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Autore: Milady    08/04/2022    1 recensioni
Per poter accrescere il suo valore agli occhi del Signore Oscuro, Lucius Malfoy escogita un piano, che prevede un'incarico molto delicato per suo figlio Draco. Il giovane Malfoy, abituato ad avere tutto pensa di poter eseguire molto facilmente quanto affidalogli dal padre. Ma il destino... è in agguato!
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ali  di  FATA

Racconto a puntate di  Mil@dy

*** Capitolo XXV III  ***

***Partire è un po’ morire…*** - Part Two -

  

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di JK.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. ( e per mio divertimento… )

 

Hermione,  stranamente ansiosa, si affacciò dalla lunga scalinata che introduceva alla Sala Grande,  addobbata magnificamente.

Poco dietro di lei  veniva  Ron Weasley.

Alla fine,  quel pasticcione,  adorabile testone,  ce l’aveva fatta ad invitarla,  anche se a dirla tutta la giovane, aveva fatto in modo che la cosa succedesse…  facendosi trovare al momento giusto nel posto giusto,  e aiutando un po’,   come si suol dire,  il destino.

Ed ora eccola lì,  mentre si accingeva ad entrare in quel magnifico mondo di fiaba,   accompagnata dal ragazzo che sognava fin dal  suo primo anno ad Hogwarts.

Anche lui appariva un po’ teso, stretto dentro il suo abito di terza mano appartenuto probabilmente al suo pro-pro-zio Bilius,  cosa  a cui Hermione poco importava…

A lei interessava solo il timido,  un po’ imbranato e dolce ragazzo che c’era dietro tutta quella facciata:   amava Ron Weasley  con tutti i suoi pregi e difetti, qualità introvabili,  a suo avviso in qualsiasi altro ragazzo.

Mentre rimuginava incessantemente con la sua consueta logica,  Hermione ebbe finanche il tempo di realizzare che … quelle  scale erano le più lunghe che avesse mai disceso.

Parevano non avere fine…

Ron al suo fianco  si guardava attorno  con aria curiosa   ma  si  asteneva con attenzione dal lasciarsi andare in  commenti entusiastici;  Hermione  lo sapeva che era assolutamente  colpito  da tutto quello sfarzo ma sapeva anche che non lo avrebbe mai ammesso… doveva pur mantenere un serioso contegno maschile!

Nella sala risuonava una musica coinvolgente e  meravigliosa e lei stava giusto pensando  - tra le altare cose-  di trascinare subito Ron  nel bel mezzo dell’affollatissima pista da ballo.

Quando…

Nel volgersi verso il suo compagno, con il  più bel sorriso stampata sulla faccia,    qualcosa di inopportuno e fastidioso attirò il suo sguardo,  facendole morire il sorriso sulle labbra.

Qualcosa che non avrebbe voluto vedere,   e che invece si stava verificando. 

Forse aveva temuto inconsciamente di imbattersi in quel pasticcio, ma era già pronta ad affrontare quella situazione d’emergenza,  come sempre nel suo carattere con la mente proiettata al futuro,    predisposta ad tutte le possibili varianti del caso.

Pregò mentalmente che Ron non fosse altrettanto attento ai particolari ed alle persone impegnate a ballare in quel momento al centro della grande Sala...

Ovviamente l’epicentro di tutta la sua attenzione era quella benedetta ragazza:  Ginny.

Sapeva che si sarebbe recata al ballo accompagnata dal suo boy-friend ufficiale del momento… Dean Thomas,  già…  ma sapeva anche che c’era un altro ragazzo che si sarebbe conteso la sua attenzione.

E  difatti,  proprio come aveva pronosticato,  eccoli lì, tutti e tre impegnati in una discussione piuttosto animata.

Da una parte c’era Dean,  incupito e nervoso che si stava scagliando verbalmente  contro un bel ragazzo,  alto e prestante,  vestito  in maniera assolutamente originale e  diversa dagli altri…

Impossibile non notarlo,  con lo smoking di meravigliosa fattura babbana,  completamente bianco, come pure la camicia, candida ed inamidata,  che contrastava  decisamente con i  capelli scuri,  lunghi a sfiorar le spalle squadrate ed imponenti.

