Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: esse198    22/04/2022    1 recensioni
Una mia personale visione della coppia che spero coincida con quella che tutti noi conosciamo. Dopo la guerra riprendere in mano la vita è difficile, soprattutto per Ron che rischia così di perdere la cosa per lui più importante.
Dal testo:
“Abbiamo condiviso tantissimi pasti insieme, nella sala grande ad Hogwarts, in luoghi un po’ più di fortuna come fino a pochi mesi fa, e qui in questa stessa cucina, pasti affollati e chiassosi in mezzo alla mia famiglia. E tu c’eri. Ci sei sempre stata, sei una presenza talmente costante nella mia vita che troppe volte ti ho data per scontata. Tutto questo è per dimostrare a te, ma soprattutto per ricordare a me, che non lo sei. Che sei una presenza preziosa nella mia vita.”
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




VI – Gita al lago
 
Hermione e Harry presero il largo in una specie di gara di nuoto. I fratelli Weasley si scambiarono un’occhiata di stupore. Quando i due fecero ritorno, sempre a nuoto, Ron punzecchiò Hermione:
- Nuotare ti riesce bene! Non vedevi l’ora di farne sfoggio! – ricordando come la ragazza odiasse volare e come fosse leggermente negata nelle attività sportive al contrario di quanto fosse abile nello studio.
Hermione lo fulminò con lo sguardo, poi ammise:
- Da bambina avevo la fobia dell’acqua… - gli altri la guardarono in attesa che continuasse. – I miei mi hanno iscritta a un corso di nuoto, ho superato la paura e imparato a nuotare bene. – concluse orgogliosa di sé, ignara di un pericoloso Ron che si avvicinava a lei, immergendosi sott’acqua, infilandosi tra le sue gambe e riemergendo con lei sulle spalle:
- Vediamo se hai davvero superato la fobia! – annunciò sputacchiando l’acqua e reggendola per le caviglie, mentre la ragazza cercava di mantenere l’equilibrio.
- Ron! – aveva gridato, colta completamente di sorpresa. Poggiò le mani sulla testa del ragazzo, mentre Harry e Ginny ridevano come matti.
- Dai, ti avrei già buttato, ma siccome sono un gentiluomo ti do il tempo di prepararti. – disse Ron – Ma al tre mollo la presa e ti lancio!
Fu così che al tre, Ron diede una spinta sotto i piedi di Hermione e la lanciò alle sue spalle. La ragazza si diede a sua volta lo slancio giusto facendo un ottimo ingresso in acqua. Ginny intanto si avvicinò al fratello, gli spinse la testa sott’acqua e passò oltre:
- Questo per vendicare la mia amica!
Ron non rimase certo inerte, così prese a schizzarle l’acqua, ma fu seguito anche dagli altri tre dando inizio a una battaglia furiosa a colpi di schizzi. Poco dopo si abbandonarono stanchi sulla superficie dell’acqua a riprendere fiato.
Rimasero ancora un po’ a nuotare e a sguazzare, poi decisero di tornare a riva.
- Corso di nuoto… - riprese Ron, mentre si avvolgeva in un telo asciutto – Noi abbiamo imparato qui al lago a nuotare. – disse guardando complice la sorella. – Sei cresciuta proprio da principessina! – canzonò ancora la sua ragazza, avvicinandosi a lei con uno sguardo tutt’altro che dispettoso, solo divertito soprattutto per quell’espressione tipicamente imbronciata di Hermione che conosceva bene, che lei poi smorzava con un mezzo sorriso.
- Però facevamo tante gite divertenti! – si ricordò Ginny, secondo cui sì, avevano sempre dovuto arrangiarsi e accontentarsi nella loro famiglia, ma avevano sempre trascorso dei bei momenti insieme.
- Ti ricordi quella in Romania? – le chiese Ron – Tu eri ancora piccola.
- No, mi ricordo!
- Eravamo andati a trovare Charlie durante il suo primo anno all’allevamento di draghi. – raccontò Ron a Harry e Hermione. – Tu scoppiasti a piangere! – si rivolse a Ginny.
- Non è vero! – protestò lei. Gli altri due si scambiavano sguardi divertiti.
- Si, invece! Un drago ti si era avvicinato troppo e tu ti sei spaventata.
- Beh, vorrei vedere. – intervenne Harry in difesa della sua ragazza e affiancandola come a proteggerla da altri colpi del fratello.
- E poi, a un certo punto, George sparì, non lo trovavamo più. Mamma era andata in panico e minacciava tutti noi perché stessimo tutti vicini a lei. Poi Fred non si trattenne più e sbottò in una risata incontenibile! – si ricordò Ron. Rideva mentre raccontava.
- Era un altro scherzo dei gemelli. – completò Ginny
- Come rideva… - si bloccò su quell’immagine e si sentì nuovamente triste e stordito nel ricordare che Fred non c’era più. Vide sul volto di Ginny sparire il sorriso e farsi largo un’espressione triste.
Hermione guardò Ron sentendosi nuovamente impotente, ricordandosi quel che le aveva detto la sera prima, di come il nome di Fred gli affiorasse alle labbra quasi senza rendersene conto, come non se ne fosse mai andato.
Ron voleva recuperare, dispiaciuto per aver rovinato l’atmosfera di spensieratezza che si era creata, ma non riusciva a trovare le parole e il modo.
