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Autore: LorasWeasley    22/04/2022    3 recensioni
future|fic [iwaoi]
Haru, figlio di Oikawa e Iwaizumi, è sempre stato un bambino monello e casinista... ma i suoi genitori non sono mai stati da meno.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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n.a. Buongiorno e buon inizio weekend!
Come ho già fatto per altre storie di questa serie sui bambini, sto unendo due OS autoconclusive in questa storia perché entrambe accomunate dal fatto che sono "avventure di Haru", come da titolo questo primo capitolo parla del suo compleanno, mentre il secondo capitolo lo pubblico tra domenica e lunedì.
Ci tengo inoltre a precisare che, nel mondo che ho creato, Haru e Kea (figlio della Kuroken) sono migliori amici, è una cosa che verrà spiegata successivamente in un'alta storia con annesso proprio racconto di come e quando è nata la loro amicizia, ma per il momento ve lo accenno perché molto spesso uno dei due verrà citato nelle storie dell'altro e avevo paura che non capiste.
Buona lettura e spero possa divertirvi! Alla prossima,
Deh <3
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Il compleanno

 
Superati i trent’anni, sarebbe dovuto essere illegale ubriacarsi a tal punto da risvegliarsi con un martellante mal di testa e alcun ricordo della giornata precedente.
Eppure eccolo lì Oikawa, distrutto fisicamente e mentalmente mentre cercava di capire perché stesse dormendo nel letto troppo piccolo di suo figlio.
Si mise una mano sugli occhi per proteggersi dai raggi del sole che entravano dalla finestra e cercò di ricordare. Tuttavia, la sua mente era un grande buco nero e l’unica cosa utile che gli venne in mente fu “ieri era il compleanno di Haru”.
Fece un nuovo lamento mentre si rendeva conto che, probabilmente, aveva rovinato il compleanno di suo figlio. Chi si ubriaca all’ottavo compleanno del proprio bambino!?
Si alzò, pronto a cercare Haru e Hajime per chiedere il loro perdono in ginocchio, pronto a fare di tutto per essere perdonato.
Ma non appena si mise in piedi, la sua caviglia destra gli fece provare una forte scossa di dolore che lo fece cadere a terra. Ecco, la giornata non era iniziata nel migliore dei modi e di sicuro non stava continuando meglio.
Si rialzò a fatica tra imprecazioni e bestemmie varie e, zoppicando, riuscì a lasciare la stanza alla ricerca del resto della sua famiglia.
Li trovò in cucina. Il primo che vide fu Hajime che stava prendendo il caffè con uno sguardo truce.
Qualche secondo dopo, Oikawa vide E.T., il loro Labrador, passargli davanti scodinzolando. Dovette guardarlo qualche secondo di troppo per capire che non si stava davvero immaginando parte del suo pelo rasato e colorato a forma di stickers di alieni.
Aprì la bocca per chiedere cosa fosse successo, ma fu interrotto da Haru che corse da lui e lo abbracciò con talmente tanta foga che Tooru, se non si fosse appoggiato al muro al suo fianco, sarebbe nuovamente caduto a terra.
-Il compleanno più bella di tutta la mia vita! A scuola non parleranno d’altro per un anno!- l’urlo del bambino peggiorò il suo mal di testa, ma almeno sembrava non aver rovinato il compleanno ad Haru…
Gli sorrise confuso mettendogli una mano sulla testa e gli chiese -Perché non mi porti delle aspirine? Così potrai ricordarmi tutto quello che abbiamo fatto.
-Sono già sul tavolo- Haru indicò i due dischi bianchi accanto un bicchiere pieno d’acqua, il tutto senza perdere il luccichio divertito nei suoi occhi.
Hajime non aveva ancora detto una parola e la cosa iniziava a preoccuparlo.
Tooru comunque aveva bisogno delle sue medicine prima di poterlo gestire, così si sedette al suo posto, prese le aspirine e aspettò che il mal di testa si fosse leggermente calmato prima di intavolare una conversazione.
-Iwa-chan! Come hai potuto permettere che mi slogassi una caviglia!? Sono un atleta professionista io.
Eccola qui la migliore tattica di Oikawa: attaccare Hajime prima che fosse questo a farlo.
-Se dici un’altra parola ti spezzo anche l’altra gamba. Inoltre ti interesserà sapere che hai messo in panchina anche un mio giocatore.
-Chi?
-Bokuto. L’unico che poteva seguirti nella tua stupida idea di giocare con i tappeti elastici dei bambini.
Nonostante la spiegazione, nessuna parte di quel ricordo tornò alla sua mente, ma Tooru si rese conto che, conoscendosi, aveva senso.
Si schiarì la gola con un leggero imbarazzo e gli rubò la tazza di caffè, poi borbottò -Che altro?
Haru salì sulla sedia accanto e si sporse sul tavolo mentre raccontava -Hai visto come abbiamo decorato E.T.? Era super felice ieri! Oh e poi abbiamo anche truccato te e oh, l’incendio!
Tooru si strozzò con il caffè -L’incendio!?- urlò con un tono di voce troppo alto.
