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Autore: Star_Rover    22/04/2022    7 recensioni
Jari e Verner sono uniti fin dall’infanzia da un legame che nel tempo è diventato sempre più intenso e profondo. Nell’inverno del 1915 però i cambiamenti sociali e politici che sconvolgono la Finlandia finiscono per coinvolgerli, così i ragazzi sono costretti a separarsi per seguire strade diverse.
Nel 1918 i destini dei due giovani tornano a incrociarsi sullo sfondo di una sanguinosa guerra civile.
Genere: Drammatico, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Il Novecento, Guerre mondiali
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Ringrazio di cuore tutti i lettori che stanno seguendo il racconto. Un ringraziamento speciale ai cari recensori per il prezioso supporto.
 

 
IV. L’Organizzazione
 

Il dormitorio era avvolto dal silenzio, dal freddo e dall’oscurità. Nella sua stanza Jari era ancora sveglio, non aveva nemmeno tentato di spogliarsi e stendersi sul letto. Troppi pensieri si erano accumulati nella sua mente tra dubbi e incertezze.
Il giovane emise un profondo respiro. In notti come quelle al villaggio avrebbe sempre potuto contare sul supporto e il conforto di Verner. Avrebbe potuto confidargli i suoi più intimi timori, l’amico l’avrebbe ascoltato dimostrando piena comprensione. Alla fine gli avrebbe semplicemente detto di non preoccuparsi, perché lui era sempre stato un ragazzo sveglio e intelligente. Qualunque fosse stato il problema avrebbe trovato la giusta soluzione, doveva solo avere fiducia in sé stesso.
Verner riusciva sempre a ridonargli speranza anche nei momenti più difficili. Nessun altro avrebbe potuto rassicurarlo in quel modo, tra le sue braccia svaniva ogni tormento.
 