- I Dursley mi portavano allo zoo. – esordì Harry per rompere quel silenzio carico di tristezza. – Cioè, portavano Dudley per il suo compleanno, ogni tanto portavano anche me, giusto per tenermi d’occhio. – raccontò il ragazzo, con un sorriso mezzo divertito per quei primi anni sicuramente poco piacevoli, ma comunque costellati di piccole rivalse grazie alla sua magia.
I ricordi di infanzia di Harry non erano sicuramente all’altezza di quelli dei suoi amici, ma in quel momento lo divertiva metterli a confronto con i loro. Adesso che tutto era stato superato, non aveva più molta importanza. Ron lo sapeva, sapeva tutto della vita di Harry con i Dursley, sapeva anche che poteva permettersi di scherzarci su:
- Per te era gita anche quando ti facevano uscire dallo sgabuzzino. – disse anche con una lieve amarezza, ma rivolgendogli un’occhiata complice e comprensiva.
L’amico si liberò in una leggera risata, mentre a Ron venne in mente quella volta che di nuovo con i suoi fratelli gemelli era andato a salvarlo dai Dursley, facendolo scappare dalla finestra. Un sorriso triste si fece strada nuovamente sulle labbra del ragazzo.
Ginny afferrò una mano di Harry. Annunciò che sarebbero tornati alla Tana. Harry la seguì. Mentalmente d’accordo nel bisogno di restare da soli, loro e gli altri due.
A Hermione non era sfuggito il sorriso triste di Ron. Gli si avvicinò e lo abbracciò. Era da giorni, da settimane che desiderava poterlo abbracciare, avvolgerlo con dolcezza e consolarlo. Ron ricambiò l’abbraccio come fosse la cosa più naturale del mondo. E gli sembrò una sensazione incredibile, per loro che a ogni contatto sussultavano, si sentivano strani e fuori posto, per loro che desideravano toccarsi, ma allo stesso tempo ne erano terrorizzati. Durante l’ultimo anno cercarsi e trovarsi era diventato più facile. Proteggerla, sostenerla, accertarsi che stesse bene era diventata una reazione istintiva per Ron. Hermione si era presa cura di lui, aveva sanato le sue ferite, lo aveva sfiorato senza soffermarsi troppo sui brividi che provava ogni volta che si ritrovavano vicini.
Ma c’era un elemento nuovo in quell’abbraccio: i loro corpi seminudi erano adesso a diretto contatto, pelle contro pelle. Ron aveva affondato il viso tra spalla e collo di Hermione, lasciandosi inebriare dal suo profumo, le mani, come fossero indipendenti dal suo corpo, avevano preso ad accarezzarle la schiena. La pelle di Hermione, che era una bella pelle, aveva detto una volta a Harry, era lì a portata dei suoi polpastrelli, morbida e liscia. Le grandi mani del ragazzo coprivano tutta l’ampiezza della schiena. Emanava un calore che Hermione avvertì sulla sua pelle. Si strinse ancora di più a lui, sentendo i suoi seni schiacciarsi contro i suoi pettorali. Un sospiro le sfuggì dalle labbra. Ron spalancò gli occhi come se si fosse svegliato da un sogno e sentì una nuova eccitazione invaderlo in tutto il corpo. Si scostò da lei, a fatica e imbarazzato. La guardò e le sussurrò che era meglio tornare a casa.
- Restiamo per il tramonto? Mi piacerebbe molto. – chiese lei.
Lui acconsentì, si voltò a recuperare la maglietta, poi prese quella di Hermione e gliela lanciò senza guardarla. La ragazza si rivestì, ma non riuscì a trattenere un sorrisino che non sfuggì a Ron.
- Cosa ridi? – la riprese.
- Niente! – cercò di nascondere l’espressione divertita.
- È… è imbarazzante! – le disse lui, stizzito e imbarazzato. – Non c’è niente da ridere!
- Lo so, lo so. – disse lei che era proprio per l’imbarazzo che non riusciva a trattenere quel suo atteggiamento effettivamente idiota. – è solo che non credevo di farti quell’effetto. – confessò intimamente compiaciuta.
- Perché? Tu… non… io non ti faccio… - cercava di chiedere lui deluso. Ma non riuscì a completare la frase, si sedette sulla spiaggia quasi con un tonfo.
- Si, Ron! Certo che mi fai quell’effetto. – le ultime parole le morirono quasi in gola per la vergogna di ammetterlo, e mentre gli si sedeva accanto commentò alzando un po’ il tono:
- Tu e la tua stupida insicurezza! – sbuffò portandosi le ginocchia al petto e avvolgendole con le braccia, il mento su di esse.
- La mia insicurezza? Sei tu che te ne esci con certe frasi! – protestò ancora risentito lui.
- Che bel modo di godersi un tramonto! – borbottò ancora lei.
Seguirono altri minuti di silenzio, i corpi vicini, ma attenti a non toccarsi. I due si ritrovarono a sbirciarsi nello stesso istante e fu per questo che una risata incontenibile e liberatoria li invase e permise loro di godersi finalmente il tanto agognato tramonto. Hermione poggiò la testa sulla spalla sinistra di Ron, lui cercò la sua mano destra e intrecciò le dita cercando di non disperdere quell’estatico senso di benessere e calma interiore.


 




 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: esse198