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Autore: _JP_    07/04/2022    1 recensioni
“Il mondo dei ninja era stato consumato dalla Quarta Grande Guerra Ninja, che aveva provocato moltissime vittime tra le fila di tutti i paesi alleati”.
Questa storia vuole essere una risposta a Boruto, cercando di richiamare e ritrattare le tematiche già presenti in Naruto, con la presenza di nuovi personaggi.
È la mia prima storia in assoluto che pubblico qua, quindi sono pronto a sentire pareri e critiche costruttive :)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sangiuro del Villaggio della Sabbia
Il mondo dei ninja era stato consumato dalla Quarta Grande Guerra Ninja, che aveva provocato moltissime vittime tra le fila di tutti i paesi alleati. Per ovviare ad un'altra crisi, come quella appena passata, i capi dei vari paesi avevano deciso di dare una nuova disposizione alle terre dei ninja. Nel paese della Pioggia era sorto un nuovo villaggio, quello della Plastica, che serviva per tenere sotto controllo una zona che d sempre era stata soggetta a guerriglie interne e a rivolte. Era nato come un avamposto delle cinque grandi terre ninja, ma con il tempo si era sviluppato come un vero e proprio villaggio autonomo. I vari paesi avevano intrapreso una politica di collaborazione e massima chiarezza su ogni decisione presa al di fuori dei propri confini, in modo da evitare eventuali incomprensioni inutili. 
Nel frattempo, lontano da tutte le discussioni politiche, sul tetto della reggia del quinto Kazekage, il capo del villaggio della Sabbia, stava avvenendo uno scontro: un ragazzo dai capelli biondi, con una pesante giara di terracotta portata a tracolla, stava sfidando un ragazzo dai capelli neri, più grande di lui. Il biondo sembrava in difficoltà, quando però dalla sua giara uscì della sabbia che si posizionò davanti a lui, parando il colpo del suo avversario. Il muro eretto crollo in fretta, permettendo al calcio del moro di raggiungere la destinazione, facendo volare il ragazzo con la giara a terra. - Non sai ancora controllare bene la sabbia, caro Sangiuro; sei un caso disperato - sghignazzò il ragazzo rimasto in piedi, schernendo il suo avversario. Il biondo si rialzò, prendendo per il colletto l'altro ragazzo, avvicinandosi minaccioso. - Sei impazzito bastardo? Potevi farmi male -. Il moro si ribellò - Non è colpa mia se sei scarso. E poi, se vuoi diventare un Chunin come me, devi essere pronto a sopportare questi colpi -. Il litigio fu interrotto da una voce, che gli fece subito staccare. - Smettetela di fare i bambini, è arrivato il Kazekage -. Un signore, vestito con un lungo abito bianco ed un cappello, con il simbolo del villaggio cucito sulla fronte, arrivò sul tetto, scortato da un signore e da una signora. - Sei troppo severo Mimoshi; ti ricordo che loro due sono pur sempre i miei allievi più promettenti -. Mimoshi sospirò, per nulla convinto dalle parole del Kazekage. Sangiuro si riprese dal colpo subito in precedenza, poi gli venne in mente una cosa. - Senti matusa, si può sapere perché non riesco ancora a controllare bene la sabbia? Se non sbaglio, il ragazzo che aveva questo potere prima di me, alla mia età riusciva a controllarla alla perfezione -. Le due guardie del corpo stavano per riprendere in ennesima volta quel ragazzo, quando però il Kazekage fece segno di lasciare perdere. - Ti ricordo che sono uno dei Kage più giovani dell'intero continente, cerca di mostrare un po' di rispetto. Comunque, non ti Devi preoccupare: il ragazzo che aveva prima di te quella giara era un vero e proprio prodigio, di quei ninja che nascono solo una volta ogni cento anni. È normale che tu non sia ancora al suo livello, però se continui ad allenarti chissà... -. Sangiuro rimase abbastanza colpito da quelle parole, ma fu svegliato da Tado, che gli mise una mano sulla