Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: esse198    18/04/2022    1 recensioni
Una mia personale visione della coppia che spero coincida con quella che tutti noi conosciamo. Dopo la guerra riprendere in mano la vita è difficile, soprattutto per Ron che rischia così di perdere la cosa per lui più importante.
Dal testo:
“Abbiamo condiviso tantissimi pasti insieme, nella sala grande ad Hogwarts, in luoghi un po’ più di fortuna come fino a pochi mesi fa, e qui in questa stessa cucina, pasti affollati e chiassosi in mezzo alla mia famiglia. E tu c’eri. Ci sei sempre stata, sei una presenza talmente costante nella mia vita che troppe volte ti ho data per scontata. Tutto questo è per dimostrare a te, ma soprattutto per ricordare a me, che non lo sei. Che sei una presenza preziosa nella mia vita.”
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




V – Il giorno dopo
 
La mattina dopo, una volta scesi in cucina, questa era vuota. Ma sul pavimento, vicino alla porta un essere orrido drizzava le sue antenne e si muoveva a scatti in direzioni diverse e inaspettate. Hermione si irrigidì alla sua vista, poi si aggrappò al collo di Ron dietro di lei e cominciò a mugolare terrorizzata.
- Che succede? – chiese un Ron preso alla sprovvista e leggermente stordito dal contatto con la ragazza.
- Uno scarafaggio!! Uccidilo, fallo sparire! – lo implorò Hermione.
Ron sorrise divertito alla reazione esagerata di Hermione. Poi bloccato dal corpo di lei, cercò di raggiungere la bacchetta poggiata sul piano della cucina, la prese e incenerì l’insetto. Fu in quella situazione che Harry e Ginny li trovarono, quando entrarono nella stanza.
- Che succede? – chiese Harry sorpreso e leggermente allarmato dalla scena. Seguendo la direzione in cui puntava la bacchetta e vedendo il cadavere dello scarafaggio, Harry capì e non attese la risposta.
- Il terrore di Hermione. – commentò.
- Lo sapevi? – chiese Ron.
- Sì, una volta ad Hogwarts ne abbiamo visto uno e lei mi si aggrappò al collo esattamente come adesso con te. – spiegò Harry. – Ricordo che non riuscivo a staccarmela di dosso…
Ron fece un’espressione leggermente scocciata all’idea che la sua ragazza fosse stata così appiccicata al suo migliore amico.
- Scusa. - mormorò lei. – Ma mi fanno troppo senso. – disse ancora attraversata da brividi di terrore.
- No, ma tranquilla, è una posizione così comoda, soprattutto per fare colazione. – concluse ironicamente il ragazzo.
Gli altri sorrisero. Hermione finalmente lasciò libero il povero Ron, a cui in realtà non era dispiaciuto affatto averla tra le sue braccia. Il gesto di accarezzarle la schiena mentre lei si allontanava non sfuggì agli occhi attenti di Harry e Ginny che cercavano indizi su come si fosse risolta la giornata precedente. Dopo essersi scambiati un’occhiata complice anche loro si sedettero con Ron ed Hermione per fare colazione.
Un gufo irruppe improvvisamente nella stanza con un biglietto.
- È della mamma. – disse Ginny aprendo il foglio. – Dice che si fermano ancora un altro giorno e che faranno ritorno domani. – ripiegato il biglietto aggiunse:
- Bene! Avremo un altro giorno di vacanza! Cosa volete fare? – chiese infine alzando gli occhi sugli altri e pentendosi della domanda, visto ciò che era successo la mattina precedente.
Ma Ron colse tutti di sorpresa:
- Si potrebbe recuperare la giornata al lago. Se vi va… - propose timidamente.
Ginny rimase senza parole.
- Forse vorreste fare qualcosa di diverso oggi. – disse Hermione.
- Sarà comunque diverso, visto che saremo tutti insieme. – concluse felice Harry.
- Bene! – Ron sbatté le mani sul tavolo. – Vado a prepararmi, allora! – si alzò e salì di sopra.
Ginny aspettò che sparisse, poi tutta eccitata chiese a Hermione:
- Cosa gli hai fatto? Sembra un’altra persona!
Hermione arrossì leggermente al ricordo della serata romantica del giorno prima.
- Ha fatto tutto da solo… ed è stato anche molto bravo. – ammise con un leggero imbarazzo.
- Oh! Non voglio sapere dettagli scabrosi! È pur sempre mio fratello. – esclamò Ginny disgustata.
- Ginny! – balzò Hermione scandalizzata e con un rossore in viso sconcertante. – Non parlavo certo di quello! E comunque non è una cosa di cui parlerei mai, specialmente a colazione!
I tre si guardarono ancora un secondo poi sbottarono a ridere come scemi.
- Beh, in ogni caso, sembra sia andata bene, no? – le chiese il suo amico dopo essersi calmati.
Hermione annuì felice. E mentre Ginny insisteva per maggiori dettagli, quelli raccontabili, Harry annunciò che anche lui intanto andava a prepararsi, lasciando le due ragazze a confidenze romantiche.
Quando arrivò nella camera di Ron lo trovò seduto a metà del letto con lo sguardo perso.
- Ehi! – lo ridestò l’amico accostandosi a lui. – Tutto bene? – gli chiese preoccupato.
- S-sì – rispose Ron esitando e scuotendo la testa, come si fosse risvegliato da un brutto sogno. Guardò l’amico che gli si sedeva accanto: - Ogni tanto sento un peso sul cuore… - gli confidò.
- Sì, lo conosco bene. – gli rispose Harry, che aveva provato quella sensazione troppe volte e ogni tanto lo opprimeva ancora. – Ma per fortuna col tempo si alleggerisce e sembra perfino sparire. – lo consolò con un sorriso malinconico.
Ron ricambiò il sorriso.
- Si raccontano di grandi prodezze sul tuo conto, giù in cucina… - lo canzonò Harry.
Ron arrossì violentemente ed Harry scoppiò in una gran risata.
- Tranquillo, Hermione ha detto solo che sei stato bravo. Quindi alla fine sei riuscito a farti perdonare.
- A quanto pare… - ammise, incredulo lui stesso di come le cose sembravano essersi sistemate tra lui ed Hermione.Tra una chiacchiera e l’altra i due ragazzi rimasero seduti a ridere e a scherzare come ai vecchi tempi. A Harry era mancato il suo migliore amico, come gli era sempre mancato quando si erano trovati lontani, per un motivo o per un altro. Ron era stata la prima persona che aveva incontrato, dopo Hagrid, e con cui si era sentito subito a casa, era la persona con cui si era scontrato e riappacificato, era la persona su cui aveva sempre potuto contare, nonostante tutto e sapeva che questo non sarebbe mai cambiato.
 
