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Autore: cin75    11/04/2022    3 recensioni
E se il mondo avesse ancora bisogno dei Winchester ?
E se tornare indietro, sulla Terra, sarebbe un colpo al cuore per chi torna e per chi resta?
Ma sono loro, sono i Winchester, e loro faranno quello che c'è da fare, perchè è ciò che sanno fare meglio.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Cap. 6

All’interno del fienile il giovane Dean avanzava lentamente e con circospezione, ripetendosi a bassa voce: “piano..con cautela..”, ma non appena i due ragazzini alzarono di poco lo sguardo e lo scorsero, lamenti terrorizzati fuggirono dalle loro labbra imbavagliate. Prontamente il padre fece cenno loro di tacere , mettendosi il dito indice sulle labbra. I ragazzini obbedirono perché videro il padre avanzare più velocemente e in pochi momenti e passi, erano tra le sue braccia.
“Andrà tutto bene. Ci sono io, vi porto fuori e sarete al sicuro!!” sussurrò mentre tirava via i bavagli e scioglieva le corde che legavano i piccoli polsi.
Stava per prendere in braccio il più piccolo così da poter correre fuori e dare la mano all’altro, quando…

“Credevi davvero che sarebbe stato così facile, piccolo umano idiota?!” fece una voce cupa e roca alle sue spalle.

Nello stesso istante , il piccolo strillò nascondendosi contro il collo dell’adulto e il fratello si strinse alle gambe del padre.
“Lascia andare i miei figli...” disse, spaventato. “Prendi me!!” si offrì subito dopo.
“Se fosse così semplice, lo farei. Te lo garantisco, odio sentire gridare mentre strappo via i cuori!! i piccoli umani sono più resistenti e stanno lì a gridare e contorcersi a lungo; mentre ..gli adulti come te, si arrendono prima alla morte!!” ghignò malefico e godendo degli sguardi terrorizzati che aveva di fronte.
“Ti prego...ti prego...” fece l’uomo , stingendo a sé i figli, e guardando di tanto in tanto , un po’ ovunque, aspettando e sperando, in quell’aiuto che gli era stato così fortemente promesso.
Il demone, imponendosi sui suoi tre prigionieri, tirò fuori un pugnale. “Ma vedi...” continuò nel suo discorso. “..il fatto è che il mio incantesimo sarebbe stato attivato, con il sangue di uno dei tuoi marmocchi. Ma quando ho visto che la stirpe eletta mi offriva addirittura due dei suoi eredi...beh!! che dire..Buon compleanno a me!!” fece con tono sadicamente allegro. “E poi?...poi arrivi tu?” fece indicando il padre che restava sempre più a protezione dei figli. “Lo ammetto...mi hai sorpreso..colpito!!” sembrò quasi adularlo. “Non pensavo avresti trovato questo posto prima del rito. E allora cosa posso fare?...sprecare un altro erede?? Il primo erede? ” fece fingendosi confuso.
“Per favore...io...io non so di cosa tu stia parlando. Di chi tu sia...ma se stai parlando di eredi e ...e ti basto io...ti prego, lascia andare i miei figli. Abbi pietà di loro!!” provò, disperato, perfino.
“Abbi pietà?? Tu stai chiedendo a me “Abbi pietà!”? tu chiedi ad un demone di avere pietà? Stai davvero disonorando il nome che porti, ragazzo!” fece con tono deluso, forse offensivo.

“No, stronzo.” fece una voce poco lontana da loro. “Sta solo prendendo tempo!!” e un secondo dopo, una sagoma decisa e veloce piombò sul demone.
Dean! Il cacciatore!!
I due corpi rotolarono sul selciato del fienile, sporco di terra e paglia ammuffita. E tra loro iniziò una feroce lotta corpo a corpo. 