Yrjö intravide la luce accesa dal corridoio, dopo qualche istante di esitazione si decise ad entrare nella stanza del suo compagno. Lo trovò seduto di fronte al piccolo scrittoio, si teneva la testa tra le mani, sconsolato e affranto.
«Dovresti provare a riposare, domani mattina dobbiamo presentarci presto a lezione»
Egli gli rivolse uno sguardo rassegnato: «temo che in ogni caso non riuscirei a dormire»
«Qualcosa ti preoccupa?»
Jari distolse lo sguardo: «non ho intenzione di affliggerti con i miei tormenti»
Yrjö si avvicinò: «sono disposto ad ascoltarti, in veste di buon amico»
Il giovane apprezzò quel gesto, ma non era certo di volersi confidare con il suo compagno, in ogni caso non avrebbe potuto rivelargli la verità.
«Si tratta di quel che è accaduto questa sera?» ipotizzò Yrjö.
Jari annuì: «non riesco a smettere di pensare a quei discorsi, quelle frasi continuano a vagare nella mia mente»
«Be’, bisogna ammettere che Winkler è davvero un buon oratore»
«Le sue non sono solo parole»
Yrjö sollevò lo sguardo: «che cosa intendi?»
«Winkler non è il solo a pensarla in questo modo, ci sono persone davvero disposte a lottare per la Libertà»
«Pensi che gli altri non siano altrettanto sinceri?»
«Gli altri sono degli ipocriti, desiderano solo ottenere approvazione con i loro bei discorsi di indipendenza, ma tutto quello che fanno è leggere poesie e parlare di vani ideali senza mai mettere sul tavolo nulla di concreto!»
«Per queste cose c’è bisogno di tempo»
«Non ritieni che il nostro popolo abbia atteso anche troppo a lungo?»
Yrjö avvertì dei segnali ben poco rassicuranti, la questione stava diventando rischiosa.
«Se fossi in te affronterei tutto questo con più cautela»
«Stai dicendo che dovrei lasciar perdere?»
«No, ma…questa è una faccenda pericolosa. Ricordi quel che ha detto Lauri? Gli studenti della Ostrobotnia che hanno messo in atto l’attentato sono in attesa della loro condanna»
«Se non faremo nulla per cambiare le cose allora la loro morte resterà vana»
Yrjö abbassò il capo restando in silenzio.
Jari si voltò in direzione della porta socchiusa: «a proposito…dov’è Lauri? È strano che non si sia accorto di noi»
Il compagno rispose con malizioso sorriso: «non è nella sua stanza, è uscito per una delle sue fughe notturne»
Jari non fu sorpreso, non era difficile evadere da quelle mura se si conoscevano i metodi giusti. E Lauri era sempre stato bravo a trovare il modo per ottenere quel che voleva.
«Dove è andato?»
«Considerando il tempo che ha impiegato per prepararsi immagino ad un appuntamento galante»
«Ero certo che questa storia riguardasse una ragazza»
«Oh, credo che si tratti di qualcosa di serio, ultimamente Lauri non fa altro che parlare di lei. Si chiama Marja. Pensa che mi ha anche mostrato una sua fotografia, è davvero molto bella»
Jari non fu sorpreso da quella notizia.  
«Lauri spesso si comporta come un incosciente, ma a volte mi piacerebbe avere la sua spontaneità» ammise Yrjö.
Jari comprese il suo stato d’animo, sapeva perfettamente cosa significasse provare quella sensazione.
«Conosco bene qualcuno così impulsivo, per molto tempo ho pensato che fosse mio dovere aiutare questa persona a mantenere i piedi per terra, ma mi sono sempre sbagliato. La verità è che sono io ad aver bisogno del suo entusiasmo, me ne rendo conto adesso che sento la sua mancanza»
Egli avvertì gli occhi lucidi, era la prima volta che parlava a qualcuno di Verner, seppur indirettamente.
L’altro percepì qualcosa: «non sono solo i dilemmi politici a tenerti sveglio, vero?»
Jari sospirò: «temo di essermi lasciato sopraffare dalla nostalgia, la notte è sempre malinconica»
L’amico tentò di confortarlo: «so che per te non è semplice sopportare questa lontananza, voglio però che tu sappia che qui non sei solo»
Il giovane accennò un lieve sorriso: «grazie, apprezzo davvero quel che stai facendo per me»
«Vorrei poter fare qualcosa di più per farti sentire meglio»
«Non preoccuparti, ho solo bisogno di un po’ di tempo per adattarmi a tutto questo»
Yrjö osservò l’orologio: «è molto tardi, dovresti davvero provare a dormire»
Egli annuì, quella chiacchierata era servita a quietare il suo animo, pian piano la stanchezza aveva iniziato a farsi sentire.
Il suo compagno si congedò con un ultimo saluto, poi si allontanò richiudendo la porta alle sue spalle.
 
***

Quella mattina era iniziata come molte altre, non aveva nulla di speciale. Lauri osservò con aria annoiata e lo sguardo spento le scritte alla lavagna, stringeva la penna tra le dita, ma il foglio davanti a lui era rimasto bianco.
Jari riportò il suo compagno alla realtà con una lieve gomitata: «dovresti stare attento. Questa lezione è importante»
L’altro sbuffò: «stamattina non riesco a concentrarmi»
«Se ieri notte fossi tornato a un’ora decente adesso non avresti problemi» disse lui senza smettere di scrivere.
Lauri sorrise: «sono uscito con una bella ragazza, sai, credo che potrebbe essere quella giusta…»
Jari non rispose e tornò a seguire il discorso del professore.
«Saarinen ti adora, sono sicuro che prenderai il massimo anche in questo esame»
«Di certo non accadrà se continui a distrarmi così» protestò.
Lauri alzò le spalle, si distese sullo schienale e si guardò intorno. Gli altri studenti non sembravano molto più interessati di lui alla spiegazione del docente. Ammirò il paesaggio cittadino che intravedeva dalla finestra, poi voltò gli occhi all’orologio appeso alla parete. Era come se il tempo si fosse fermato, le lancette si muovevano con una lentezza esasperante. Il ragazzo si arrese, trattenne uno sbadiglio e con gran forza di volontà scrisse qualche parola sul suo quaderno.
 
