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Autore: lmpaoli94    08/04/2022    1 recensioni
Finalmente, dopo tanti anni, Ryo e Kaori stanno insieme.
Si sono lasciati alle spalle i momenti burrascosi in cui le loro discussioni non facevano altro che minare la loro amicizia.
Ma nemmeno il rapporto d'amore che c'è tra i due va tutto rose e fiori.
Ryo è cambiato e Kaori non riesce più a riconoscerlo.
All'inizio pensava che avesse bisogno dei suoi spazi e di quella libertà che aveva prima, ma non è così.
La sua felicità è legata inverosimilmente alla sua distruzione, e toccherà proprio a Kaori scoprire il tutto e riuscire a salvarlo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ancora impietrite, Kaori e Saeko fissavano Umibozu con sguardo corrucciato e confuso.
< Che cosa avete da guardare? Non riconoscete più un vecchio amico? >
La sua sfacciataggine lasciò interdette ancora le due ragazze che con sguardo complice, si fissavano a vicenda.
< Perché ci stavi spiando? > domandò Saeko.
Ma l’uomo, dal canto suo, fece finta di non aver sentito.
< Ti credi furbo a non rispondere? >
< Lasciami in pace, Saeko. Non posso risponderti. >
< Perché non dovresti? >
< Per il bene di Ryo. >
< Ah ah! Quindi sai che cosa potrebbe essergli successo! >
Ma Umibozu non aveva nessuna intenzione di rispondere, irritando e spazientendo ancora di più la povera Kaori.
< Sentimi bene: se continuerai a non rispondere, farò in modo di scioglierti la lingua tutto in un colpo. >
< Non mi spaventi, Kaori > rispose l’uomo con tono flebile < Se continuerò a tacere, lo farò solo per il suo bene. >
< Perché per il suo bene? Perché dici di proteggerlo? Potrebbe essere in pericolo e tu non lo puoi sapere. >
< Saeko, smettila di farmi crollare: nemmeno tu riuscirai a farmi parlare. >
< Molto bene: vorrà dire che ti sbatterò in prigione per tutto il tempo necessario. Coisì vedrò se avrai voglia di parlare. >
< Non cambierà proprio niente, anzi… >
Umibozu fissava gli occhi corrucciati e tristi di Kaori, credendo di fare la cosa giusta.
Ma sotto sotto, l’uomo non poteva tradire la fiducia di Ryo, avendogli promesso che l’avrebbe protetto qualsiasi cosa fosse successo.
< Kaori, sappi che Ryo ti ama moltissimo e che se n’è andato per risolvere una questione spinosa e molto importante. >
< Io sono sua moglie, Umibozu! Perché tutti questi segreti con l’unica persona cui si può fidare veramente? >
< Questo non puoi saperlo se sei l’unica persona di cui si può fidare. Me non mi consideri? È una questione davvero importante che solo gli uomini possono capire. >
< Smettila di fare discorsi stupidi! >
< Umibozu, credi davvero che irritando ancora Kaori e cercandola di convincere con promesse che non stanno né in cielo né in terra, tu la possa calmare? >
< Deve capire, Saeko. E se non lo fa, io non posso farci nulla. >
< Ryo non risponde al cellulare ed è scomparso da alcune ore. Perché credi di proteggerlo? >
< Perché so di fare il suo bene, Kaori. Punto e basta. Non tradirò la sua fiducia. >
< Magari non tradirai la sua fiducia, ma in questo momento stai tradendo me, una tua amica. E stai lasciando il povero Ryo solo e abbandonato come non mai. >
< Ryo sa badare benissimo a sé stesso. >
< Non in questa situazione > replicò Kaori digrignando i denti.
< E tu come puoi crederlo? >
< Perché ho visto le sue mani sporche di sangue! > sbraitò ancora la donna battendo i pugni dinanzi all’uomo < E sono convinta che non sta facendo niente di buono. E tu la devi smettere di credere che fai solo il suo bene perché non è così, dannazione! >
Le urla e i continui sfoghi della giovane donna non fecero altro che farla di nuovo crollare mentre il suo pianto divenne irrefrenabile e incontenibile.
Saeko non sapeva come aiutarla, credendo solamente di perdere del tempo con Umibozu.
< Quell’uomo non crollerà mai > fece la detective < E’ troppo orgoglioso. E poi una promessa che ha fatto, non può essere infranta in nessun modo. >
< Deve capire che sta sbagliando > replicò Kaori asciugandosi gli occhi.
< Non sta capendo, Kaori. E Ryo potrebbe essere in pericolo. Questa è una missione che solo noi donne dobbiamo portare a termine. Anche non dormendo per giorni interni. Saeko, non posso sentirmi tranquilla se non so che diavolo è successo a Ryo. Ti rendi conto che sono in pensiero per lui e che ho paura che ogni minuto che passa, è sempre più in pericolo. E nessuno può davvero aiutarlo… Credi davvero che riuscirà a cavarsela da solo? Ma se non sa nemmeno stirarsi una camicia. Lui non può minimamente badare a sé stesso. >
Quelle parole di Kaori fecero ridere non poco Saeko che continuava a vedere Ryo come un irresponsabile ragazzino.
Quei momenti spensierati trascorsi insieme a lui diventavano sempre più presenti ogni volta che ripensava a quei ricordi indelebili che facevano parte della sua esistenza.