“Dean!!” arrivò anche la voce di Sam. “Va’ fuori di qui! Porta via i bambini e mettetevi al riparo!” gridò ai tre ancora fermi al centro del sigillo rituale. “ORA!!” fece con più decisione e solo quando vide la porta del fienile richiudersi alle spalle del figlio e dei due bambini, iniziò a disegnare il sigillo, mentre suo fratello, attaccava e si difendeva dai colpi del demone.
“Sammy...” un pugno schivato. “...datti una mossa, fratellino!!” un calcio allo stomaco del demone, che ringhiò furioso.
“Resisti Dean!!” fece Sam dopo aver quasi fatto con il disegno angelico sul pavimento. “Ci sto lavorando!!”
“Beh...lavora più in fretta ...è facile...per te!” mentre il demone era riuscito ad atterrarlo con un pugno. “Vorrei evitare ...il bis su questo palcoscenico!! Quell’affare è ancora attaccato alla trave!” ironizzò, indicando il travetto di acciaio che tempo addietro spezzò la sua vita, mentre il demone gli si avventò addosso cercando di arpionargli il petto con le dita piegate ad artiglio.
Sam, deglutì dolore e amarezza per un solo secondo vedendo il travetto di ferro.
Ma ora, ora doveva essere lucido.
“Smettila...non è divertente!!” lo rimproverò Sam, riprendendo a segnare il pavimento con i giusti simboli angelici, tenendo sempre d’occhio lo scontro corpo a corpo.
“No, non lo è affatto!!” convenne il maggiore mentre con le due mani teneva ferma la mano che cercava di squarciargli il petto e nel contempo cercava di controbattere alla forza del demone che lo spingeva verso quella dannata trave.
D’accordo che Jack aveva assicurato loro che nulla poteva accadergli, ora ,però c’era la maledetta questione del legame spezzato, quindi, Dean, non ci teneva a scoprire che cosa sarebbe accaduto in quel caso e quindi lottava come se in ballo ci fosse comunque la sua vita e quella di suo fratello. Anche perché, riflettè sul fatto che spezzare il legame poteva dire solo restare bloccati sulla Terra come fantasmi pronti a dar fuori di testa.
“Sammy!!!!” gridò.
Sam alzò un attimo lo sguardo la scena che vide lo terrorizzo.
Dean stava per essere spinto di nuovo contro quel travetto.
Il maggiore lottava con tutte le sue forze, ma Malphas era più forte di quello che si aspettavano. Il cacciatore puntava i piedi a terra, spingendosi verso il corpo del nemico usando tutto il suo peso. Ma Malphas, agì d’astuzia. Diminuì per un solo momento la sua forza ,così da squilibrare la presa di Dean. E così accadde. Dean perse l’equilibrio e in quel momento si sentì quasi sollevare dal demone e capì che stava per spingerlo contro la trave portante di quel fienile. Contro quel travetto. Cercò di reagire, quando all’improvviso,non sentì più nulla. Era libero dall’attacco del demone.
Ci mise un attimo a rendersi conto che Sam aveva letteralmente placcato Malphas e stava lottando con lui.
“Sammy??!!” esclamò rimettendosi dritto e correndo verso il fratello.
“Che ne dici di darmi una mano??!” gridò Sam, mentre cercava di contrastare il demone.
Dean non esitò un attimo. Compì esattamente lo stesso gesto del minore e placcò a terra l’essere infernale, iniziando a colpirlo con forza. “Torna al tuo disegnino magico. Qui ci penso io!!” fece , dando il via libera al fratello che corse di nuovo verso il sigillo incompleto. “Ma fai in fretta!!” si sentì gridare dietro.
“Cos’è?? hai impegni per stasera?!” ironizzò Sam, mentre si apprestava a riprendere a disegnare i vari simboli mistici. E mentre disegnava non esitava a tenere d’occhio la lotta furente in cui si trovava Dean.
“Sam???!!” ringhiò il maggiore.
“Ok!” fece Sam. “Ora!!!” gridò.
E in quel momento, Dean, facendo ricorso a tutte quelle forze che ancora sentiva, spinse via il demone dritto al centro del sigillo angelico disegnato dal minore, con un calcio deciso in pieno petto,  nell’esatto momento in cui Sam iniziò a pronunciare il potente esorcismo.
Exorcizamus te, omnis immundus spiritus, omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica, in nomine et virtute Domini Nostri Jesus Christi, eradicare et effugare a Dei Ecclesia, ab animabus ad imaginem Dei conditis ac pretioso divini Agni sanguine redemptis...” e mentre Dean si allontanava dal demone, strisciando sul pavimento, questi iniziò a fumare letteralmente. “... Imperat tibi Deus Pater, Imperat tibi Deus Filius,Imperat tibi Deus Spiritus Sanctus,Imperat tibi majestas Christi….” e ora il demone iniziò a tremolare come avrebbe fatto una fiammella tra le correnti d’aria. Dean , a quel punto si era rimesso in piedi e aveva raggiunto il fianco del fratello. “Imperat tibi sacramentum Crucis,Imperat tibi excelsa Dei Genitrix Virgo Maria.Cessa decipere humanas creaturas. Humiliare sub potenti manu Dei; contremisce et effuge, invocato a nobis sancto et terribili nomine Jesus...” e all’ennesimo pronunciare di quel nome il demone si accasciò imprecante e   agonizzante al terreno.
Sembrava davvero che stesse per esplodere in mille pezzi come se un energia immensa lo stesse annientando dall’interno. Istintivamente, mentre Sam continuava a recitare il potente esorcismo, Dean gli mise una mano sulla spalla , pronto a tirarsi dietro il fratello, così da allontanarlo dalla possibile deflagrazione demoniaca. “...quem inferi tremunt; quem Cherubim et Seraphim indefessis vocibus laudant, dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus  Deus Sabaoth.” e infatti pronunciate con forza e decisione le ultime parole , Malphas urlò con tutto la sua rabbia infernale e in quello stesso momento, Dean strinse la presa su Sam e insieme con lui si gettarono contro il pavimento , cercando di scampare alla violenta onda esplosiva. Si nascosero il viso , rivolto al pavimento di legno,con le braccia e strinsero gli occhi per proteggerli da quelle esplosioni luminose.