spalla. - Senta signor Kazekage, che ne dice di supervisionare un po' il nostro allenamento? -. Prima di ricevere una risposta dal diretto interessato fu Mimoshi a parlare. - Signore, le ricordo che tra poco tempo inizierà un importante riunione; non può ritardare -. Il Kazekage pensò per qualche attimo, poi sorrise ai due ragazzi. - Massì, perché no? Mi fermerò qualche minuto ad osservarvi -. Sangiuro e Tado si guardarono per un secondo, sorridendo, per poi tornare a scontrarsi; il risultato era sempre a favore del più grande che, sfruttando la sua maggiore esperienza e il fatto che il biondo non riuscisse ancora a gestire al meglio la sua sabbia, riuscì ad atterrare Sangiuro agilmente. Quando però pensava di avere la vittoria in mano, inciampo sulla sabbia del biondo, che ne approfittò per tirargli un pugno sulla guancia. Il moro si rialzò subito, avvicinandosi minaccioso al suo amico. - Maledizione Sangiuro, mi hai fatto male -. Il ragazzino roteò gli occhi, cercando di staccarsi dalla presa del amico. - Bene, adesso siamo pari -. Il battibecco fu interrotto per la seconda volta, questa volta direttamente dal Kazekage. - Bene, direi che ho visto abbastanza, ora devo andare. Lin, rimani qui a sorvegliare i loro allenamenti - ordinò alla signora che lo affiancava; si incamminò poi assieme a Mimoshi verso la sala delle riunioni. Lin fece un cenno con la testa, per poi rivolgersi ai due ragazzi. - Forza, fatemi vedere di cosa siete capaci -. Tado si posizionò, pronto ad attaccare, aspettando che Sangiuro facesse lo stesso; vedendo che il biondo non si muoveva, gli si avvicinò. - Ehi, c'è qualche problema? -. Il ragazzo continuava a fissare il luogo da cui era sparito il Kazekage. - Senti una cosa: non sembra anche a te che ultimamente il vecchio stia facendo un po' troppe assemblee? Secondo me c'è qualcosa sotto, e io ho intenzione di scoprire cos'è. Andrò a spiare la conferenza di oggi -. Il moro lo osservo perplesso. - E dimmi, come hai intenzione di liberarti di Lin? Non penso che ti lascerà andare tanto facilmente -. Sangiuro sorrise maliziosamente. - Qui entro in gioco tu: ho bisogno che la distrai per qualche secondo, così avrò il tempo di fare una copia e lasciarla qui con te, mentre io andrò alla sala riunioni. Allora, penso di riuscirci? -. Tado sembrò pensarci per qualche secondo, poi sorrise - E va bene Sangiuro, ci sto-. Il moro si accasciò a terra, urlando di dolore e afferrandosi la gamba. Sangiuro rimase sbalordito nel vedere con quanta poca grazia il suo amico cercasse di attirare l'attenzione di Lin, ma rimase ancora più stupito nel vedere la signora preoccuparsi seriamente per le sue condizioni. Approfittò della confusione per creare una copia di se stesso, mentre lui si dirigeva nella sala delle riunioni, posizionandosi sul tetto, vicino ad una fessura, di modo che potesse osservare cosa stesse succedendo all'interno. Vide il Kazekage prendere posto nel suo seggio, mentre due ninja chiusero il grande portone, rimanendo a farci la guardia. Quando tutti i ninja all'interno di quella stanza presero posto, un signore iniziò ad illustrare il tema principale di quella riunione. - Bene, per chi non era presente all scorsa riunione, ripeto l'argomento: si parla ovviamente del demone Armadillo a undici code, che subito dopo la Grande Guerra ha iniziato a devastare i villaggi nei dintorni. Come ben sapete, dopo la disfatta di Madara, il demone a dieci code è stato sigillato per sempre nella luna, ma una parte del suo chakra è riuscita a liberarsi, dando forma ad altri due cercoteri, tra cui appunto l'Armadillo. Come ben sapete, l'endecacoda è stata sigillata all'interno di un ragazzo di questo villaggio. Il suo nome è Sangiuro Tadokoro, un allievo del quindi Kazekage -. Il signore che aveva preso in mano le redini della riunione prese una pausa, per far fissare