“E’ un’ottima giornata per prendere il gelato, non credi Saeko?” fece Ryo con tono felice.
“Sì. Almeno per pochi minuti non penserò al lavoro.”
“Problemi?”
“Ci sono sempre tanti casi da risolvere e tante volte noi agenti non arriviamo a nessuna conclusione. Queste cose mi fanno andare in bestia.”
“Ma ci sono io che ti aiuta a risolvere ogni situazione.”
“Mi piacerebbe credere questo, ma non è sempre così facile come si può credere.”
“Lo so bene Saeko, ma abbi fede: tu sei bravissima oltre che bellissima.”
Quelle parole fecero breccia nel cuore della giovane detective che capì subito che non poteva sottrarsi alle continue avances di Ryo.
ma la giovane ragazza aveva capito che la ragazza adatta a lei era proprio Kaori e dare un dispiacere al giovane ragazzo in quel triangolo amoroso non avrebbe fatto altro che urtare la sua sensibilità.
Ma prima o poi avrebbe dovuto capire, in un modo o nell’altro.
“Ryo, lo sai bene che il nostro rapporto deve limitarsi al lavoro. Il nostro legame si deve fermare all’amicizia. Niente di più.”
“Mi stai forse dicendo con parole gentili che io e te non potremmo mai stare insieme?”
“Ryo, non possiamo.”
“Anche i poliziotti e i detective si innamorano, sai?”
“Ma non noi. Noi non possiamo.”
Ma Ryo non aveva nessuna intenzione di credere a quelle parole, troppo orgoglioso e insistente.
E quel pomeriggio si sentì alquanto coraggioso che provò a baciare la giovane detective, ma che con rapidità fulminante riuscì a scansarsi all’ultimo minuto.
Il giovane uomo si andò ad infrangere contro la pancina, sotto lo sguardo curioso di alcuni passanti che si erano goduti la scena.
“Saeko! Non puoi farmi questo!”
“Ryo, come puoi capire che io sono la ragazza adatta a te?”
“Lo capisco perché è così! E anche se siamo legati ad un lavoro in cui mettiamo a repentaglio ogni giorno le nostre vite, ciò non vuol dire che dobbiamo essere infelici. Dobbiamo innamorarci e creare una famiglia.”
“Allora ti faccio un’altra domanda: come puoi pensare hce io sia innamorata di te? se io fossi segretamente innamorato di un altro?”
“Di un altro? Per caso lo conosco?” domandò Ryo con tono corrucciato.
“Ahah mi dispiace, ma non ti dirò niente di compromettente.”
Finendo il gelato prima che si potesse sciogliere sotto il sole rovente, Saeko sotto sotto si divertiva a prendersi gioco del suo unico vero detective che per lei non poteva credere altro se non alla sua amicizia e che l’amore avrebbe minato per sempre quella felicità irripetibile e sincera.


< Saeko, a cosa stai pensando? > fece Kaori riscuotendola dai suoi pensieri.
< Come? >
< Sei rimasta bloccata per alcuni minuti. Stavi pensando a qualcosa in particolare? >
< No. Stavo sognando ad occhi aperti. >
Senza volerlo, Saeko aveva fatto capire alla sua amica Kaori che pensava nientepopodimeno che al giovane Ryo, ancora troppo presente nella sua mente.
< Capisco, Saeko. >
< Mi dispiace Kaori, ma è molto più fprte di me. Anch’io non posso credere che il nostro uomo… >
Nostro uomo.
Le due parole che scossero ancora l’animo di Kaori, anche se Saeko si riferiva sempre a lui in maniera amichevole e non legato a parole che sfociavano in amore non corrisposto.
Perché Saeko non voleva sfociare in orizzonti in cui si sarebbe bruciata malamente e avrebbe potuto rovinare ancora quel rapporto che piano piano stava riscoprendo.
< Non ti preoccupare, Saeko. Non te ne faccio una colpa… Non più almeno. >
E quelle parole furono talmente piene di sincerità che Saeko non poteva credere di essere sola.
Aveva recuperato un’amica: un’amica sincera a cui lei stessa era legata ad un uomo importante per la detective.
E questo Saeko l’aveva dovuto accettare. Molto tempo prima che loro si innamorassero davvero.


