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Autore: ONLYKORINE    23/04/2022    1 recensioni
Doveva essere una storia dove, al posto dei capitoli, ci dovevano essere delle os autoconclusive, anche se la storia segue una trama comune. Stesse coppie, stesso contesto.
Dovevano essere 100 prompt per 100 capitoli, ma purtroppo solo per una decina di prompt sono riuscita a sviluppare le os. Dal decimo capitolo in poi, saranno capitoli normali. I miei personaggi hanno preso vita e non ne vogliono più sapere di seguirmi!
È il 2024 e sarà l'ultimo anno a Hogwarts per Albus e Scorpius. Lily non vede l'ora di levarseli dai piedi e godersi la sua libertà, finché non si rende conto che non è proprio quello che vuole, e se è una maledizione di famiglia, quella di innamorarsi dei migliori amici, forse, ne sarà colpita anche lei. E chi meglio di una migliore amica come Alice potrà assecondarla in tutte le sue strane idee?
ScorpiusxLily
AlbusxAlice
(non so bene dove mi porterà questa storia, ma per ora scrivo...)
Ah, altra cosa: per sbaglio mi sono immaginata Albus con gli occhiali... Beh, ora non riesco a immaginarlo diversamente quindi sappiate che li porterà! 😅
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Alice Paciock II, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Magie, incantesimi e pozioni

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Scorpius uscì dalla biblioteca quasi con violenza, infatti lasciò sbattere la porta senza accompagnarla. Si voltò quando il rumore gli fece ricordare alcuni rimproveri di sua madre, ma non se ne curò.
Scese nei sotterranei ed entrò nella camera del settimo anno. Il baule di Albus lo chiamava e sapeva che ne aveva libero accesso, così come l'amico poteva tranquillamente frugare nel suo. Prese la mappa e la controllò: prima di tutto lanciò uno sguardo alla biblioteca, ma i due fratelli Potter non erano più seduti vicini, i loro puntini stavano camminando verso l'uscita della biblioteca, e presero due strade diverse. Sospirò e controllò il resto della scuola: Brown stava entrando nel bagno del terzo piano ed era solo.
Senza pensarci su due volte, incantò la mappa, la chiuse, la mise via e allungò il passo verso il terzo piano: se fosse riuscito a beccarlo prima che uscisse dal bagno sarebbe stata una buona occasione.
Scorpius arrivò al terzo piano quasi con il fiatone, ma quando vide la porta dei servizi, fece un ultimo sprint e quasi corse per entrare.
Aprì piano l'uscio e, con la bacchetta in mano, la incantò, facendo apparire un cartello con scritto 'Fuori servizio' e si intrufolò dentro. Si appoggiò ai lavandini e aspettò che Brown finisse di usare il bagno.
Un ragazzino dei primi anni, con la divisa Corvonero uscì da una delle cabine e si fermò, quando lo vide. Scorpius gli fece cenno di uscire direttamente e lui obbedì, correndo verso la porta senza neanche lavarsi le mani.

 

Brown uscì dalla cabina in centro e si fermò quando lo vide. "Malfoy!" esclamò, anche se Scorpius non seppe dire bene se fosse sorpreso o meno.
"Brown…" rispose un po' senza enfasi lui.
Il Corvonero lentamente si avvicinò a uno dei lavandini per lavarsi le mani e Scorpius lo lasciò fare. Quando finì, si girò verso di lui ma, ancora, non disse niente. La cosa dovette farlo sentire un po' nervoso.
"Senti, se è per il duello di domani…"
"Sei andato a raccontare a L… in giro del duello, Brown. Non si fa…" Scorpius si morse la lingua, decidendo di non scoprire le sue carte con il Corvonero.
"L'ho detto solo a Lily."
"Non hai pensato che forse lei non avrebbe dovuto saperlo?"
"Speravo che raccontasse a Potter com'erano andate le cose, così da risolvere la cosa... pacificamente."
Scorpius si innervosì: un codardo? Era messo così male in incantesimi, da dover tirare in ballo Lily? Ma un altro pensiero gli si intrufolò nella mente…
"Raccontalo a me, come sono andate le cose. E magari vediamo di risolvere fra di noi" lo assecondò.