Non c’era proprio nulla da eccepire sui gusti in fatto di bellezza di Ginny Weasley, e sulle avvenenti doti di Blase Zabini…

Sì, proprio  lui, il Serpeverde ! 

Cielo,   Ginny  doveva essere completamente fuori di testa, se  non aveva nessuna remora  a  mostrarsi  tranquillamente in pubblico con lui…

E  Dean…  a cosa le era servito,  allora? … Beh, ovvio,  una  bella copertura per farsi portare al ballo…  ed ora  gli stava dando  il “benservito” .

Che dritta Ginny…”  rimuginò esterrefatta  Hermione,  per poi riprendersi in tutta fretta.

Non aveva certo tempo da perdere,     se non voleva far degenerare la festa in una scazzottata da saloon del far west.

Con  fare autoritario, strattonò Ron verso il fondo della scalinata, pregando con tutta se stessa che il suo famelico cavaliere   fosse attratto più dal tavolo degli stuzzichini, piuttosto che alla pista da ballo.

Difatti,  l’attenzione di Ron si focalizzò all’istante sul lungo rettangolo imbandito di ogni leccornia, e  farcendosi guidare docilmente dalla scaltra grifondoro.   non si avvide affatto di quanto Ginny stava combinando.

La sala era già strapiena di gente ormai, Hermione  confidò nel fatto che fra tutta quella confusione Ron non si sarebbe di certo accorto con chi ballava e s’accompagnava Ginny…

Ma …  la giovane  non aveva ancora fatto i conti con la vulcanica intraprendenza di  Blaise Zabini…

Difatti poco più in là…

Ginny stava ancora fissando,  un po’ sbigottita,  la schiena rigida di Dean che si  allontanava in tutta fretta da lei... Non poteva ancora credere a come si era appena comportata e lo sgarbo che gli aveva fatto.  

Di certo non l’avrebbe più  degnata di uno sguardo,   non che la cosa la disturbasse poi tanto,  solo le dispiaceva aver perso un amico, quella sera.    

Mah,  magari,  a distanza di tempo,  avrebbe provato a parlargli ancora,   chiedendogli  scusa…  ora, però,  doveva pensare ad altro, doveva andare fino in fondo e mettere in atto il suo più strampalato piano,  l’idea più malsana che mai le fosse venuta  in mente … e ancora quella strana voglia di ripicca, di vendetta da scaricare su... su quel maledetto damerino da strapazzo…

- Weasley, allora??  Sono stato sul punto di farmi ammazzare dal tuo amichetto Grifondoro ed ora te ne stai lì,  tutta pensierosa e sulle tue!!! E no… non va per niente bene!

Ginny si riscosse dai suoi tumultuosi pensieri  -  Sta’ a sentire, Zabini,  ho deciso di passare il resto della serata con te, e ti giuro che mi chiedo ancora il motivo,  quindi sei pregato di non farmi subito girare le p… ehm… scatole!

- Mmmm… nervosetta e suscettibile, non c’è che dire, Weasley,  sarà uno spasso stare con te!

Ginny rise alla fine di tutte quelle schermaglie.   Ecco perché apprezzava la compagnia di Zabini;  aveva il senso dell’umorismo, riusciva a sdrammatizzare un po’ tutto… insomma era una simpatica canaglia!

- Dai,  perdonami,   hai ragione e che.. che litigare con qualcuno mi scombina sempre un po’…

- E tu non ci pensare!  Se ne so ancora qualcosa di ‘ mondo  quello lì alla prima occasione,  ti abborda ancora. Non starti a crucciare troppo,  non hai perso né un amico né uno spasimante…

Ginny lo fissò perplessa. Aveva una stravagante saggezza  quel ragazzo,  sembrava distaccato e distante, anche un po’ stronzetto,  come del  resto tutti i Serpeverde, eppure in lui si avvertiva una bontà d’animo e una gentilezza che la commuoveva,  e di più ancora…. stupiva.   Era un amico vero,  se voleva,   e la fortuna l’aveva messo sulla sua strada !

Una cosa davvero inaspettata,  e proprio da uno  studente che apparteneva a quella certa Casa.

-Weasley,  se continui a fissarmi così,  ti bacio qui,  davanti a tutti...  ma roba forte,  da farti svenire….

