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Autore: Marc25    15/04/2022    2 recensioni
Anton, un ragazzo orfano di madre e trascurato dal padre, ha oggi 21 anni, cerca di andare avanti come può, ci riuscirà?
Luis, un poliziotto di 33 anni, è sempre stato sfortunato nelle sue relazioni, ma ha appena ricevuto una promozione nel lavoro.
L'incontro casuale tra i due cambierà completamente la loro vita, entrambi riusciranno a capire quanto legati ad un nebbioso passato e quanto pronti a lasciarselo alle spalle e a guardare verso il futuro. Ma ci sarà un futuro? E sarà insieme?
Il tutto condito da un misterioso caso sullo sfondo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Capitolo 2 – L’incontro

Luis – Montpellier, 28 Giugno 2016
Un sogno stranissimo fu interrotto da una telefonata, vide l’ora del cellulare che aveva preso dal comodino affianco a lui, le 5:16 del mattino, era la madre, pensò che fosse una cosa importantissima e rispose: << Pronto? >> disse con la voce impastata dal sonno
<< Tesoro, sveglia, oggi è il grande giorno >>
<< Mamma, hai visto l’ora? Io prendo servizio alle 9! >>
<< Si, ma ti conosco e so che non vuoi arrivare in ritardo ma spesso ti capita e oggi non è proprio il caso! >>
<< Ho capito Mamma ma un conto è non arrivare in ritardo e un altro è svegliarmi alle 5 per stare a lavoro alle 9, comunque ti saluto, si, si, tranquilla, ma dormi anche tu un po’, ciao, ciao, ciao >>.
Se non avesse chiuso lui, la telefonata sarebbe come minimo durata un’altra mezz’ora, decise di mettere il silenzioso, poteva dormire ancora un po’, pose la testa sul cuscino e Morfeo lo accolse subito tra le sue braccia.

Qualche ora dopo si svegliò, si mise a sedere sul letto, si stiracchiò, vide l’orario dal cellulare con molta calma, erano le 8:46, ovviamente era tranquillo, poi pensò: “ Oh, cazzo! “ Si vestì in fretta e furia, prese la macchina mezza scassata al posto della moto e premette sull’acceleratore per quanto concesso dal codice stradale, se non avesse trovato traffico, sicuramente sarebbe arrivato appena in tempo, la centrale di polizia non era lontana.

Ovviamente si trovò ben presto in una giungla di macchine, vide l’orario, le 9:10, era inutile bestemmiare, doveva stare calmo, ormai quello che era fatto, era fatto, “ la prossima volta che mi chiama mia madre mi alzo “ pensò.

Poi vide una scena insolita per quell’ora, un tipo stava litigando con un altro, ad un certo punto quello di destra spintonò quello di sinistra che rispose con un cazzotto ben assestato, l’uomo di destra andò al tappeto ma si rialzò e uscì un coltello minacciando seriamente il ragazzo di sinistra, nel frattempo Luis si era avvicinato e gridò: << Polizia! Fermatevi >> ma come prevedibile scapparono, quello col coltello riuscì a scappare ma l’altro inciampo e cadde per terra, lui lo acchiappò a terra e lo girò, vide dei bellissimi occhi blu e sentì la voce del rissoso sotto: << Che vogliamo fare? Ci baciamo? >>
Luis si destò e disse: << Fai poco lo spiritoso, ti accompagno in centrale >>
<< Posso non mettermi dietro? In fondo lei è in borghese >>
<< Scordatelo >>
Intanto le macchine iniziarono a muoversi e iniziarono a suonarlo quelle da dietro, al che Luis disse: << Un attimo, sono della polizia! >>
<< E chi se ne frega? >> gridò qualcuno suscitando l’ilarità del rissoso a cui Luis teneva il braccio.

Lo fece sedere sul sedile posteriore, poi si mise al posto i guida e si mise la cintura.
<< Mettiti la cintura >> disse al ragazzo che replicò: << Si, ma tu parti altrimenti ci fanno a pezzi quelli di dietro >>
Non aveva tutti i torti.