 

Brown annuì e si passò una mano fra i capelli: sembrava lo stesso nervoso. "Parlerai tu con Potter?"
"Certo."
"E lo convincerai a ritirare la sfida?" Scorpius sbuffò senza far rumore: non un codardo, il peggiore dei codardi!
"Va bene" acconsentì.
"Ok. Forse spiegarlo a te sarà più facile…" Non gli piacque il tono del ragazzo e dovette trattenersi dal lanciargli una maledizione. "Io non volevo insistere. Non sono il tipo che insiste, sai?" Brown rise nervosamente e Scorpius strinse forte la bacchetta sfilandola dalla tasca dei jeans. "Ma, detto fra noi, non è che Lily sia molto normale, no?"
"Cosa?" Il biondo aggrottò la fronte e dovette fermare la mano per impedirle di lanciare incantesimi senza controllo.
Lui rise ancora e si passò, di nuovo, la mano fra i capelli. "Non è che sia una tipa calma e che capisci sempre cosa vuole. A volte è un po' esuberante e poi… È che noi eravamo lì che…"
"Dove eravate?"
"Nella stanza circolare del terzo piano. Quella dove ci sono i vecchi…"
"Sì, ho capito, vai avanti" lo interruppe, di nuovo, il Serpeverde. Conosceva quel posto: era una stanza usata da molti, grande e con tanto spazio per terra perché il materiale di scuola era posizionato su degli scaffali addossati al muro. Si poteva far comparire tappeti e cuscini e, per i più audaci, anche un materasso. Lui non l'aveva mai usata e in quel momento pensò che non avrebbe più potuto farlo senza pensare a loro due lì dentro.
"Lei mi aveva detto che non voleva, però…" Il ragazzo si interruppe, ma Scorpius non riuscì a incoraggiarlo verbalmente, così stette zitto. Dopo un po' lui continuò. "Però mentre ci baciavamo ha iniziato a farsi tutto molto più… caldo. Pensavo che avesse cambiato idea. Non ti è mai successo? Ma sì, insomma, a volte dicono no ma poi… Poi…" Lo sguardo del ragazzo fece accapponare la pelle di Scorpius, che riuscì a controllarsi e ad aspettare che andasse avanti. "Abbiamo continuato a baciarci. Così pensavo che stesse andando tutto bene, ma lei è impazzita quando le ho toccato…"
Scorpius non riuscì a trattenersi e la sua mano scattò da sola, mentre la formula 'Muruscorpus' gli sfuggiva dalle labbra senza preavviso.

 

Il corpo di Brown si staccò da terra e velocemente si capovolse a testa in giù, per poi venire scaraventato contro il muro del bagno. Il ragazzo gemette e Scorpius si avvicinò a lui. Si accovacciò per guardarlo in faccia e gli disse: "Lascia stare Lily. Non andarle vicino, non parlarle, non toccarla, non… guardarla. Se ti becco a fare una qualsiasi di queste cose te ne pentirai amaramente, roba che rimpiangeresti il duello di domani. Ci siamo capiti?"
Il Corvonero sgranò gli occhi. Il biondo aspettò in silenzio e quando Brown annuì, forse resosi conto della sua serietà, fu contento.
"Duello annullato."

 

Scorpius si alzò e si girò per andarsene. "Ehi, ma mi lasci qui?" gridò.
Il Serpeverde si fermò sull'uscio e si voltò di nuovo verso il muro. "Silencio" disse, puntandogli la bacchetta contro. Poi uscì dal bagno e se ne andò senza staccare il cartello appeso alla porta.