Per l’ennesima volta,  Ginny  si riscosse da inopportuni pensieri;  con Zabini non ci si annoiava di certo….  – Ti spaccherei la faccia talmente in fretta che manco avresti modo di difenderti!

Lui  rise di gusto, passando lesto al contrattacco -  Non so se ne saresti capace, Weasley,  come ho detto… il mio bacio potrebbe stordirti…

Ginny sorrise,  distogliendo gli occhi dal giovane,  però doveva convenire  che era un gran bel ragazzo Zabini:  aveva fascino da vendere,  eleganza, buone maniere,  intelligenza,  ma…

 il suo cuore era…  Già, di chi diavolo era???

Un ragazzo di fianco a lei, che si stava scatenando in chissà quale danza, la urtò improvvisamente catapultandola  addosso al suo cavaliere.

Zabini, veloce come un fulmine la bloccò con presa ferrea all’altezza dei fianchi e se la stampò addosso, stringendola con decisione.

Il gesto poteva apparire possessivo, ad un eventuale osservatore,   eppure Ginny non provò costrizione di sorta, solo un appagante senso di protezione.

Sussultò con il viso pericolosamente  appiccicato a quello del Serpeverde, così vicino da sfiorarne il naso con la punta del suo…

- Basta, Weasley, balliamo!  -  Esordì lui,  apparentemente per nulla turbato dalla sua vicinanza.

Ginny s’impappinò all’improvviso. – Io… io non ballo molto bene… Ho p…provato la scorsa estate,  ma non credo che tu…

- Se… so ballare?  Ma è ovvio, Weasley !….   A quanto pare… ci sono parecchie cose che dovrai scoprire su di me !

La  rossa lo fissò con aria di rinnovata sfida – Sei… impossibile!  Non puoi stare un secondo senza vantarti di qualcosa!  Io volevo solo dire …che…

Ma quel che voleva dire gli morì sulle labbra…. Perché stava volteggiando… roteando… praticamente volando sulla pista da ballo… fra le braccia dell’abile Serpeverde che dimostrava davvero di saperci fare con la danza.

Lui ovviamente la conduceva con sapiente maestria, nel turbinoso e volteggiante valzer ; una mano saldamente piantata alla base della sua schiena, e l’altra stretta con vigore nella sua,  con il braccio proteso verso l’esterno, come un vessillo sventolante.   

La spaziosa sala attorno a lei  si restrinse in un baleno, riducendosi ad un turbinio di colori e gonne d’abiti che volavano come sospinte da venti magici,  le luci roteavano intermittenti  e formavano catene luminose sotto i suoi occhi… - Zabini… Zabini… ma sto ballando!!!!! Oh…cielo spero di non inciampare… wow!!!!

- Rilassati Weasley…. Non stare così rigida… lasciati andare… ti farò volare…eheheeheh…. -   Il sorriso aperto e solare del ragazzo, era travolgente ed intrigante… Qualsiasi ragazza ne sarebbe stata ammaliata,  Ginny parve rendersene conto appieno solo in quel momento.

Eppure lei ne era immune, questo lo sentiva chiaramente dentro, nel cuore…

Il segreto stava nel fatto che non ne era “presa” sentimentalmente... quindi le emozioni  provate erano libere dalle catene della bramosia amorosa,  libere dalle gelosie possessive, con l’effetto finale di farle provare… solo puro e semplice divertimento!

Praticamente… irresistibile!

- Vai alla grande Weasley… oserei dire che sei nata per ballare! – Dichiarò pomposamente Zabini,  mentre senza apparente fatica la sollevava e faceva volteggiare lungo tutta la pista da ballo.

- Non… ne sarei così certa …  malefico Serpeverde!  Mi gira la testa da morire… credo che fra poco cadrò a terra, come una pera cotta! - Replicò, visibilmente arrossata.

Zabini per nulla scomposto,  sorrise sornione. – Lo so… è questo l’effetto che faccio alle donne!

- Zabini…  -  Ginny alzò gli occhi al cielo pronta a ribattere con la solita ironia.

Ma il ragazzo, lesto,   stoppò sul nascere la sua replica -  Weasley… che ne diresti di … chiamarci per nome? Ormai siamo amici, no?  Io direi Gin… che ne pensi?....

