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Autore: lmpaoli94    04/04/2022    1 recensioni
Cavalcando in mezzo ad una zona boschiva di cui non ne ero minimamente a conoscenza, io e il mio fidanzato Robert ci imbattiamo in un sontuoso castello in mezzo alla natura e dall’aspetto spettrale.
Credendo che fosse abbandonato da molto tempo essendo dal fuori molto decadente, il mio fidanzato decide di dargli un’occhiata.
Ma improvvisamente, qualcosa va storto e i cavalli che ci hanno protetti fino in quel luogo, scappano come se fossero spaventati.
E’ l’inizio di un terrore che avrebbe per sempre trasformato la mia vita.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Portai Robert sulla mia spalla sorreggendolo per evitare che lui cadesse a terra.
Avevo assoluto bisogno di sapere che cosa potesse essere successo al mio ragazzo, ma si limitò a dirmi che dovevo assolutamente rimanere lontano dai due fratelli Gràvon.
< Perché dici questo? Che cos’è successo ieri sera? >
< Niente, Alexis. Ti prego di ascoltarmi. >
< Come posso farlo se tu non mi dici che cosa sta succedendo? >
Robert era veramente strano.
Non l’avevo mai visto così.
Parlare dei due fratelli lo rendeva irrequieto e nervoso.
“Forse si era accorto che non mi mollavano gli occhi di dosso… Ma perché fare tutta quella scena? Perché capivo ormai che stava fingendo.”
< Robert, ti fa’ davvero male la spalla? >
< Certo che mi fa’ male! Che razza di domande mi fai? >
< Tu non senti mai il dolore fisico. Sopporti qualsiasi cosa… e non credo che i fratelli Gràvon ti abbiano fatto del male fisico. Forse ti hanno colpito nella tua mente. >
A quel punto Robert, alzandosi in piedi, mi fece vedere una ferita all’altezza del collo che mi lasciò alquanto sconcertata.
Iò sangue defluiva fuori il suo corpo molto lentamente e il suo dolore diventava sempre più opprimente.
< Robert, che cos’è quella ferita che hai sul collo? >
< Non lo so. È come se durante il sonno fossi stato morso da qualcosa… qualcosa di anormale. >
< Che vuoi dire? >
< Non lo so. Stavo dormendo e non mi sono accorto di nulla… >
< Ma allora perché mi vuoi allontanare dai fratelli Gràvon? >
< Ti voglio allontanare da tutta questa famiglia. Non mi convincono i loro metodi perbenisti. Vogliono farci del male. E ci riusciranno se noi continueremo a rimanere qui. >
Non potevo credere a quelle parole.
Sapevo molto bene che i Gràvon erano persone strane. Ma addirittura pensare che potevano farci del male, era impensabile per me.
< Robert, secondo me sei ancora molto scosso. Hai dormito poco questa notte e molto probabilmente anche male. >
< Che cosa? >
< Sentimi bene: posso aiutarti con la tua ferita se vuoi, ma credo che non dovremmo scappare da qui come due ladri. >
< Eppure fino a ieri sera eri tu che volevi andartene! Che diavolo è successo?! >
“Robert, è meglio che tu non lo sappia. Ma te lo puoi benissimo immaginare.”
Non avevo voglia di spiegare la mia situazione sentimentale, anche perché avrei potuto perdere per sempre Robert e ciò non mi andava.
Ma Francis e Rafael erano molto più di quanto potevo credere. Erano la mia passione e la mia dannazione.
In primo luogo dovevo fare in modo di togliermelo di mezzo per non avere ulteriori problemi e il miglior modo di farlo era che potesse dormire beatamente.
E fu in quel momento che, dandogli una botta in testa con la mia pesante borsa da viaggio, Robert cadde stramazzato sul letto mentre il mio ghigno malefico inondò il mio viso.
“Ma cosa sto facendo? Io non sono questa ragazza.”
Improvvisamente non mi riconoscevo più, ma avevo uno smodato bisogno di vivere lontano da lui. Anche se per poco.
E fu così che iniziò il mio viaggio nella mia mente e nel mio essere interiore, dove ad attendermi al mio primo passo fu proprio Rafael.
< Alexis, stai bene? >
< Mai stata meglio > risposi senza mostrare la mia minima emozione < Di cosa stavi parlando prima di venire interrotti da quello stupido del mio ragazzo? >
Il suo sguardo compiaciuto mi aveva fatto capire che voleva assolutamente sentire quelle parole e che non l’avrei più deluso.
Ma come avevo appena pensato prima, il mio viaggio era solo all’inizio.
< Di cosa vorresti parlare Alexis? >
< Non ho bisogno di parlare. Ho bisogno della tua compagnia, Rafael. Puoi davvero soddisfarmi? >
< Cercherò di fare del mio meglio > replicò l’uomo con sguardo compiaciuto prima di trascinarmi nella sua camera.


