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Autore: lmpaoli94    18/04/2022    1 recensioni
Finalmente, dopo tanti anni, Ryo e Kaori stanno insieme.
Si sono lasciati alle spalle i momenti burrascosi in cui le loro discussioni non facevano altro che minare la loro amicizia.
Ma nemmeno il rapporto d'amore che c'è tra i due va tutto rose e fiori.
Ryo è cambiato e Kaori non riesce più a riconoscerlo.
All'inizio pensava che avesse bisogno dei suoi spazi e di quella libertà che aveva prima, ma non è così.
La sua felicità è legata inverosimilmente alla sua distruzione, e toccherà proprio a Kaori scoprire il tutto e riuscire a salvarlo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ryo si sentiva stanco e spossato.
Riusciva a malapena ad aprire gli occhi, ma il suo sguardo era annebbiato.
Non riusciva a capire dove si potesse trovare, ma sicuramente capì alla svelta di trovarsi in un luogo sicuro e alquanto caldo.
C’erano alcune persone non molto vicino a lui e quello che attirò la sua attenzione non fu altro che una bellissima ragazza che stava preparando caffè, cappuccini e fare i conti alla cassa.
“Questo luogo mi è molto familiare” pensò il giovane detective toccandosi la fronte a causa del forte mal di testa.
Appena riuscì a vedere meglio, con grande sorpresa capì che si trovava nel locale di Miki, una sua amica di vecchia data.
Non voleva disturbarla al òlavoro, limitandosi a fissarla con sorriso.
Nemmeno la ragazza si era resa conto di venire fissata, senza limitarsi a guardare il ferito e cosa stava facendo realmente.
Prima che Ryo potesse alzarsi dalla sua postazione, qualcuno si avvicinò a lui. Era proprio Umibozu.
< Ehi, amico! Qual buon vento… >
< Vieni con me ed evita di gridare. >
Ryo non si ricordava che era sempre in pericolo, perciò si scusò subito con il suo amico prima di rinchiudersi in una specie di sgabuzzino.
< Qui sarà abbastanza spazioso per tutti e due. >
< Tu credi? > domandò Ryo guardando il mucchio di roba che lo stava circondando.
< Non ti lamentare, Ryo. Non sei nelle condizioni. >
< Mi sembra di non aver detto niente di male. >
< Certo, come no… Se ti ho preso in disparte, è per dirti che le tue due donne mi hanno reso la vita un inferno. Non facevano altro che domandarti di te e di come ti stavo proteggendo. >
< Ma tu da gran soldato, non hai spifferato niente di compromettente. Vero? >
< No. Tranne quando ho detto a Kaori che lei sa bene dove trovarti. >
< Cosaaa?! >
Ryo si mise subito in allarme.
Non poteva credere che Umibozu l’avesse tradito così, con una piccola verità che lo avrebbe potuto scoprire in nessun modo.
< Miki non sa che ti trovi qua dentro. Ho fatto di tutto per nascondetti, sai? >
< Sicuro? Non è che Kaori o Saeko ti hanno seguito? >
< Ryo, con chi credi di parlare? >
< Devo essere sicuro. Per mantenerle lontano dal pericolo. Lo sai, no? >
< Anche se hai ucciso una persona, l’hai fatta per proteggerti. Altrimenti io e te non saremo qui a parlare. >
< Non m’interessa. Sai bene che mi pento di quello che ho fatto. >
< Sei almeno riuscito a scoprire chi c’è dietro a tutta questa organizzazione malavitosa? >
< Certo. E la risposta non ti piacerà. >