Il ragazzo senza chiedere prese e si accese una sigaretta.
<< Spegni la sigaretta >>
<< Preferisci una canna? Scusa ma l’erba la ho lasciata a casa >>
<< Lo sai che fare queste dichiarazioni ad un poliziotto ti potrebbe mettere in guai più seri? >>
Il ragazzo fece spallucce  e continuò a fumare.
Purtroppo gli ricordava lui da giovane, anche se lui da giovane faceva pattugliamento con l’auto, era già nella polizia e non aveva mai fumato canne.
<< Si dà il caso che io abbia smesso di fumare da 6 anni e non vorrei ricominciare per colpa tua >>
<< Uff >> Fece il ragazzo, poi continuò: << Siete tutti così pesanti nella polizia >>.
Certo far gettare la sigaretta dal finestrino non era una bella cosa, si rimproverò Luis.

Il traffico non accennava a diminuire e il caldo iniziava a farsi sentire
Parlò all’improvviso Anton: << Cazzo mi sono fatto la doccia prima di uscire e oggi sto già sudando, se mi mettere in galera col cazzo che mi faccio la doccia là, le mie precedenti pene sono state di pochi giorni per un motivo >>
Luis capì che era stato già in galera ma quella frase lo fece ridere
<< Che cosa c’è di tanto divertente? >>
Quegli occhi blu lo penetravano, perse il suo riso ma disse ironico: <<  Quindi possiamo stare tranquillo che non farai qualcosa di peggio di una rissa >>
Il ragazzo fece spallucce
<< Posso almeno sapere il tuo nome? >>
<< Tanto me lo chiederai alla centrale o lo farà un tuo collega >>
<<  È vero ma perché non me lo dici ora? >>
Il ragazzo sbuffò: << Anton >>
<< E dimmi quando sei uscito ieri sera? >>
<< Ma davvero devo fare un preinterrogatorio qua? >>
<< Tanto ci muoviamo a passo di lumaca e non sono tipo che parla del tempo o di gossip >>
<< Ieri sera son uscito alle 23 e sono andato in una discoteca >>
<< Per rimorchiare qualche ragazza? >>
Anton rimase in silenzio un po’: << Non mi interessa l’articolo >>
Luis rimase a bocca aperta
<< Si, sono gay  o come molti amano dire, frocio >>
Luis rimase colpito, beh, non era necessario dire che lo capiva molto bene, per cui riassunse un tono pi serioso: << Perché stavi, diciamo, litigando con quel tipo? >>
<< Mi ha seguito dalla discoteca solo per dirmi che ero un frocio di merda e io ho reagito, contro i gay repressi si fa così >>
Luis frenò la sua lingua che stava per dare ragione a quel ragazzino.
<< Siamo arrivati..finalmente >> disse il poliziotto, poi aggiunse: << Tu puoi andare. >>
<< Scherzi? >>
<< No, non metterti nei casini però >>
Anton sorrise mentre usciva dalla macchine: << Stia tranquillo agente..? >>
<< Luis >>
<< Non è poi così male agente e non solo in un senso >>
<< Grazie >> si limitò a dire Luis
Anton fece un sorriso ancora più largo e un occhiolino e poi la sua figura si allontanò mentre Luis si chiedeva dove lo avesse già visto.


Luis entrò in centrale e disse: << Scusate il ritardo >>
Ricky: << Luis, Luis, quando imparerai a essere puntuale, oggi diventi ispettore e insieme a me, non ci pesteremo i piedi, vero? >>
Luis: << Quando mai? >>
Ricky rise.
Luis pensava quando Ricky era suo superiore, all’inizio si detestavano, Luis aveva delle intuizioni più rapide e brillanti che aiutavano nei casi principali, adesso quei casi li avrebbero visti da vicino, solo che da tempo ormai erano diventati buoni amici, lavorare insieme li aveva resi confidenti e avevano imparato insieme che l’ambiente dove lavoravano era molto bello, Ricky era stato il primo a cui aveva confidato il proprio orientamento sessuale  ma tutti al lavoro pian pano lo avevano subito accettato e nessuno si era mai fatto problemi e lui sentiva che il calore che gli offrivano superiori e sottoposti era sincero come facevano con tutti del resto.

Quel giorno fu un giorno tranquillo fino a quando l’ispettore capo non fece capolino nel nuovo ufficio dei due neo-ispettori e disse: << Festeggeremo dopo ragazzi, Steady è scappato >>. 

   
 
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