Era davvero vasta, come se la sua stanza fosse un’intera reggia.
Il letto era enorme e ci avrebbero potuto dormire tranquillamente anche più di quattro persone.
< Non avrei mai creduto che ti sarebbe piaciuto vivere nello sfarzo e nel lusso, Rfael. >
< Manie di grandezza > si limitò a rispondermi < Ma in fondo mi piace far mostrare tutta la mia ricchezza. Anche se il mio più grande bene sei tu, Alexis. >
Il mio cuore mancò un battito mentre i suoi occhi non mi mollavano per un secondo.
Mi avrebbe spogliata e avrebbe fatto di me la sua stessa Dea.
Ma quanto poteva andare avanti questo erotismo?
Non riuscivo ancora a capire se si trattava di un sogno o di una realtà.
Ma qualsiasi cosa fosse, volevo assaporare il tutto. Senza distogliermi da questo momento profondo e indelebile.


Subito dopo avermi spogliato con gli occhi, Rafael iniziò a baciarmi la spalla prima di togliermi i vestiti e lasciarmi solo con il reggiseno e le mie mutandine.
< Cara Alexis, aspettavo questo momento da quando ti ho vista… Tu sei il mio peccato e sarà un vero privilegio per me trasformarti nella creatura più potente e maledetta di questa casa. Così che noi potremmo vivere per sempre. >
Non riuscivo a capire quelle parole, ma non avevo bisogno di sapere del mio futuro.
Quello che mi interessava era il presente ed essere sottomessa al suo volere.
Sì, volevo essere scopata. In tutte le posizioni possibili.
Ma il nostro incontro non sarebbe andato avanti per molto.
Con i suoi baci, mi s6ava facendo bagnare dall’eccitazione e i suoi movimenti sinuosi erano davvero una pura perversione.
< Preparati, Alexis. Sto entrando dentro di te. >
Io, sentendomi una porca che aveva perso la ragione, non riuscivo a dire niente.
Poteva farmi qualsiasi cosa ed io non avrei fatto alcune resistenza.
Sentivo ogni fremito del suo corpo , ma appena si accinse a penetrarmi, ecco che la porta della sua camera da letto si spalancò incredibilmente.
> Rafael! >
Sentendosi chiamare a gran voce, Rafael s’interruppe sul più bello mentre suo fratello avanzava con irriverenza.
< Che cosa volevi fare? >
< Quello che tu non sei riuscito a fare molto prima di me, fratello… Non ti permetto che… >
< Rivestiti! Nostra madre ci sta cercando. >
Ma quella scusa era solo un pretesto per lasciarci e dividerci.
Gli occhi grigi di Francis si illuminarono inspiegabilmente di un rosso sangue che non avevo mai visto prima.
Spaventata e attratta allo stesso tempo, mi lasciai soggiogare da lui.
E nel mentre mi trascinava fuori dalla stanza, Rafael fu chiuso all’interno mentre Francis cercava di placare la sua voglia di vittoria.
> No, Francis! Non sarai tu ad avere il suo sangue e il suo amore! L’hai soggiogata contro la sua volontà! >
< Proprio come hai fatto tu, fratello. Hai giocato sporco fin dall’inizio ed io questo non riuscirò a perdonarlo. Sarò io che riuscirò a farla innamorare di me. E sarà per sempre al mio servizio e tu rimarrai solo. Per il resto della tua esistenza. >
Battendo i pugni sulla porta cercando di liberarsi, Francis non volle perdere altro tempo e mi riportò in giardino, dove la luce del sole e un clima gradevole, avrebbe contornato quella giornata tanto speciale quanto al limite della pazzia.