Arrivati al lago, i due ragazzi si spogliarono velocemente e si precipitarono in acqua.
- Due bambini… - commentarono le ragazze, scambiandosi uno sguardo rassegnato.
Quando Ginny prese la crema per proteggersi dal sole, si ricordò che anche suo fratello aveva la sua stessa pelle delicata e cominciò a urlargli che doveva tornare indietro a mettersi la crema altrimenti si sarebbe ustionato. Ron non sembrava proprio sentire le grida della sorella, continuando a nuotare e a giocare con Harry:
- Proprio due bambini! – esclamò sconcertata Ginny. Poi un lampo di genio: - Dai, Ron! Te la spalma Hermione!Hermione sussultò, Ron si bloccò. Harry gli sussurrò:
- Io non rifiuterei…
A quel punto, seppur visibilmente in imbarazzo, uscì mogio dall’acqua. Sulla riva, la sorella gli mise in mano il flacone della crema e mentre lui andava incontro ad Hermione, lei raggiungeva Harry.
- Mia sorella è una stupida! – disse scocciato quando raggiunse la ragazza.
- Beh, se ti dispiace così tanto puoi sempre fare da solo. – gli disse piccata.
- No! – balzò lui – Non volevo certo dire questo.
Hermione sapeva cosa voleva dire, ma quell’imbarazzo tra loro cominciava a diventare fastidioso. Non che non provasse anche lei quell’imbarazzo e quell’emozione ogni volta che si trovava a stretto contatto con lui, ma, per quanto piacevole, desiderava che quella tensione li abbandonasse per poter stare insieme senza paura.
Lo fece sedere sul telo, poi poco garbatamente lo invitò a passarsi la crema sul petto e le braccia mentre lei pensava alle spalle e alla schiena. Il tocco non fu dolce e gentile, le era montato un certo fastidio che sfogò energicamente sulla povera pelle di Ron. Poi però quel tocco sembrò calmare piano piano anche lei e si fece più lento e delicato. Ron, che all’inizio era lì lì per dirle di lasciar perdere, ma temeva un’ulteriore reazione furibonda di lei, provò a resistere e fu premiato quando sentì lo strofinio delle mani di Hermione trasformarsi in carezze.
- Vuoi che la passi io sulla tua schiena? – propose Ron, ricambiando la cortesia della ragazza.Hermione accettò timidamente e stavolta fu lei a lasciarsi accarezzare, sentendo dapprima un tocco incerto e quasi tremante, poi sempre più deciso e consapevole.
Harry e Ginny ogni tanto buttavano l’occhio sui due sulla spiaggia. Rimasero incantati a guardarli scambiarsi gesti di cortesia, ma ciò che sorprese Ginny fu vedere suo fratello, che terminato di passare la crema ad Hermione, nell’atto di restituirle il flacone, aveva sfiorato la sua mano, si erano trovati uno di fronte all’altra, occhi negli occhi, come fosse una cosa nuova e inaspettata. Ma inaspettato fu il bacio che Ron diede a Hermione, in un gesto lento eppure naturale. Poggiò le sue labbra su quelle di lei, restò a lungo a respirare il suo respiro, a sentire il sapore dolce delle sue labbra. Hermione si prese tutta quella dolcezza, fino a che lui si scostò, ma unì la sua fronte a quella di lei, chiuse gli occhi e sorrise.
- Non sei emozionato? – aveva chiesto Ginny a Harry.
- No… - rispose lui stranito. – Perché dovrei?
- È la prima volta che li vedo baciarsi! E sembrano così belli…. Così felici… - commentò estasiata la ragazza.
Harry scoppiò a ridere, poi catturò l’attenzione di Ginny in un abbraccio per lasciare ai suoi amici la giusta privacy.





 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: esse198