Serie TV > Our flag means death
Segui la storia  |       
Autore: Vento di Levante    24/04/2022    1 recensioni
Momenti di ordinaria amministrazione, a bordo della Revenge.
Metà pirati, metà idioti innamorati :)
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


2. Macbeth

 


 

"...e dite un po', Mr. Buttons," esordì Stede un pomeriggio, in piedi accanto al timoniere.
Allacciò le mani dietro la schiena e guardò in alto, verso il cielo che prometteva pioggia. "Com'era, laggiù?"

Buttons volse lentamente gli occhi stralunati sul capitano.
"Laggiù?" ripetè.

"Oh, la buona cara madrepatria," offrì Stede facendo un gesto vago della mano verso oriente. "La vecchia Inghilterra."

"Ah, quello non saprei proprio dirvelo, Capitano," replicò Buttons tornando a sprofondare lo sguardo nell'orizzonte. "Casa mia, quella era in Scozia."

"Uh," fece Stede, increspando il labbro, meditabondo. "Una delle prossime sere potremmo leggere il MacBeth, allora."

"Ay. Fatemi allora la cortesia di avvisarmi prima, volete? Invito Karl e Olivia." disse Buttons gravemente. "Si è molto risentita di aver perso Shakespeare, l'altra volta."

A Stede occorse un istante prima di ricordare che anche Olivia era un gabbiano, ma poi annuì con tutta la convinzione che gli riuscì, "Certo, certo! Naturalmente."

Un'altra pausa di silenzio, mentre in lontananza rumoreggiavano i primi tuoni.

"Non so come mai, ma la immagino sempre così," disse accennando con un ampio gesto al cielo grigio. "L'Inghilterra, intendo. E anche la Scozia, e tutte le isole, insomma. Grigie e un po' - un po' polverose, credo..?"

"Grigie, sì, e azzurre, e verdi, tanto verde quanto questo è blu," assentì Buttons, indicando il mare intorno a loro. "E bianche, bianche da diventarci ciechi, quando nevica."

Stede tacque, cercando di formarsi nella mente l'immagine di un paesaggio candido come l'avorio, come il latte, come la schiuma sulla cresta delle onde.

Spesso aveva sognato di visitare il vecchio mondo, le sue meraviglie che nella sua mente assumevano contorni favolosi: le città immense, le chiese, le piazze adorne di fontane, l'inconcepibile peso di secoli e millenni inciso in ogni pietra.
Da ragazzo, Stede aveva passato ore a cercare sui libri illustrazioni delle rovine di Roma, delle cattedrali francesi, delle brughiere e delle foreste inglesi: sudando nella torrida estate tropicale aveva cercato di immaginare il freddo inverno nelle lande dell'estremo nord, il profumo dei mirti di un Mediterraneo mai veduto.

Gli era sempre sembrato un mondo lontano tanto quello delle fiabe - e forse proprio per questo non avrebbe dovuto sorprenderlo che anche Edward venisse proprio da lì.

"E avete mai visitato Londra, Mr. Buttons? Avete visto il Re?"

"Ah, nay, mi sono imbarcato appena ho saputo fare un nodo a una cima." rispose Buttons inclinando il capo da una parte. "Ma sono stato a Edinburgo, una volta. Per una fiera. Nonna aveva da vendere Lizzie."

"Lizzie..?" indagò cautamente Stede, e Buttons proseguì in tono discorsivo, "Lizzie era la capra di mia nonna. Ogni primavera nonna la vendeva e ogni estate lei risbucava nella stalla. Avevano un accordo, capite."

"Uhm." fece Stede, chiedendosi se non fosse il momento di interrompere la conversazione.

"Mai andato d'accordo con la vecchia Lizzie," proseguì Buttons, meditabondo. "Irritabile. E con quel senso dell'umorismo che si ritrovava. Avete presente, Capitano," disse, "quando avete la sensazione spiccata e sputata di parlare con qualcuno che è - con rispetto parlando..." roteò su Stede due occhi sbarrati "...fuori come un pollaio?"

Stede rimase per qualche istante in silenzio, valutando le possibili risposte, e alla fine sospirò pesantemente.

"Non posso dire di averlo presente, Buttons, no." disse in tono sconfitto. "Forse sono soltanto un po' invidioso di non aver mai conosciuto altro che le colonie."

"Mmmh," assentì Mr. Buttons, come se la questione gli fosse divenuta improvvisamente chiara, forse troppo chiara..?
Stede gli lanciò un'ansiosa occhiata di sottecchi, ma il timoniere continuava a guardare l'orizzonte.

"...Fa un poco strano, vedete." disse dopo un po', a mezza voce. "Ci si sente un po' come spaccati in due. Sembra tutto morto e sepolto e come mai successo, e poi una notte apri gli occhi sicuro di aver sentito bramire il cervo dal bosco vicino alla fattoria, e ti ricordi che non ci sono cervi, nè boschi, nè niente."

Mr. Buttons fece una pausa, mentre il suo sguardo allucinato prendeva una tinta malinconica. "La luna, però, quella c'è sempre, ed è una." disse infine, ciondolando il capo.

Rimasero entrambi in silenzio, mentre dalle nuvole che si erano lentamente addensate caddero le prime larghe gocce di pioggia.
Si preparava un temporale.

"Oi!" Chiamò d'improvviso Edward saltando sul ponte, il riso nella voce. "Stede! Ti si restringeranno i vestiti addosso, se te ne stai lì sotto la pioggia!"

Era bello, pensò d'improvviso Stede, nell'aria grigia e già satura d'acqua.

"E tu portami un'incerata..!" riuscì a rispondere con un sorriso, mentre guardandolo si domandava se era quello il suo elemento, quelli i suoi cieli, se era nato laggiù dove Stede non era stato mai, nella nebbia e nell'aria sporca, nel tuono, nel lampo e nella pioggia.

 

 


 

NB: salgono a due i miei headcanon impliciti, che Edward sia nato a Bristol come ipotizzano certe fonti, e che Mr. Buttons sia stato cresciuto in una congrega di streghe.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Our flag means death / Vai alla pagina dell'autore: Vento di Levante