bene in testa quelle informazioni ai presenti. Sangiuro, che stava spiando l'intera vicenda dal tetto di quel palazzo, si senti mancare; spesso in passato aveva sentito uno strano potere salirgli dall'interno, ma pensava fosse unicamente merito della giara di sabbia. Inoltre, pian piano stava iniziando a capire il perché avesse così tanti problemi nel relazionarsi con gli altri: tolti Tado e il Kazekage infatti, Sangiuro non aveva delle persone a cui affidarsi. I suoi pensieri furono interrotti da quel signore, che riprese a parlare. - Fino a questo momento, il ragazzo è stato tenuto attentamente sotto controllo dalla nostra squadra speciale, e protetto dal Kazekage; ovviamente però, questa situazione non potrà durare per sempre. Io proporrei di cacciarlo dal villaggio o, se necessario, di ucciderlo -. Un silenzio innaturale piombò nella sala. Il Kazekage rimase impassibile a quella proposta, mentre Sangiuro, per la seconda volta in poco tempo, si sentì svenire. Sentì che delle lacrime avevano iniziato a bagnargli il viso, ma decise di rimanere concentrato per ascoltare il proseguo della riunione. - Abbiamo rischiato troppo, non possiamo permetterci che il ragazzo perda il controllo, scatenando il demone all'interno del villaggio. Ora vorrei sapere chi appoggia la mia decisione -. D'un tratto Mimoshi, seduto affianco al Kazekage, si alzò di colpo. - Io sono d'accordo con Mori. Dobbiamo rimediare agli errori passati; sarebbe la fine per il nostro villaggio -. La folla iniziò a bisbigliare, portando avanti diverse ipotesi. - Se anche il secondo del Kazekage è d'accordo, allora la situazione è molto grave -. Mori sorrise, osservando tutti i ninja presenti in sala. - Bene, finalmente vedo che c'è qualcuno di ragionevole al comando. Allora, cosa risponde, signor Kazekage? Tenga presente che quel demone ha ucciso anche la sua famiglia -. Un altro vociare sali dalla sala; ora tutti quanti sembravano dell'idea di cacciare dal villaggio il ragazzo. Sangiuro era veramente al limite di una crisi di pianto; prese la decisone di abbandonare il villaggio la sera stessa, in modo da riuscire a organizzarsi per il suo viaggio. Decise di tornare ad osservare la riunione, anche se ormai la sua decisione era stata presa. Il Kazekage si alzò con calma, osservando negli occhi i presenti; poi si sfogò. - Non ho la minima intenzione di mandare via Sangiuro! In tutti questi anni si è mai rivelato un pericolo? Non dovete assolutamente preoccuparvi; è sotto la mia protezione, e se qualcosa dovesse andare storto, mi assumerò io tutta la responsabilità. Inoltre, ricordate che Lin, la mia sottoposta, ha l'abilità innata di riuscire a contenere il chakra dei cercoteri: finché lei rimarrà al fianco di Sangiuro, non avremmo problemi -. Il capo prese una pausa, cercando di capire le varie sensazioni che si andavano a formare sui volti dei presenti. Sospirò, poi continuò nel suo discorso. - In più, un ninja con un potere simile potrebbe tornare utile quando sarà in grado di combattere in una guerra -. Dei commenti dico senso iniziarono a farsi strada all'interno della stanza. - Perché si ostina a difenderli? - sbottò Mimoshi, avendo perso completamente la pazienza. Il Kazekage lo fulminò con lo sguardo, poi rispose. - Perché? Perché l'ho promesso all'ex Kazekage, il grande Gaara. Lui aveva capito subito che Sangiuro era l'unico bambino in grado di contenere un cercoterio, e per aiutarlo nell'impresa gli fece sono del potere di controllare la sabbia, tramite la sua giara. Il quarto Kazekage credeva in quel ragazzo, e per questo anche io, che sono il suo successore, devo credere in lui: per questo la mia risposta è no. E se non ci sono altri argomenti di discussione, questa riunione è finita -. Detto questo, si diresse verso l'uscita della sala seguito da Mimoshi, per nulla soddisfatto di quella scelta.