La rossa li per li rimase sorpresa senza riuscire a ribattere prontamente, come invece era solita fare…

Le sembrava strano, forse finanche stravagante che lei ed un Serpeverde – per giunta  - arrivassero a darsi del tu…  Una cosa davvero fuori dagli schemi!!!!

Ma se un po’ aveva imparato a conoscerlo… tutto ciò che faceva quell’impossibile ragazzo era fuori dagli schemi… Era come un cavallo che correva impazzando sui campi sconfinati di una prateria… una forza della natura… un… Aveva finito tutti gli appellativi…!

Zabini la scrutava in attesa,  leggermente accigliato,   e per la prima volta senza parole!

- Allora…Gin?...

- Mmm…. Mi gira la testa… ma ho sentito che ti sei già preso una bella libertà,  Bla !

- Ehhh…come sarebbe a dire Bla….!!!???

- Il tuo nome…ecco!  Oppure preferisci…Zab?  Bello…. Ci stà…

- Naaaa…. – Risattè Zabini,  sorridendo e mostrando un fila di candidi denti, perfettamente allineati.

Ginny si chiese quale difetto poteva appioppargli… ma non gli restava altro che la sua Casa di appartenenza; Serpeverde,  appunto!

La musica improvvisamente cambiò… Le note pompose e ritmiche del valzer si ridussero a una bassa melodia, quasi di sottofondo. Calda, romantica, avvolgente…  Un lento, ecco cos’era!

Ginny confusa dal volteggiare furioso  di poco prima, si ritrovò avvolta nell’abbraccio voluttuoso di Zabini e non poté far altro che lasciarsi guidare, questa volta languidamente sulla pista da ballo, con le braccia appoggiate sulle spalle del giovane.

Che furbone il tipo! Le aveva guidate lui, le sue mani,  ad allacciarsi attorno al collo…

E quelle di  Zabini invece…dov’erano!??

Ginny sentì  il cuore balzarle in gola… mentre infine le percepiva, snelle e calde,  salire veloci su per la schiena e poi posarsi con dolcezza sulla sua nuca.   Una lieve pressione e la sua testa si trovò incollata alla spalla del Serpeverde.

- Ohoh…. Ci voleva un po di riposo, Gin… e un bel lento come questo.

- Ascolta, Zab….

- Ah bene… deciso per  Zab?...  Speravo in Blaise, ahime…

Ginny  voleva ribattere, ma era spossata e felice di riposarsi un po’, dopo quel volteggiare furioso e senza sosta.

Quasi quasi, valeva la pena di rilassarsi fra l’abbraccio caldo di Zabini e la sua spalla solida… ma fu proprio in quel momento che realizzò… che qualsiasi studente di Hogwarts,  poteva vederla!!!

E se… suo fratello si fosse accorto… e se… Harry avesse visto… O Cielo…OH no..no!

- Senti Zab…- Iniziò a farfugliare -  Forse è meglio che noi….

Cercò di svincolarsi un po’ dal suo abbraccio, e nel tentativo volse involontariamente lo sguardo oltre la spalla di Zabini, incrociandone, uno…  furente e   bellicoso!

Proprio della persona che meno voleva vedere !

 

*******

Avevo  vagato come un folle per tutta la sala,  ormai così piena di studenti chiassosi da farti scoppiare la testa.

La mia poi era già pesante e totalmente piena di pensieri molesti … che non ci voleva molto per farla partire in orbita come un razzo.

Più  volte avevo cercato  di appropriarmi di bevande alcoliche, ovviamente riservate solo agli insegnanti, ma senza successo.

In una o due occasioni, schivato per un pelo quella petulante della Parkinson, ma lei…

Lei,  la diabolica  rossa Grifondoro era sparita nel nulla…

Forse si era appartata con quel viscido di  Thomas…  Eh… già,  doveva essere andata proprio così… Che tristezza,  che  sconfitta mortale su tutti  i fronti,  per me… per il mio ego,  per mio padre.

Soprattutto per lui.   Sarebbe stata dura da fargliela digerire.   Per fortuna nei prossimi giorni non saremmo stati insieme… e no, decisamente no…

Poi la svolta, improvvisa….

La sala che si animava ,  corpi  che danzavano allegramente,  certi  stretti in abbracci  sensuali e   voluttuosi,  altri in casti,  quasi impacciati;  gonne di impalpabile tulle che roteavano veloci, di mille e mille colori da confondere gli occhi e la mente, da farti desiderare di muoverti e gioire  con loro.