Ci furono alcuni secondi di silenzio, appena Ryo sentì avvicinarsi qualcuno.
< Nascondimi! > gridò sottovoce il giovane detective contro uno sprovvisto Umibozu.
Ma appena il soldato si rinvenne, si ritrovò dinanzi Miki che aveva spaventato non poco.
< Dannazione, Umibozu! Che diavolo ci fai qui? >
< Scusami, Miki. Non avevo nessuna intenzione di spaventarti. >
< Ma l’hai fatto, cavolo! >
< Scusami. Davvero. >
Appena Miki fece un respiro profondo, si limitò a dirgli che cosa ci potesse fare rinchiuso là dentro.
< Stavo cercando di sistemare queste scartoffie > replicò l’uomo con la prima scusa che gli venne in mente.
< LO posso fare benissimo da sola. >
< Andiamo Miki, non ho di meglio da fare. Lascia che ti aiuti. >
Capendo che alla fine era tutto inutile cercare di convincere quell’uomo, Miki si limitò a sbuffare e uscì dallo sgabuzzino per tornare al lavoro.
< Continua ad entrare gente. Devo tornare al lavoro. >
< Tu vai. La situazione qui è totalmente sotto controllo. >
< Non fare danni. Intesi? >
> Prometto che sarò bravo. >
Appena Miki chiuse la porta per tornare al suo lavoro, Umibozu fece segno a Ryo che per poco non si soffocò con gli scatoloni che aveva usato per nascondersi.
< Cavolo, Umibozu! Tu sei uno scellerato! >
< Certo… Voglio tenerti nascosto. Tutto qui. >
Capendo che stava nascondendo qualcosa, Ryo avrebbe voluto affliggere il suo amico senza pietà.
< Umibozu, tu mi vuoi nascondere… ma ancora non capisco che mi possa aver salvato dalle acque. >
< Quali acque, scusa? >
< Non fare lo sciocco, Umibozu. Anche se sono stato ferito, non vuol dire che ho perso la memoria. Il mio ultimo ricordo è quando quel dannato Hydeyuki… >
< Che cosa? Hideyuki? >
Ryo si era scordato che non aveva confessato a nessuno quello che aveva scoperto e Umibozu rimase interdetto e muto.
< Sì. È lui dietro a tutto questo. >
< Ma tu l’hai visto morire! Molto tempo fa’! >
< Puoi evitare di gridare, per favore? >
< Scusami, Ryo. Ma sono tremendamente scioccato. >
< Immagina me, Umibozu. Appena capii che ero sul punto di morire per causa sua dopo che l’avevo scoperto e che avevo ucciso uno dei suoi uomini, non sapevo più che cosa pensare.
Ero sul punto di morire e Hideyuki era tremendamente imprevedibile. Per fortuna che mi ha gettato nelle acque ma soprattutto, qualcuno è riuscito a salvarmi. >
< Sono arrivato in tempo, Ryo. >
< Come? Mi vuoi forse dire che sei stato tu? >
< In carne ed ossa. >
Ma Ryo capì subito che qualcosa non andava.
> Umibozu, come hai fatto tu a salvarmi se non sai nemmeno nuotare nella piccola piascina che hai a casa? >
< Cosa? Non è vero. Ho fatto molti progressi! >
< Certo. E ti aspetti che io ti credo? Lo so bene che non ti saresti mai buttato nelle acque del pacifico. >
< Ma io veramente… >
< Ti conviene dirmi la verità, altrimenti non avrò pietà di te. >
< Che cosa farai? Mi metterai sotto torchio come hanno fatto le tue amiche? >
< Una di loro l’ho anche sposata. Guarda un po’? > replicò Ryo insistente con tono canzonatorio < Allora? Che mi dici al riguardo? >
Non avendo più voglia di mentire, Umibozu gli confessò che era stata proprio Miki a salvarla.
< Quindi lei sa che io sono qui. >
< Esatto. >
< Ma allora perché mi nascondi? >
< Volevo solo fare la mia parte. Anche perché non sapevo dove nasconderti. E il Cat’s Eye era il luogo adatrto. >
< Sei incorreggibile, Umibozu. >
Per prima il soldato pensò che il suo amico ce l’avesse con lui, ma alla fine capì che non era così.
< Di lei proverò a fidarmi > fece Ryo sospirando < Però sono sempre in pericolo e devo ritrovare alla svelta HIdeyuki prima di perdere definitivamente tutte le sue tracce. >
< Ryo, sei ancora molto debole. Non puoi andartene in giro chissà dove. >
< Ce la faccio. Tu limitati a coprirmi. >
< Ma c’è ancora mola gente nel locale! Mangia almeno qualcosa. Beviti un caffè. >
< Non ho tempo, Umibozu. Devo tornare in azione. Tu coprimi. >
Uscendo dal loro nascondiglio appena la calca di gente si era dissipata, Umibozu ricoprì per intero il corpo di Ryo senza che qualcuno lo potesse vedere.
< Ah, Umibozu? >
Appena Miki lo chiamò, i due uomini si bloccarono all’istante.
> Si, Miki? >
< Potresti sostituirmi un attimo? Devo fare una chiamata importante. >
< Certo. Nessun problema. >
< Se vuoi mi troverai al piano di sopra, ok? >
< Senz’altro. >
Con il suo sorriso sornione, Umibozu aveva avuto tremendamente paura di venire colto sul fatto, ma tutto andò come previsto.
Ryo riuscì ad uscire dal locale senza essere visto da occhi indiscreti.
< Ryo, aspetta! >
< Che cosa vuoi, Umibozu? Devo andare! >
< Quando potremmo rivederci noi due? >
< Quando mi sentirò al sicuro > replicò il detective cercando di tagliare corto.
< Stai molto attento, ok? >
< Senz’altro. Sei stato molto bravo ed abile a coprirmi le spalle. Ora però devo farcela da solo. >
< C’è l’ha fatta Miki. E grazie al suo tempestivo aiuto, si trovava proprio nei pressi del porto. >
< Sì. Una grande fortuna. >
Ryo non si domandò mai il motivo per cui Miki si trovasse così vicina ad un luogo pericoloso e ciò si convinse che non era importante scoprirlo.
< Adesso vai e buona fortuna. >
< Grazie, Umibozu. Ti devo la vita. >


Miki fissava i due amici dalla stanza sopra il Cat’s Eye e la giovane donna non perse tempo per rivelare tra quelle mura chi realmente fosse.
< Sono io. Ryo è appena uscito dal mio locale. >
< Ti ha visto qualcuno? >
< No. Nessuno sospetta niente. Vuole trovarti a tutti i costi, Hideyuki. >
< Lo aspetterò con grande piacere. Tu rimani al locale e fammi sapere cos’altro scopri. >
< D’accordo. >
Miki si sentiva diversa.
Nessuno sapeva che posa potesse legare quell’uomo con il suo tradimento.
Ma ciò l’avrebbe ancora spinta verso di lui per il risultato finale che i due stavano complottando per un losco giro d’affari che li avrebbe resi ricchi sotto gli sguardi assenti di tutti. Soprattutto degli amici della giovane donna.

   
 
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