 

***

 

"Merlino!" La voce di Rose fece fermare Lily lungo il corridoio dei dormitori dei Grifondoro. Si avvicinò alla porta aperta del settimo anno e mise dentro la testa.
"Rose? Tutto ok?"
Sua cugina, colta alla sprovvista, si girò di scatto verso l'uscio, nascondendo qualcosa dietro la schiena e facendo un urletto. "Lily! Sì, certo, certo. Tutto bene" ripetè.
La piccola di famiglia fece un altro passo nella stanza, chinando il capo di lato.
"Sicura?" chiese ancora, notando quanto la cugina sembrasse agitata.
"Sono sempre sicura" rispose lei, ma Lily notò che il suo sguardo vacillò. Indecisa su cosa fare, si girò verso la porta e poi tornò a guardare la cugina. "Vai, Lily" le suggerì.

 

Rose sperò di essere abbastanza convincente e che Lily capisse che aveva bisogno di rimanere da sola. Doveva assolutamente trovare un modo per risolvere il problema e avere intorno la cuginetta non aiutava. La ragazzina però rimase a fissarla per un tempo che le parve infinito e lei trattenne il fiato senza accorgersene.

 

Lily annuì e fece un passo indietro verso la porta ma quello che successe dopo la bloccò sul posto: il labbro inferiore di Rose tremò. Non un tremolio leggero, ma proprio una vibrazione vera e propria e la ragazza si ricordò l'ultima volta che glielo aveva visto fare.
"Per Godric, Rose, che succede?" le chiese, avvicinandosi a lei e abbracciandola.
Nel momento in cui le braccia della cugina la circondarono Rose iniziò a tremare e tutta la sua compostezza svanì.
"Oh, Lily, sono una sciocca. Ma non dirlo a nessuno…"
"Non lo dirò a nessuno semplicemente perché non è vero, Rose" le disse Lily, stringendola più forte quando capì che era scoppiata a piangere. "Spiegami che è successo che lo risolviamo" propose, subito dopo.

 

Rose si staccò dalla cugina e si asciugò gli occhi. Ci mise molto tempo perché si vergognava di quello che stava per dire, ma alla fine dovette cedere e confessare, anche soltanto perché non aveva intenzione di chiedere l'aiuto di nessuno e ormai Lily era lì…
"Ho bisogno di una pozione test di gravidanza. Io…" Ma si interruppe, non riuscendo a spiegare a Lily che lei e Carl non erano stati sempre… attenti. Cioè, a dir la verità era successo una volta sola e in teoria lei si sentiva abbastanza sicura del fatto che non fosse un problema, ma voleva essere del tutto tranquilla. E si sentiva strana come quando doveva dare l'esame di smaterializzazione e aveva avuto un crollo nervoso.

 

"Respira, Rose, respira. Andrà tutto bene" la confortò Lily, accarezzandole la schiena. Sua madre diceva che Rose era come zia Herm, così tendente alla perfezione che quando non riusciva a raggiungere ciò che si era prefissata diventava inquieta e poteva avere anche una crisi isterica. E Lily non voleva che succedesse. Rose era insopportabile, saccente e pignola, ma era sua cugina e lei le voleva bene.
"Hai provato a ordinarla in farmacia?"
Rose annuì, facendo sventolare una pergamena che aveva in mano: ecco cosa nascondeva quando era entrata! "Arriva fra due giorni… Ma non posso aspettare così tanto!"
Lily si morse un labbro annuendo lentamente, mentre si avvicinava a lei e leggeva la missiva della farmacia che confermava ciò che aveva appena detto Rose. E Lily era d'accordo: non si poteva aspettare così tanto.

 

"Non ce l'ha nessuno, qui?" chiese ancora la piccola Grifondoro, ridandole il foglio e Rose le sorrise: era così innocente! Le passò una mano sulla testa, con fare materno.
"Non voglio che lo sappiano. Sai, è un attimo che si sparge la voce…"
Lily scoppiò a ridere e Rose rimase un po' stranita. "Non ho mica detto di chiedergliela!" Si avvicinò al baule di Emily, una delle sue compagne di stanza, ma Rose la fermò quando capì che intendeva frugarci dentro senza permesso.