Ero riuscita a rivestirmi frettolosamente, ma sapevo molto bene che Francis non voleva questo per me.
Adesso riuscivo solo a sentire i suoi baci e le sue carezze, come se stesse facendo di tutto per cancellare Rafael.
< Alexis, non vorrai mica cadere nelle grazie di mio fratello. Sono io quello che vuoi… >
< Sì, Francis… Fai di me ciò che vuoi. >
Le mie parole uscivano dalla mia bocca di getto mentre non riuscivo più a controllare la mia mente lucida.
Volevo scopare in tutte le maniere e andare incontro al mio destino e non m’interessava sapere chi sarebbe potuto essere la persona adatta a me.
Mi rivolsi subito i miei vestiti mentre la voglia impercettibile di Francis di farmi sua, ebbe il sopravvento come se fosse stato avvolto da una tempesta ormonale che non avrebbe potuto fermare.
Riuscivo a sentire tutto di lui e non mi sarei data per vinta adesso.
Lo volevo dentro di me. Era lui la creatura perfetta per me.
< Alexis, ti ho sempre desiderata. Tu sei la donna adatta a me… Ma presto diventerai proprio uguale a me. >
Perché diceva questo? In cosa mi sarei dovuta trasformare?
< Francis, io non capisco… >
< Io e la mia famiglia ti accoglieremo come una di noi, Alexis. Lasciati trasportare e vedrai che andrà tutto bene. >
Da quelle parole, chiusi gli occhi per assaporare ogni suo bacio senza pensare prima alle dovute conseguenze.
Francis non la smetteva di baciarmi e di leccarmi il collo, senza che capisse che volevo molto di più da lui.
> Francis, ti prego. Ti desidero. >
< Anch’io, tesoro mio. Ancora un momento e… >
Sentivo il suo respiro pesante su di me e mentre scorsi quello che stava facendo, vidi che il suo sguardo era cambiato.
I suoi occhi grigi erano diventati rosso sangue e sentii il mio cuore battere all’impazzata come segno di paura.
Anch’io di conseguenza, stavo respirando affannosamente.
Non sapevo che cosa mi stava succedendo, ma se non mi fossi risvegliata dal mio torpore e dalla mia trance, le conseguenze sarebbero state irreparabili.
Ma ormai c’ero dentro fino alla fine e la mia dannazione mi avrebbe avvolta per sempre.


< Fermati! Stai lontano da lei! >
Dopo un lieve pizzicorio sul collo, cercai di destarmi da Francis e mi risvegliai in preda a sentori molto strani.
Non mi ero minimamente accorta che Robert mi strattonò lontano da Francis, cercando di proteggermi subito dopo.
< Maledetto! Che cosa gli hai fatto? >
< Lo vedrai tu stesso tra poco. >
Strattonandomi verso la nostra camera, Robert mi obbligò a preparare le mie cose, dicendomi ancora una volta che non sarebbe rimasto in quel castello maledetto.
< Alexis, che cosa stai facendo? Non stare lì impalata. Dobbiamo andarcene! >
Ma improvvisamente i miei istinti non erano comandati dalla mia mente lucida.
Io non volevo realmente andarmi. Ormai appartenevo a quella famiglia.
< Alexis, che cosa ti prende? Mi stai ascoltando? >
< Eh, sì… Ho capito benissimo quello che vuoi. Ma io non me ne andrò mai da qui. >
< Che cosa? Ma che dici? >
Robert mi guardava con sguardo confuso, mentre i miei occhi marroni si accesero di un rosso sangue mentre il sangue sgorgava sul collo di Robert a causa di una ferita ancora aperta.
< Alexis, che stai guardando? Non capisco. >
< Non aver paura, Robert. Ho solo bisogno di nutrirmi. Berrò un po’ del tuo sangue e vedrai che dopo staremo bene tutti e due. >
A quelle parole, Robert capì che i fratelli Gràvon erano riusciti nel loro intento .
Ormai per me era troppo tardi.
Sarebbe incominciata una nuova vita, lontana dal mio passato e immersa nella mia eternità.

   
 
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