-Sì! Il papà di Kea era super arrabbiato e infatti non l’ha fatto dormire qui come avevamo programmato, però è stato fighissimo!
Tooru stava sudando freddo, spostò lo sguardo sul marito e doveva essere talmente disperato che Hajime sospirò afflitto e decise di spiegare meglio e nel dettaglio gli avvenimenti del giorno prima.
-Avevamo una cosa come trenta bambini a casa, quindi per la maggior parte delle volte non ho idea di come le cose siano accadute, non potevo farti da babysitter.
Oikawa abbassò lo sguardo pentito, come aveva potuto lasciarlo da solo in tutto quel macello?
-E.T. non penso che abbia bisogno di una spiegazione. Neanche tu e Bokuto che non solo giocate con i tappeti elastici dei bambini, ma anche con i gonfiabili.
Oikawa non si chiese cosa ci facesse lì Bokuto Koutaro, l’invito era stato esteso anche ai genitori per chi avesse il piacere di rimanere, così quando Akaashi lasciò i due gemelli e il marito, nessuno si fece troppe domande. Chissà come aveva preso il piede rotto di Koutaro quando era tornato a prenderli.
-Per la cosa del trucco- continuò Hajime mentre scorreva sul suo cellulare -ti sei divertito a farti truccare dalle bambine.
Gli porse il cellulare dove c’era aperta la sua galleria di immagini, metà di queste erano selfie di Oikawa con un trucco talmente pesante e messo male che non aveva neanche bisogno di un commento.
Oikawa fu sollevato nel constatare che si trovavano nella sua galleria e non avevano invaso i social, o almeno, lo sperava.
Gli tornò il telefono e sospirando chiese -L’incendio?
-Sinceramente non so come hai fatto. L’attimo primo Haru stava aprendo i regali e l’attimo dopo la casa in giardino di plastica che gli ha regalato tua mamma un anno fa aveva preso fuoco. Tu eri lì accanto che ballavi.
Oikawa spalancò gli occhi e Hajime lo vide -Fai bene ad essere spaventato, tua madre non era per niente felice.
-Mi darò per morto.
-Kenma è venuto a riprendersi Kea più incazzato di come l’abbia mai visto, aveva anche detto qualcosa sul denunciarci e cose simili, ma Kuro mi ha assicurato che se ne sarebbe occupato lui. Mi ha anche detto di farti i complimenti per aver avuto il coraggio di ubriacarti all’ottavo compleanno di tuo figlio.
Tooru non si imbarazzò ancora di più solo perché era arrivato al suo massimo.
-Oh- Hajime sembrò ricordare qualcosa -e adesso la parte migliore.
Prese di nuovo il cellulare e Oikawa lo vide cliccare l’icona di twitter. A quel punto la sua ansia salì alle stelle. Allora aveva davvero pubblicato qualcosa sui social!
Sbiancò e per poco svenne quando Hajime gli mostrò l’ultimo post che aveva pubblicato: era una foto di Oikawa che faceva il suo classico segno della vittoria con le mani e un occhiolino, poco dietro c’era Ushijima che, con il suo volto stoico, imitava il segno di Oikawa con le dita. Poi notò la parte peggiore: Oikawa indossava la maglia viola dello Shiratorizawa con il numero 1.
Aveva ricevuto milioni di like e tantissimi commenti, ne riconobbe alcuni.
makki: “Che schifo.”
semi-semi: “Dio no, ci mancava un altro setter in quella squadra.”
guessmonster: “Dovrei essere geloso?”
kunimi_akira: “Non rivolgermi mai più la parola.”
Hajime commentò –Ora, grazie al tuo post, tutto il mondo pensa che tu abbia frequentato lo Shiratorizawa.
Oikawa posò il cellulare con lo schermo in giù e fece un piccolo urlo disperato mentre si passava entrambe le mani tra i capelli, infine disse -Ho due domande.
-Solo due?
-Quelle più importanti… domanda numero uno: dove diavolo ho preso quella maglia?
Hajime corrugò la fronte -Speravo potessi dirmelo tu.
Tooru lo fissò confuso a sua volta -Ehm… okay? Seconda domanda: CHI MI HA FATTO UBRIACARE?
Suonò il campanello e Hajime si rivolse ad Haru -Apri tu? Sarà la nonna.
Il bambino annuì mentre correva verso l’ingresso, a quel punto Hajime tornò a Oikawa con il fuoco negli occhi -Come cazzo fai a non sapere come ti sei ubriacato a una festa per bambini organizzata in casa nostra? E soprattutto, perché hai la maglia di Ushijima di quando andava al liceo!?
-Iwa-chaaan!- si lamentò l’altro -Ti giuro che non ho alcuna idea di come…
-Papà!- furono interrotti dall’urlo di Haru -c’è il signore che porta i pacchi, è arrivata la statua personalizzata che hai comprato ieri!
Hajime e Tooru si guardarono per diversi secondi senza muovere alcun muscolo, infine Hajime si alzò con calma e sussurrò -Ho bisogno di bere.
  
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