Durante la breve passeggiata per raggiungere il refettorio Lauri decise di confrontarsi apertamente con Jari.
«Si può sapere che ti prende? Ultimamente ti comporti in modo davvero insopportabile!»
Il suo compagno tentò di evitare l’argomento con una vaga risposta.
«Questo è un periodo piuttosto impegnativo, ho molte questioni di cui occuparmi»
«Hai bisogno di distrarti, trovati una ragazza e divertiti un po’!» gli suggerì.
Jari scosse la testa: «non credo che questo potrebbe aiutarmi»
«Il tuo problema è che prendi sempre tutto troppo sul serio»
«Non dovresti preoccuparti per questo» commentò distrattamente.
«Dico veramente. Diamine, hai diciotto anni, prova a comportarti come un ragazzo della tua età ogni tanto!»
«Diciannove»
«Cosa?»
«Ho compiuto diciannove anni il mese scorso» gli ricordò il giovane.
«Immagino che tu non abbia nemmeno festeggiato»
Jari non rispose, era vero, non aveva avuto occasione di festeggiare mentre si trovava lontano da casa, tormentato dai sensi di colpa per aver voltato le spalle alla terra natia e per aver deluso e abbandonato la persona che amava.
«Tu non puoi capire» sputò fuori con amarezza.
Lauri intuì di aver superato il limite, forse aveva preteso troppo con la sua esuberanza. Non era sua intenzione mancare di rispetto all’amico.  
«Mi dispiace…volevo solo provare a darti una mano»
«Non ho bisogno di niente, davvero»
«D’accordo. Posso almeno darti un consiglio?»
Jari rimase in silenzio.
«Non tutti sono come sembrano. So che per te sono soltanto un rampollo viziato, ma non sono uno stupido»
«Non penso affatto che tu sia stupido» replicò.
Lauri scosse le spalle: «ho notato come guardavi Winkler ieri sera, eri completamente stregato dal suo discorso, pendevi letteralmente dalle sue labbra…»
Jari avrebbe voluto ribattere, ma sapeva di non poter negare la verità.
«Dovresti stare attento, forse non troverai in lui quello che stai cercando. Non vorrei che aprissi gli occhi troppo tardi»
«È per il fatto che è tedesco? È per questo che non ti fidi di lui?»
Lauri non rispose, ma il suo sguardo lasciò ben intendere quale potesse essere la verità.
Jari provò un senso di repulsione, non poteva credere che per il suo compagno i pregiudizi fossero più importanti degli ideali.
«Non ho intenzione di lasciar perdere questa storia. Se davvero ti ritieni un attivista per la Libertà anche tu dovresti essere disposto a correre dei rischi»
«Lo farò, quando sarà il momento giusto»
Jari non riuscì a trattenersi: «il momento giusto arriverà quando ti deciderai ad agire!»
Dopo aver detto ciò il giovane accelerò il passo, superò il suo compagno e si allontanò rapidamente con passo deciso.
 
