In ginocchio nel fiume
Acqua gelida che strappa via
Attimi di vita
Ferendo e mordendo
Indifferente ad ogni cosa.
Il setaccio non può riempirsi
Le lucenti pagliuzze dorate
Sfuggono dalle mie mani
Vanno a fermarsi altrove
Lontane da me
Lontane dalle dita insensibili.
Maglie ormai troppo larghe
La tela lisa, lacerata,
Vestigia di un vecchio cercatore
Ostinato nel desiderare oro
Da quella che è una vena estinta.
Resto a guardare lo scorrere del torrente
Come osservo il tempo.
Mai uguale
Mai dissimile
Mai compreso.
Lentamente mi dissolvo
come fango
Che sia l’acqua a portarmi via
Persa nella piena montante del dolore.