Il sole era ormai tramontato dietro le case del villaggio. Tado si avvicinò al bancone del bar, tamponandosi il sudore con l'asciugamano. - Cosa posso fare per te? - gli chiese il barista, passando nel frattempo la spugna sul tavolo di marmo, per pulirlo dai residui di liquidi. - Dammi solo un succo - disse il moro, per poi guardarsi attorno. - Grazie mille - mormorò distrattamente, prendendo il suo succo e dirigendosi verso la terrazza: aveva notato che lì, isolato da tutti, c'era una persona che conosceva bene. - Ma guarda chi c'è qua. Sai, quando Lin ha scoperto il trucco, si è arrabbiata un pochino. Dove cavolo ti eri cacciato? - chiese il ragazzo, avvicinandosi a Sangiuro, che stava osservando con malinconia i profili delle montagne che circondavano il loro villaggio. Non ricevendo risposta, Tado sospirò, sedendosi affianco all'amico, lasciando che le sue gambe penzolassero giù dal balcone. - Se è per la storia con Lin, tranquillo: mi sono preso io tutta la colpa. A proposito, cosa hai scoperto alla riunione? -. Finalmente quelle parole riuscirono a scuotere Sangiuro, che finalmente si decise a parlare. - Beh sai, in realtà ho scoperto molte cose... -. Il ragazzo non ebbe però il tempo di rispondere; infatti, davanti a loro si materializzò Mimoshi. - Ho un ordine del Kazekage: domani mattina dovete recarvi nel suo ufficio, deve parlare ad entrambi di una cosa molto importante -. Il ninja non diede il tempo ai due di controbattere, ma come era arrivato, scomparì dalla loro vista. Tado osservò per qualche momento Sangiuro; poi si alzò, dando un pugnetto sulla spalla dell'amico. - Dai, ora vado a casa. Devo riposarmi, così domattina arriverò in orario all'incontro; ti conviene andare anche te -. Il moro fissò per un altra volta il suo amico, poi anche lui se ne andò, uscendo dal bar. Sangiuro era rimasto da solo, per l'ennesima volta, a fissare il paesaggio. Ormai quella vista gli era molto familiare: ogni volta che si sentiva giù per qualche cosa, saliva fino a quel balcone, a gridare l'orizzonte. Quella volta però era diverso; osservava sempre lo stesso scorcio, ma non si sentiva più a casa: quello che aveva ascoltato quel pomeriggio l'aveva segnato profondamente. Dopo diverso tempo a riflettere, senti le palpebre degli occhi iniziare a chiudersi; decise così di ritornare nella sua stanza di appartamento, che io Kazekage gli aveva messo a disposizione quando Sangiuro aveva compiuto dodici anni. Prima di allora, il ragazzo aveva vissuto nella dimora del capo villaggio che però, dopo varie critiche ricevute per questo comportamento, aveva deciso di farlo vivere altrove. Quella notte per Sangiuro di davvero difficile prendere sonno; infatti, moltissimi incubi prendevano spazio nella sua mente: si immaginava lui, che fuori controllo rilasciava il demone che aveva dentro, distruggendo completamente il villaggio. Fortunatamente, la stanchezza prese il sopravvento di questa paura, e il ragazzo piombò in un sonno profondo.
   
 
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