***

Più tardi nell’antica biblioteca Lauri parlò a Yrjö dell’accaduto.
«Mi chiedo che cosa si sia messo in testa. Non mi era mai capitato di discutere con lui in quel modo» si lamentò.
L’amico si dimostrò più tollerante nei confronti di Jari. 
«Devi avere pazienza, sai che sta passando un momento difficile»
L’altro era ormai convinto che ci fosse qualcosa di insolito in quella faccenda.
«Non posso dirlo con certezza, ma credo che qualcosa in lui sia cambiato»
«Forse non l’hai mai conosciuto davvero»
Lauri sbuffò: «non sono dell’umore adatto per queste tue risposte enigmatiche»
«Dico soltanto che Jari è sempre stato convinto dei propri ideali» spiegò Yrjö.
Il suo compagno rimase perplesso: «tu che cosa pensi di tutta questa storia?»
Egli continuò a sfogliare le pagine ingiallite del grosso volume di anatomia.
«Forse è ancora troppo presto per giungere a delle conclusioni. In fondo non conosciamo ancora nulla per certo» fu l’onesta risposta.
«Già…ma la vicenda è sempre più pericolosa. Io sono convinto che Winkler e i suoi compagni abbiano a che fare con i ribelli della Ostrobotnia»
L’amico sgranò gli occhi azzurri: «pensi che abbiano organizzato loro quell’attentato?»
«È molto probabile»
Yrjö iniziò a preoccuparsi: «anche io ho sempre sostenuto gli ideali di indipendenza, ma non posso giustificare in alcun modo quei criminali»
«Il loro è stato pur sempre un atto patriottico»
«Hanno commesso degli omicidi!»
Lauri rifletté qualche istante.
«E se la rivoluzione fosse davvero la nostra unica possibilità? A questo punto dovremmo tutti prendere una decisione»
Yrjö impallidì, ma rispose razionalmente: «al momento sarebbe impossibile mettere in atto una rivolta»
«Con quel che sta accadendo a occidente le cose potrebbero cambiare in fretta anche qui»
Egli preferì non azzardare alcuna previsione per il futuro: «per il momento è meglio stare attenti e tenere gli occhi aperti»
Lauri concordò con il suo compagno. Al termine di quella conversazione tornò a leggere il suo libro con aria pensierosa, le parole di Jari l’avevano scosso nel profondo.
 
***

Al crepuscolo Jari si incamminò verso la sede di un circolo sportivo, era quello il luogo che Bernhard gli aveva indicato. All’interno di quelle mura si svolgevano gli incontri segreti della sua misteriosa organizzazione.
Il giovane avvertì un brivido di eccitazione, per la prima volta da quando aveva lasciato il villaggio sentì di trovarsi esattamente dove avrebbe dovuto essere. Per questo era lì, per prendere parte alla lotta per l’Indipendenza della sua amata Patria, per liberare il suo popolo dalla tirannia russa.
Jari si lasciò travolgere da questi pensieri, in quel momento aveva una sola consapevolezza, da quel momento non avrebbe più potuto tirarsi indietro, ormai aveva preso la sua decisione.
Le stanze erano fredde e vuote, i suoi passi echeggiarono nel silenzio. Percorse il lungo corridoio sorpassando una serie di ritratti appesi alle pareti.
Il ragazzo raggiunse l’ampio salotto, provò una strana sensazione ritrovandosi in un ambiente così raffinato ed elegante. Era difficile credere che i giovani dall’aspetto borghese che frequentavano quelle riunioni fossero in realtà ribelli e cospiratori.
Immediatamente riconobbe Bernhard, il quale sembrava attenderlo oltre la soglia.
«Jari, ero certo che saresti venuto»
Il giovane provò una certa soddisfazione nel constatare che Winkler si fosse ricordato di lui.
Il tedesco l’accolse con un’amichevole stretta di mano, poi lo prese per un braccio e senza esitazione lo presentò ai suoi compagni.
Jari scoprì presto che tutti i presenti erano attivisti dei circoli studenteschi di diverse università. Per la maggior parte erano finlandesi di origini svedesi.
Bernhard lo invitò a sedersi al tavolo. Il giovane prese posto cercando di non esternare il proprio nervosismo. Era curioso e impaziente di scoprire qualcosa di più, ma allo stesso tempo provava anche una certa agitazione.
Winkler si sistemò a capotavola, con calma si accese una sigaretta e soltanto dopo aver scrutato con attenzione il volto di ognuno dei partecipanti si decise ad iniziare il suo discorso.  
«Immagino che tutti voi siate a conoscenza del motivo per cui siamo qui»
Gli altri risposero con un lieve cenno del capo.
«Non possiamo più continuare ad agire da soli, abbiamo provato a collaborare con gli anarchici, ma questo non è stato sufficiente. Se vogliamo davvero sconfiggere l’armata dello zar dobbiamo avvalerci di soldati ben addestrati a combattere»
Jari trasalì: «ciò significa che dovremo prepararci alla guerra?»
Bernhard rivolse al nuovo arrivato uno sguardo freddo e severo.
«La resistenza armata è la nostra unica possibilità. Se non reagiremo in tempo presto perderemo anche la poca libertà conquistata con il Granducato»
«Si tratterebbe quindi di un esercito clandestino»
«Già, per questo abbiamo bisogno di un alleato più forte e potente che possa garantirci il suo supporto»
A quel punto intervenne un altro studente che si rivolse a Winkler: «è per questo che abbiamo deciso di affidarci a te. Sei il nostro intermediario con la Germania, i tedeschi hanno interesse nell’indebolire l’Impero dello zar, potrebbero dimostrarsi favorevoli a questa alleanza»
Bernhard rispose con una smorfia esternando la propria frustrazione.
«Purtroppo gli ultimi accordi non sono andati a buon fine»
«Huber era l’uomo sbagliato»
Jari riconobbe quel nome, Huber era l’ex-ambasciatore tedesco a Helsinki. La faccenda doveva essere seria, quello era un caso internazionale.
«Dunque adesso a chi pensate di rivolgervi?» domandò il ragazzo.
Winkler sorrise: «non siamo degli sprovveduti, abbiamo sempre un piano di riserva. Abbiamo già pensato a contattare i nostri alleati a Stoccolma»
«Loro potranno aiutarci?»
Bernhard confermò: «il prossimo obiettivo sarà presentare la nostra richiesta a un ufficiale dell’Esercito tedesco»
 