In tutto quel legame ritrovato in cui le giovane due detective stavano facendo tutto per recuperare un uomo smarrito che improvvisamente si era distaccato da tutte le loro vite, quest'uomo doveva imparare il significato del sopravvivere in quelle vie malsane di una città in cui la pioggia rendeva tutto macabro e misterioso.
Una magia oscura che lo aveva cambiato per sempre e che lo aveva condotto lontano da tutti gli affetti.
Sapeva che poteva fidarsi di Umibozu e che lui non l’avrebbe mai tradito.
Ma cosa poteva pensare di Kaori?
Il modo in cui la stava facendo soffrire.
Il modo in cui il loro rapporto si era incrinato per sempre ma che i due cercavano in ogni momento di capirsi.
Quel rapporto incrinato che era un dolore per tutti e due e che Ryo aveva dovuto accantonare per pensare ad un preciso presente dove il sangue macchiava la sua anima.
Perché lui fuggiva da tale presente e muoversi nell’ombra per sempre non l’avrebbe aiutato.
Doveva affrontare le sue paure e tutte le sue grandi difficoltà.
Perché era vero che Ryo aveva paura di tutta quella solitudine.
Ma aveva paura anche di sé stesso e di quelle azioni che l’avrebbero cambiato per sempre.
Perché anche se il male è dietro l’angolo, lui continuava a muoversi da solo.
A muoversi fino a quando il buio non lo circondò per fargli sputare quel crimine che il suo nemico gli aveva teso quella trappola che lo aveva reso inerme, sotto la forte luce di un interrogatorio che avrebbe minato la sua resistenza.
< Credevi davvero di fuggire per sempre, Ryo? Pensavi che i tuoi crimini con la criminalità organizzata non sarebbero mai giunti alla luce? Ebbene, dovrai presto ricrederti. Perché senza la tua confessione, io e i miei uomini non ti lasceremo mai andare. Ormai sei in trappola e la tua sopravvivenza è appesa ad un filo.
Ryo non sapeva chi realmente stava parlando, ma il suono di quella voce gli fece alzare le sue paure e la sua incredulità, a tal punto da fargli pensare che non fosse vero.
< Vieni sotto la luce della lampada. Ho bisogno di vedere la tua faccia. >
< Ne sei sicuro? Questo minerà tutto il tuo presente e tutto quello che puoi credere. >
< Non mi interessa. Ho finito di continuare a fuggire. E anche se ho i piedi e le mani legate, voglio capire chi realmente ho davanti. Quindi vieni sotto la luce. >
La figura misteriosa non se lo fece ripetere due volte.
I suoi occhiali riflettevano quella poca luce che illuminava quel capannone abbandonato sotto gli sguardi attenti dei suoi fedeli scagnozzi.
Perché anche se Ryo era circondato, sapeva che in fondo non poteva fuggire e che la sua confessione era realmente l’unico suo possibile lasciapassare verso un futuro incerto.
< Hideyuki… Sei tu il mio lasciapassare misterioso? Io… non capisco… >
< Sì, Ryo. Sono io ad essere legato al tuo destino… mentre fisso ancora il tuo sguardo e la tua anima macchiata di sangue. >
< No… tu non puoi far parte di tale organizzazione. >
< La vita è la vita e gli affari sono affari, Ryo. Ma tu hai ucciso una persona molto vicina a me. Un omicidio che non rimarrà per sempre impunito. Quindi che ne dici di confessare? >
< Hideyuki, tu non puoi… >
< Questo lo deciderai solamente tu. Vedremo se sarai abbastanza intelligente nell’affrontare tale situazione. Perché io per tutti sono morto e non vorrei deludere ancora quella sorella a cui ero legato affettuosamente. >
< Una sorella che se lei sapesse… >
< Ti conviene non dire niente su di me, Ryo > fece Hideyuki puntandogli la pistola verso la sua fronte < Per il tuo bene. Io e te non ci siamo mai visti. >
< Allora vuol dire che io e te rimarremo per sempre dei fantasmi perché non ho nessuna intenzione di confessare il mio crimine. >
< Ma è il tuo sguardo a parlare per te. e le tue mani macchiate di sangue. >
< Le mie mani e la mia anima non saranno macchiate per sempre. Perché io l’ho fatto per sopravvivere, Hideyuki. L’ho fatto per ritrovarmi un giorno di fronte al mio uomo. Ma non potevo davvero credere che fossi tu. >
< Ebbene, le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Altrimenti che vita piena d’azione faremmo. >
< Quell’uomo mi fissava. Mi fissava con tutta la sua crudeltà > fece Ryo cercando di scusarsi come meglio poté < Ti avrebbe fatto piacere sapere che il tuo ex migliore amico sarebbe morto in uno scontro a fuoco? >
< Certo che no. Infatti tu non dovevi farti trovare in quel luogo e in quel momento, dannato guastafeste che non sei altro! >
< E’ il mio lavoro, Hideyuki: rovinare i piani dei cattivi. >
< Ma adesso non ci sarà nessuno che ti salverà. Parola mia. >
E nel dire ciò, Hideyuki si preparava ad andare incontro ad un destino a cui non credeva fosse possibile.
Uccidere o non uccidere il suo vecchio migliore amico: era questo il dilemma mentre Kaori e Saeko navigavano ancora nel buio.
Un buio che non conosceva luce.

   
 
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