti piani dobbiamo scendere?- chiese Gareth, guardandosi alle spalle per osservare sotto di sé.
- Tre.- rispose Leon - Pronto?-
Lui annuì. Insieme, si diedero una spinta con le gambe e cominciarono a scendere a piccoli balzi, facendo scorrere le funi, contando le finestre che procedevano davanti a loro fino a raggiungere quella di cui avevano bisogno.
- Ci siamo.- annunciò Leon - Passami la ventosa.- disse, prendendo Raggio.
Il ragazzo aprì lo zaino che portava sulla spalla e, cautamente, ne trasse fuori una grande ventosa, che lei afferrò subito ed attaccò al vetro.
- Tagliavetro.- mormorò.
Raggio rispose all’istante, modellando la lama di metallo fino a farle assumere una forma molto piccola, simile a quella di un trapezio con una punta sul lato diagonale. Tagliò via una bella sezione del vetro, muovendo il braccio in circolo, e poi lo tirò via con la ventosa, aprendo la strada.
- Dentro!- disse perentoria.
Il ragazzo, con qualche difficoltà, sollevò le gambe e si proiettò all’interno del foro praticato da Leon, che si spostò per fargli spazio. Quando fu entrato, Gareth sganciò il moschettone, anche se lo fece prima di essersi rimesso in posizione d’equilibrio, e cadde sulla schiena con un piccolo sbuffo. Leon entrò dopo di lui, portandosi dietro il vetro tagliato, e si liberò dalla corda con molta più grazia del Guaritore.
- Alzati, su.- gli intimò senza guardarlo, cominciando a togliersi l’imbragatura, che più avanti l’avrebbe ostacolata - Siamo a malapena entrati. Dobbiamo ancora trovare l’arpa.-
La stanza in cui si trovavano era ampia, ma vuota. Secondo le loro informazioni non veniva usata e la sorveglianza, in quel periodo, era minima, tant’è vero che c’erano pochissime telecamere, che Leon riuscì ad individuare subito, e nessuna guardia. La porta si trovava proprio di fronte alle finestre, ma non era consigliabile correre subito lì: meglio fare un giro un po’ più lungo per evitare le pattuglie lungo il percorso.
Per quanto riguardava le telecamere, a quelle doveva aver già pensato Orfeo… ammesso e non concesso che fosse una persona affidabile.
- Vieni.- mormorò, facendo cenno a Gareth di seguirla.

- Credo che ci siamo quasi.- mormorò Drake - Orfeo dovrebbe togliere la corrente ora.-
Avendo il nascondiglio nelle fogne, Orfeo conosceva molto bene la geografia sotterranea, e sapeva dov’era la centralina elettrica a cui era collegato il palazzo. Senza corrente si sarebbe inserito un generatore privato, ma perché potesse avviarsi ci sarebbero voluti almeno dieci secondi. Non un tempo particolarmente lungo, ma sufficiente a garantire un passaggio sicuro a lui e Marie attraverso il lungo corridoio illuminato e sorvegliato da tre guardie armate. In quel breve lasso di tempo, inoltre, sarebbe riuscito a inserirsi nel circuito chiuso delle telecamere senza che le guardie notassero cambiamenti o stranezze, rendendoli così, di fatto, invisibili.
Marie sbirciò un istante oltre l’orlo del muro, gettando un rapido sguardo ai tre uomini, tutti vestiti di nero e visibilmente armati, poi si ritrasse.
- Come se la staranno cavando Gareth e Leon?- sussurrò.
- Lascia stare.- disse Drake - Concentrati su quello che devi fare. Al resto, pensa dopo.-
Appena lo Stratega ebbe smesso di parlare luce saltò senza preavviso, facendo piombare il corridoio nell’oscurità. Qualche breve esclamazione delle tre guardie risuonò nell’aria, e sentirono uno di loro togliere la sicura alla pistola. Senza aspettare, entrambi si precipitarono al centro del corridoio e si mossero il più in fretta possibile, cercando di evitare di urtare qualsiasi cosa, ma ci fu il primo intoppo: Drake non aveva previsto che una delle guardie si sarebbe mossa, e se anche l’avesse fatto non avrebbe potuto farci nulla.
Forse era nuova, forse più sorpresa delle altre, forse aveva voglia di spostarsi… i motivi erano milioni, fatto sta che si staccò dal muro al quale era appoggiata, e Marie la urtò con la spalla. Entrambi lanciarono brevi grida di sorpresa e dolore, e Marie cadde a terra. Drake si trattenne dall’imprecare e sollevò la ragazza di peso, trovandola seguendo la sua voce, per poi riprendere a correre. Appena svoltato l’angolo, la luce tornò.

Leon e Gareth sgusciarono oltre la porta e la richiusero all’istante, approfittando degli ultimi quattro secondi di buio per sgattaiolare oltre un’altra telecamera, nel corridoio, ma poi furono costretti a fermarsi e ad aspettare che la via fosse libera: in seguito al breve blackout, un guardiano era uscito nei corridoi, e si aggirava con la torcia in mano alla ricerca di qualche potenziale problema. Si stava avvicinando al pilastro dietro il quale si erano nascosti, e presto li avrebbe scoperti. Poi, però, ci fu un’improvvisa botta di fortuna: proprio quando la luce rischiò di colpirli, svelando la loro presenza, la lampadina scoppiò senza preavviso.
- Eh?- borbottò quello, sollevando la pila e scuotendola - Che ti prende?-
La colpì una o due volte, poi si voltò e andò via, scocciato.
- Cavolo…- mormorò Gareth - Ben fatto.-
- Non è opera mia, non lo so fare senza contatto fisico.- sussurrò Leon - Ringraziamo la nostra buona sorte e andiamo.-
Mancavano solo pochi metri alla porta dell’ufficio, ma quei metri potevano essere seriamente compromessi da un piede messo male o un passo troppo lento: le telecamere lungo la strada non erano più un problema, ma di sicuro avrebbero trovato altre guardie. La faccenda della lampadina fulminata era stata provvidenziale, ma sperarci ancora era troppo: i miracoli non capitavano a comando.

Ci siamo, il colpo è cominciato. C'è da chiedersi se il gruppo sarà all'altezza, adesso.
Ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato, Bindaz, Clo_smile, LadyTsuky e Higwaytohell, che mi seguono. A presto!

 

   
 
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