 

"Ma non si può!"
Lily rise ancora. Ma che carina, sua cugina. "Certo che si può se è un'emergenza. Poi quando ti arriva quella della farmacia, la sostituisci. Tanto chi se ne accorge?"
"Ma non sono tutte uguali le pozioni test!" tentò ancora di opporsi lei.
Lily sospirò. "E allora che vuoi fare?"

 

Rose guardò la cugina che la osservava alzando un sopracciglio: altro che innocente, era una piccola delinquente! Rubare così alle sue compagne di stanza! "Ma sono mie amiche, non voglio rubare le loro pozioni… Oh, se ci fosse tempo a sufficienza, la preparerei io, ma ci vogliono quattro giorni perché l'erba fondente maceri bene e…"
Lily sventolò una mano per liquidare il suo discorso e la interruppe. "Se ti fossero così tanto amiche non avresti problema a dir loro che ne hai bisogno, no?"

 

Lily sbuffò alle parole di Rose. Se lei si fosse trovata nella sua situazione, non avrebbe avuto dubbi su Alice: sapeva che non lo avrebbe raccontato a nessuno, anche se immaginava che l'avrebbe sgridata apertamente, una volta risolta la cosa. Per un attimo si immaginò a pensare di aver fatto l'amore con qualcuno. Con Richard? Merlino, no di sicuro! L'immagine di Scorpius prese forma nella sua mente e sentì le guance prendere colore.
"Non voglio rubare le loro pozioni…" ripetè Rose, e Lily, contenta di pensare ad altro, rispose prontamente. "Lo faccio io, non c'è problema. Tu controlla se ci sono degli incantesimi di protezione che…"
In quel momento due delle compagne di stanza di Rose entrarono nella camera e Lily si zittì.

 

Rose sgranò gli occhi quando Lily si fece quasi beccare da Emily e Sarah, e il suo cuore accelerò i battiti.
"Ragazze! Noi non stavamo facendo…" iniziò a scusarsi, ma la giovane Grifondoro la prese per mano e la trascinò fuori dalla stanza.
"Rose! Ma sei matta? Stavi per spifferare tutto!" la sgridò, una volta in corridoio.
"Ma no, cercavo di sviare la situazione…"
"Fidati, non era il modo giusto per farlo. Facciamo così: ti trovo io la pozione, tu aspettami fra un'ora al bagno di Mirtilla" propose, e Rose vide chiaramente i suoi occhi pensare. Pensò di rivalutare l'innocenza della sua cuginetta: forse le ragazze più giovani erano davvero più audaci.
"Un'ora?" chiese, quindi.

 

"Preferisci aspettare due giorni? Oppure potresti andare in infermeria e chiedere alla Chips…" Lily sapeva benissimo che nominare l'infermiera avrebbe convinto Rose, così lo fece apposta.
"Merlino, no! Ok, va bene. Fra un'ora nel bagno di Mirtilla."
Lily annuì e si incamminò verso il fondo del corridoio: doveva sbrigarsi se voleva metterci solo un'ora.
"E, mi raccomando, trattieni la pipì!" le sussurrò, ammiccando.

 

***

"Albus."
Al si girò, sorpreso di trovare Lily nei sotterranei, ma forse ancora più sorpreso che lei non avesse gridato per attirare la sua attenzione.
"Lily…" sussurrò, avvicinandosi a lei.
"Ti ricordi quel favore che mi devi?" gli chiese e lui corrugò la fronte: quale favore? Era convinto di non doverle niente, ma con Lily purtroppo non c'era mai niente di sicuro.
"Di cosa parli?"

 

Lily sospirò. "Il casino che hai fatto con Richard!"
"Non ti devo niente! E poi tanto se ne occuperà Scorpius, stasera."
La ragazza sgranò gli occhi. "Stasera?"

 

Al scosse le spalle. Il duello ci doveva essere la sera dopo, quindi Scorpius avrebbe dovuto occuparsi della cosa prima. Ma non lo disse.
"Cosa vuoi? Che ti serve?" le chiese. Tanto valeva andare al sodo.
"Mi serve il mantello."
Il mantello? La guardò con sguardo corrucciato. "E che ci devi fare?"