Mentre gli altri erano impegnati in animate discussioni Jari fu preso in disparte da Winkler. Il tedesco restò impassibile mentre con lo sguardo cercò di interpretare l’espressione sul viso del compagno.
«Suppongo che non ti aspettassi nulla di tutto questo»
«Io…devo ammettere di essere sorpreso» rivelò Jari.
«Puoi chiedere quello che vuoi, da me avrai solo risposte sincere»
Il ragazzo esitò qualche istante, alla fine trovò il coraggio di parlare.
«Qual è il tuo ruolo in tutto questo? Sei una specie di agente segreto?»
Winkler negò mostrandosi divertito da quella fantasiosa ipotesi.
«No, sono semplicemente un messaggero. So che la mia posizione è pericolosa, entrambe le fazioni potrebbero accusarmi di starmi approfittando della situazione e di voler favorire l’una o l’altra parte…»
Inevitabilmente Jari ripensò agli avvertimenti di Lauri.
«E tu? Da quale parte stai veramente?»
«Ho cuore tedesco e sangue finlandese. Non posso rinunciare a nessuna parte di me»
Jari capì il significato di quelle parole.
Bernhard l’afferrò per un braccio e con un gesto deciso l’avvicinò a sé.
«Voglio sapere solo una cosa da te» disse con fermezza guardandolo dritto negli occhi.
Jari ebbe un lieve sussulto.
«Ora che conosci la verità sei disposto a unirti a noi?»
Il ragazzo annuì senza esitazione.
«Immagino che tu sappia che questa decisione avrà le sue conseguenze»
«Sono disposto a fare tutto il necessario per il bene della Finlandia»
Winkler parve soddisfatto, aveva ottenuto quel che voleva. Sorrise e con disinvoltura liberò il compagno dalla sua stretta.
«Bene…adesso è meglio che te ne vada, hai sentito abbastanza per oggi»
Jari fu sorpreso: «come faremo a restare in contatto?»
«Mi farò vivo quando sarà il momento. La discrezione è fondamentale»
Il giovane comprese perfettamente quelle motivazioni. Non poté far altro che obbedire, nonostante tutto si fidava di Winkler e voleva dimostrargli piena collaborazione.  
La porta si richiuse alle sue spalle con tutti i suoi segreti.
Jari prese un profondo respiro, da quel momento nulla sarebbe più stato come prima. Con questa consapevolezza si incamminò in direzione del dormitorio, seguendo la fioca luce dei lampioni nella notte.
 
 
   
 
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