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Autore: Marc25    15/04/2022    3 recensioni
Anton, un ragazzo orfano di madre e trascurato dal padre, ha oggi 21 anni, cerca di andare avanti come può, ci riuscirà?
Luis, un poliziotto di 33 anni, è sempre stato sfortunato nelle sue relazioni, ma ha appena ricevuto una promozione nel lavoro.
L'incontro casuale tra i due cambierà completamente la loro vita, entrambi riusciranno a capire quanto legati ad un nebbioso passato e quanto pronti a lasciarselo alle spalle e a guardare verso il futuro. Ma ci sarà un futuro? E sarà insieme?
Il tutto condito da un misterioso caso sullo sfondo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Capitolo 1 – L’incidente

Anton – 2002
Anton aveva 7 anni, quella sera la madre lo aveva portato dalla pediatra, era importante, la madre glie lo diceva sempre, non era una cosa che gli dispiaceva, in realtà la pediatra Susanna era molto accogliente, per quanto non riuscisse a esprimere le proprie emozioni, Anton non riusciva a elaborare tali concetti nella sua piccola testa, sapeva però che non gli dispiaceva andare là e poi se lo diceva sua madre che era importante doveva essere vero

Anton adorava sua madre, per lui era la donna più bella del Mondo, mentre il padre li aveva abbandonati quando lui aveva 4 anni e adesso lo vedeva solo 2 volte all’anno, aveva conosciuto pochi mesi prima i propri piccoli fratelli e le attenzioni del padre nei suoi confronti erano già diminuiti nonostante fossero poche già da prima.

Tutto cambiò quella maledetta sera, lui era posto sul passeggino nel posto di dietro, aveva anche la cintura di sicurezza, Anton si sentiva preso come se fosse un bambino molto più piccolo di lui, diamine, lui era grande, aveva 7 anni, ma la madre sempre con la sua calma, la sua gentilezza e la sua eleganza nei modi gli faceva capire il perché delle cose, anche riguardo l’odiato passeggino.

Mentre stavano tornando a casa, Hélène era un po’ nervosa, la cosa era evidente anche al piccolo Anton, si stavano avvicinando ad un incrocio quando suonò un cellulare, il dispositivo era sul cruscotto e la vibrazione lo fece cadere, Hélène aveva la precedenza e vide solo per un momento il nome sul cellulare, il suo ex, non aveva nessuna intenzione di rispondere ma non si accorse che aveva oltrepassato parte dell’incrocio e vide solo all’ultimo momento una macchina che sfrecciava ad altissima velocità, frenò appena in tempo, evitò per un pelo  l’auto di quella persona e la macchina della polizia che seguiva ad altissima velocità ma l’altra auto di polizia frenò in maniera rumorosa ma comunque prese la macchina di Hélène proprio prendendo in pieno lo sportello della guidatrice.

Anton non colpì il sedile davanti solo grazie alla cintura e al seggiolino, la madre invece prese in pieno il volante. Subito il poliziotto alla guida scese per sincerarsi delle condizioni dei passeggeri dell’auto con cui si era scontrato, subito Hélène si girò preoccupatissima verso Anton: << Oh mio dio! Stai bene Anton? >> 
Anton annuì energeticamente alla domanda della madre ma era visibilmente sotto schock, infatti non capì bene poi le parole che si scambiarono sua madre e quel giovane poliziotto che lui a malapena intravedeva , sapeva solo che il poliziotto dopo un cenno d’intesa con sua madre tornò in macchina e partì ad alta velocità.

La madre gli sorrise e gli disse: << Dobbiamo fare una deviazione, dobbiamo andare al pronto soccorso, ok? >>
<<  È quel posto dove vanno le persone che si fanno male? >>
<< Esatto Anton, ma per stare meglio >>
Detto questo partì, nessuno dei 2 poteva immaginare ciò che sarebbe successo.

Anton era seduto affianco alla madre che gli accarezzava il viso, non capiva bene perché alla madre avessero assegnato un colore verde, sapeva che aveva un significato, non era un gioco come gli avrebbe spiegato la madre se fossero andati un paio di anni prima, però non sapeva quale significato avesse.
Si godeva le carezze della madre, quando ad un certo punto l carezze divennero sempre più deboli, sentì solo la madre dire: << Anton..ti..voglio bene…, poi la vide svenire, la ferita alla testa si stava allargando, lui piangeva e gridava, l’intervento fu tempestivo ma inutile.


Da qui inizia la storia di Anton, un ragazzo dai profondi occhi blu. 

 

   
 
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