Il fienile si illuminò di un misto di luce bianca azzurra che avvolgeva furiosa quella che era una sorta di scarica elettrica cremisi che cercava di scappare. Inutilmente. La luce vinse.

Per un po' , un assoluto silenzio calò in quel posto. Sam e Dean lentamente riaprirono gli occhi e alzarono la testa. Si guardarono sconcertati ma comunque con negli occhi un’euforia vittoriosa.

“Wow!!” disse il maggiore. “Non arrabbiarti Sammy, ma ammetto che mi era mancata questa adrenalina!” ammise, rimettendosi in piedi e offrendo una mano anche al minore.

“Davvero Dean?” gli fece eco Sam. “Ti faccio presente che se fossimo stati i “noi/noi” di qualche tempo fa, con questo esorcismo, saremmo morti entrambi. Disintegrati! Poof! Niente più Sam e Dean Winchester.”

“Dean e Sam Winchester!” sembrò volerlo correggere l’altro.

“Cosa?!” fece confuso Sam.

“Sono comunque il maggiore. Dean e Sam Winchester!!” asserì convinto di quella “priorità”.

“Davvero?...Vuoi davvero polemizzare su questo?!” sorridendo appena. “Ho appena salvato il tuo culo celeste poco fa e tu polemizzi su questo??”

Dean stava per controbattere che erano comunque morti, ma in effetti, morire disintegrati non è che gli piaceva molto come idea! Così abbozzò un sorriso impertinente e : “Beh!! allora diciamo che ci è andata bene come è andata!!” fece ripulendosi i jeans impolverati. Poi vide lo sguardo turbato del fratello.

“Sam? Che c’è?”

“Dove sono?!” chiese indicando il completo vuoto che c’era nel fienile.

“Gli hai detto di andare via?!”

“Sì!”

“Ok! Usciamo di qui e cerchiamoli. Vedrai che saranno al sicuro!”

“Sì, sì. Sono tutti salvi! Devono esserli.” e così dicendo , seguì Dean verso l’uscita secondaria del fienile.

 

Appena fuori, si guardarono velocemente ma con attenzione , intorno. E quando non riuscirono a vedere niente anche a causa del buio notturno, Sam non esitò: “Dean!!” gridò. “Dove sei!!?”

Per alcuni secondi ancora e solo silenzio.

“E se non fossero usciti in tempo?!” azzardò con terrore Sam.

   
 
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