Volti  conosciuti si alternavano a ignoti,   e …  fra tutte,  tutte le persone  che potevo desiderare di vedere e conoscere,  beh…  proprio lei,  esattamente lei,  quella che di meno volevo,  e che di più  mi serviva.

Era li, che danzava come una farfalla, volteggiando soave come una fata avvolta in una nuvola… Era lì … avvinghiata a Blaise Zabini!  Maledizione, come mi scocciava avere sempre ragione! E come se la cavavano bene!

Lui la guidava deciso e  sicuro,  lei lo seguiva un po’  titubane forse,  ma guadagnava sicurezza ad ogni passo, e la rabbia mi  cresceva  dentro, come lava in un vulcano.  Se non agivo, sarei impazzito.   Tanto ormai che cosa avevo da perdere?

Infischiandomi bellamente del divieto di bere alcool,  mi avvicinai al tavolo  del  buffet;  la burrobirra era disposta in grossi boccali fregiati con gli stemmi delle Case.  Ne afferrai al volo uno, e mi diressi con foga verso un angolo della sala un po’ in disparte;   avevo  stampata in faccia la classica espressione di chi  sta per combinarne una… Chiunque se ne sarebbe accorto, anche solo guardandomi.

 

Pertanto figuriamoci se lei,  non compariva proprio sul pià bello...  Puntuale e spaccapalle, manco avesse  un radar magico al posto del cervello.  

- Malfoy!!! Dove stai andando con quella!?   Ti ricordo che sono Prefetto di Grifondoro, anche ora… che c’è una festa, e devo controllare.

-  Granger,  per favore non mi rompere le palle anche stasera…. Levati di torno o ti affatturo.

- Si, come no…. Minaccia, damerino da strapazzo, ma  non ti permetterò di modificare quella burrobirra, e andare ad infastidire qualche Grifondoro… - Parve porre parecchia  enfasi nell’ ultima  parola,   quasi mi avesse letto nel pensiero.

- No, non ne ho affatto intenzione,  lasciami in pace, Granger. Non ho nessun secondo fine, se non quello di bere in santa pace e da solo,  grazie!!!

Hermione lo scrutò intensamente, anche nell’oscurità della sala i suoi occhi tradivano i reali sentimenti.  Ne fu sorpresa,  stupita,  incredibilmente travolta…  “ Draco Malfoy stave soffrendo… a causa di qualcuno”…???

Il primo pensiero che le passò per la testa fu di ridere era quasi contenta che quello stronzo soffrisse, e decise, andando contro tutte le sue  regole,  di ignorarlo.  Sì,  che andasse a compiangersi scolando birra… birra babbana modificata…

-  Sparisci Malfoy, e non farti beccare ubriaco, o saranno guai!!! -  Girò sui tacchi, veloce si confuse fra la fossa, lascindomi finalmente solo, solo… con la mia bevanda da modificare…

Era fredda… leggermente amara e scendeva giù che era una bellezza … 

La musica nella Sala era cambiata… O era cambiata solo nel mio cervello?... No,  no …era cambiata davvero, le coppie sulla pista da ballo non danzavano più volteggiando e roteando, ma si erano strette in un abbraccio complice… avvinto.    Era il momento di agire. Non potevo più stare li,  passivo,  nascosto a guardare,  come un inutile babbano…!

Solcai la pista da ballo come una nave  le onde.   Certi si scansarono con espressioni perplesse stampate sulle facce corrucciate. Me ne fregavo altamente. Puntavo deciso verso la mia meta,   sicuro come uno squalo sulla preda.  Mi sarebbe piaciuto sorprenderli nel bel mezzo, che so… di un bacio appassionato, per essere poi giustificato ad inscenare una piazzata pazzesca… l’alcool decisamente aveva fatto il suo effetto.

Purtroppo la voglia di sorprenderli e sfogare i miei più bassi istinti mi fu portata via in un soffio… perchè lei,  mannaggia,  si era liberata dell’abbraccio di Zabini, e guardato oltre la sua spalla, fino a incrociare il mio sguardo  stralunato.  Sul suo viso si dipinse un’espressione di pure stupore.

- Ma…Malfoy…

   
 
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