 

Lily alzò gli occhi al cielo. "Non sono affari tuoi".
Suo fratello era ancora dubbioso, ma almeno fece due passi verso la porta scorrevole che si immetteva nella sala comune delle serpi. "È qualcosa di illegale?" chiese, sottovoce, quando lei lo raggiunse.
"Se non lo fosse, ne avrei bisogno, secondo te?"
"Ho quasi paura a chiedere…" brontolò ancora lui, ma bisbigliò alla porta la parola d'ordine e le fece cenno di seguirlo.
"Allora non farlo."

 

Al scosse la testa alle parole della sorella e le disse di rimanere in sala comune mentre lui andava in dormitorio a prendere il mantello.
Aveva fatto pochi passi verso il corridoio dei sotterranei quando sentì lo scalpiccio dei passi della sorella subito dietro di lui.
"Ti avevo detto…"
"Stanno arrivando la Montague e le sue amiche oche, non ho intenzione di rimanere là da sola con loro!" esclamò Lily, raggiungendolo e continuando a guardarsi indietro.
"Coraggiosa, Lily, eh?"
"Sono in superiorità numerica. E lei gioca sporco… Ehi, hai saputo che ha tentato di mettere dell'Amortentia nella borraccia di Scorpius?" disse tutto d'un fiato.

 

Lily si sarebbe volentieri morsa la lingua: ma cosa gli aveva detto? Perché aveva tirato in ballo il fatto dell'Amortentia?
"Davvero?" le chiese il fratello, ma poi si fermò, come colpito da un fulmine, e si girò verso di lei. "E tu come lo sai?"
La ragazza cercò di scuotere le spalle con disinvoltura e non rispose. Seguì Albus dentro la camera del settimo anno e si guardò intorno mentre lui apriva il baule.
"Dove devi andare? E quando?"
"Nei dormitori femminili" rispose lei, indicando con la mano la direzione del corridoio opposto a quello che avevano imboccato loro.
"Qui?" Albus era stupito. Eh, sì, lo era anche Lily.
"Sì. So che la Montague ha una pozione di cui una mia amica ha estremamente bisogno…" La ragazza prese il mantello e se lo allacciò intorno al collo.

 

Albus guardò la testa della sorella rimanere sollevata nel vuoto, mentre chiudeva il gancio del mantello. Quando Lily disse 'mia amica' pensò ad Alice e la sua bocca parlò da sola. "Una pozione? Io posso…"
"Grazie, Al, sei gentile, ma no. È una pozione per cui ci vogliono quattro giorni solo per far macerare l'erba fondente e a noi serve…" Cosa? Erba fondente? Quattro giorni?
"Non sarà una pozione test di gravidanza!"

 

Lily sorrise a trentadue denti. "Complimenti fratellino, ti meriti un eccezionale in pozioni!" E si tirò il cappuccio sul capo, facendolo cadere oltre la fronte.
"È per Alice?" esclamò Al e Lily si scoprì subito il viso.
"Ma che ti salta in mente! Alice non…" In quel momento la porta della camera del settimo anno si spalancò e quel Troll di Bole entrò come se fosse a cavallo di una scopa in mezzo allo stadio, così lei si ricoprì velocemente per non farsi vedere.

 

Albus notò la sorella nascondersi dietro il mantello e annuì, sperando che lei lo stesse guardando. Sollevato dal fatto che non fosse Alice ad aver bisogno della pozione che stava cercando Lily, si voltò verso Scott per dire qualche stupidata e avvicinarsi alla porta per aprirla e farla uscire.
Purtroppo, mentre l'apriva, entrò Scorpius e si fermò proprio davanti all'uscio, cercando qualcosa nella borsa dei libri, impedendo a Lily di uscire. Al non aveva la più pallida idea di dove lei fosse finita, così tornò verso il letto e chiese all'amico la prima cosa che gli passò per la testa, sperando che Scorpius lo seguisse e lasciasse la via libera. Se fossero stati da soli gli avrebbe detto tranquillamente di Lily, ma essendoci Scott, non si sentiva pienamente tranquillo a far sapere che sua sorella era nella loro stanza.

 

Lily aspettò che Scorpius andasse verso il centro della stanza e poi si incamminò verso la porta, notando il modo in cui Al aveva attirato la sua attenzione per farlo spostare, lasciando uno spiraglio giusto per farla uscire.
"Ho beccato quel Troll di Brown…" disse il biondo, ignorando la domanda che suo fratello gli aveva fatto e lei si voltò, osservandolo: aveva una faccia strana.
"Duello annullato?" gli chiese quindi Al e lui annuì sospirando. Probabilmente anche suo fratello dovette pensare che lui si stesse comportando in modo strano, perché aggrottò le sopracciglia. "Tutto bene?"
"Sì…" esitò, ma poi si sfilò il maglione e lo lanciò sul letto. "Tu sai cosa…" Si guardò intorno e quando vide l'altro compagno di stanza, si zittì. "Niente, lascia stare…"
Lily non si mosse. Richard gli aveva detto cos'era successo? Gli aveva raccontato tutto? Cosa sapeva? Oddio, gli avrebbe lanciato un Avada Kedavra. Doveva assolutamente sapere di cosa avessero parlato.

 

Ad Al non piacque molto la faccia di Scorpius, così si avvicinò a lui, cercando di capire cosa fosse successo. "Scorp…" disse, avvicinandosi. Il Serpeverde iniziò a sbottonarsi i bottoni della camicia. "Al…" E gli indicò con un cenno degli occhi Scott: capì che avrebbero parlato una volta soli, così annuì e tornò verso il suo letto.
"Merlino!" Il sussurro alle sue spalle, appena udibile vicino alla porta, lo fece girare a guardare nessuno, e Al capì che Lily era ancora lì con loro. Si rivoltò verso il letto dell'amico e capì perché la sorella aveva avuto quella reazione: Scorpius era a torso nudo e si stava finendo di spogliare.

 

Lily si premette una mano sulla bocca per non dire più niente, e spalancò gli occhi: aveva visto Scorpius in costume un sacco di volte, ma non quell'estate, così non se lo aspettava proprio così… così in forma. O lui era cambiato dall'anno prima o lei aveva iniziato a vederlo diversamente… Ed era una gran bella visione. Pensò di avvicinarsi per guardarlo meglio, ma sarebbe dovuta passare troppo vicino a suo fratello e lui avrebbe capito quello che voleva fare, così stette ferma: l'ultima cosa al mondo che voleva era che Al pensasse che a lei Scorpius interessava in quel modo. E per Godric se le avrebbe fatto storie! Per fortuna Albus era stato l'unico ad accorgersi della sua esclamazione.
"Che stai facendo?" chiese al biondo, avanzando verso di lui, proprio mentre si stava sganciando la cintura. Lily capì che voleva fermarlo e lei alzò gli occhi al soffitto: era proprio un guastafeste!
Scorpius alzò lo sguardo, confuso. "Mi sto cambiando per l'allenamento di Quidditch?" chiese, guardando stranito Albus.
"Giusto, giusto…" iniziò suo fratello, poi girò su se stesso con le braccia aperte, rivolgendosi verso di lei. "È il caso che usciamo tutti, allora: c'è l'allenamento di Quidditch" disse ancora e Lily dovette soffocare una risata quando capì che la frase era per lei.

 

"Prima aspettiamo che Scott si rivesta, almeno, che dici, Al?"
La voce dell'amico era ilare e molto divertita, così Albus si voltò verso Scott e notò che Scott era completamente nudo, anche se mostrava solo la schiena e il sedere. Oh, santo Salazar! Si girò verso la sorella, ma non vide niente, giustamente, e sperò solamente che lei fosse già uscita.
Ignorò Scorpius e Scott che ridevano e, senza farsi vedere, tastò lo spazio intorno al suo letto e verso la porta per capire dove fosse Lily.
Fu soltanto quando capì che non sarebbe potuta essere da nessuna parte che, tranquillo, chiuse la porta e si cambiò per l'allenamento anche lui.

   
 
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